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Autore: Mary P_Stark    11/02/2019    1 recensioni
Clearwater, Canada. 2018.
Il pellegrinaggio forzato di Irish Walsh ha una battuta di arresto a causa di un banale pneumatico forato. Ma, grazie a questo incidente - o al destino -, ciò le permetterà di scoprire particolari di un passato che non conosce e di una vita che non ha voluto ma che le è stata imposta da mani disattente.
Clearwater sarà il punto d'inizio di un viaggio di ri-scoperta di se stessa e delle sue radici ancestrali e, grazie ad altri come lei, depositari dell'antico sangue di Fenrir, i misteri di un passato comune e antico avranno finalmente una risoluzione.
Niente però avviene con facilità, e lunghe ombre si addenseranno su di loro, complicando un cammino di per sé già impervio. Starà ad Iris e ai suoi nuovi compagni di viaggio, riuscire a fare in modo che nulla interferisca con la scoperta della verità. - Segue le storie de La Trilogia della Luna
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'TRILOGIA DELLA LUNA'
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Le origini e la storia.

 

 

 

Vi fu un tempo in cui gli dèi camminavano in mezzo agli esseri umani, in cui le genti ne idolatravano il passaggio… o ne temevano la comparsa.

Tra essi, noto come il Distruttore dei Mondi, come colui che avrebbe portato il Crepuscolo degli dèi, il Ragnarök, vi era Fenrir, il dio-lupo degli Asi, i mitici signori di Asghardr.

Morente e con le fauci bloccate da una spada, spada che lo stesso padre gli aveva inframmezzato alle zanne per ucciderlo, Fenrir si lasciò andare all’abbraccio di Madre senza perdersi nella follia. Così facendo, bloccò così il Crepuscolo degli dèi e, di fatto, le mire distruttive del padre.

Il piano di Loki, ordito per ingannare Padre Tutto così come il suo stesso figlio, fallì di fronte all’unica cosa che il dio degli Inganni non aveva saputo cogliere. E comprendere.

Su Midghardr, la Terra, patria degli esseri umani, vi erano coloro che Fenrir avrebbe difeso sempre e comunque, nei Nove Regni.

I suoi figli, generati da colei che più di tutti egli aveva amato, e Avya, il suo cuore, il suo unico, vero e imperituro amore.

Abbandonando la vita terrena per quella inconsistente ed eterna nell’abbraccio di Madre, Fenrir sapeva in cuor suo di non lasciare sola – o non protetta – la sua amata.

A lei lasciò, oltre ai gemelli Hati e Sköll, il potere di governare la Natura, di parlare con le creature viventi e la possibilità di interagire con i discendenti dei suoi figli.

Avya sarebbe vissuta a lungo, assieme a loro, pur se perseguitata da suo fratello Fryc e dalla sua cricca di Cacciatori, desiderosi di uccidere il frutto del suo corpo.

Lasciando la sua vita in piena consapevolezza per rifugiarsi nel ventre di Madre, Yggdrasil, Colei-Che-Tutto-Regge, Fenrir sapeva di aver fatto l’unico gesto rimastogli per proteggere coloro che amava.

Salvare i Nove Regni dall’annientamento totale, così da preservare le vite di Avya e dei loro figli.

Nello spirare, Fenrir pensò solo a questo, e la disfatta del padre Loki fu totale. Per quel giorno, per lo meno.

Secoli e millenni si affastellarono tra loro, da quel momento così infausto, e gli dèi persero progressivamente i loro corpi mortali – e i loro poteri – a favore delle religioni monoteiste, o della loro totale mancanza.

I Cacciatori, discendenti di Fryc, continuarono la loro Cerca segreta, sicuri di poter debellare una volta per tutte il frutto peccaminoso dell’unione tra il dio-demone Fenrir e la mortale Avya.

Al tempo stesso, però, i figli di Hati e Sköll, avuti dalle loro compagne umane Sylvi e Lyka prosperarono, evolvendosi, divenendo una nuova razza, una nuova stirpe.

Metà lupi, metà umani. Licantropi. Lupi mannari.

Branchi di licantropi si andarono a diffondere ogni dove, nelle terre di Albion, in seguito conosciute come Britannia dai Romani e come Impero Britannico e Gran Bretagna dalle genti che seguirono.

Di pari passo fecero i clan dei Cacciatori che, sempre nel più ristretto riserbo, li seguirono nel corso del tempo, tentando di porre fine alla loro dinastia, pur senza riuscirvi.

Molti lupi oltrepassarono i mari e si diffusero a est, verso le terre degli uomini-orso, i berserkir, per sfuggire ai Cacciatori e ai nuovi conquistatori di Albion.

Altri, invece, veleggiarono verso ovest, seguendo le rotte degli abili vichinghi, giungendo infine nel Vinland (Terranova - Canada), intorno all’anno 1000 d.C.

Lì si stabilirono e prosperarono, discendendo verso sud e ovest e raggiungendo le pianure sconfinate del Manitoba, prima, e le ampie praterie del centro degli attuali Stati Uniti, poi.

Il culto del dio-lupo dei lakota, Shung Manitu-Tanka, permise ai licantropi di trovare un luogo a loro congeniale, ove la loro unicità di uomini e bestie non fosse detestata, ma apprezzata e idolatrata.

Anche in quei luoghi ameni, e presso popolazioni umane loro amiche, giunsero però i Cacciatori, e questi fecero strage di lupi e di umani, rei di aver dato loro ospitalità.

Dietro la maschera dell’Esercito Nordista, armati di odio e vendetta nei loro confronti, i Cacciatori contribuirono alla fine dell’era del bisonte … così come a quella del lupo.

Falciarono sotto i colpi dei loro Winchester centinaia di migliaia di vite, sia tra i Nativi Americani – colpevoli di averli protetti – sia tra i licantropi.

I pochi mannari che riuscirono a scampare al massacro si diedero alla macchia. I branchi si sciolsero dopo aver perso gran parte delle élite di potere, e la grande forza dei clan venne a svanire.

Niente più Fenrir a guidare le genti, o Sköll a governare in vece del capoclan, o ancora Hati a protezione dei loro signori.

Delle Triadi di Potere non rimase quasi nulla, nella memoria delle genti.

Mentre, nelle loro terre d’origine, i clan prosperavano e si diffondevano, in America andarono scemando fin quasi a svanire.

Essere un licantropo divenne ancor più pericoloso che in passato, qualcosa da tenere maggiormente segreto rispetto alle vite precedenti.

Il solo parlarne agli umani divenne sacro tabù, l’affidarsi alla clemenza e disponibilità degli altri, una follia tra le più gravi.

La verità morì a poco a poco, con il diradare del sangue mannaro tra le popolazioni, e intere dinastie andarono con l’esaurirsi per mancanza di geni forti e prosperi.

Più di un secolo dopo quegli eventi catastrofici, un nuovo Ragnarök venne a bussare alla porta dei consapevoli. Con la rinascita dello spirito di Fenrir nel corpo della più potente wicca mai vista dalla nascita di Avya, si rischiò l’Apocalisse, ma di questo gli americani non seppero mai nulla.

Ciò che avviene oggi, in queste terre d’oltreoceano, ben si discosta dai branchi europei.

Dimentichi del loro passato e dei loro fratelli inglesi, i mannari americani hanno nemici ben diversi dai Cacciatori.

La totale mancanza di sapere, il vuoto totale che gravita alle loro spalle, è il primo scoglio da affrontare per sperare di sopravvivere.


 

  
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