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Autore: httpjohnlock    18/02/2019    1 recensioni
“Mio caro Watson, come si bacia una donna?" Il mio amico, il signor Sherlock Holmes, pareva tremendamente serio.
"Mi state prendendo in giro, immagino. Non sapete come dare un bacio ad una donna?" I miei occhi erano fissi nei suoi. Mai mi sarei aspettato una simile rivelazione.
“Difficilmente è materia di studio.”

Questa storia non mi appartiene, è una traduzione di "Kissing Sherlock Holmes" di T.D. McKinney.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 8 (1st pt) 




 
Msvegliai trovando Holmes, vestito della sua camicia da notte e la sciarpa di seta nera, seduto a mo' d'indiano¹ sul letto accanto a me. I cuscini del suo letto e quelli delle varie sedie e divani della nostra stanza gli fornivano un lussuoso nido. Teneva in mano una pipa dal gambo lungo e una debole nuvola di fumo aleggiava tra le travi annerite dell'alto soffitto.
“Come va la testa, vecchio mio?” Non si prese il disturbo di aprire gli occhi, il suo tono pacifico come la sua posizione. 
“Ancora male, anche se al momento sto ancora decidendo se sia una cosa buona o cattiva.” Cercai di cambiare posizione per alleviare un crampo al fianco e sentii la mia spalla protestare gravemente. Il gemito mi sfuggì prima che potessi soffocarlo. “Credo di poter ancora usufruire del vostro aiuto, però.”
Fermò la pipa in un piatto sul comodino. “Stavo proprio per offrirvelo. Su, di cosa avete bisogno? Potrei farvi da fulcro.”
“Ho solo bisogno di stiracchiarmi. Son stato troppo tempo nella stessa posizione.” Con la sua forza mi afferrò da sotto il braccio buono e mi issò abbastanza da poter star comodo di nuovo. Mi offrì un cuscino da mettere sotto la testa, che accettai. “Grazie, amico mio.”
“Non ditelo neanche. A dire il vero, io sono un infermiere esemplare.” Si reclinò contro i cuscini, la testa appoggiata su una mano. “Beh, lo sono quando m'importa del paziente. Altrimenti, non ho dubbi che farei un lavoro atroce.” 
Il mio sogghignare non fece così male stavolta. “Che ore sono? Pensavo che voi e lord Robert avreste fatto un giro in salotto. Avete trovato il signor Craye?”
“È quasi l'una. Ho dato a Robert una dose della mia morfina e l'ho mandato a letto sotto le cure del signor Somersby.” La fronte gli si corrugò. “Il signor Craye non aveva ancora fatto ritorno nella sua stanza quando mi sono ritirato. Tuttavia, mi aspetto una sua visita. Somersby lo convocherà da me alle nove. Non sarà troppo presto per voi, vero Watson?”
L'impulso di scuotere la testa svanì prima che provassi a farlo. “Non credo. Avete ancora in programma di andare al mulino con Robert?”
“Sì. Ho intenzione di farlo all'alba. La dose che ho dato a Robert era piuttosto piccola. Per quell'ora si sarà rimesso in sesto.” Holmes fissò la parete di fronte, ma sapevo che non la stava guardando affatto. “Detesto quando tutti i fatti puntano in una direzione mentre i dettagli mi attanagliano ancora e mi spingono verso un'altra strada.” 
Mi sporsi e gli presi una mano. “Lo so. Ma ne uscirete fuori. Indagherete e scaverete e indagherete ancora, finché non vi sarà tutto chiaro e vi sentirete su di giri come dopo un glorioso orgasmo.”
Arrossii nel vedere il suo sopracciglio alzarsi maliziosamente e il sorriso agli angoli delle labbra. “Per l'avventura. E voi siete incorreggibile.”
“Se vi sentiste meglio vi dimostrerei quanto sono incorreggibile.” Mi guardò, lo sguardò viaggiava lungo il mio corpo. Il calore che m'irradiava il viso aumentò. “Senza avere alcuna fretta.”
“Tempo di poter reggere solo meno di un vostro abbraccio stasera, mio caro Holmes.” Si avvicinò e seguì con le dita il contorno delle mie labbra, il suo sorriso d'improvviso tenero e giocoso.
Rabbrividii involontariamente e grugnii alla spiacevole sensazione che portò alla mia testa. “Molto meno di quello. Mi dispiace.”
“Il mio povero Watson.” Mi posò il più gentile dei baci sulla tempia al lato opposto della ferita. “Riposate, allora. All'indomani vi mostrerò ciò che abbiamo trovato nella camera di Craye.”
“Beh, al momento sono del tutto sveglio. Peccato che sia così tardi. Avrei potuto godermi un po' del vostro violino—” Fui interrotto da un rumore piuttosto forte proveniente dal mio stomaco. “Oh, chiedo scusa.”
Holmes rise e indicò con una mano la direzione di quel brontolio. “Sapevo che ci sarebbe voluto di più di un brodo e della macedonia per sostenere un uomo così robusto.” Sapevo che era impossibile, ma immaginai di poter sentire il calore delle sue dita attraverso le coperte. “La vostra altra devota infermiera ha lasciato un pegno del suo affetto lì.” Indicò la credenza dov'era poggiato un vassoio. La copertura d'argento e un telo di lino nascondevano i particolari del pasto. “Se non fossi certo della vostra monogamia sarei piuttosto preoccupato.”
“Si sta comportando gentilmente. È una donna straordinaria. E oserei dire che questa sera mi ha salvato la vita. Posso persuadervi a condividere tutto questo con me?”
Holmes ridacchiò e si alzò dal suo nido. “Sto bene così, ma sono certo che tra i miei doveri d'infermiere sia incluso l'assicurarmi che voi siate nutrito correttamente.” Mi sistemò in una posizione un po' più eretta prima di portare il vassoio e poggiarlo sul letto tra me e il suo mucchio di cuscini. Poi si sedette. “Ecco. Credo che possa andar bene. Vediamo cosa vi ha lasciato la vostra damigella.” I piatti coperti rivelarono pane fresco e burro, un lungo bicchiere di limonata e del formaggio morbido con delle pesche fresche. Non potetti contenere il mio stupore. “Dove diamine ha preso le pesche fresche in questo periodo dell'anno? Non spunteranno prima di almeno due mesi.”
“Ci sono diverse serre nella tenuta. La vita del nobile, Watson. Frutta fresca dalle tue stesse serre in qualsiasi periodo dell'anno.  Ci sono le fragole se le preferite alle pesche.” Assaggiò un po' di formaggio. “Sapete, se sposassi Winnie potrei sempre offrirvi queste cose. Vi vedrei vivere la vita che meritate.”
“Non ho bisogno di niente più di ciò che abbiamo a Baker Street.” La limonata aveva un delizioso bilancio di asprezza e dolcezza, e notai che il rametto di menta era fresco, o lo era stato quando Lucy aveva portato il vassoio. “Per caso vi verrà improvvisamente voglia di picchiarmi se confesserò il minimo rimpianto riguardo la falsità del vostro matrimonio? Questo è davvero un bello stile di vita.”
“Ha il suo fascino.” Holmes affettò una pesca e sporgendosi ne portò un po' alle mie labbra. “E non ho detto che ne avete bisogno, John. Ho detto che lo meritate.”
“Continuo a non desiderare quell'ostinata giovane donna al vostro fianco, non importa la fortuna che porterebbe.” Osservai per un istante il bocconcino dorato nella sua mano prima d'incontrare il suo sguardo. “Lo condividete con me?.” Un'altra pratica piuttosto esotica di cui mi ero dimenticato. E probabilmente la cosa più romantica che quella notte potessi reggere. Presi un lato della fetta tra le labbra e feci un cenno con le sopracciglia per indicargli di fare lo stesso.
Sbatté rapidamente le palpebre, poi si sporse, le braccia ai lati del mio corpo per reggersi. “Così?” Prese la pesca con i denti, le labbra che sfioravano le mie. La splendida esplosione di sapore venne stuzzicata nel sentirlo sussultare quando mi spostai quel tanto che bastava per approfondire il nostro bacio. La sua deliziosa essenza, tabacco e un goccio di brandy, esaltarono il tutto. Holmes si ritrasse alla fine. Mi fece piacere vederlo senza fiato. “Oserei dire di star sviluppando una forte passione per la frutta.”
“Se vi porterà a mangiar bene, utilizzerò questa tecnica ogni volta che ne avrò l'occasione.” Il suo sguardo mi fece ridacchiare di nuovo. “Mi permettete di persuadervi a condividere un'altra fetta?”
Rimase immobile per qualche istante e la sua occhiataccia svanì. “Sì.” Forse un po' troppo veloce e deciso. Non potei non sorridere. Caro Holmes. Ancora così inesperto alle espressioni fisiche dell'amore, e così insicuro su come accettarle. La cosa più accattivante di tutte era la necessità di sperimentarle. Con le dita gli sfiorai il dorso della mano e lo sentii rabbrividire.
“Aspettate solo che torniamo a casa.” Approfittai spudoratamente della sua momentanea concentrazione con il coltellino mentre affettava il resto della pesca. “Non avete idea del divertimento che potremmo trarre dalla bottiglia di brandy invecchiato che continuate a riservare per una superlativa occasione speciale. Oppure possiamo usare la nostra normale annata. La sensazione è più che... squisita.”
Fece quasi cadere il coltello, ma lo afferrai e riposai con cura. “Vedo che prima questo caso sarà risolto e voi starete in piedi, meglio sarà.” Mi guardò attraverso le ciglia. “Suppongo.”
Oh, quanto stuzzicarlo mi sollevò il morale e alleviò il mal di testa! Gli accarezzai di nuovo il dorso della mano. “Beh, siete voi a darmi la personalità dell'eroe di un romanzo rosa. Pensavo che forse dovrei essere all'altezza dell'immagine del ‘medico galante’.” Guardai i suoi occhi allargarsi mentre quell'immagine si sistemava nella sua mente continuamente in moto.
“Anche se stasera difficilmente riuscirei a strofinarvi una di quelle pesche sulla schiena, per poi seguirla con la lingua.” Il suo respiro si fece corto, e lasciai la mia voce abbassarsi un po'. “Per quanto mi piacerebbe.”
“Sapevo che avevate una vena edonistica. Solo che non ho mai avuto il tempo di...” Il suo petto si sollevò. 
“Sì. Abbastanza.”
“Penso che forse per stasera dovremmo accontentarci di condividere il cibo, però.” Mi sentii meglio di quanto mi fossi sentito nelle ultime ore, a guardarlo pensare. Il mio sorriso si allargò. “Preferisco di gran lunga essere al massimo della forma per tutto il resto.”
Holmes aprì la bocca, la richiuse, poi mi fissò per un istante. “Abbastanza.” Ma afferrò un altro pezzo di pesca.




¹ S'intende nella posizione del loto.
  
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