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Autore: victoria electra black    18/02/2019    5 recensioni
|| STORIA INTERATTIVA - INTERROTTA ||
*
E se ad Hogwarts fosse stata rinvenuta un'antica scacchiera, con il potere di trasportarti in un mondo parallelo e vivere avventure con giocatori provenienti da altre scuole di Magia e Stregoneria, ogni mercoledì della settimana?
E se una scacchiera identica fosse stata ritrovata anche a Mahoutokoro, la scuola giapponese, e dei ragazzi iniziassero a giocarci ignari di quello che potrebbe accadere?
E se anche gli alunni di Hogwarts, in contemporanea, iniziassero a muovere le loro pedine?
Che cosa accadrebbe a tutti loro? E quali sono le avventure che li attendono?
Beh, se vi ho incuriositi, non vi resta che leggere :)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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CAPITOLO 4:

Si comincia!”



Angolo della causa persa che dovrebbe essere l'autrice:

Allora... salve a tutti! Prima di cominciare con la lettura del capitolo, ci tenevo a chiedervi scusa dal il profondo del mio cuore per il ritardo mostruoso con cui lo sto postando. Purtroppo non ho passato proprio un periodo idilliaco per la scrittura fra lavoro, problemi di salute, mancanza di ispirazione ed il mio computer, che ha deciso di abbandonarmi proprio il mese scorso, causando la perdita di tutti i dati presenti al suo interno. Soprattutto degli spezzoni e dei capitoli che avevo scritto T.T

A tal proposito chiedo scusa a Phebe Junivers, firestar e ad Oceano2_0 nel caso stessero ancora attendendo i capitoli dell'altra mia interattiva. Ragazze vi giuro che li avevo scritti e che li avevo quasi terminati tutti, ma purtroppo ho dovuto riscriverli da capo in questo periodo e la cosa si sta protraendo più del dovuto.

In ogni caso mi dispiace tantissimo di avervi fatto attendere così tanto, quindi chiedo umilmente scusa a tutti voi presenti.

Spero che il capitolo non sia venuto troppo schifezza e che possiate perdonarmi nel caso non vi soddisfi più di tanto. Io non ne sono proprio soddisfatta al 100%, ma è il meglio che sono riuscita a tirare fuori in questo periodo. Spero di rifarmi con i prossimi.

Ultima cosa e poi vedo di chiudere: non sono riuscita ad inserire o a dare spazio a tutti i personaggi perché li ho trovati un po' difficili da gestire. Ho deciso di inserirli in maniera alternata anche per dar loro più spazio, in modo da poterli inquadrare meglio.

In più mi piacerebbe parlare del loro passato per farveli apprezzare ancora di più! Per questo vorrei un consiglio da parte vostra: preferite che io scriva alternando degli spezzoni del loro passato con quelli della storia, personaggio per personaggio, o che crei una raccolta o delle oneshot a parte dalla storia? Fatemi sapere come preferireste leggere e, soprattutto, SE vorreste leggere i passati di ognuno di loro.

Vedo di eclissarmi e vi lascio alla lettura.

Fatemi sapere, per favore.

Baci

Vic ^^



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E questo sarebbe il vantaggio in confronto ai Neri? Merlino, ti prego, dammi la forza o potrei buttare giù tutti i Santi in una volta sola!”

Inginocchiata sulla riva del mare, inzuppata fradicia dalla testa ai piedi a causa della caduta non proprio benevola, Flame iniziò ad inveire contro il cielo, nella speranza che quella strega di nome Mirabelle potesse sentirla e rendersi conto della cavolata che aveva fatto nel farli materializzare proprio in quella parte del globo.

Già se la vedeva, quella, a ridere a crepapelle della loro sorte mentre registrava il tutto con uno di quegli aggeggi babbani che loro chiamavano smartphone, mentre postava il tutto sotto forma di storia su uno dei tanti social network esistenti.

Inaccettabile.

Insomma, di tutti i luoghi esistenti nei due continenti del mondo di Nygol, possibile che proprio in mezzo al mare dovessero essere scaraventati tutti i Bianchi?!

Se poco poco la rincontro, a quella megera vedrò di cantargliene quattro! Parola mia!

Ancora adirata nei confronti della Strega delle dimensioni, la ragazza dai capelli azzurri prese un pugno di sabbia dal terreno e lo scaraventò verso l’alto, urlandole contro tutti gli insulti che conosceva a questo mondo.

Storm guardò tutta la scena con le lacrime agli occhi mentre, alla sua destra, anche Adeline faticava a trattenere le risate.

Quella ragazza mi sta simpatica!” esclamò Storm fra una ripresa d’aria e l’altra.

Anche a me!” rispose appresso Adeline con entusiasmo.

Almeno non pare che abbiamo psicopatici o pazzoidi all’interno del gruppo”

Già, almeno quello. Ma...” la franco-giapponese iniziò a guardarsi attorno come alla ricerca di qualcosa. O di qualcuno, in questo caso. E quando non vide il loro Re da nessuna parte, iniziò a preoccuparsi leggermente “...Hikari dov’è?”

Alla domanda dell’amica, Storm si voltò a destra e a sinistra, alla ricerca disperata di Hikari ma, come la sua migliore amica, non riuscì a vedere la sagoma della bionda da nessuna parte.

Morgana, non la vedo Ada!”

Non dirmi che ci siamo già persi il nostro Re?!”

Adeline la guardò con una lieve ansia negli occhi. Era impossibile che non fosse caduta con loro in quella distesa d’acqua, visto che fra l’altro era stata proprio lei ad aprire la porta, e la cosa la lasciò perplessa.

Entrambe le ragazze si voltarono verso il mare, nella speranza che un qualche corpo iniziasse a galleggiare sulla superficie.

Ma oltre Ethan, Kenshin e la ragazza slanciata appartenente all’altra scuola, non videro nessun altro riemergere dall’acqua.

E l’idea che si fosse potuta perdere chissà dove, le travolse con un’onda anomala nel bel mezzo di una tempesta. Sprigionandogli ansia e frustrazione.



**



Flashback, Sala degli Incontri, 12 febbraio, ore 23.50...



Un altro tuono squarciò il cielo notturno ed in quel preciso istante una figura maschile fece il suo ingresso in sala.

Il volto ed il suo corpo erano completamente ricoperti da un lungo mantello oscuro, che gli conferiva un'aura misteriosa e quasi maligna allo stesso tempo. E la sua andatura, lenta, ma decisa, non faceva che mettere in risalto una parte del carattere dell'uomo che era appena giunto.

Come se fosse un predatore in attesa della sua preda.

Pochi istanti dopo il giovane fu ben presto affiancato da un'altra persona, ben più esile e snella del precedente: una donna. La quale, a differenza del primo, camminava quasi danzando ad ogni suo passo, continuando a canticchiare uno dei tanti motivetti che conosceva. Il che rispecchiava, anche per lei, una parte del suo modo di essere.

Evidentemente, completamente opposto a quello dell'uomo.

Ma anche se alcune differenze fra loro erano più che evidenti rispetto ad altre, entrambi possedevano lo stesso mantello oscuro che li copriva completamente da capo a piedi. Come se si dovessero nascondere da Merlino sa cosa. Come se fosse necessario che li indossassero.

Due mantelli neri per nascondersi al meglio.

Neri come la pece.

Nero come la notte più oscura.

Ben arrivati, miei cari”

Mirabelle si rivolse ai suoi due nuovi ospiti, senza levare lo sguardo dal grande Orologio di fronte a lei.

Erano le 23.50 e fra poco sarebbe scattata la mezzanotte.

E questo voleva dire solo una cosa: che non aveva molto tempo e doveva entrare in contatto con la nuova Regina perché si sapeva che – come gli scacchi – questa pedina poteva fare un po' come gli pareva e sarebbe stato più facile creare una connessione con lei, piuttosto che con il Re.

Cercando di collegarsi con la mente di Arden, Mirabelle continuò a parlare ai due ragazzi, sempre senza mai voltarsi:

Preparatevi a prendere posto all'interno del gioco. Questa volta si giocherà la stessa trama di settecento anni fa”

A quelle parole, la ragazza sussultò dalla sorpresa e, con un lieve accento scozzese, affermò:

Quindi forse questa volta... potremmo lasciare il gioco!”

Sì, è probabile... sempre che Lei venga sconfitta e venga proclamato un nuovo Signore – o una nuova Signora – della Guerra...” rispose Mirabelle socchiudendo leggermente gli occhi.

Erano le 23.55 ed era nella testa di Arden. Ora doveva solo concentrarsi per bene ed iniziare a parlargli.

Faremo in modo che ciò accada” aggiunse deciso il ragazzo, alla destra della ragazza.

Ormai erano secoli che erano intrappolati là dentro e per quanto lo riguardava, lui non vedeva l'ora di andarsene da quel posto maledetto.

Mirabelle annuì alle parole del giovane e poi li congedò velocemente.

Andate, li manderò da voi non appena li conoscerò. Non temete, verranno senza alcuna esitazione. Ed ora prendete posto all'interno del Mondo ed attendete”

Sì!” rispose all'unisono le due figure.

Poi si smaterializzarono in poco tempo, seguendo gli ordini della donna.



**



Mischa arretrò sempre di più, fino a che non si ritrovò con le spalle al muro, incastrato fra lo scorpione e la parte finale della duna su cui Riku stava ancora correndo.

Il tempo parve bloccarsi e Mischa non poté fare altro che chiudere gli occhi, voltando il capo di lato, attendendo la sua ora.

Ora che, per fortuna, non arrivò in quel momento.



Quando il ragazzo non percepì nessuna parte del suo corpo venir lacerata, tirò fin da subito un sospiro di sollievo.

Forse quell'aracnide disumano ci aveva ripensato, trovandolo troppo pelle ed ossa per i suoi gusti. Forse, invece, era solo morto di crepa cuore proprio nel momento giusto.

O forse Mischa aveva avuto solo una clamorosa botta di fortuna.

Non poteva saperlo, ma era intenzionato a scoprirlo.

Tirò giù le braccia dagli occhi ed osservò incredulo la figura, ormai priva di vita, dello scorpione gigante giacere a terra, con le chele ancora aperte nel gesto di poterlo colpire.

Evidentemente l'abominio non aveva cambiato idea ed era intenzionato a papparselo come stuzzichino pre pranzo, ma allora... che cosa poteva essergli successo in così poco tempo?

Come se gli avessero appena letto nel pensiero, una voce maschile catturò la sua attenzione.

Ehy, ragazzino, vedi di fare più attenzione la prossima volta. In questo mondo non ci si può permettere il lusso di essere colti di sorpresa”

Mischa alzò gli occhi sulla duna davanti a sé e, coprendoseli appena con una mano per via del sole accecante, iniziò ad osservare il proprietario di quella voce.

Con le braccia conserte, le gambe aperte e rivolte verso di lui ed uno strano mantello a coprirgli interamente sia il corpo che il volto, il ragazzo lo osservava a sua volta. Quasi attendendo che Mischa si degnasse di fare non si sa cosa. Difatti parlò:

Quindi?”

Il biondo corrugò la fronte.

Quindi, cosa?”

Beh, mi aspetto come minimo un ringraziamento per averti appena salvato la pelle”

Mischa strabuzzò gli occhi per lo stupore.

Come scusa? Salvarmi la pelle?”

Ovviamente, chi credi che abbia ridotto a uno stoccafisso quello scherzo della natura, eh? Il sole, forse?”

Mischa serrò la mascella con fare pensoso ed iniziò a girarsi lentamente fra le dita l'anello d'ottone che suo fratello gli aveva regalato tempo fa. Lieto che in tutto il suo nuovo outfit, almeno l'anello gli fosse rimasto. Per lui aveva un grandissimo valore sentimentale e non se ne separava mai, in nessuna situazione. Lo aiutava a riflettere, a pensare ed a prendere una decisione sul da farsi.

Ma in quel frangente non sapeva proprio come comportarsi.

Quel ragazzo dal fisico muscoloso lo aveva salvato, era vero, ma era certo di potersi fidare?

E se si fosse trattato di una trappola?

Insomma, non aveva neanche messo piede in quel mondo assurdo che già uno scorpione gigante aveva deciso di papparselo in mezzo secondo, poteva davvero credere alle parole di un uomo sbucato dal nulla di punto in bianco?

No. Non ne era per niente sicuro. Per questo si limitò a rispondergli con un “grazie” molto forzato ed un sorriso tirato.

Dall'altra parte lo sconosciuto levò gli occhi al cielo con fare seccato e, togliendosi il cappuccio dal volto, iniziò a guardarlo con aria quasi da sufficienza.

E' tutto quello che hai da dire? Sul serio, ragazzino? Ma la conosci l'educazione?”

Certo che la conosce ed anche molto di più di quel che immagini, ragazzino!”

Riku apparve al fianco del suo migliore amico non appena riuscì a raggiungerlo e si affrettò a rispondere a quel bell'imbusto dalla lingua tagliente.

Sorpreso da quelle parole, il volto del ragazzo parve rilassarsi un attimo. Uno strano scintillio gli attraversò gli occhi a mandorla – evidentemente il ragazzo doveva avere discendenze asiatiche – e rispose alla ragazza dai capelli rosa con una certa punta di veleno.

Ma tu guarda un po' chi abbiamo qua. Che fai ti diverti a fare l'avvocato, ragazzina?”

No, ma ho sempre avuto una certa inclinazione a rispondere a tono alle teste di cazzo”

Il ragazzo fischiò, sempre più sorpreso, ridacchiando leggermente.

Però, che caratterino. Ed io che pensavo che a voi donne insegnassero solo a pulire, lavare, cucinare e prendervi cura dei marmocchi appena sfornati”

Riku ebbe come un deja vu e non ci vide più dalla rabbia.

Anche sua madre era della stessa opinione, difatti la donna non faceva che ricordale la sua posizione di essere appartenente al genere femminile. Specie per quel che riguardava la parte dello “sfornare figli”. Ancora ricordava tutte le lettere che aveva ricevuto dalla stessa, mentre tentava di concludere un qualsiasi accordo matrimoniale con uno dei più ricchi ed influenti purosangue che avesse conosciuto.

Riku aveva solo diciassette anni, ma per sua madre una donna che era ancora nubile alla veneranda età di vent'anni, era praticamente come una vecchia mucca pronta per essere portata al macello. Inutile e mai più utilizzabile.

Per questo motivo, a maggior ragione, Riku si era opposta fin dal principio. E sentirsi ripetere quelle stesse parole da uno appena incontrato che, evidentemente, non faceva che dire ciò che pensava senza riflettere a dovere, beh, non riusciva a tollerarlo.

STA' ZITTO!”

Con un gesto veloce del braccio, inconsapevolmente, Riku fece muovere la sabbia sotto ai piedi di lui. Il ragazzo venne investito da una folata d'aria che lo ricoprì da capo a piedi di sabbia e ciò gli fece allargare ancora di più il suo sorrisetto sul volto.

Una ragazza con carattere. Però... mi piace lei!

Che sta succedendo qua?”

Arden fece il suo ingresso in scena, con al seguito Chad, Fiona, Katleen e Bastien e tutti loro che si precipitarono attorno a Riku e Mischa.

Il lussuoso mantello di Arden iniziò a svolazzare qua e là, catturando sempre di più l'attenzione dello sconosciuto il quale lo riconobbe nell'istante esatto in cui lo vide.

Quindi, tu saresti la Regina del gioco... non è vero?”

Arden assottigliò gli occhi guardingo, ma con la sua solita eleganza gli domandò:

Sì, sono io. Con chi ho il piacere di parlare?”

Ah già, che sbadato. Perdoni i miei modi un tantino rudi e sgarbati, ma purtroppo non sono mai stato un fan delle tradizioni e via dicendo.. Comunque, mi chiamo Sousuke Koukujin, ma tutti voi potete chiamarmi semplicemente Sou. Lieto di fare la vostra conoscenza”

Io non sono proprio così lieto, se devo essere sincero” la voce tagliente di Chad si intromise con prepotenza nel discorso, seguita a ruota da quella di Riku.

Sono d'accordo con lui. Sarebbe più giusto affermare: lieta di detestarti

Beh, poco male, non mi offendo mica” Sou alzò le spalle con nonchalance, giusto per enfatizzare quello che aveva appena detto e poi, come per magia, fece comparire fra le sue mani un vecchio foglio ingiallito “Ma sono dell'opinione che questa mappa vi interessi, non è vero?”

Gli occhi di tutti i presenti gli furono subito addosso, come se avesse appena sbandierato loro milioni e milioni di galeoni.

Fu Fiona la prima a parlare, anche se con un tono di voce più basso rispetto agli altri suoi compagni: “Quindi tu sei la persona che dovrebbe aiutarci a trovare le armi per terminare il gioco, non è vero?”

In un certo qual modo... diciamo di sì. Ma la mappa vi mostra solo la posizione delle armi, la Strega e tutto il resto dovrete farvelo da soli. Non voglio mettermi troppo in mezzo in questa storia”

Oh, fantastico, abbiamo un lavativo come guida” continuò imperterrito Chad, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Sou.

Già gli stava sulle palle. Anche se, a giudicare dallo sguardo sprezzante di Chad, evidentemente il sentimento doveva essere reciproco.

Non aveva mai amato le persone che lo sottovalutavano o lo etichettavano come uno scansafatiche o un fannullone. Gli faceva tornare alla mente ricordi che preferiva mantenere sepolti nella parte più profonda della sua anima. Ed il fatto che il primo ragazzino di turno avesse avuto l'ardire di giudicarlo, dopo dieci minuti di conversazione, gli faceva salire il veleno. Per questo meditò al volo una piccola vendetta personale, nei confronti di tutti loro.

D'altronde si era appiccicato con la ragazzina dai bizzarri capelli rosa, con il biondo che non l'aveva manco ringraziato a dovere per averlo salvato ed ora con quel ragazzino che si credeva Merlino sceso dal Paradiso.

No, a loro non doveva niente di più di quello che aveva promesso a Mirabelle.

Così decise.

Bene, visto che mi avete appena etichettato come un lavativo, allora vi propongo un gioco”

Bastien si avvicinò a Fiona e le sussurrò all'orecchio: “Ho una brutta sensazione”

Anch'io, ma spero di sbagliarmi”

Scendendo appena la duna di sabbia su cui era rimasto per tutto il tempo, Sousuke si levò completamente il mantello, rimanendo con una strana veste nera addosso. Veste che Riku e Mischa riconobbero subito come quella del mietitore di anime per eccellenza della mitologia giapponese.

Uno shinigami. Il Dio della Morte.

Sousuke doveva aver preso la pedina dello Shinigami nella precedente partita. E ciò li mise subito in allerta. Poi, con una calma esasperante, Sou continuò:

Io vi consegnerò la mappa solo se riuscirete a trovarmi”

Trovarti? In chi senso?” domandò Arden.

Nel senso che, non molto lontano da qui, c'è quello che la gente di queste parti chiama il Bazar. Se riuscirete a trovarmi al suo interno, vi consegnerò la mappa e potrei prendere in considerazione la possibilità di aiutarvi”

Ed in caso non riuscissimo a trovarti?” chiese di nuovo la Regina dei Neri, senza levare gli occhi dallo Shinigami.

Beh, in quel caso, posso solo dire che... è un problema vostro e che la cosa non mi riguarda”

Ma tu sei proprio un grandissimo stron-”

Fermati Wrilace, non peggiorare la situazione!”

Bastien trattenne Chad per un braccio prima che potesse fare qualcosa di stupido, guadagnandosi un'occhiataccia dal grifondoro. Occhiataccia che fu bellamente ignorata dal Capitano della squadra di Quidditch.

Con uno strattone Chad si liberò dalla presa di Bastien e, come se fosse stato appena sgridato da un adulto, decise di mantenere il silenzio. Per ora.

Gli occhi verdi di Bastien si voltarono verso Arden il quale, interpretando quello sguardo come una sorta di incoraggiamento, iniziò a parlare.

Non potremmo invece... discuterne tranquillamente e trovare un accordo?”

Non credo di essere la persona adatta per queste cose, sinceramente. Quindi preferirei procedere nel mio intento, se non vi spiace. E non accetterò compromessi, sappiatelo fin dal principio”

Bene, vuoi giocare? Allora giochiamo! Non mi tiro mai indietro davanti ad una sfida e se pensi, poco poco, di vincere sappi che ti sbagli alla grande!”

Come non detto, Chad esplose nuovamente con il suo solito carattere esibizionista, facendo sorridere malignamente Sousuke.

Con un gesto del braccio, lo Shinigami richiamò a sé la sua arma: un'enorme falce nera resa ancor più scintillante di caldi raggi solari. Agitandola nella loro direzione, sollevò talmente tanta sabbia che tutti i presenti furono costretti a pararsi gli occhi e, prima che se ne potessero accorgere, di Sousuke non vi era più alcuna traccia.

Bastien sospirò pesantemente per via dello stress, portandosi entrambe le mani fra i capelli.

Wrilace, lasciatelo dire. Sei veramente un idiota”



**



Lo scroscio incessante della pioggia era l'unico rumore che riusciva a riempire l'aria.

L'unico, assieme ai pianti disperati dei membri della sua famiglia lì presenti.

Il cielo era cosparso di nuvole oscure, rendendo l'ambiente ancor più tetro di quanto già non fosse. I capelli di Hikari erano stati acconciati accuratamente da uno degli elfi domestici presenti nella casa dove abitava, così come il pregiato vestito nero come la notte più oscura era stato più volte stirato prima di quell'occasione. Ma in quel momento, dopo diverse ore, e sotto lo scorrere impetuoso della pioggia, la ragazza aveva perso del tutto la sua finta eleganza che era stata costretta ad indossare per quel giorno nefasto.

Avrebbe voluto opporsi fin dal principio a quell'abbigliamento. Avrebbe voluto opporsi all'atteggiamento del padre quando, con indifferenza, quella mattina aveva espresso la sua volontà di non presenziare al funerale della moglie. Avrebbe voluto poter spaccare tutti i mobili di casa, urlare dal dolore e piangere lacrime amare fino allo sfinimento. Ma non era riuscita in niente di tutto questo.

In piedi, senza neanche un ombrello, Hikari osservava la fredda, gelida e grigia lapide di sua madre, con sguardo assente.

Le poche lacrime che le erano scese dagli occhi, oramai si erano andate a confondere con le gocce di pioggia; i capelli perfetti, a quel punto non avevano più nulla che richiamasse la precedente perfezione e lo stesso lo si poteva dire dei suoi indumenti completamente inzuppati.

E lei era lì.

Ferma.

Che osservava.

Osservava e ripensava ai tutti gli attimi di gioia e felicità che avevano condiviso in quella abitazione che usava chiamare casa. Attimi preziosi come diamanti, spazzati via da una brutta malattia nel giro di pochi mesi.



Che peccato”



Una voce sconosciuta la fece trasalire all'improvviso.

Ricordava perfettamente quel momento della sua vita come se fossero passati solo pochi giorni e non anni, ma non ricordava assolutamente di essere stata interrotta con un commento del genere. Dopo ore che stava in quella posizione, alla fine Adeline e Storm l'avevano convinta a lasciare quel luogo per farla tornare a casa. Ed anche se lei si era opposta come una bambina di pochi anni, sconfitta dalla cocciutaggine di entrambe, le aveva ascoltate e le aveva seguite in silenzio per tutto il tragitto.

Per questo quando Hikari si girò di scatto, in quel momento, e non vide nessuno dei presenti di poco prima, rimase un attimo perplessa.

Chi ha parlato?” fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare.

In quello stesso istante, lo scenario iniziò a mutare sotto i suoi occhi ed una strana, ma calda, luce iniziò ad inondarla dalla testa ai piedi. La ragazza si portò entrambe le braccia sul volto a mo di protezione e quando riuscì a riaprire gli occhi, dovette sbatterli più e più volte per cercare di capire dove si trovasse.

A giudicare dalla scarna sala di mattoni e dalle numerose candele fluttuanti sparse qua e là, immaginò di doversi trovare chissà dove all'interno del mondo della scacchiera. Magari in una specie di antico castello medievale o torre diroccata.

A quel punto si ricordò tutto.

Ah, già.... ho girato la porta assieme a quel ragazzo poco fa, quindi ne deduco che tutto quello che ho visto sia solo il risultato dei miei ricordi.

O dei tuoi momenti più oscuri, semmai”

La medesima voce che aveva sentito prima, si ripresentò nuovamente ed Hikari potè giurare che provenisse dalla sua destra.

Nell'angusto spazio in cui era capitata, non vi erano né porte né finestre - il che limitava parecchio le azioni al suo interno, visto che non potevi né entrare né uscire – ma delle tende color lavanda spiccavano nettamente su quella parete del muro.

Senza pensarci due volte, Hikari si avvicinò ad esse e le tirò per poter vedere che cosa celassero dietro. E, quando incrociò la sua stessa immagine all'interno di uno specchio, aggrottò le sopracciglia, ancor più perplessa.

Ma che cosa sta succedendo qua?

In quello stesso istante, la sua immagine riflessa iniziò a sorridere di propria iniziativa e le rispose:

Tempo al tempo, tutte le risposte alle tue domande arriveranno”

Presa alla sprovvista e spaventata da quel gesto, Hikari cercò di allontanarsi immediatamente, ma la mano della sua immagine riuscì ad attraversare la superficie dello specchio e la trattenne per un braccio.

Lasciami subito!” affermò con convinzione, misto ad una lieve nota di paura il nuovo Re della scacchiera.

L'altra Hikari sorrise ancora di più, come se le sue parole non l'avessero minimamente raggiunta e la attirò a sé con un brusco scatto della mano.

Ricordati di me e di questo posto, Hikari, perché quando verrà il momento quello che hai visto oggi sarà il tuo unico indizio per trovare quello di cui necessiti”

Trovare quello di cui necessito? Ma di che stai parlando?”

Ricorda e non dimenticare in alcun modo”

Tu stai deliran-”

HO DETTO: RICORDA! E NON DIMENTICARE IN ALCUN MODO!”

A quel punto la sua immagine la inghiottì all'interno dello specchio con violenza e, prima che Hikari potesse anche solo muovere un muscolo, si ritrovò ad attraversarlo contro la sua volontà e cadde all'interno dell'oscurità più nera.



**



Cioè, fammi capire un attimo meglio la situazione... Mirabelle ci da degli ordini ben precisi, in modo da poter tornare nella nostra epoca – finalmente, aggiungerei - alla fine di questa partita e dopo aver passato non si sa quanto tempo imprigionati in questo mondo, e tu ti metti ad ignorarli bellamente come se non ti importasse niente di niente?!”

Io non interpreterei il tutto come l'aver ignorato i suoi ordini, diciamo piuttosto che sto prendendo tempo sul da farsi

Prendendo tem- Sousuke Koukujin ma che cazzo ti passa per la testa?!”

La voce stridula della ragazza incappucciata arrivò alle orecchie di Sou come mille lame affilate tutte assieme, perforandogli entrambi i timpani da quanto il suo accento scozzese lo stesse irritando.

Merlino santissimo, ma fra tutti i compagni di gioco che esistevano, proprio lei doveva restarmi. Lei ed il suo odioso accento scozzese del cazzo!

E vedi di non ignorarmi signorino! Sarò pure alta un metro e sessanta scarso, ma potrei ridurti in fin di vita in questo stesso istante, se solo lo volessi!”

Visti i trenta centimetri di differenza di altezza l'uno fra l'altra, Sousuke le rise in faccia senza ritegno.

Pft, ne dubito seriamen- AHIA!”

Il pugno che gli assestò la nanetta al suo fianco gli fece mozzare il fiato in gola per un attimo, facendogli ricordare solo in quell'istante che la ragazza veniva da una famiglia molto numerosa composta prevalentemente da maschi.

Evidentemente per sopravvivere sotto lo stesso tetto dei suoi sette fratelli maggiori, aveva dovuto imparare a difendersi con le unghie e con i denti. O ad attaccare con i pugni, come in questo caso.

Sousuke si diede mentalmente dello sciocco per esserselo dimenticato e, schiarendosi la voce e cercando di mostrare il meno possibile che il pugno nello stomaco appena ricevuto gli avesse fatto troppo male, decise di risistemarsi nel ragazzo composto quale era .

Beh, comunque ormai il danno il fatto. E' inutile piangere sul latte versato. I Neri si dirigeranno al Bazar nella speranza di scovarmi per prendersi la mappa in mio possesso, anzi, scommetto quello che vuoi che si saranno già incamminati a quest'ora”

Perfetto! Ed io che dovrei fare, adesso, in tutto questo? Sentiamo!”

Beh, dovevi incontrare i Bianchi e dargli l'altra mappa in tuo possesso, no? Inventati qualcosa e vedi di farli arrivare al Bazar anche loro, così potranno incontrarsi e stare tutti uniti come voleva Mirabelle fin dal principio. A quel punto non potrà dire che non ci siamo attenuti al piano-”

Siamo? O no, mio caro, non ci provare. Forse volevi dire che non potrà dire che TU non ti sei attenuto al piano

Sousuke la dileguò con un rapido gesto della mano.

Sì, sì, fa lo stesso. Comunque, dicevo: li facciamo incontrare, consegniamo loro le mappe, li aiutiamo a prendere queste benedette armi e poi ci diamo allegramente in modo che la Strega non possa trovarci, continuando a nasconderci come abbiamo sempre fatto. Allora, non trovi che sia un piano geniale?”

La ragazza assottigliò i suoi occhi verdi indurendo leggermente la mascella quando rispose con un “Da brividi, guarda”.

Perfetto! Allora direi che è il caso che tu ti dia una mossa. Non vorrai far attendere troppo il tuo Re, non è vero?”

Sousuke battè le mani tronfio di se stesso e, prendendola sotto braccio, la incitò a raggiungere la spiaggia poco più avanti dove avrebbe trovato tutta la fazione dei Bianchi. Le mise entrambe le mani sulla schiena esile e la spinse in avanti esercitando una lieve pressione su di essa.

La ragazza si voltò un attimo solo per tentare di trafiggerlo con l'occhiataccia che gli rivolse.

Oh, se gli sguardi avessero potuto uccidere veramente a quest'ora si sarebbe liberata del suo pseudo “coinquilino” già da tempo.

Ignorandola bellamente, lui iniziò a salutarla sorridendo sornione e, prima che potesse dargli le spalle, Sousuke si affrettò ad urlare:

Ragazzina, ti adoro come sempre! Lo sai vero?”

Ed io invece ti detesto, come sempre, lo sai vero?”



**



Ragazze, l'abbiamo trovata! Da questa parte!”

Morgana ti ringrazio!”

Hikari sbattè gli occhi più e più volte, nel vano tentativo di mettere a fuoco, ma non appena riuscì a riprendersi completamente un conato di vomito la fece piegare in due e girare di lato con uno scatto fulmineo.

Tossendo e buttando fuori l'acqua che le aveva inondato i polmoni, Kenshin ed Ethan le si avvicinarono battendole delle pacche sulla schiena.

Sta' tranquilla, andrà tutto bene. E' passato”

Ethan le tenne la fronte con le mani mentre Kenshin continuava ad accarezzarle la schiena, nel tentativo di tranquillizzarla. In quel preciso istante anche Adeline e Storm la raggiunsero e, non appena Hikari ebbe smesso di rimettere anche l'anima, entrambe si fiondarono su di lei e la avvolsero in un abbraccio spacca ossa.

Ragazze, vi ringrazio per questa dimostrazione d'affetto, ma così soffoco”

Oh, suvvia, non essere burbera e goditi il momento!”

Sono d'accordo con Adeline e smettila di agitarti!”

Uff, ok come volete”

Storm le si allontanò leggermente per guardarla meglio in volto e quando Hikari la vide fare una certa smorfia di disapprovazione già immaginava cosa stesse per dirle l'amica.

Tesoro io capisco che hai appena tirato fuori praticamente un oceano di acqua dai polmoni, ma i tuoi capelli sono da arresto immediato!”

Adeline, invece, visto il contatto fisico fin troppo prolungato, dopo poco si allontanò dalle amiche ed iniziò a guardarle perplessa. In particolare Storm.

Storm, lascia stare i capelli e l'aspetto esteriore per una volta. Tanto siamo solo noi e non abbiamo alcun avvenimento importante imminente”

Sciocchezze Ada, nella vita non si sa mai quello che può succedere. Per questo è fondamentale farsi trovare sempre in ordine, specialmente quando non c'è niente in programma. E' proprio in momenti come questo che bisogna farsi trovare al meglio!”

Adeline alzò gli occhi al cielo, in un gesto teatrale, ma senza malizia. Storm era sempre stata una grande appassionata di moda e da una certa leggerezza che non faceva che renderla un po' svampita. Ma aveva comunque anche tante altre grandi qualità: come essere un'amica generosa, sensibile ai sentimenti altrui e pronta ad essere sempre presente. Soprattutto quando qualcuno aveva bisogno di essere ascoltato. Senza contare la sua grande forza d'animo e la sua caratteristica di far ridere la gente con la minima scemenza. Ed era per questo che tutte e tre si erano subito trovate.

All'inizio Adeline aveva faticato un pochetto ad adattarsi al carattere della ragazza, ma poi aveva iniziato a farci l'abitudine. Anche perché, quando ci si metteva di impegno, resistere alle battute di Storm era davvero una cosa impossibile. E lo stesso poteva affermare Hikari senza esitazione.

Fra tutte e tre, nonostante il suo nome significasse tempesta, Storm era praticamente un raggio di sole. Carica di vivacità e determinazione. Per questo erano riuscite a trovarsi fin da subito.

Leggermente in lontananza dal gruppo, Reine sorrise dolcemente a quella dimostrazione d'affetto, facendole quasi scaldare il cuore, ma proprio quando stava per muoversi nella loro direzione per raggiungerli, una voce femminile la fece bloccare di punto in bianco.

E così, finalmente ci incontriamo!”

Il tono acuto che aveva assunto la figura incappucciata per catturare l'attenzione di tutti loro, riuscì nel suo intento. Tutti gli occhi dei presenti gli si puntarono addosso in pochi secondi e la figura sorrise soddisfatta del suo operato.

Reine indietreggiò lentamente e con circospezione, avvicinandosi al resto del gruppo, mentre gli altri avanzarono in avanti per poter osservare meglio la nuova arrivata.

Era sicuramente una donna. Dalla sua figura esile e dalle curve del suo corpo, non poteva che essere altrimenti. Ricoperta completamente da un mantello nero come la pece, la ragazza se ne stava tranquillamente seduta su di uno scoglio con un sorrisetto stampato in faccia – l'unica parte del corpo resa visibile. Quando il suo sguardo si focalizzò sul candido mantello bianco di Hikari, scese dalla sua postazione per avvicinarlesi.

Gli stivali di pelle si schiantarono con le piccole onde della riva della spiaggia, producendo un lieve rumore ad ogni suo passo, e quando si ritrovò a quasi un metro di distanza dai ragazzi, decise di parlare:

Credo che a voi serva questa”

Senza troppi giri di parole fece comparire sul palmo della sua mano un foglio completamente ingiallito – delle stesse fattezze di quello che Sousuke aveva mostrato poco prima ai Neri – che tutti riconobbero come...

La mappa!”

L'esclamazione di stupore di Kenshin, mista alla sua espressione di pura felicità nel vedere quell'oggetto fluttuare davanti a sé, fece allargare ancora di più il sorriso sulle labbra della ragazza.

Eh già, proprio quello che vi serve. Non è vero?”

Quindi ce la consegnerai tranquillamente?”

Ahia. Ecco la nota dolente che non voleva affrontare.

La ragazza incappucciata sospirò pesantemente iniziando ad imprecare sottovoce contro quel decerebrato del suo “compagno” che le era rimasto, maledicendolo con tutti i sinonimi possibili ed immaginabili. Ma quando il suo sguardo si riposizionò sui nuovi giocatori, le parole le uscirono più taglienti di quello che volesse intendere.

Se devo essere sincera, io volevo consegnarvela senza alcun tipo di storia, purtroppo per me – e per voi – qualcun altro ha deciso di complicare le cose e di mettervi alla prova”

Flame corrugò la fronte con aria perplessa. Il discorso della ragazza non le piaceva per niente, per questo domandò:

In che senso scusa? Cioè, se hai intenzione di darci la mappa, daccela e basta!”

Magari fosse così semplice”

Quindi cosa dovremmo fare?” Ethan si avvicinò leggermente a lei e continuò il suo discorso “Hai detto che qualcun altro ha deciso di metterci alla prova, giusto? Di cosa stiamo parlando?”

Poco più avanti, a nord, dopo aver superato il piccolo deserto nel mezzo, si trova quello che gli abitanti di questo mondo chiamano il Bazar. Un luogo pieno di gente sporca, robaccia inutile e mercanti della peggior specie. Comunque, la vostra prova consiste nel riuscire a trovare o me o il mio altro collega” a quella parola la ragazza digrignò leggermente i denti per la rabbia.

Se nessuno di loro fosse stato in grado di riuscire a trovarli, gliel'avrebbe fatta pagare a Sousuke, questa volta.

In ogni caso, ora io me ne andrò, non chiedetemi perché, ma lo farò e la vostra prima missione – chiamiamola così – sarà di riuscire a trovarmi all'interno del Bazar. Lo stesso vale per il mio collega. Se riuscite a trovarci, o me o lui, vi consegneremo la mappa in nostro possesso e vi aiuteremo nella ricerca delle vostre armi per poter affrontare al meglio la pedina che ci ha condannato nel gioco”

E se non riuscissimo a trovarvi?” le parole uscirono da sole dalle labbra di Reine, ma forse avrebbero fatto meglio a rimanere al loro interno.

La ragazza incappucciata serrò la mascella ancora di più, in un gesto di disapprovazione.

Beh, vedete di riuscirci perché non ho intenzione di restare in questo posto maledetto per un altro secolo o più”

Detto ciò, nell'altra sua mano fece materializzare un'arpa elegante e dall'immacolato color marmoreo e, con un abile tocco delle dita, iniziò ad intonare una dolce melodia. Armoniosa, ma lugubre allo stesso tempo. Ed Ethan se ne rese conto fin subito.

Nel giro di pochi istanti tutti loro furono costretti a portarsi le mani sulle orecchie per quanto quelle note maledette gli stessero dando fastidio, e come se non bastasse il mondo iniziò a sfocare sotto i loro occhi increduli. Per poi tornare alla normalità nello stesso istante in cui la ragazza smise di suonare la sua arpa.

O sarebbe meglio dire, nello stesso istante in cui la ragazza decise di levare le tende.

Ma... ma... Se ne è andata!” esclamò Kenshin senza troppi giri di parole.

Ethan si passò velocemente una mano fra i capelli prima di esclamare “Così pare, Ken”

Ed ora che si fa?”

Beh, non credo che abbiamo molta altra scelta se non fare quello che ci ha ordinato” Ethan si girò verso Hikari con un sorriso forzato “Credo che sia meglio raggiungere questo Bazar”

Ed in fretta, anche” concluse Adeline in risposta al biondo. La ragazza si guardò attorno con aria guardinga, non appena un brivido le risalì su per la schiena. Eppure, oltre l'immensa distesa di sabbia ed acqua, attorno a loro non c'era nient'altro.

Forse si stava sbagliando; forse il suo sesto senso stava prendendo un abbaglio. Fatto sta che non voleva passare neanche un minuto di più su quella spiaggia isolata.

Così, seguendo i consigli di Ethan ed Adeline, i Bianchi si incamminarono in direzione del Bazar con la speranza di trovare la ragazza incappucciata e terminare la partita il prima possibile.



**



Il rumore di tacchi a spillo riecheggiò quasi minacciosamente sul lucido pavimento di marmo.

La stanza era illuminata con candele e candelabri fluttuanti di ogni tipo, in modo che nessun angolo del Castello potesse essere oscurato.

Perché nell'oscurità era più facile nascondersi. Era più facile escogitare delle trappole ed attentare alla sua vita. E gli anni che aveva passato su quel mondo erano stati una fonte di insegnamento continua.

Troppe volte i suoi ex compagni di scuola o avversari avevano tentato di ucciderla per far ritornare tutto alla realtà. Ma ancora non avevano capito che, anche se fosse morta, nessuno di loro sarebbe tornato nella propria epoca. Nessuno, a meno che non fosse iniziata un'altra partita uguale alla loro. E da quel che era riuscita a cogliere poco prima, in questo periodo, qualcuno che aveva ricominciato a giocare, c'era eccome.

Non poteva permettere che tutto ritornasse alla normalità. Lei non voleva ritornare alla sua epoca e trascorrere il resto della sua vita in sofferenza e depressione.

No, non l'avrebbe permesso.

La donna si rivolse in direzione dello specchio appeso alla parete che utilizzava per scrutare il resto del mondo. Utilizzando il suo scettro incantato, lo agitò proprio di fronte alla superficie riflettente e, ripetendo un'antica formula magica, i volti del nuovo Re e della nuova Regina iniziarono a prendere forma.

E così... sono loro, quindi, i nuovi sovrani. Molto bene. Sarà il caso di dargli il mio benvenuto ufficiale” la donna si allontanò dalla parete per raggiungere il tavolo di legno alle sue spalle.

Prendendo della creta fra le mani, iniziò ad impastarla nel tentativo di plasmare ciò che aveva in mente e quando le sue creazioni furono ultimate, sorrise soddisfatta.

Richiamò a sé lo scettro e lo puntò verso le sue sculture senza esitazione.

Moltiplicatevi, mie creazioni, ed in gruppo portate i miei ossequi alla nostre nuove maestà. E mi raccomando... non mancate l'obiettivo. Voglio vedere scorrere il loro sangue a fiumi il prima possibile. Quindi vedete di non deludermi, mie preziose creature”





Vi lascio qua sotto il prestavolto di Sousuke, giusto per farvi un'idea:



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