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Autore: lmpaoli94    13/02/2019    1 recensioni
In un tempio nascosto tra le montagne e completamente all’infuori del tempo e dal mondo conosciuto, Kagome Sango e Kagura si allenano per diventare le prossime guardiane degli spiriti dei guerrieri samurai.
Ma una di loro tre nasconde un segreto che metterà in pericolo il loro futuro, scatenando l’ira dei loro rispettivi maestri.
E come se non bastasse, ci si metterà pure l’amore delle tre ragazze verso i loro rispettivi maestri a peggiorare una situazione già tremendamente intrigata.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagura/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kagome non riusciva a stare tranquilla in compagnia di Sango e Kagura.
Le parole del suo maestro Inuyasha l’avevano completamente destabilizzata.
< Kagome, cosa stai facendo? > domandò Sango attirando l’attenzione della ragazza < Non hai sonno? >
< No. Stasera sono molto più attiva del solito. >
< Quindi hai intenzione di fare qualcosa insieme? >
< Sinceramente no. Preferisco starmene da sola. >
< Perchè? Cosa ti abbiamo fatto? > domandò Kagura piccata.
< Niente. Almeno per ora… > rispose Kagome uscendo dalla loro camera senza dire dove potesse andare.
< Ma cosa sta succedendo a quella ragazza? >
< Non lo so, Kagura. È da oggi che si comporta in modo strano. >
< Solo oggi? È da quando ci siamo riunite in questo tempio che si comporta in modo molto strano. Ma fa lo stesso. Secondo me sa che non ha nessuna possibilità contro di me quando ci ritroveremo faccia a faccia per combattere. >
< Tu sei così sicura di riuscire a sconfiggerla? >
< Certo che sì. Ma non l’hai vista? È la peggiore del nostro corso. L’ho sentito dire dai nostri maestri quando confabulavano in privato. >
< Ma Kagura! >
< E tu mi raccomando, vai subito a spifferarglielo… Adesso è meglio spegnere la luce. Domani sarà un’altra giornata molto dura e io ho bisogno di riposarmi. Buonanotte. >
< Sì… Buonanotte > disse infine Sango spegnendo la luce.
 
 
Kagome stava sotto l’enorme albero di pesco pensando al suo futuro da guardiana samurai.
< Che cosa stai facendo lì tutta sola? > fece Inuyasha spaventandola.
< Io? Niente. >
< Stavi contando ad uno ad uno tutti i petali che stavano cadendo dall’albero? >
< No. Anche perché ci metterei una vita. >
< Sì esatto, ben detto > replicò il maestro mettendosi a ridere.
< E voi? Non siete a meditare nel tempio o a fare altre cose simili? >
< Ho finito molto tempo prima di meditare e questa notte non riuscivo a dormire. >
< Anche voi? Allora siamo in due. >
< Avevo bisogno di starmene qui da solo ripensando a come sono diventato maestro di arti marziali. >
< Potete raccontarmi la vostra storia? >
< Non c’è molto da dire… Il mio destino è accomunato con Sesshomaru e Miroku visto che siamo stati presi in adozione dai monaci di questo tempio quando erano ancora in vita.
Grazie alle loro doti e alla loro perseveranza, siamo diventati i guerrieri che siamo oggi. >
< Tutto qui? Quindi non siete mai stati fuori da questo tempio? >
< No, mai. La nostra vita è legata a questo posto e rimarremo qua dentro fino alla fine dei nostri giorni. >
< Detta così sembra quasi che siate stati condannati qua dentro. >
< È stata una nostra ed unanime scelta, Kagome. >
< Sì, posso capire… Ma non vi è mai venuta la voglia di andarvene da qui? Anche solo per poco tempo? >
< Personalmente, no. Ma credo nemmeno gli altri. >
< Cavolo, non posso crederci. >
< Anche se io e gli altri maestri ci perderemo tutto di questa vita, siamo molto felici così. Soprattutto dopo tutto quello che abbiamo passato insieme… >
A quel punto Inuyasha aveva creduto che Kagome l’avrebbe tempestato di domande sul suo passato, ma fortunatamente non fu così.
< Non avrei mai immaginato che dopo una folta nevicata, ci potesse essere un cielo così limpido e pieno di stelle. >
< E’ la meraviglia della natura. Non sai mai cos’ha in serbo per te. >
Mentre Kagome stava per prendere un fiore di pesco per regalare al suo maestro, cadde improvvisamente dall’albero.
< Kagome! >
Mettendosi sotto di lei, riuscì ad agguantarla in tempo senza che lei si potesse fare del male.
< Ma cosa volevi fare?! >
< Volevo prendere questo per te > replicò la ragazza porgendogli il suo dono.
< E’ davvero bellissimo… Però hai rischiato di farti seriamente del male. >
< Ma mi avete salvato… ed è questo quello che conta. >
Appena il maestro e la ragazza si incrociarono gli occhi a vicenda, i due divennero rossi in viso per l’emozioni.
< Kagome, sai quanto io mi preoccupo per te… >
< Lo stesso vale per me. >
Mentre si stavano avvicinando piano piano per baciarsi, la voce di Kaebe interruppe quel momento romantico.
< Maestro Inuyasha! Dovete tornare immediatamente nel tempio! >
< Che cos’è successo? >
< Qualcuno ha tentato di entrare nella stanza proibita. Dovete venire subito! >
Preoccupato per le sorti del tempio, Inuyasha accasciò a terra il corpo della ragazza raggiungendo la custode Kaebe.
< Venite con me. Gli altri due maestri sono già sul posto. >
Mentre Inuyasha stava percorrendo i corridoi del tempio insieme alla signora anziana, il maestro la tempestò di domande che non sortirono nessuna risposta.
< Nessuno sa chi possa aver fatto una cosa del genere… Ma siamo fortunati se il ladro non è riuscito ad entrare nella camera del demone. >
< Non è possibile che nessuno abbia visto il ladro! > tuonò Inuyasha < Il tempio è sorvegliato per tutto il tempo dai guardiani samurai. Secondo me viene aiutato da qualcuno. >
Una volta che Inuyasha raggiunse gli altri due maestri, dovette assorbirsi le loro lamentele per non essersi fatto trovare nella sua stanza.
< Ero in giardino in compagnia dell’allieva Kagome > spiegò il giovane senza mezzi termini.
< Insieme a Kagome? E cosa facevate? > domandò Miroku curioso.
< Questi non sono affari che ti riguardano. >
< Invece ci riguardano eccome! > replicò Sesshomaru < Per la seconda volta in due giorni qualcuno ha tentato di entrare qua dentro per impossessarsi dello spirito del demone e non abbiamo nessun indizio che ci possa collegare a qualcuno! >
< E’ inutile arrabbiarsi, Sesshomaru. Vi posso dire che né io né Kagome possiamo essere sospettati visto che ci trovavamo in giardino. >
< E se tu stessi coprendo quella ragazza?>
< Che cosa vorresti insinuare, Miroku? >
< Non insinuo niente. Sto solo facendo delle supposizioni. >
< Allora smettila prima di farmi imbestialire. >
< Sto cercando di arrivare alla verità… Oppure tu non vuoi aiutarci? >
< Io vi voglio aiutare! Ma senza sospettare inutilmente una persona. >
< Inuyasha, voglio avvertirti di una cosa: se proteggi la tua allieva preferita per il semplice scopo di coprirla con le sue malefatte, ne pagherai le conseguenze pure tu. Sono stato abbastanza chiaro? >
Il giovane maestro, sentendosi oppresso e aggredito dai modi di fare degli altri due maestri, si rabbuiò all’istante difendendo a spada tratta le sue reali intenzioni.
< Vi siete coalizzati contro di me e Kagome… Molto bene. Ma sappiate che farete un grande buco nell’acqua, ve l’assicuro. >
< Questo vuol dire che terremo gli occhi bene aperti su di te, Inuyasha. >
< Fate pure quello che volete. Io e quella ragazza non nascondiamo nulla. >
< Ah no? Nemmeno la vostra presunta cotta? >
Sentendosi messo in mezzo come non mai, Inuyasha prese per il collo Miroku.
< E tu e Sango? Che cosa facevate qualche notte fa’ durante la luna piena? >
< Non so a cosa tu ti stia riferendo, Inuyasha… >
< Evita di fare il furbo con me, Miroku. Vi ho visti come facevi di tutto per allenarla e come ci provavi con lei. >
< No! Questo non è vero! > gridò il maestro cercando di liberarsi.
< Inuyasha, riportalo a terra. Immediatamente! >
< Solo se si rimangerà tutto, altrimenti… >
< Sì rimangia tutto! Te l’assicuro io. >
< Sesshomaru, difenderlo non servirà a niente. >
Con un colpo di karate, Miroku riuscì a liberarsi della stretta di Inuyasha.
< Maledetto… Mi stavi quasi uccidendo. >
< Adesso cercate di mantenere la calma. Agitarsi non serve a nulla > intervenne Kaebe.
< La custode ha ragione. Adesso andiamo a dormire con la consapevolezza che non è successo niente di grave. >
< Come possiamo rimanere indifferenti facendo finta di niente? Qualcuno si stava impossessando della più grande arma che avrebbe messo in pericolo l’intera umanità. >
< Domani, con la luce del sole, indagheremo molto meglio. Adesso andiamo a dormire e a riposare la mente. È meglio per tutti noi. >
< Sì, hai ragione > disse MIroku andandosene il primo di tutti.
< E tu Inuyasha? Vuoi rimanere a guardia della stanza? >
< No. Non voglio più sentir parlare di questo problema. Sono stato abbastanza chiaro? >
< Finchè non avremmo trovato il presunto ladro, sarà l’argomento principale delle nostre giornate. >
< E l’addestramento delle ragazze? Il corso è quasi giunta al termine e molto presto dobbiamo decidere chi tra le tre diventerà la guardiana samurai per eccellenza. >
< Le ragazze non devono sapere niente di quello che è successo stasera. Sono stato abbastanza chiaro? >
< Ma… >
< Niente ma! Non provarci Inuyasha, altrimenti lo verrò a sapere. >
Con la testa china e lo sguardo furioso, Inuyasha decise di non controbattere e tornarsene nella sua stanza ben sapendo che la sua nottata era stata completamente rovinata.
 
 
Il giorno dopo Inuyasha si svegliò con gli occhi rossi e gonfi.
Il maestro non era riuscito a dormire, ripensando al tentato furto di quella notte e a quei pochi minuti passati con Kagome.
“Kagome… ti proteggerò anche a costo della vita…”
Sempre consapevole che lei era l’unica innocente senza pensare a sé stesso, Inuyasha si recò nel salone grande accettando l’ordine di Sesshomaru di fare finta che non sia successo niente.
Gli animi erano molto tesi, soprattutto quelli tra Inuyasha e Miroku.
< Che cos’hai da guardare? > ringhiò Inuyasha.
< Ti tengo d’occhio, Inuyasha. >
< Smettila. Sai che non sopporto quando mi fissi. >
< Questo è un problema tuo… Hai qualcosa da nascondere? >
< Ne abbiamo già parlato stanotte. >
< Non mi hai convinto per niente. >
< Smettila di farmi arrabbiare, altrimenti sarà peggio per te. >
< Che cosa vuoi farmi? Prendermi per il collo? >
< Adesso finitela voi due o ne pagherete le conseguenze > ribatté Sesshomaru.
< Allora? Che vuoi farmi? >
Spazientito dalle sue parole, Inuyasha cercò di aggredire Miroku sotto gli occhi attenti delle tre ragazze.
< Inuyasha! Fermati! > gridò Kagome.
L’urlo della ragazza bloccò all’istante il suo maestro, destando in lui un senso di vergogna.
< Credevo che non prendevi ordini da nessuno… Eppure questa ragazza ti ha fermato… >
Inorridito dalla sua continua insistenza, Sesshomaru prese il suo bastone da combattimento picchiando selvaggiamente sul viso Miroku.
< Adesso imparerai a stare al tuo posto. >
Sango e Kagura, completamente incredule, non seppero che cosa fare se non guardare.
< La lezione per oggi è finita. Potete andare. >
< Ma maestro… >
< Niente ma! Fate quello che vi ho detto! > tuonò Sesshomaru.
Spaventata dal suo avvertimento, la prima che lasciò la stanza su Kagura.
Al contrario di Sango che rimase in compagnia di Miroku a curare le sue ferite.
< Ce la faccio. Non ho bisogno di nessun aiuto > replicò Miroku cercando di rimettersi in piedi con fatica < Ah! >
< State fermo, maestro. Non vi reggete in piedi. >
< Ho detto che ce la faccio da solo! >
< Purtroppo non è così! Fatevi aiutare… Per il vostro bene. >
Dispiaciuto per avergli risposto male, alla fine Miroku si gettò tra le braccia di Sango accettando le sue cure.
< Vi porto subito in infermeria > replicò Sango guardando malamente Sesshomaru.
< Ha avuto quello che si merita… E’ inutile che tu mi guardi così. >
< Ha profondamente esagerato, maestro. >
< Questi non sono affari tuoi, >
< Non posso vedere una simile brutalità. Mi da sui nervi. >
< Allora non dovevi scegliere questa strada, Sango.  >
< Quello che ho scelto nella mia vita non deve riguardare nessuno. Nemmeno voi, maestro. >
< La tua insolenza è davvero insopportabile, Sango. Adesso finiscila. >
< La finiremo domani, maestro… Quando ci ritroveremo dinanzi al grande albergo di pesco per la nostra sfida all’ultimo sangue. >
< Che cos’hai intenzione di dimostrare? >
< Che voi non potete fare quello che volete… anche se siete il più forte dei tre maestri. Io vi riporterò con i piedi per terra. >
< E se tu dovessi fallire? Che cosa farai? >
< Lascerò per sempre questo tempio. >
Allettato per la proposta di Sango, Sesshomaru non esitò un minuto di più nell’accettare.
< D’accordo. Se è questo che vuoi, avrai la tua sfida. >
< Bene. Ci vediamo domani all’alba > disse infine Sango prendendo sottobraccio il povero Miroku visibilmente ferito.
   
 
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