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Autore: MagiaOscura    18/02/2019    1 recensioni
Tutti conoscono Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy e Andromeda Tonks ma nessuno sa come crebbero le tre sorelle e che tipo di rapporti avevano tra di loro. In questa storia vorrei descrivere la mia visione sul legame che le legava.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa, Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Mentre Narcissa Malfoy insieme allo zio Alphard Black si trovavano a casa Tonks, Lucius Malfoy si era recato in un’abitazione antichissima, conosciuta come Casa Riddle. Quest’ultima casa appartenne in passato a una famiglia di babbani molto benestanti, diventata completamente disabitata dopo la misteriosa morte di Tom Riddle e dei suoi genitori. Ultimamente nell’antichissima abitazione si ritrovavano parecchi maghi mascherati e con addosso una tunica nera, e tutto erano tranne che persone raccomandabili. Proprio di questo gruppo faceva parte Lucius Malfoy. Si facevano chiamare Mangiamorte ed erano i seguaci di Lord Voldemort, che anni prima sterminò la famiglia Riddle per vendetta e fissò la sua abitazione come quartier generale dei suoi seguaci, nel quale dava ordini ai suoi seguaci per impadronirsi del mondo magico. Di questo gruppo oltre a Lucius Malfoy facevano parte maghi come Avery sr. , Corghan Yaxley, Rodolphus e da qualche mese suo fratello Rabastan Lestrange, Bellatrix Lestrange e tanti altri maghi che avevano abbracciato la causa anti – babbana di Lord Voldemort. I suoi seguaci erano numerosissimi ma quest’ultimo cercava di fare in modo che non si conoscessero tra di loro, per evitare rivolte. Uno dei pochi che conosceva la maggior parte dei mangiamorte era proprio Lucius Malfoy, che nonostante la giovane età sapeva muoversi con grandissima discrezione tra i servi dell’Oscuro Signore, conoscendo anche il più insignificante di loro. Lord Voldemort apprezzava moltissimo le capacità di infiltrarsi in modo silenzioso di Lucius Malfoy, e proprio per questo desiderava non schierarlo in prima linea. Solo Augustus Rookwood era in qualche modo ‘protetto’ dall’Oscuro Signore, in vista di un possibile assalto al Ministero della Magia e Voldemort riteneva fondamentale avere possibili infiltrati in esso.
“Aggiornatemi sulle ultime cacce ai babbani, prego Bellatrix” disse Voldemort con tono asciutto, guardando annoiato verso i Mangiamorte presenti. Se ciascuno di loro si considerava suo seguace e discepolo, Voldemort li considerava nient’altro che poveri servi utili alla sua guerra, tranne Lucius Malfoy, Rookwood e proprio Bellatrix insieme ai fratelli Lestrange, dei quali apprezzava la ferocia e l’ardente passionalità giovanile con cui lo servivano.
“Mio Signore, abbiamo fatto saltare in aria il Ponte di Westminster, di giorno proprio nel momento in cui i babbani facevano avanti e indietro. Ci sono state centinaia di morti” disse la ragazza, con gli occhi illuminati dall’orgoglio. Quanto detto però non sembrò impressionare Voldemort, per nulla.
“Tutto qui? Sono molto deluso di sentire il resoconto di qualche babbano, mi aspettavo qualche uccisione un poco più prestigiosa. Non vi chiedo Silente…ma non possiamo continuare ad uccidere qualche insignificante babbano”
Bellatrix guardò scandalizzata verso l’Oscuro Signore, ma evitò di proferire parola per non incorrere nella sua ira, così come fecero i Lestrange che non sembravano soddisfare molto le richieste di Voldemort.
“Lucius, a che punto sono i nostri reclutamenti?” chiese il Mago Oscuro, rivolgendo i suoi occhi color rosso sangue verso Lucius, che non fu intimorito dallo sguardo dell’Oscuro Signore.
“Mio signore…conosco due giovani maghi che ancora vanno a Hogwarts…il primo è Regulus Black mentre il secondo si chiama Severus Piton…”
“No, Mio Signore – intervenne Bellatrix, innervosita dalle parole del cognato – Regulus è il cugino stupido che ho mentre Piton è uno straccione oltre che mezzosangue”
“Condividono i nostri ideali, Lucius?” chiese Voldemort, facendo finta di non aver sentito le parole di Bellatrix, che guardava scandalizzata verso il cognato, soddisfatto di averle rovinato l’umore.
“Si, Mio Signore – disse Lucius, assumendo un tono di sottomissione verso il Mago Oscuro – nella maniera più assolut…”
“Piton è amico di una sanguemarcio, Mio Signore”
Tra tutti i mangiamorte scoppiò un mormorio di disapprovazione piuttosto acceso, turbati e scontenti da quanto detto da Bellatrix, che guardava con occhi folli l’Oscuro Signore. Quest’ultimo rimaneva molto tranquillo e, dalla sua espressione non si riuscivano a capire le sue emozioni cioè se fosse arrabbiato o sereno.
“Quanto detto da Bellatrix è vero o è l’ennesimo suo tentativo di screditarti ai miei occhi, Lucius?”
Lucius Malfoy per la prima volta da quando si trovava a Casa Riddle perse la tranquillità che aveva, e non sapeva cosa rispondere al Mago Oscuro.
“Dunque, Lucius?” rispose stizzito Voldemort, spazientito dal temporeggiare del suo servo, che si trovava evidentemente in difficoltà.
“Bhe…Mio Signore…si…”
Tutti i Mangiamorte cominciarono ad inveire contro Lucius Malfoy, che si fece molto piccolo. Sicuramente non gli sarebbe mancata la faccia tosta di rispondere a tono a tutti loro, ma aveva timore della reazione di Voldemort. Ciò che lo preoccupava del Signore Oscuro era proprio la mancanza di emozioni, che fossero esse positive che negative.
“Silenzio – disse Voldemort con tono asciutto, facendo tacere i Mangiamorte che inveivano con disgusto verso Lucius Malfoy, per poi rivolgere le sue attenzioni di nuovo a quest’ultimo – saresti così gentile da spiegarmi come potrebbe un moccioso mezzosangue amico di sanguemarcio essermi utile?”
Il giovane mago provò a distogliere gli occhi da quelli rossi dell’Oscuro Signore, per provare a non far arrabbiare il Mago Oscuro. Sapeva bene quanto quest’ultimo potesse essere feroce e senza pietà e che non tollerava il minimo sbaglio, e che ogni errore veniva punito con la tortura o peggio la morte.
“Mio…mio signore…ha ottime potenzialità…odia i babbani e i nati babbani…inventa incantesimi oscuri letali…la nata babbana è soltanto un periodo…presto si allontaneranno…” balbettò Lucius, mentre Voldemort lo osservava annoiato. Non sembrava intenzionato a punirlo e questo sollevò l’animo a Lucius Malfoy.
“Inventa incantesimi oscuri…potrebbe tornarmi molto più utile di Bellatrix…”
Bellatrix Lestrange, che si trovava alla destra di Voldemort alle sue spalle, lo guardò scandalizzata ma non reagì, troppo leale verso il Mago Oscuro. Avrebbe preferito però strangolare con le sue mani Lucius Malfoy e spesso, con Rodolphus e Rabastan Lestrange si sfogava chiedendosi con rabbia cosa ci avesse mai potuto trovare Narcissa in uno così.
“Benissimo Lucius…ti concederò del tempo e se questo Piton è veramente leale alla nostra causa, me lo presenterai”
“Ma Mio Signore…” protestò animosamente Rodolphus Lestrange, ottenendo in cambio la maledizione Cruciatus.
Lucius Malfoy, dopo essersi inginocchiato rispettosamente a Voldemort, si smaterializzò tra la costernazione di tutti i Mangiamorte, che mai si sarebbero aspettati una tale comprensione dall’Oscuro Signore. Per molto meno è abituato a uccidere i suoi servi, tanto meno se uno di loro gli provoneva come recluta un ragazzino che stringeva amicizia con nati babbani.
Il ragazzo tornò a Villa Malfoy, dove ad aspettarlo c’era Narcissa che stava impartendo ordini al loro nuovo elfo domestico Dobby, piuttosto impacciato nell’esecuzione degli ordini.
“Ciao Cissy, ciao papà” disse Lucius, andando incontro alla moglie e baciandola, mentre Abraxas Malfoy abbassò il giornale.
“Lucius…cosa ci racconta il signorino oscuro?” chiese con scherno l’uomo, mentre Narcissa notò l’espressione tesa sul volto del marito.
“Solite cose, papà…uccidere i nati babbani e cose simili. Esco con Cissy” disse il ragazzo, prendendo la moglie per un braccio, facendola restare sorpresa. Quando i due giovani rimaso a passeggiare da soli, Narcissa capì che il marito non era desideroso di parlare col padre di qualcosa.
“Siamo soli…puoi parlare”
“Ti senti ancora con Piton mi hai detto…come vanno i rapporti con la sanguemarcio?” chiese teso Lucius alla moglie, che rimase sorpresa da questa domanda.
“Discutono ogni giorno sempre di più, non dureranno…perché?”
“Riddle mi ha commissionato nuovi mangiamorte, e ho pensato a lui e Reg…”
“CHE NON TI PASSI PER L’ANTICAMERA DEL CERVELLO AVVICINARE REGULUS A QUELLA FECCIA!!!”
Lucius sobbalzò dalla reazione collerica della moglie, non aspettandosi una tale reazione da Narcissa. Sapeva quanto fosse tendente a cambiare umore all’improvviso, ma non si aspettava tanta collera da parte sua.
“Me ne ha parlato lui…sai com’è…Bellatrix…”
“HO DETTO CHE NON VOGLIO CHE SI UNISCA A LORO, TI E’ CHIARO?”
“Ma Cissy…lui vuole…”
“SO IO COSA VUOLE E COSA E’ MEGLIO PER LUI, NON QUELLA MATTA DI BELLATRIX! TI E’ CHIARO?”
“S…si…scusa”
Narcissa sentiva la rabbia pulsarle in testa. Davanti alla famiglia e soprattutto a Bellatrix cercava di contenere il disgusto che nutriva verso i mangiamorte, considerandoli come degli avanzi di galera buoni solo ad uccidere ma con Lucius dava sfogo a tutta la rabbia che represse nel corso della sua vita. E non tollerava per nulla l’avvicinamento sempre più marcato di Regulus alle idee di Bellatrix e della famiglia Black, ma non poteva mostrarlo apertamente, per non rischiare di venire diseredata. La sua inquietudine passava quando visitava Casa Tonks e vedeva Andromeda. Non era sua intenzione avere nessun rapporto con Ted e la nipote Nimphadora, ma si sentiva molto più tranquilla in quel posto rispetto alle tradizionali riunioni di famiglia di fine settimana a cui tenevano tanto i due rami della famiglia Black. Proprio quest’ultimi avevano invitato Narcissa e Lucius a Grimmauld Place per la sera. In origine era invitato anche Abraxas Malfoy, ma quest’ultimo rifiuta puntualmente ogni invito della famiglia.
Uno dei propositi di Narcissa, oltre di dare qualche guaio a Sirius, era parlare con Regulus delle sue simpatie per Voldemort e i Mangiamorte. Il ragazzino aveva soltanto dodici anni, e secondo la ragazza non aveva la capacità di capire quanto poteva essere pericoloso associarsi ai mangiamorte.
Qualche ora dopo, quando le famiglie Black cenarono, e dopo che Narcissa scatenò l’ennesima lite tra Sirius e la loro famiglia, chiese a Regulus di parlargli a quattr’occhi. Il ragazzino aveva dodici anni e in pochi mesi era diventato abbastanza alto. A Hogwarts fu smistato tra i Serpeverde e, dopo il progressivo allontanamento di Sirius dalla sua famiglia, era diventato il fiore all’occhiello della famiglia Black, dopo aver passato anni ai margini dell’affetto della famiglia.
Regulus si trovava nella sua stanza a terminare i compiti di Natale, quando sentì Narcissa entrare e chiudere la porta della stanza. Il ragazzino notò sul volto della cugina un’espressione di disappunto e non potè fare a meno di chiederle cosa avesse.
“Che cosa sono questi tuoi interessi per i mangiamorte?” chiese stizzita Narcissa al cugino, che sul momento non seppe cosa risponderle.
“Bhe…si…non sono male…Bella…”
“Che c’è!? Adesso ascolti cosa ti dice Bellatrix??? Quelli sono degli avanzi di galera che presto o tardi finiranno a Azkaban…”
“Anche Lucius?” chiese Regulus alla cugina, trovando sbagliati i rimproveri di Narcissa.
“Lucius è abbastanza furbo da sganciarsi al momento opportuno da loro…e tu??? Sarai così intelligente???”
“Se tu pensi che io sia uno stupido ti sbagli…e Bellatrix è cambiata nei miei confronti così come i nostri genitori e i nostri z…”
“Ma lo vedi che sei stupido ? – esclamò Narcissa con rabbia, perdendo per la prima volta la pazienza con Regulus – lo fanno solo per assicurarsi una discendenza normale. Sirius farà la fine di Andromeda , e qualcuno dovrà avere l’eredità”
“Ti sbagli, smettila di delirare, Cissy! I mangiamorte saranno degli amici per me quando prenderò il diploma”
“Amici??? Regulus, ti prego! Quelli non sono amici tra di loro, vivono per uccidere e si ucciderebbero tra di loro…”
“E io non lo farò…servirò l’Oscuro Signore al massimo della mia possibilità”
Narcissa restò sconvolta dalle parole del cugino e nella sua mente balenò l’ipotesi che Bellatrix gli aveva fatto un lavaggio del cervello. La ragazza però preferì non proseguire la discussione, decidendo di riprenderla più in là, qualora Regulus avesse conservato l’interesse di unirsi ai mangiamorte.  Narcissa preferì aiutare il cugino con Incantesimi, materia nella quale non era molto bravo, ma non potè tranquillizzarsi, preoccupata per il destino del cugino che era il suo preferito.

 
   
 
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