Serie TV > Supergirl
Segui la storia  |       
Autore: SuperCorpKL    13/02/2019    4 recensioni
"Giuro solennemente di svolgere fedelmente il ruolo di Presidente degli Stati Uniti d’America. Giuro che nel massimo delle mie capacità, io tutelerò, proteggerò e difenderò la Costituzione della Nazione."
Con il peso del mondo libero sulle spalle,Lena Luthor dovrà adattarsi alla sua nuova vita alla Casa Bianca, dove conoscerà il suo staff. In particolare una bionda dagli occhi magnetici, Kara Danvers, sin dall'inizio l'attrazione tra le due donne è palpabile. Tanti segreti ruotano attorno alle due donne, segreti in grado di...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor, Maggie Sawyer
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lena non aveva idea dei rischi che correva, essere il Presidente significa essere esposti al mondo e dunque non tutti ti amano, le voci fuori dal coro si incontrano lo stesso anche se sei un Presidente giusto.  Essere ricchi è diverso.

" Quindi mi sta dicendo che ci sarà costantemente uno dei vostri agenti con me?" Lena era indignata.
 
"Sì, come minimo." affermò  Kara. "Tranne nei sui alloggi privati".
 
Notò che l'idea non sembrava allietare la donna che fece una smorfia venuta al corrente di quella informazione.
 
Più di un'ora era trascorsa da quando Alex e Kara si erano trovate nello Studio Ovale con Lena Luthor e Maggie Sawyer per spiegare loro come le cose si sarebbero svolte sotto la loro guida. Kara fino a quel momento era riuscita a dare prova della sua professionalità in ogni occasione nonostante non fosse preparata come la sorella, e soprattutto con la presenza di Lena a pochi metri da lei che aveva il dono di renderla nervosa. Era il Presidente del paese, il leader del Mondo Libero e la donna più potente del mondo. E, naturalmente, oltre a tutto questo, era sexy e bella da morire.
"Posso sceglierli io gli agenti?" Chiese Lena guardando Kara.

"Mi dispiace ma non può." Le rispose Alex.
Lena sbuffò.
 
"Sanno essere discreti." la rassicurò Kara cercando di intuire i suoi pensieri.
 
Invano…
 
"E faremo in modo che la sua privacy sia rispettata al massimo." aggiunse Alex.
 
"Quindi il mio traffico di droga non rischia niente con voi?" chiese Lena.
 
Alex rise piano e annuì.

"Certo, Presidente. "

"Lena, potrai invitare tutti gli uomini che vuoi nei tuoi alloggi, tranquilla." La prese in giro Maggie 

"Anche tu sei libera di portare chi vuoi." Rise Lena con un tono allusivo tanto che l'amica arrossì. In quel momento l'ambiente non aveva nulla di professionale però meglio così, avrebbero avuto tempo per la professionalità.

Kara le guardò accigliata, chiedendosi se erano serie. ­
 
"Sto scherzando." si affrettò a dire il Presidente. "Non ho nessun traffico di droga e soprattutto non porterò nessuno in questo posto, stia tranquilla agente Danvers." Sorrise a Kara che per un momento quasi vacillò.
 
Kara, di fronte alle battute e alle giustificazioni del presidente, abbozzò un sorriso e annuì. Kara si trovava spesso a credere a tutto quello che le veniva detto, non perchè fosse stupida ma perchè la sua genuinità la portava a questo. Lena osservò il sorriso della ragazza pensando che fosse uno dei sorrisi più belli al mondo. 
Il telefono di Alex squillò, interrompendo così gli sguardi tra le due donne. Lei si scusò con le due donne, mormorò qualcosa a Kara e abbandonò la stanza per rispondere, lasciandole sole. ­
 
"Ho del lavoro da fare, Lena. Vado nel mio nuovo ufficio." 

"Vai, attenta potresti incontrare molte distrazioni nel corridoio."

Maggie scosse la testa, salutò entrambe e uscì lasciando le due donne da sole.
Kara aveva visto molte volte Lena in televisione ma vederla non costretta a mantenere un profilo strettamente professionale era diverso, non si era aspettata un incontro così e adesso si poteva considerare più tranquilla nonostante i sussulti ogni volta che la donna le puntava lo sguardo.

"Quindi che programmi ci sono per questo pomeriggio?" Chiese Lena rompendo così i pensieri della bionda.

"Come...? Cioè...Sì per questo pomeriggio..." cercò di ritrovare la calma Kara mentre Lena la guardava con sguardo divertito, facendo attenzione a non guardarla direttamente negli occhi riprese a parlare "Ci saranno tre agenti ad accompagnarla." Spiegò ­
 
" Ci sarà pure lei?" Chiese Lena.
 
"Sì." rispose lei. "Sarò l'agente con cui avrà più a che fare e che sistematicamente la accompagnerà durante le sue uscite, mia sorella si occuperà di tutto il resto, posizionamento e altro." Spiegò gesticolando e abbassando lo sguardo sugli appunti, era tornata ad essere nervosa.
 
"Non mi lamento." Sorrise Lena.
 
Kara alzò lo sguardo dai suoi appunti per guardare la donna che la stava fissando. ­
 
"Non avrei pensato di trovare degli agenti come lei in queste organizzazioni. "

"Come...come me?" Chiese Kara nel panico, sgranando gli occhi.

"Oh oh no, non mi fraintenda. Intendo in maniera positiva."
 
"Ah..." Kara sistemò i suoi occhiali sul viso e sospirò. Voleva davvero sapere cosa pensava di lei ma bussarono alla porta.

Lena mosse la testa verso la porta e un uomo comparve dopo il suo permesso, Lena fece una smorfia di disgusto e delusione. Kara la fissò, pensando che non aveva mai visto un’espressione così adorabile in tutta la sua vita. ­
 
"Edge." Disse serrando la mascella "Non avevamo appuntamento."

"Già così impegnata, Presidente?" La prese in giro lui.

"Non vede? Stavo parlando con il capo della sicurezza."  

"Hai paura di un attentato, Lena?" Rise lui.

"Non ho paura di nulla, sono procedure obbligatorie. Se tu fossi diventato presidente capiresti, ma hanno votato me. Mi dispiace." Lena lo guardava con aria di sfida, quella donna sapeva il fatto suo. 

"Hanno votato te, non farmi ridere." Edge fece qualche passo verso di lei ma Kara quasi automaticamente gli si parò davanti alzando una mano. "La tua dolce famigliola avrà pagato."

"Fermo lì." Disse con sguardo serio Kara.

"Cagnolini ben addestrati, miss Luthor? Complimenti." Rise ancora e Kara si dovette trattenere dallo sferrare un pugno che di sicuro gli avrebbe fatto molto molto male.

"Agente Danvers, va tutto bene, è solamente un pallone gonfiato." Disse poggiando la mano sul braccio di Kara che sussultò lievemente e si voltò a guardarla, gli occhi attraversati dalla sorpresa di quel contatto e del calore dato da quel contatto.  "Edge, quella è la porta."

"Vado, vado. Arrivederci Presidente." rimarcò sulle ultime due parole.

Lena sbuffò e andò a sedersi.

"Odio quell'uomo, pensavo di essermene liberata."

"Che uomo piccolo, bisogna saper perdere ma lei è riuscita a tenergli testa. Non si preoccupi, non le darà fastidio con noi presenti. Adesso devo andare a prepare tutto per il pomeriggio."

Lena annuì e Kara si avviò alla porta.

"Agente Danvers?" La chiamò Lena.

"Grazie."
Si morse il labbro; Kara la fissò per un momento e sorrise. Anche in quel caso, lo sguardo che si scambiarono durò più a lungo del normale fino a quando la bionda decise di distogliere lo sguardo.

 "Proteggerla è il mio lavoro." Ma ben sapeva che non era solo quello, sentiva la neccessità di difenderla a prescindere. ­
 
Lena annuì e sospirò appena dopo l'uscita di Kara. 
Ma che stava accadendo? Lena era riuscita a mantenere la calma durante le riunioni, le interviste e i dibattiti in tv, contro sua madre e contro Edge mentre con Kara non riusciva controllarsi, l'aveva appena conosciuta. Doveva controllarsi.
 
Poche ore dopo, accompagnata da una scorta di diversi veicoli, l'auto ufficiale del Presidente si diresse verso l'Ospedale dei Bambini di Washington.
 
Quando il suo autista, fermò la berlina di fronte alle grandi porte dello stabilimento, Lena buttò uno sguardo fuori, poi gemette quando vide l'orda di giornalisti che la attendevano. ­
 
" Odio quegli avvoltoi!" borbottò.
 
Kara, seduta accanto a lei, si voltò e guardò le sue labbra, pensando che davvero era necessario che quella donna la smettesse di fare quelle espressioni.
 
" Mio cugino è un giornalista." disse Kara sforzandosi di distogliere lo sguardo dalla bocca del Presidente per guardarla negli occhi.

 Non è meglio, pensò quando si ritrovò immersa in quel vortice di colori limpidi che costituiva le pupille di Lena.

 Quest'ultima si passò una mano tra i capelli un po’ imbarazzata.
 
"Non volevo offendere tuo cugino." Disse a disagio
 
Kara non riusciva più a trattenere la sua risata così si mise a ridere, di fronte alla bomba che aveva tirato.
 
" Sto scherzando." la rassicurò. "Mio cugino si occupa della sicurezza di Metropolis." Sorrise fiera pensando al cugino, il potente Superman.


"Davvero? Di che si occupa?"

"Ehm di...di proteggere una banca. Sa le rapine? Succedono molte cose brutte." Disse cercando di convincere la donna al suo fianco.
 
Lena continuò a fissarla negli occhi, poi abbassò lo sguardo verso il sorriso aperto che sfoggiò la bionda. Quel sorriso avrebbe potuto alimentare la rete elettrica di diverse città da solo, ne era sicura.
 
" Molto divertente ..."

"Dico sul serio."
 
"Parlo dello scherzo." Kara sospirò sollevata.

"Sembra che lei non sia l’unica a possedere senso dell'umorismo. " la stuzzicò Kara spostando i suoi occhi verso il finestrino per controllare zona.
 
Rendendosi conto che la donna faceva riferimento alla sua battuta fatta ad inizio giornata, Lena abbozzò un sorriso.
 
"Si tratta solamente di qualche foto." disse Kara continuando ad osservare i giornalisti all’esterno. " Questo è quello che propongo." continuò Kara riportando l’ attenzione su di lei." Si lascia fare qualche foto all’interno con alcuni bambini e dopo parlerò io con loro spiegando che ne va della sua sicurezza, anche Alex ne sarà felice." 
 
" Ecco, questo è il nostro primo accordo." rispose Lena.
 
L'auricolare di Kara emise un rumore, facendole capire che avevano bisogno di contattarla. L'auricolare ovviamente era una copertura visto che lei poteva sentire senza bisogno di quel fastidioso oggetto.
 
" Danvers all’ascolto." disse premendo il tasto.
 
-"La visuale è libera." la informò Alex.
 
"Molto bene. Preparatevi con Olsen, stiamo uscendo ..."
 
Lanciò un ultimo sguardo a Lena prima di lasciare il veicolo per andare ad aprire lo sportello al Presidente.
 
Una volta che quest'ultima mise un piede fuori, la folla di fotografi si precipitò su di lei per scattare foto e porgerle delle domande. Ma con l'aiuto di Alex e James, Kara riuscì rapidamente ad accompagnarla all'interno dell'ospedale.
 
Con le braccia incrociate sul petto, appoggiata ad un muro, Kara guardò attraverso il vetro di una camera dell’ospedale, il Presidente degli Stati Uniti intenta a leggere una storia ad una piccola bambina malata.
 
Era trascorsa più di mezz’ora  da quando aveva congedato giornalisti e fotografi permettendo così a Lena di respirare, ed il comportamento della donna l’aveva piacevolmente sorpresa.
 Nonostante in un primo momento pensasse che la simpatia e le premure che mostrava il Presidente nei confronti dei bambini, fossero dovute alla presenza dei giornalisti, dopo la loro dipartita, Kara non notò un cambiamento di atteggiamento. Al contrario, Lena sembrava essere ancora più affettuosa e felice di chiacchierare o giocare con ciascuno di loro. E la sorprese soprattutto che i bambini  si mostrarono più felici della donna, per quell’incontro. Kara aveva notato come fossero attenti a tutto quello che Lena diceva.
 
Vide Lena ridere per ciò che le aveva appena detto una bambina e poi guardare attraverso la vetrata per incrociare i suoi occhi. Si ritrovò a non distogliere lo sguardo e quando la donna sorrise, non potè fare a meno di risponderle
 
Più tardi, la sera, Kara uscì dal suo ufficio nella West Wing della Casa Bianca, dove aveva appena finito di compilare alcuni rapporti. Si diresse verso l'ufficio presidenziale dove due guardie la salutarono.
Scambiò  qualche parola con loro e poi si diresse verso l’Ala Ovale e, dopo l’autorizzazione dall'assistente del Presidente, bussò alla porta e l'aprì quando sentì la voce di Lena concederle il permesso di entrare.
 
-"Agente Danvers."
 
"Tutto è a puntino per stasera."la informò Kara, avanzando verso il centro della stanza. "Gli agenti sono pronti e noi ci rivedremo domani."
 
" Molto bene." rispose Lena.
 
Lei esitò qualche secondo, poi si alzò dalla scrivania per fare un giro e posizionarsi davanti a Kara.
 
"Avete fatto un ottimo lavoro oggi." disse, porgendole la mano destra.
 
Kara abbassò lo sguardo verso la mano tesa poi lo alzò di nuovo verso gli occhi e strinse la mano.
 
"La ringrazio Presidente ..."
 
" Può chiamarmi Lena." precisò rivolgendole un grande sorriso. "Dopo quello che ha fatto per me oggi." Si riferiva non solo al pomeriggio ma anche ad Edge.
 
Con la mano sempre in quella della donna, lo sguardo immerso nel suo, Kara rifletté su quelle parole. Dopo lunghi secondi in cui continuò a guardarla negli occhi, lei ritirò dolcemente la sua mano da quella di Lena e le sorrise.
 
" Come le ho detto sto facendo solo il mio lavoro. Sono...siamo qui per proteggerla."
 
"Si, lo sta facendo molto bene per adesso." disse Lena.
 
"Mi auguro che continui così." affermò Kara lasciandosi sfuggire un minimo di preoccupazione.  
Fece un passo indietro prima di farle un cenno educato con la testa. Doveva andare via prima di mostrarsi ancora debole.
 
"Buonanotte." le augurò prima di congedarsi, senza aspettare una risposta, sotto lo sguardò sbalordito di Lena.

Quest'ultima vide la porta chiudersi, poi sorrise. Quella ragazza teneva davvero alla sua protezione, non per lavoro.

-"Buona notte anche a te, Kara." sussurrò senza smettere di sorridere.



Eccomi qui con il capitolo, ringrazio tutti coloro che hanno letto. Mi farebbe piacere sarebbe cosa ne pensate, che mi dite di Lena Presidente? E di Edge? Lo rivedremo secondo voi?' Fatemi sapere, accetto tutto. Adesso vi lascio leggere. 
Buona Lettura.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supergirl / Vai alla pagina dell'autore: SuperCorpKL