***SCONTRO
FINALE***
Ringrazio subito chi
mi ha recensito!!!!!!!!spero vi piaccia il continuo!!
2.Ricordi
Non erano due ragazzi normali…Quello dai capelli rossi era Ron Weasley, mentre l’altro, dagli stupendi occhi verdi, era il famoso Harry Potter. Erano due maghi che avevano finito di frequentare da poco meno di 4 anni, la scuola di magia e di stregoneria di Hogwarts e si erano immediatamente arruolati nel corpo degli Auror.
Erano cambiati molto da quando frequentavano la scuola. Tutto era cambiato in una notte, quella fatidica notte.
Erano le
undici di sera di una calda giornata di maggio. Tutto scorreva tranquillo e
tutti i ragazzi del settimo anno erano ancora riuniti nella sala comune di
Grifondoro a studiare. Piano piano le ore scorrevano e lentamente la sala si
svuotò. Tre ragazzi restarono nella sala: erano Harry, Ron e Hermione. Ron
sembrava impacciato quella sera, come se avesse qualcosa da dire ma non
trovasse il coraggio. All’improvviso sembrò trovare quello che gli mancava ed
aprì bocca...
-Herm...hermione??
-Si dimmi Ron -rispose lei alzando la testa dal libro di
trasfigurazione.
-Bhè vedi...senti io…vorrei dirti una cosa...
Harry sapeva cosa voleva dirle…si chiedeva quanto ancora avesse
aspettato il suo amico per dire la verità sui suoi sentimenti verso Hermione...e
ora finalmente si era deciso…ed era molto imbarazzante stare lì ad assistere a
quella scena…privata. Così fece per alzarsi dalla sua poltrona ma fu bloccato
da Ron.
-No resta Harry per favore…non ho segreti per te quindi…
-Ron ma cosa...- esclamò Hermione guardandolo preoccupato.
- Non ti preoccupare Herm!!Se è quello che penso io- e detto questo
guardò con un sorrisetto Ron che
contraccambiò- non c’è assolutamente da preoccuparsi...-
-Bene…vedi Herm- incominciò Ron- ...io ...io …cioè
insomma…allora ...io…tu... ecco... hai capito no?
-Veramente…
-Allora il succo del discorso è che piaci a Ron!!- esclamò Harry.
La faccia di Ron assunse un colorito più rosso dei suoi capelli, ma
annuì.
Hermione rimase un po’ interdetta, poi stava per risponder quando…si
sentì uno scoppio e un grosso fragore.
-Cosa…
I muri incominciarono a sgretolarsi e a crollare. I tre ragazzi si
precipitarono fuori alla sala comune e si misero a correre per i corridoi
dirigendosi verso la Sala Grande.
-Ma cosa succede?
-Non lo so ma corri. Di questo sono sicuro!
Studenti sbucavano fuori da tutte le parti e
correvano tutti...il panico era disseminato per la scuola; poi incominciarono a spuntare dai
corridoi anche uomini che sicuramente non erano studenti... portavano lunghi
mantelli scuri e un grosso cappuccio era calato sul loro volto per nasconderlo.
-Mangiamorte...-sussurrò Harry con una nota di
disprezzo nella voce -Hanno attaccato la scuola-.
Iniziarono a correre più veloce, mancava poco per arrivare alla sala
anche se non sapevano a che scopo andare lì. Poi improvvisamente furono
attaccati. Un Mangiamorte sbucò improvvisamente da dietro un angolo e lanciò un
Avada Kedavra verso Ron.
Harry lanciò un urlo e si buttò su Ron facendolo cascare ma salvandolo,
in modo che l’incantesimo gli sfiorò solo la guancia provocando un taglio…ma non poté fare niente per Hermione, che fu colpita da un
incantesimo di un altro mangiamorte, poi
un altro incantesimo colpì il muro alle loro spalle che gli crollò addosso e li sommerse.
-Harry che succede?
Ron guardava interrogativamente Harry, che aveva stranamente gli occhi lucidi.
-Niente - rispose passandosi la manica sugli occhi per asciugarsi le lacrime che stavano per uscire-Niente…mi è entrata la polvere negli occhi.
Ron decise di lasciare stare. Sapeva cosa succedeva all’amico. Era quello che accadeva a lui ogni sera quando si fermava a riflettere. Pensava a quella sera... si ricordava distintamente di quegli attimi come se fosse ieri.
Ron si svegliò in mezzo alle macerie. Attorno, tutto sembrava tacere…
poi ricordò cos’era successo.
I mangiamorte, il muro che crollava…Hermione!!
Incominciò a levare i massi da sopra di lui e dopo un po’ finalmente
riuscì a vedere il soffitto e uscì da quella trappola di pietra... non era in
buonissime condizioni, il taglio provocato dall’avada kedavra continuava ancora
a sanguinare e aveva battuto la testa. Ma doveva cercare i suoi amici. Si mise
a scavare tra le rocce e finalmente intravide i capelli di Harry, piano piano
lo tirò fuori e dopo averlo schiaffeggiato un po’ si svegliò anche lui. Aveva una
gamba rotta così si appoggiò all’amico per alzarsi; dovevano cercare
assolutamente Hermione. Dopo una lunga ricerca la trovarono; non aveva ancora
ripreso conoscenza.
Tremando, i due ragazzi temettero il peggio…era
stata colpita da un incantesimo. E se…cercarono di scacciare quel pensiero, ma
provarono in tutti i modi di risvegliarla e
non ci fu niente da fare.
Si accorsero che aveva un taglio sulla testa…un masso doveva averla
colpita. Scoppiarono a piangere…non poteva finire così, perché proprio a lei?!
In quel momento arrivò Silente un po’ malconcio anche lui ma si reggeva
in piedi e si avvicinò preoccupato ai ragazzi.
-Cosa succede, state bene?
Ma loro non risposero stavano zitti e piangevano. Poi Silente vide
hermione, si avvicinò a lei e le sentì il polso.
- E’ ancora viva, ma voi raccontatemi cos’è successo!
Così gli spiegarono cosa era accaduto e quando finirono di parlare
guardarono Hermione e una stretta attanagliò i loro cuori.
-Allora perché non si sveglia- urlò Ron -perché!
-Calmatevi, hermione è stata colpita da un incantesimo ignoto, non un
Avada sennò sarebbe morta, e poi ha battuto la testa…è normale che non si
svegli. Ora andate in infermeria insieme con gli altri, io arriverò tra poco
con lei.
-Ma noi vogliamo stare con lei!E poi qualcuno ci deve spiegare cos’è
successo.
-I mangiamorte hanno attaccato la scuola sotto ordine di Voldemort-
rispose il preside son voce piatta- volevano seminare il panico e distruggere le file nemiche e,
a quanto pare ci sono riusciti: molti auror sono morti, ma non capisco perché
attaccare gli studenti. Ora andate in infermeria per favore, state male, dovete
farvi curare.
-Ma...- dissero all’unisono i ragazzi, ma Silente non accettò scuse.
***
Qualche giorno dopo, quando furono dimessi, chiesero immediatamente
notizie dell’amica da Silente: Hermione era in uno stato che i Babbani chiamano coma, non è morta ma non apre gli occhi e non può
sentirti, era come…se fosse morta.
I ragazzi rimasero scioccati da quella sera. Gli avevano strappato Hermione… e questo aveva causato in loro un cambiamento profondo. Non si sentivano più di essere dei semplici ragazzi che subivano dalle azioni degli altri, ma volevano diventare loro quelli che attaccavano, quelli che agivano...volevano fargliela pagare. Ben presto diventarono i migliori Auror della caserma e la pietà nei confronti del nemico non rientrava più nei loro standard…erano cambiati.
E ora, a distanza di 4 anni da quel giorno, Hermione non si era ancora svegliata…
***
Ginny si chiese quando sarebbero arrivati. Come al solito quei due erano in ritardo. Harry mancava da tantissimo e riusciva a farsi ancora attendere. Era partito per una missione tre mesi prima e finalmente ora sarebbe tornato. La situazione nel mondo magico era tragica: i dissapori tra bene e male erano aumentati, gli attacchi dei mangiamorte erano diventati più numerosi ma anche gli Auror non erano stati con le mani in mano. Dall’attacco a Hogwarts molta gente aveva deciso di unirsi ai loro ranghi ed erano stati mandati in giro per il mondo.
Harry si era unito a Silente e altri maghi per cercare il covo di Voldemort, ma senza risultati. Alla fine avevano deciso di rimandare: era ora di tornare.
Ed ora stava arrivando lì, alla base degli Auror. Tutti lo aspettavano con trepidazione; Ron era andato prenderlo in una zona appartata di Londra, perché sapevano di essere sorvegliati.
Harry, infatti, doveva stare attento a come si muoveva, tutti i mangiamorte lo cercavano, per portarlo al cospetto del loro signore, ma lui era un mago molto sveglio ed era riuscito a non farsi prendere per ora. Per questo non doveva dare nell’occhio, doveva stare sempre in guardia.
***
Nessuno si avvicinava da tempo a quell’edificio, tranne, ogni tanto, qualche operaio, per questo fu presto dimenticato.
Il tetto cadeva a pezzi, le persiane erano state portate via dal vento e le finestre erano state richiuse in malo modo da delle assi di legno. Attorno all’edificio cresceva selvaggio un incolto giardino.
All’improvviso, come se fossero comparsi dal nulla, due ragazzi si avvicinarono al cancelletto di legno sgangherato, lo aprirono ed entrarono nella proprietà. Harry si fermò a metà del vialetto, alzò lo sguardo, fissò la casa e dopo qualche secondo esclamò: “Casa dolce casa!”
Lo so rischio l’uccisione….ma ero indecisa che fare con Hermione e così…..ok incomincio a scappare!!!!!!voi recensite mi raccomando e scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare!!!!
Bombolina