Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ScarletRouge    10/02/2019    2 recensioni
Hazel ha solamente diciassette anni quando per volere di sua madre si trasferiscono in un paesino sperduto dell'Italia per vivere con il suo compagno e suoi figli.
Tra amici, complicazioni e quant'altro, la nostra protagonista avrà a che fare con Matteo il figlio maggiore di Massimo il compagno di sua madre.
All'apparenza un semplice bulletto, donnaiolo ma che con il passare del tempo rivelerà avere molti segreti.
E se Matteo, proponesse a Hazel un contratto.. quasi delle regole. Cosa accadrebbe? Lei accetterà?
La loro storia sarà come le fiabe con il lieto fine?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Hazel Pov

Avevo iniziato ad ignorare Matteo, con scarsi risultati. Lui confessò nuovamente di amarmi. Per quanto mi sforzavo non gli credevo, troppe volte mi ero illusa, e troppe volte ero stata calpestata da lui, e dai miei sentimenti. Però alla fine avevo ceduto, sì lo avevo perdonato, per quanto mi riguardava non potevo spegnere l'amore che provavo per lui. Ero ancora arrabbiata, sì. Mi aveva nascosto la presunta gravidanza di Federica, su questo non potevo perdonarlo. Però non ero riuscita a stare lontana da lui. Matteo mi giurò su sua madre che non sarebbe andato a letto più con nessuna. Eccetto me. Ormai quell'accordo fra noi non esisteva più o per lo meno per me non esisteva. Sì, perché alla fine nessuno dei due aveva mai rispettato quelle regole .

Le vacanze di Natale erano arrivate, io e Matteo passavamo i week-end, chiusi in camera. Nessuno si era accorto della nostra "relazione" fino a quel giorno. Erano usciti tutti o almeno  così pensavamo. Ero così concentrata su Matteo, su i suoi baci, e sulle sue mani che toccavano il mio corpo, che non avevo sentito la porta aprirsi. Sollevai la testa, mentre Matteo continuava a baciarmi.

Vidi mia madre con la bocca spalancata, e dietro di lei, c'era Giorgio. Avrei dovuto alzarmi, spiegare, ma il mio corpo si rifiutava di muoversi. Matteo, si accorse che stavo fissando la porta e nel momento in cui si voltò, anche lui rimase paralizzato. Spostò la sua mano dalla mia parte intima e si mise seduto. Mia madre cercò di non far vedere la scena a Giorgio, il che mi fece ricordare che quel povero bambino aveva già visto abbastanza.

«Non guardare piccolo..»disse mia madre coprendo gli occhi del bambino. Lui cercò di levare le mani di mia madre e nel frattempo disse:

 «Hanno caldo.. anche l'altra volta..»non finì di parlare che mia madre iniziò ad urlare.

«COSA?» Rimasi in silenzio, mentre Matteo disse: «Ah, non ti scandalizzare avrai già visto di peggio» diedi una gomitata a Matteo, non era il momento di fare battute.

«Matteo per favore non è il momento..» lo rimproverai. Sapevo che voleva allentare la situazione, ma conoscevo mia madre, sapevo che in quel momento la situazione era diventata critica. Lei rimase in silenzio mentre Giorgio andò a giocare in camera sua. Mi alzai e cercai di rivestirmi, ero imbarazzata e spaventata.

«Avevo capito che c'era qualcosa..ma non pensavo sareste arrivati fino a questo punto»disse mia madre, rompendo quel silenzio insopportabile. «Mamma mi dispiace» dissi mortificata.

«State insieme?»Chiese

«No» rispondemmo io e Matteo in coro.

«Quindi..voi due..» non concluse la frase, capendo che razza di rapporto avevamo creato.

«Mamma non è come pensi» cercai di spiegarle ma fu inutile non volle sentire ragione, uscì dalla mia camera dicendo che ci avrebbe aspettati al piano di sotto. Matteo diventò freddo, quasi taciturno, perché? Non avevamo fatto nulla di male.

«Matteo? Sei arrabbiato con me?»Gli chiesi, non ottenni risposta si limitò a guardami in silenzio.

«Non abbiamo fatto niente di cui vergognarci»Continuai, scendemmo le scale ed andammo in cucina. Entrai per prima, li trovai mia madre e Massimo seduti con espressione  sconvolta.

«Ecco i figli dell'anno» commentò Massimo.

«Siete ancora dei ragazzi,sapete che rischi correte?» pronunciò mia madre.

«Siamo stati attenti. Matteo usa sempre la precauzione ed io prendo la pillola»Dissi, mia madre mi guardò scioccata, forse perché di solito non ero così diretta. Matteo entrò, e andò a sedersi accanto a me, come se non fosse accaduto nulla.

«Preparami qualcosa, ho fame» disse rivolgendosi a me.

«Che c'è? Hai perso la sensibilità alle mani?» dissi infastidita.

«Non mi sembra, visto che poco fa..» si fermò, mentre i nostri genitori ci guardarono con aria di rimprovero.

«Adesso basta!»gridò Massimo, io e Matteo restammo in silenzio.

«Ti ho sempre trattato come un figlio»Disse guardando Matteo

«Mia figlia non è un oggetto, non è come le ragazze a cui sei abituato»continuò, stava esagerando Matteo non aveva fatto niente di male. «Mamma ora basta!»gridai.

 

Matteo Pov

  Ti ho sempre trattato come un figlio»Disse Rita guardandomi.

«Mia figlia non è un oggetto, non è come le ragazze a cui sei abituato»continuò, sapevo di essere uno stronzo, ma Hazel mi aveva accettato così com'ero. Non volevo ferirla, non volevo.

«Mamma ora basta!»Gridò Hazel.

«Non capisci, ti sta solamente usando»

«Non è vero, noi ci amiamo»rispose disperata.

«Non ti ama Hazel, mio figlio non sa cosa significa amare» disse ad un tratto mio padre, non era vero. Cosa ne poteva sapere lui? Amavo Hazel, ero profondamente innamorato di lei.

«Non ti ama, ti sta solamente prendendo in giro»Continuò Rita

«Devi smetterla mamma» gridò Hazel

«Ha ragione tua madre»Dissi mentendo.

«Come?»Mi chiese confusa.

«Mi sono approfittato di te, cerca di capire volevo solamente scopare e tu eri a portata di mano. Però alla fine mi hanno beccato» le dissi, avevo distrutto tutto.

«Stai mentendo»

«Non avrai pensato che fossi davvero innamorato di te?» iniziai a ridere, "Scusami Hazel" dissi fra me e me. Era finita, mi avrebbe odiato e in effetti ne aveva tutto il diritto. Mi fissava, non si accorse nemmeno che iniziò a piangere.

«Vedi Hazel? Mio figlio non sa cosa vuole, ha sempre usato le ragazze. Le ha sempre usate come sostitute della mia ex moglie» disse mio padre rivolgendosi ad Hazel, che in quel momento uscì piangendo da quella stanza. Non era vero, io non amavo più Rebecca, l'unica che mi faceva battere il cuore era Hazel. Lo avevo fatto per il suo bene, doveva starmi lontano. I nostri genitori non ci avrebbero mai permesso di stare insieme. 

«Papà dobbiamo parlare, andiamo fuori»Gli ordinai.

Uscimmo, faceva un freddo cane, lui rimase in silenzio, aspettava che dicessi qualcosa. Non sapevo cosa dire, sapevo solo che le cose fra me ed Hazel sarebbero cambiate.

«Spiegami come cazzo ti è venuto in mente di scoparti Hazel» gridò mio padre. Ecco da chi avevo preso il linguaggio scurrile.

«È capitato» risposi

«Dimmi la verità sei innamorato di lei?»Mi chiese.

«No»risposi

«Perché allora sei andato a letto con lei?»

«Non lo so, forse avevo bisogno di affetto e lei in un certo senso me l'ha dato» Mio padre sospirò continuando a camminare.

Restai in silenzio, continuavo a pensare alla mia piccola Hazel. Sicuramente in questo momento stava pensando a cose sciocche. In effetti ne aveva tutto il diritto, avevo detto delle stronzate.

«Rita, potrebbe lasciarmi per colpa tua. Ti prego non rovinare tutto, non potrei più vivere senza di lei, allontanati da Hazel»mi disse supplichevole

«Non abbiamo mai pensato di metterci insieme» risposi, in un certo senso era vero, durante questi mesi non avevamo mai pensato ad una cosa del genere.

Lui mi diede una pacca sulla spalla dicendomi che era ora di ritornare a casa. Tornando a casa mi resi conto che avevo fatto una cazzata. Non le volevo dire quelle cose. Ma cosa potevo fare? Avevo sbagliato per la trentesima volta, ero stato un coglione. Quando tornai, senza farmi vedere andai in camera di Hazel. Era lì, sdraiata sul suo letto, con le mani poggiate sul suo volto.

«Ehi..»pronunciai, lei si alzò immediatamente mettendosi seduta. Mi guardava con quei suoi occhioni, aveva sicuramente pianto, e questo mi faceva stare male.

«Ho parlato con mio padre, è meglio se per adesso smettiamo di parlarci»le dissi, mi guardò con aria spenta, l'avevo annientata.

«Ti prego..di qualcosa»La implorai di parlare quel suo sguardo non mi piaceva, non era la solita Hazel.

«Ho deciso di tornarmene a Londra, starò per un po' con mio padre»Non poteva andarsene, non poteva lasciarmi solo.

 

Hazel pov

Avevo parlato con mia madre le avevo raccontato tutto. Le avevo raccontato del mio accordo con Matteo, e lei rimase senza parole. Ero stanca, stanca di questa situazione. Era diventato un amore a senso unico, e l'unica che ne era rimasta vittima ero io. Mia madre iniziò a farmi domande.

«Sei innamorata di lui?»

«Sì, ma a quanto pare lui no»sospirai, mentre mia madre si avvicinò.

«Non voglio vederti soffrire, Matteo non fa per te»

«Andrò per un po' da papà, ho bisogno di allontanarmi»Dissi a mia madre.  Lo avevo detto anche a Matteo, era la cosa più giusta.

Era passata una settimana da quando i nostri genitori ci avevano scoperti. Lunedì mattina. Avevo chiesto a Chiara e Giulia di vederci. Con Matteo avevamo chiuso i rapporti, eravamo diventati dei perfetti estranei.

«Ehi»Mi richiamò Chiara

«Quindi parti domani?»Mi chiese Giulia, con lei avevamo chiarito,  anche se ancora non capiva come avevo fatto ad innamorarmi di Matteo.

«Sì, ho bisogno di staccare la spina»Dissi

«Ancora non riesco a crederci che tu e Matteo..abbiate fatto sesso»Disse ridendo Chiara.

«Cosa c'è di così divertente?»le chiesi infastidita.

«Beh, non sei il tipo»rispose Giulia, in effetti da quando avevo conosciuto Matteo ero diventata un'altra persona.

«Però non capisco, perché non l'hai detto a me o a Giulia?»

«Ho avuto paura, che mi avreste considerata una ragazza facile»

«Non sei una ragazza facile, non sei andata a letto con chissà quanti ragazzi e poi è il tuo ragazzo no?»disse dolcemente Chiara.

«Non lo è, non è il mio ragazzo» ci tenni a precisare.

Io e le mie amiche avevamo deciso di fare colazione insieme. Durante il tragitto raccontai nei minimi dettagli, tutto quello che era accaduto in casa. Entrammo in un piccolo bar, e ci sedemmo a un tavolino.

«Quando pensi di tornare?»Mi chiese Giulia.

«Non lo so»risposi «Giuro che ammazzo Matteo»

«Non serve Chiara»le sorrisi, non era colpa di Matteo, non mi amava. Ed io non potevo costringerlo a provare qualcosa per me.

«Non voltarti Hazel» Mi ordinò Giulia, non capivo perché, curiosa mi voltai e vidi Matteo e una ragazza mano nella mano. Non era possibile, quante volte voleva distruggermi questo ragazzo?

 

Matteo pov

«Andiamo Matteo, non hai voglia?»

«Martina ti ho già detto che non voglio» dissi seccato. Lei in tutta risposta mi si avvinghiò e mi prese per mano, non la sopportavo più.

Entrai in un bar, lì vidi Hazel insieme alle sue amiche.

«Matteo?»Mi richiamò la ragazza che mi stava stritolando la  mano.

«Che vuoi?» «Quella ragazza, seduta con la biondina e la mora, la conosci?»mi chiese, Hazel non aveva smesso di guardami.

Mi avvicinai, per andarmi a sedere. Mi bloccai quando vidi Hazel uscire di corsa piangendo. Senza pensarci due volte uscì dal bar per andare a raggiungerla. Uscendo mi sentì richiamare, probabilmente era Martina. Corsi raggiungendo Hazel.

«Hazel fermati» Urlai

«Lasciami in pace»Riuscì a raggiungerla prendendola per un braccio.    Iniziò a dimenarsi, e senza volerlo la baciai. Mi erano mancante le sue labbra, in verità mi era mancata lei.

«Sei un bastardo»Gridò lei, aveva ragione mi ero comportato come uno stupido.

«Ti amo»le dissi

«Non cominciare, non ti credo più»

«Ti amo»continuai a baciarla, aveva tutto il diritto di non credermi.

«Smettila..smettila hai detto di non amarmi, mi hai presa in giro..sono stata una cogliona..»Gridò

«Ho detto quelle cose perché..»Mi fermai.

«Perché? Dimmi perché ti comporti così»

«Non voglio più vedere la persona che amo portata via da me»

«Che vuoi dire?»

«Non hai capito? Perdo il controllo quando si tratta di te. Non ragiono lucidamente, dico e faccio stronzate»Le dissi accarezzandole la guancia.

«Come..faccio..a crederti..»Mormorò con le lacrime agli occhi. Odiavo vederla piangere e odiavo vederla piangere per me.

«Non ti lascerò partire, tu sei mia ed io sono tuo. Ti amo resta con me, ti prego»la supplicai, aspettando una sua risposta.

 

 

ANGOLO AUTRICE

Chiedo venia, scusate l'enorme ritardo. Cosa ne pensate? Secondo voi Hazel perdonerà Matteo? Nel prossimo capitolo introducerò un nuovo personaggio. Vi anticipo solo che si tratta del padre di Hazel. E Qui accadrà il caos credetemi. Spero che il capitolo vi piaccia e non vi abbia deluso.

Alla prossima la vostra Scarlett!

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ScarletRouge