“Questa storia partecipa a
“Garden in love (attività miste)”
indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.
Songfic sul testo:
http://testicanzoni.mtv.it/testi-Nesli_271959/testo-Piccola-Mia-61895715;
https://www.youtube.com/watch?v=Da1dqtrxYso&fbclid=IwAR2j1-EbgdVqkk2-lduBk_r2rbLCMwiAgcDso3M8bo0I0eg4aG5O3L1peDs.
Prompt: Nesli- Piccola Mia.
Anima lacerata
Trunks si sedette davanti alla
finestra, le mani abbandonate
in grembo, gli occhi azzurri erano liquidi e avvertì una
fitta al petto.
“Marron, tu, piccola mia,
hai voluto così tanto scappare.
Avevi detto sei mesi e dopo un anno ti sei fatta viva solo per dirmi
chiaro e
tondo che non mi amavi” sussurrò.
Una serie di lettere erano
appallottolate e abbandonate nel
cestino, un computer portatile ricoperto di polvere era appoggiato
sulla
scrivania.
< Sognavi di diventare
un’attrice, trasformati in una
nuova Marilyn… Come se si potesse fare. La vita da film
lasciala alla finzione,
non è reale. Te ne accorgerai quando sarà troppo
tardi >. Una lacrima gli
rigò il viso pallido, mentre era scosso da tremiti.
Il cellulare segnava una ventina di
chiamate a nome ‘Goten’
e altrettante a nome ‘mamma’.
< Sognavi una vita in cui ogni
giorno era così speciale
da dover essere incorniciato, il mondo ai tuoi piedi rinchiuso nella
tua stanza
>.
“Piccola mia, io ero
così sdolcinato e tu, invece, sognavi
una vita senza legami. Ho sempre saputo che te ne volevi andare, che
non potevo
trattenerti.
Ricordo ancora quando ti ho aiutato a
mettere le valige
dentro il taxi, quando mi hai sbrigativamente salutato in un aereoporto
deserto.
Ti trovi bene in quel posto
così diverso da casa, con
intorno gli alti palazzi della città del Sud,
così diversi da quelli che ci
sono qui?” domandò.
Ignorò il telefono fisso
di casa che suonava, in sincrono
con il citofono, le finestre erano oscurate dalla condensa
dell’umidità.
< So che il tempo non
può tornare indietro, devo
smettermi di raccontarmi storie. Tu sei sempre stata così
lontana, così
diversa, in questa città ti sentivi persa. Ti eri fatta
fredda e distante già
prima di andartene >.
Trunks si alzò in piedi e,
con aria stanca, strascicando i
piedi, raggiunse il frigorifero e lo aprì, trovandolo
completamente vuoto a
parte una bottiglietta d’acqua.
“Piccola mia, non posso
dimenticare. Vuoi solo essere
adulata dalla gente, ma non ti rendi conto che se anche riuscissi a
sfondare,
non ci vorrebbe nulla per rimanere nuovamente senza niente. Quello
è un amore
vuoto, ti tradiscono al primo sbaglio”. Prese la
bottiglietta, già consumata
per metà e richiuse il frigo, allontanandosi.
Fuori si udì il rumore di
un aereo che passava in
lontananza.
Trunks si sedette sul letto e
guardò la fotografia posata
sul comodino, lo ritraeva abbracciato con Marron, in riva al mare, alle
loro
spalle la luce vermiglia del tramonto.
“Piccola mia, per me sei
ancora sul letto o che giri per
casa. Io che ti dico che è tutto perfetto, fin troppo per un
tipo strano come
me. Ero così sdolcinato perché mi nascondevo
dietro le parole, per me esistono
solo le invenzioni. L’affetto, in realtà,
è come un corpo estraneo, non sono
così diverso da mio padre.
Tu l’hai capito al volo e
mi hai detto: “Me ne vado, non so
più sei ti amo”” sussurrò.
< Piccola mia, ricordati che,
se mai tornerai, io ci sarò…
> pensò.