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Autore: biatris    13/02/2019    0 recensioni
Claire continuava a fissare Marco. Come poteva quell’uomo essere il ragazzo che lei aveva avuto come alunno pochi anni prima? Già, pochi anni prima, ma le sembrava un’epoca lontanissima.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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MARCO POV
Si sedette sulla sedia in sala d’aspetto fuori dal corridoio che portava alle sale operatorie, da un lato Matilde e dall’altro Claire.
Fissò la donna.
-Credi che ci vorrà molto? – si sentì chiedere da lei.
Cosa avrebbe dovuto risponderle? Decise di essere sincero.
-Non lo so, Claire – disse – Vorrei poterti dire che andrà tutto bene…-
Lei sorrise tristemente. Anche lei sperava che andasse tutto bene.
All’improvviso suonò lo smartphone di Marco. Era un numero sconosciuto.
-Pronto? – rispose.
-Marco? – chiese la voce dall’altra parte del telefono.
-Sì, sono io – disse lui.
-Sono Maria, la donna che lavora…- non la fece nemmeno finire
-Ci sono novità? – chiese subito – Avete trovato Filippo? -
Sentì la donna sospirare. Sperò non fosse un brutto segno.
-Abbiamo delle tracce – ammise poi – Crediamo di sapere dove è stato portato Filippo e da chi. Avremmo però bisogno del vostro aiuto per poter capire se i nostri sospetti sono fondati –
Marco fissò Claire. Di lasciarla sola in ospedale non se ne parlava. Ma non sembrava nemmeno giusto allontanarla da quel marito che ora stava in condizioni disperate su un tavolo di una sala operatoria.
-Crede di poter venire in ospedale? – domandò quindi – Io non credo sia il caso di far tornare Claire da voi…-
La donna sembrò pensarci un poco. Si sentirono delle voci in sottofondo. Doveva aver parlato con dei colleghi. Quando tornò a parlare con lui aveva una voce decisa.
-Mi aspetti fra una mezz’ora – disse solo prima di riattaccare.
 
CLAIRE POV
Guardò la donna che era appena entrata e le si era avvicinata.
-L’avete trovato? – chiese solo.
L’altra aspettò qualche secondo prima di rispondere. Claire sperò che non fosse un cattivo segno.
-Siamo riusciti a risalire ad un uomo, anche grazie all’aiuto del nucleo investigativo di Milano. Crediamo che abbia rapito Filippo ed altri quattro bambini e crediamo anche di sapere dove li tiene. Ora una delle nostre squadre è già diretta là, ma non le nascondo che non sarà facile riuscire a recuperare i bambini sani e salvi – spiegò la donna.
Claire scoppiò a piangere. Normalmente odiava mostrarsi debole, ma ora non poteva farne a meno.
Marco, al suo fianco, le prese una mano con la sua e la strinse.
Lei lo fissò. Matilde si era addormentata sulla sedia al suo fianco con la testa sulle gambe del padre.
-Vai a casa, porta Mati a casa – gli disse.
Lui scosse la testa.
-Non potrei mai lasciarti da sola adesso – le disse con calma.
Claire sentì qualcosa dentro di lei, come una bolla di calore, esplodere. Adorava quel ragazzo che sapeva essere un gran rompiscatole almeno quanto sapeva essere dolce e premuroso.
-Grazie – disse solo.
Poi guardò la donna davanti a sé.
-Posso venire con voi? – chiese.
La donna scosse la testa. Claire sapeva che probabilmente non sarebbe stato possibile, ma ci aveva provato lo stesso.
-Mi spiace, ma per precauzione preferiamo tenere i parenti fuori dalle nostre azioni. E poi credo che lei ora sia necessaria qui – le disse infatti Maria.
Claire annuì.
-Lo immaginavo, ma grazie lo stesso – disse – Quando sarà successo qualcosa me lo dirà, vero? – chiese poi.
La donna sorrise.
-Può esserne certa – le rispose.
 
MARCO POV
Ogni volta che vedeva Claire piangere per lui era una stilettata al cuore. Matilde si era addormentata e la donna che li stava aiutando a trovare Filippo aveva appena detto che erano sulle tracce del rapitore, ma che sarebbe stato difficile e Claire era scoppiata a piangere.
Le prese una mano. sperava che Claire non la vedesse come un’invasione della propria intimità, ma pensò che probabilmente era così sconvolta che si sarebbe aggrappata ad un qualunque gesto di aiuto.
-Vai a casa, porta Mati a casa – disse all’improvviso Claire.
Lui sospirò interiormente. Era più forte di lei, si disse, non riusciva a fare a meno di pensare agli altri.
-Non potrei mai lasciarti da sola adesso – le disse quindi con calma.
Claire accettò la sua decisione. La sentì poi chiedere alla donna se potesse andare con lei, ma ottenne una risposta negativa. Probabilmente Claire già lo sapeva, ma aveva comunque chiesto.
Poco dopo un dottore uscì dalla porta che stava di fronte a loro. Portava un camice bianco con alcuni schizzi di sangue e sembrava abbastanza sconvolto. Non era lo stesso dottore dell’ultima volta.
-Siete i parenti di Luca Chiozzi? – chiese infatti.
Claire annuì.
-È mio marito – disse infatti.
L’uomo le si avvicinò.
-Dottore, mi dica la verità, si risveglierà? – chiese Claire senza mezzi termini.
L’uomo sospirò. Non sembrava molto convinto, pensò Marco.
-Abbiamo terminato l’operazione – esordì – ma in questo momento non posso garantirle nulla. Le condizioni di suo marito sono gravi, non glielo nascondo. Vorrei poterle dire che Luca si sveglierà al più presto, ma non posso assicurarglielo –
Claire scoppiò di nuovo a piangere. Marco non poteva biasimare il medico per aver dato quella notizia, ma si ritrovò a pensare che avrebbe voluto schiaffeggiarlo. I dottori, con quel modo di fare così perfetto mentre ti annunciavano le disgrazie più grandi.
Si trovò a pensare che, senza nemmeno sapere come, in circostanze di cui avrebbe volentieri fatto ameno, si era trovato legato a quella donna a doppio filo ed ora voleva fare tutto il possibile per aiutarla. Per una volta seguì il suo istinto. Tirò la mano di Claire verso di sé. Poi passò un braccio attorno alle spalle di lei e le appoggiò la testa sulla sua spalla.
-Ne usciremo piccola, te lo prometto – le disse a bassa voce.
Claire sospirò contro la sua spalla. Probabilmente nemmeno si era accorta di quello che lui le aveva detto, pensò Marco. Almeno finché non sentì la risposta di lei.
-Grazie – sussurrò – Ti voglio bene anch’io-
 
 
 
  
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