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Autore: Ace of Spades    13/02/2019    1 recensioni
“Mio padre non era così, prima di perdere mia madre era un'altra persona. Di sicuro non una dolce e carina, ma almeno era una persona. Dopo la morte di sua moglie è diventato un mostro senza sentimenti, animato solo da ciò che ci potrebbe essere di più oscuro dentro un cuore vuoto.”
Degli occhi neri lo fissarono.
“Come se avessero aperto il Vaso di Pandora”
“Aperto? Direi più che è caduto al suolo e si è frantumato. Quando si perde una persona amata in modo traumatico è come perdere il sostegno che ti teneva sulla retta via, come la colonna su cui posava il Vaso. Senza quella, le piaghe dentro al tuo cuore prendono vita e ti divorano da dentro”
“Ho sempre trovato quel mito abbastanza insulso”
“Come mai?”
“Sai perchè esiste il detto ‘la speranza è l’ultima a morire’? Perchè è l’ultima che esce dal Vaso di Pandora. Ma perchè dovrebbe essere l’ultima se è ciò di cui si ha più bisogno?”
“Perchè le speranze le hanno le persone, ma i destini li distribuisce il diavolo.”
•••
DoflaCroc + Mihawk / AkaTaka/ KiddLaw/ KillerPenguin.
Genere: Angst, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote Doflamingo, Drakul Mihawk, Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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46) “Tutto cambia per non cambiare nulla.
 


 
 
 
Erano passati i due giorni stabiliti, e nuovamente le sette persone si ritrovarono una di fronte all’altra, sedute davanti ad un tavolo, in una stanza anonima, sotto uno strano negozio. 
Il silenzio regnava sovrano, nessuno dei presenti osava rompere quella strana atmosfera che sembrava portare solo guai. 
Shanks entrò dalla porta come un uragano, quasi inciampando sui suoi piedi, ma non riuscendo ad evitare che il plico di fogli che teneva in equilibrio cadesse a terra. 
Il Rosso abbassò lo sguardo e cominciò a ridere, rompendo finalmente quella tensione sospesa. 
“Ops, che sbadato”
Quasi tutti sbuffarono, ma non in modo infastidito. 
Mihawk continuò a fissare l'uomo, che da quando era entrato non faceva altro che blaterare parole. 
 
Ora capisco perché gli uragani portano il nome di persone
 
Un paio di minuti e molti fogli raccolti dopo, Shanks poggiò il suo sguardo giocoso sui presenti. 
“Quindi, immagino voi abbiate una risposta per me. C'è qualcuno tra i presenti la cui risposta è negativa?”
Le sette persone si fissarono ma nessuna mosse un muscolo. 
Nessuna avrebbe potuto d'altronde, in quanto era palese che il Governo non volesse nuocere a nessuno di loro, anzi, quasi gli andava bene che fossero quei sette a tenere le briglie del mondo illegale. Meglio conoscere il proprio nemico. 
 
“Ottimo!” esclamò Shanks “spero che la nostra collaborazione sia proficua. Attualmente non ho molto da dirvi sul vostro primo incarico, stiamo ancora investigando, ma ho fatto delle fotocopie che potrete leggere con calma. Ci ritroveremo la prossima settimana, nel mentre, se sentite qualcosa di utile… Beh, non sto qui a spiegarvi come fare il vostro lavoro.” commentò allungando il plico di fogli che poco prima gli era caduto. 
“Scusate ma ora ho un impegno, ciao”
E come se nulla fosse, uscí dalla porta fischiettando. 
 
“E ci fa venire qui per parlare due minuti? La prossima volta neanche mi muovo, se volete fare una chiamata Skype sarebbe meglio” sbottò Hancock stizzita, alzandosi ed uscendo, seguita a ruota da Kuma e Jinbe. 
Moria sollevó lo sguardo ed indugió qualche secondo sui tre uomini ancora seduti, poi decise di lasciare la stanza. 
Improvvisamente l'atmosfera si era fatta pesante. 
Vergo e Daz si lanciarono uno sguardo neutro, attendendo ordini, ma con una mano già sulla fondina. 
Mihawk inspiró ed alzó gli occhi dal foglio alle lenti colorate. 
“All'ultima persona che mi ha guardato così a lungo ho tolto le orbite con un cucchiaino da tè”
Un uomo normale si sarebbe alzato e sarebbe scappato il più lontano possibile da quella figura minacciosa, ma Doflamingo non era noto per il suo amor proprio e per essere del tutto normale, per quello non riuscí a non distendere le sue labbra in un sorriso. 
“Non era mia intenzione metterti a disagio Falchetto” commentò, marcando il nomignolo, “stavo solo osservando”
Crocodile era rimasto immobile, permettendo solo al suo sguardo di spostarsi da un uomo all'altro. 
Sapeva bene che Doflamingo lo stava ignorando di proposito e la cosa gli andava più che bene, se non che anche Mihawk era giunto alla sua conclusione, e dato che si annoiava era il doppio più pericoloso. 
“Mi aspettavo di vederti fumare” gli disse infatti lo spadaccino. 
“Finiti i sigari”
“Meglio, quello dell'ultima volta puzzava”
“Non uno dei migliori”
“Siete nella stessa stanza a meno di due metri di distanza e ancora fingete di ignorarvi, adorabile” sbuffó Occhi di Falco alzandosi. 
“Quindi se me ne vado dovrete per forza avere un'interazione. Ciao” concluse dando loro le spalle ed uscendo non prima di sentire Doflamingo dirgli “Smettila di ridere, sei inquietante”. 
Non riuscí a fermare l'accenno di un sorriso spontaneo, che, proprio come era nato, morí il secondo dopo. 
 
 
Nella stanza regnó il silenzio per quella che sembrò un'ora ma che erano solo un paio di minuti, poi entrambi gli uomini si alzarono ed uscirono senza rivolgersi neanche un insulto. Entrambi non volevano dare alcuna soddisfazione a Drakul Mihawk. 
 
 
Shanks, davanti al computer nel suo ufficio, guardó i due uomini uscire e spense la telecamera che aveva saggiamente fatto installare nella stanza. 
 
 
-
 
 
Durante i giorni successivi i Sette ricevettero una lettera con scritto che dalla volta successiva i vari incontri si sarebbero tenuti in un altro luogo, nel piano sotto il Moby Dick. Non era stato scelto a caso in quanto quello rappresentava sempre terreno neutrale, e, sotto il ristorante, si trovavano delle sale adibite a vari usi, casinó, partite di poker private, camere con spogliarelliste e via dicendo. Era il posto migliore per far incontrare sette persone del loro calibro e farlo passare per una casualità. D'altronde si sa che se si vuole nascondere qualcosa bisogna metterla in bella vista. 
 
Tutto questo era ovviamente ignorato da Kidd e Law che, come avevano concordato, erano tornati al Moby Dick per parlare con Satch della rapina a Smoker. 
Nessuno dei due aveva parlato con l'altro dopo quella che entrambi volevano far passare per una scappatella, ma non fu un problema. 
Quando si incontrarono davanti all'entrata Law dedicó a Kidd un dito medio e Kidd lo insultó in risposta.
“Dovremmo smetterla di incontrarci così, Eustass-ya”
“Dovremmo smetterla di incontrarci proprio”
Entrarono nell'ascensore che li avrebbe portati all'ultimo piano. 
“Cosí mi spezzi il cuore”
“Se solo ne avessi uno” ribattè il rosso ghignando. 
Law lo fissó per nulla intimorito mettendosi una mano sul petto. 
“Mi hai solo usato per soddisfare i tuoi bisogni, sono ferito”
“Dovresti proprio recitare in un teatro”
“O Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo?” cominció Law non accorgendosi che l'ascensore era arrivato a destinazione. 
 
“Oddio ma siete proprio voi, Romeo e Giulietta! E chi fa Don Rodrigo?”
 
I due si girarono e si trovarono davanti un ragazzo più o meno della loro età, con lentiggini sparse sulle guance sotto a due vispi occhi neri. 
Kidd sorrise “Portgas D. Ace, finalmente ci incontriamo, Eustass Kidd”
Ace gli strinse la mano sorridendo. “E quel cazzone lí dietro che stava stuprando Shakespeare è Trafalgar Law”
“Come osi” borbottó fingendosi offeso, ma venendo tradito dal ghigno sardonico sul suo volto. 
“Torao lo conosco” rispose il moro mentre Kidd storceva il naso al soprannome. “Seguitemi, ho un tavolo prenotato per aspettare che Satch finisca di lavorare, e per mangiare ovviamente. Dio ti ringrazio per aver inventato il cibo.” commentó Ace facendogli strada. 
Dopo essersi seduti li guardó e chiese loro di spiegare perché volessero i fascicoli di Smoker. 
Kidd e Law annuirono e cominciarono a raccontare, tra una spaghettata allo scoglio e un branzino al forno.
 
-
 
Crocodile si mise a posto il colletto della camicia in un gesto quasi stizzito; i sigari riposavano nella tasca destra, questa volta aveva optato per una marca più dolce, e non per far un favore a Mihawk, che adorava i profumi zuccherati, sperava solo di essere lasciato in pace, anche se sapeva che prima o poi avrebbe dovuto parlare con il fenicottero. 
Fenicottero perché solo un idiota poteva andare in giro con un cappotto di piume rosa, era evidente che nel corso degli anni la sua malattia mentale era peggiorata. 
Quella sera si sarebbero dovuti incontrare per una riunione preliminare nel piano sotto al Moby Dick, detto Mary Joy. Ci si poteva entrare solo se si sborsava una gran cifra e se si era conosciuti, in pratica era un circolo privato di gente ricca che si annoiava e voleva trascorrere del tempo in compagnia o semplicemente giocando d'azzardo. 
Non era propriamente un casinó in quanto molte stanze erano usate anche per concludere affari non legali; si ricordava di aver visto anche un giudice scendere a patti con un avvocato e commissionare un omicidio di un testimone ad un mercenario con un nome insolito, qualcosa a che fare con un animale. 
Quella sera non vi erano nuvole in cielo e le previsioni non davano pioggia; la temperatura era piacevole e perfetta per camminare e lui avrebbe pagato fior di quattrini pur di non dover entrare a Mary Joy. 
Invece, un'ora dopo era seduto in una stanza simile a quella della volta precedente ma con un tavolo rotondo in mezzo. 
Shanks come sempre si fece attendere. 
E per fortuna che la prima donna dovrei essere io pensó Boa sbuffando quando vide entrare l'uomo con dieci minuti di ritardo. 
 
“Salve a tutti, vedo che avete ricevuto la mia lettera, bene. Vi ho chiamato qui per parlare di un problema che riguarda da un po’ questa città. C'è qualcuno che si diverte ad uccidere prostitute e la polizia brancola ancora nel buio. Immagino che voi due possiate mettere al corrente meglio di me gli altri”
Crocodile e Doflamingo lo guardarono, poi il primo cominció a parlare e spiegó brevemente la situazione. 
“A quanto pare questo simpaticone ce l’ha con te, Principessa Serpente”
“E perché mai dovrebbe, io non conduco alcun traffico di quel genere” sbottó incrociando le braccia al petto. 
“Perchè, mia cara,” si intromise Doflamingo “tutte le donne uccise indossavano il tuo profumo, Poison Kiss”
“E alle coincidenze nessuno ci crede più da tempo” concluse Crocodile. 
“Ora vi completate pure le frasi a vicenda, e per fortuna che non vi sopportate” sibiló la donna. 
“Non cambiare argomento” proruppe Mihawk “se sai qualcosa dilla, altrimenti taci”
La donna gli rivolse uno sguardo velenoso. 
“Ho molti ammiratori, ovviamente, alcuni più insistenti di altri, ho ricevuto minacce di morte, ma a chi qui dentro non è successo? Peró non so nulla a riguardo, le lettere minatorie non le leggo mai”
“Credo sia un punto di partenza leggerle e vedere se c'è qualcosa sull'argomento” concluse Jinbe. 
“Se quello che dicono quei due è vero” insinuó lei, punta sul vivo. 
“Puoi pensarla come vuoi, ma ti assicuro che non avrei motivo per mentire” rispose Crocodile accendendosi un sigaro mentre Kuma, impassibile, guardava le persone discutere. 
“E come avresti saputo questa informazione?”
“Mi sono documentato, sai, dopo la terza donna uccisa in meno di due settimane ho cominciato ad innervosirmi”
“Il problema è quindi il tuo profumo” rispose brevemente Doflamingo, “ho dato l'incarico ad uno dei miei sottoposti preferiti, sono certo di quello che affermo, anche se una collaborazione da parte di Moria sarebbe gradita, cosí la prossima volta non devo mandare gente dentro il tuo obitorio”
Moria si sentí punto sul vivo. “Che vorresti dire? Hai mandato delle persone nel mio regno?”
“Era l'unico modo per ottenere informazioni dopo che la polizia ci ha messo il naso” grugní Crocodile, non nascondendo una certa irritazione dovuta alle parole del biondo. 
“Quindi entrambi avete violato il mio obitorio!” esplose Moria sbattendo un pugno sul tavolo “inconcepibile”
“Non preoccuparti, mi interessava solo il problema delle prostitute, non ho chiesto di sapere altro dei tuoi esperimenti sulle persone. Almeno parlo per me” concluse Doflamingo ridendo come suo solito, e Jinbe si spalmó una mano sul volto, ben sapendo cosa sarebbe successo da lí a qualche minuto. 
 
“Spero tu non stia insinuando qualcosa” rispose Crocodile senza neanche guardarlo. 
“Da quel che so sei famoso per essere una palla al piede” gli rispose senza mezzi termini Doflamingo. 
 
Il silenzio che si diffuse nella stanza sembrava molto simile a quello del suo obitorio, pensó Moria. 
Crocodile sentí un familiare clic nella testa, e non seppe se era saltato un interruttore o una sicura. 
 
“Doflamingo, non tirare troppo la corda” commentó Jinbe. 
“Non mi pare” disse Crocodile con un tono di voce più basso del solito, che fece deglutire il biondo “dato che respira ancora”
 
I due uomini si guardarono in faccia per la prima volta dopo settimane e nessuno dei due si mosse. 
Mihawk li fissó aspettando che succedesse qualcosa ma i due uomini sembravano congelati, e lui, purtroppo, sapeva il motivo.
Perché un conto è far finta che l'altro non esista e che tutto sia cambiato, un conto è aprire la bocca e avere la certezza che anche dopo più di vent'anni certe cose siano restate le stesse. 
 
“Direi che il punto è chiaro, il profumo. Vedi di scoprire qualcosa Principessa.” concluse Shanks sorridendo. 
“Meglio occuparci di queste faccende prima che diventino dei problemi più grandi. Ovviamente immagino abbiate degli impegni e che non tutti riescano a venire qui una volta a settimana. Ci incontreremo quando avremo delle novità, nel mentre trovate il modo di contattarvi.”
Kuma annuí ed uscí dalla stanza; Moria sbuffó, ancora indignato per la situazione del suo obitorio e se ne andó a giocare a poker in una delle stanze adiacenti. 
Jinbe e Boa guardarono Mihawk, Crocodile e Doflamingo uscire senza dire una parola e si dileguarono a Mary Joy per passare la serata. 
 
-
 
Quando il locale cominció a svuotarsi, Ace fece strada verso le cucine. 
“Che sorpresa! I miei due clienti preferiti, venite, venite!” esclamò Satch. 
Come la volta prima stava pulendo le posate. 
“Hai trovato un modo per arrivare a quei fascicoli?” chiese Law appoggiandosi al muro con la schiena. 
“Ovviamente, lasciate quel punto a me, Ace qui presente distrarrà Smoker per la città abbastanza a lungo, non importa come ma tienilo impegnato” commentó al fratello puntandogli una forchetta contro. 
“Agli ordini! Questo è proprio il genere di passatempo che preferisco, quasi quasi chiedo a Rufy se è libero”
“Vuoi cacciare nei guai pure tuo fratello minore? Che pessimo esempio” commentó ridendo Law. 
“Mio fratello adora Smoker, e credo che sia reciproco. D'altra parte, chi non ha un debole per il mio fratellino? È biologicamente impossibile volergli male”
E Law non potè fare a meno di annuire e abbassare lo sguardo, ricordandosi di come quel mocciosetto lo aveva convinto a mangiare con lui solo perché lo aveva visto giù di morale. 
Kidd notó l'espressione addolcita sul volto del dottore e alzó un sopracciglio. 
“Bene, quindi quando avete intenzione di mettere a frutto il piano?”
“Domani, Smoker odia i lunedì e sarà ancora più irritante del solito, una passeggiata. E poi non vede l'ora di arrestarmi, non ce l’ha ancora fatta poverino.”
Il volto di Ace in quel momento assomigliava a quello di una peste pronta a fare più danni possibile, e loro poterono solo ringraziare di avere quei due preziosi alleati dalla loro parte. “Immagino ci rivedremo tra un paio di giorni Romeo” esclamó Ace salutandoli con un inchino ed uscendo per finire di mangiare. 
“Perché ha chiamato me Romeo?” chiese incredulo Kidd mentre Law scuoteva la testa, segno che ne sapeva quanto lui. 
“Ora che ci penso anche prima ci ha chiamato in modo simile” sussuró il dottore mentre entravano nell'ascensore. 
Kidd fece spallucce e il canto di Satch li accompagnó finchè le porte non si chiusero. 
 
Giulietta ti si addice”
Law gli dedicó quello che doveva essere uno sguardo minaccioso. 
Il problema di quando assaggi è che se quello che hai assaggiato ti è piaciuto, dopo, vuoi mangiare. E Trafalgar voleva mangiare ancora, pensó, mentre il suo sguardo si abbassava sulle labbra tinte di rosso. 
Erano tanto impegnati a fissarsi che non sentirono il suono delle porte che si aprirono. 
I due ragazzi si girarono verso le porte e sentirono il sangue gelarsi. 
 
 
 
I tre uomini erano arrivati davanti all'ascensore senza rivolgersi una parola, ma il silenzio era una cosa che Doflamingo proprio non tollerava.
“Preferisco starti sul cazzo che leccarti il culo” proruppe, mentre Mihawk si voltava a fissarlo. 
“Se vuoi starmi sul cazzo almeno cerca di muoverti bene” gli rispose Crocodile continuando a guardare davanti a sé imponendosi di non ghignare, sentendo comunque Mihawk sbuffare ma non dalla noia e Doflamingo guardarlo in un modo che lo riportó indietro nel tempo. 
 
“Wow” 
I tre uomini si accorsero delle porte aperte e dei due ragazzi che li fissavano. 
“Scusate se abbiamo interrotto questo fantastico momento, scendiamo subito” commentó Kidd mentre Law spingeva più volte il pulsante per scendere. 
E avrebbe pure funzionato se Crocodile non avesse messo un gamba davanti al rilevatore e un braccio davanti alle porte. 
“Ma che bella sorpresa”
Doflamingo si limitó a fissare Kidd notando il rossetto sulle labbra, per poi passare a Law, inclinando leggermente la testa e assottigliando lo sguardo. 
 
“Siamo così fottuti” sibiló Trafalgar a Kidd, che per la prima volta fu d'accordo con lui.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

E infine, l'incontro è avvenuto. 
Ovviamente dovevo farlo finire sul più bello. 
Quanto mi era mancato scrivere di quei due che flirtano, davvero. Per non parlare di Mihawk che si finge tonto e indifferente ma che invece capisce sempre prima degli altri cosa succede. 
A presto!
  
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