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Autore: Ailee_Sanders    17/02/2019    1 recensioni
"Dicono che chi pianga alla fine di questo film, si commuove perché ha avuto una perdita in famiglia" lesse lei sulla copertina del DVD "Figurati se io piangerò" dichiarò ricura e con un sorriso strafottente sulle sue labbra.
Chanyeol fece partire il film.
Raccontava la storia di certe cameriere di colore che si ribellavano ai bianchi, aiutate da una bianca, Skeeter, scrivendo un libro sulle loro storie da cameriere per la gente bianca.
Alla fine entrambi stavano piangendo.
Audrey si ritroverà in una singolare avventura conil nostro caro Chanyeol.
Buona lettura!
Completa (ma non revisionata) su Wattpad sul profilo _Ajax11_.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Prima regola" annunciò Audrey "Prego, sei il padrone di casa" gli cedette la parola. "Il bagno. Ce n'è uno, quindi al mattino ci vado prima io e poi te, io faccio più in fretta essendo un maschio" disse Chanyeol. "Tu credi? Guarda tutto questo cerone che ti metti in faccia! Ci vuole tempo per metterlo" disse Audrey scorrendo prepotentemente l'indice sulla guancia di Chanyeol e poi strofinandolo col pollice per togliere il fondotinta che le era rimasto sul dito. "Passiamo oltre" disse Chanyeol imbarazzato "Tocca a te fare la seconda regola". "Facendo animazione e laboratorio grafico, ho un paio di computer, un tablet e un pad grafico che valgono più di questa casa. Ergo, voglio che i miei lavori, che non sono mai andati sotto il 9-, non vengano toccati o pasticciati. Non ti deve nemmeno sfiorare l'idea di usare uno dei miei computer perché il tuo è scarico, chiaro?" spiegò Audrey con uno sguardo da pazza. "Sì" Chanyeol alzò le mani in segno di resa "Terza regola: mentre studio, dormo, mangio e vivo, mi piace stare tranquillo, quindi tu non devi arrecarmi nessun tipo di disturbo verbale, fisico va bene eccetto le sberle e calci. Riassumendo: tranquillità mentale e fisica" disse Chanyeol. "Quarta regola" annunciò la ragazza "Faremo a turno per far da mangiare. Non vale dire -Oggi non ho né tempo né voglia quindi ordino una pizza-. Vuoi la pizza? Te la fai! Non si compra. Un giorno cucinerò io e il seguente tu. Contenere le spese" decise Audrey e Chanyeol non ebbe da ridire. "La quinta regola, non hai il permesso di togliermi il fumo. Clausola: andrò fuori sul balcone a fumare anche con quaranta gradi sotto zero. Ma non puoi fare storie in quanto" disse Chanyeol serissimo e con la voce roca e bassa che si ritrovata, risultò minaccioso. "Sesta regola: rispettare lo spazio dell'altro" Audrey fece una pausa "Per esempio nel letto, io dormo a sinistra e tu a destra" Chanyeol fece per replicare, ma Audrey lo interruppe "Io non riesco a dormire se non ho il bordo del letto a destra, quindi decidi tu, o dormire serenamente a destra o non dormire affatto a sinistra con me che mi giro e rigiro per tuuutta la notte" il ragionamento filava e poi a Chanyeol piaceva dormire. "Settima regola. Di là, in sala musica..." Chanyeol venne interrotto da Audrey. "Ora che ci penso non mi hai fatto nemmeno vedere la casa" commentò lei "È molto scortese da parte tua". "In sala musica c'è una console da DJ che mi è costata un fottio..." venne interrotto di nuovo. "Come sei volgare!" disse infastidita Audrey. Chanyeol respirò profondamente per calmarsi "Posso continuare?" chiese irritato. "Prego" concesse lei. "Allora" Chanyeol sbuffò un'altra volta "Quella console vale molti soldi, come tutto quello che ha intorno. Vale a dire: gli strumenti, il computer, il mixer e tutti i cavi. Non sto dicendo che non ci puoi entrare in quella stanza, solo che devi avere la stessa cura e delicatezza con quegli oggetti come ne hai con i tuoi lavori. Quindi aver cura della sala musica" disse Chanyeol finalmente calmo. "Ottava regola: non hai il permesso di toccare i miei vestiti. Dalle scarpe ai maglioni alle gonne, tu non puoi toccare nulla di tutta la mia roba. Ora apriamo l'argomento biancheria: se vedi qualche personaggio delle tue fantasie perverse in giro per casa -molto difficile che accada-, non lo devi prendere e attaccarlo al tuo altarino satanico nel doppio fondo del tuo armadio, ma neanche vieni a darlo direttamente a me -mi vergognerei da morire-, lo appoggi sulla mia parte di letto" disse Audrey. "Okay..." Chanyeol rimase basito e poi, come faceva a sapere del doppio fondo nell'armadio? "La nona regola: non ti farò pagare la tua parte d'affitto, ma mi concederò delle libertà verso di te" disse con un sorriso malizioso. "Ad esempio? Sentiamo, cosa mi faresti?" lo sfidò Audrey. Chanyeol si avvicinò al viso di Audrey respirando con la bocca "Prima ti prenderei prepotentemente e ti farei sedere su di me" fece quello che disse "Poi ti toglierei la felpa e ti accarezzerei la schiena" la schiena di Audrey era liscia e morbida. Chanyeol fece scorrere le sue mani grandi sui fianchi della ragazza che ansimò pesantemente sul suo collo. Il ragazzo strofinò il naso sul collo di Audrey, poi le lasciò baci umidi sulla curva del collo, a succhiarlo avidamente e mordicchiarlo. Audrey venne scossa dai brividi che le invasero laschiena e si mosse sulle gambe di Chanyeol facendo scontrare i loro bacini. Chanyeol perse il controllo, attaccò la bocca di Audrey e facendo scontrare le due lingue che si cercarono con foga. Audrey ricambiò il bacio abbracciandolo e stringendolo a sé facendo aderire il suo corpo a quello del ragazzo. Chanyeol circondò la vita di Audrey con le sue braccia e la strinse forte, come se avesse bisogno di quel contatto per vivere, facendola accomodare meglio su di sé. Chanyeol le morse il labbro inferiore e lei gemette. Audrey continuava a dirsi "Ora smetto, non mi devo concedere così al primo che capita", ma era più forte di lei la voglia baciare quel ragazzo cosi dannatamente alto, bello e che sembra il Sesso in persona. Non avendo più fiato per continuare, dovette staccarsi da quel ragazzo perfetto. "Verrai qui a vivere subito da domani vero?" chiese speranzoso Chanyeol col fiatone. "Sì" rispose Audrey. "Toglimi la maglietta" la incoraggiò Chanyeol. "Okay" Audrey si morse il labbro. Con un agile movimento, Chanyeol si fece sfilare la maglietta e rivelò il corpo più bello che Audrey avesse mai visto, andò in dietro con la schiena e si sostenne con le braccia per far vedere meglio il suo corpo alla ragazza. Poteva diventre benissimo il modello anatomico di una classe di scienze, ogni muscolo era nel posto giusto e si vedeva chiaramente. Non era il muscoloso volgare del Body Builging o della boxe, era snello e ben piazzato. Audrey arrossì a quell'immagine e, per istinto, iniziò a passare una mano sul corpo perfetto del ragazzo di fronte a sé. "Anche tu non sei niente male" disse Chanyeol sotto voce all'orecchio della ragazza e mordicchiandole il lobo. Lui le passo ancora le mani attorno alla vita stretta dalla pelle nivea e delicata. Poi la sua mente perversa sorse un dubbio. "Terza o quarta B?" le chiese sfacciatamente. Audrey fece come aveva fatto prima lui con lei: si avvicinò al suo orecchio e disse a bassa voce "Seconda C" Chanyeol sebrò quasi restarci male sentendo la parola seconda "Torace da seconda coppa da più grande" specificò lei e lui si rilassò. "Mi fai impazzire" commentò Chanyeol piegando le gambe facendo cadere su di sé Audrey. Lui si sdraiò e loro visi erano di nuovo vicinissimi. "A quante ragazze hai detto questa frase?" chiese Audrey aspettandosi anche il numero cento come risposta. "Non ti concederai mai così facilmente, eh?" disse sospirando Chanyeol. "Ovvio, non sono mica una delle tue puttanelle sverginate da una botta e via che ti sei fatto nel corso degli anni. Capiterà certo che tu mi veda nuda o in lingerie, ma non puoi fartelo drizzare ogni volta" convenne lei sentendo l'effetto che aveva scatenato nei pantaloni di Chanyeol. "Ci dovrò fare l'abitudine" convenne Chanyeol. Ci furono, a seguire, cinque minuti buoni di silenzio in cui si guardarono. "Che ne pensi del Bondage?" chiese Chanyeol con naturalezza. "Sei una cosa impossibile!" sbottò Audrey esasperata scendendo dal divano e rimettendosi la felpa "Dai, schiodati dal divano che dobbiamo fare il letto" comandò lei.
   
 
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