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Autore: Gin24    19/02/2019    3 recensioni
_STORIA INTERATTIVA_
New York, 2017
La fotografa Mallory Starmounth è appena tornata dal suo ultimo viaggio, cosa troverà al suo ritorno ? Cosa le hanno tenuto segreto le sue amiche ?
Al mondo ci sono una miriade di donne differenti, con caratteri contrastanti, invidie e gelosie varie..
Sei ragazze si conoscono praticamente da sempre, dato che le loro madri sono amiche fin dai tempi della scuola, ma che cosa avrà tenuto unito queste ragazze per così tanto tempo ?
-This is our story, this is us-
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Altro contesto
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-Wellcome back-

-parte 2-


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La piccola Pad si svegliò alla buon ora quella mattina del 15 dicembre, alzò le braccine per strofinarsi gli occhi e poi stiracchiarsi rotolando a destra e sinistra sul letto, così da sembrare una tartaruga caduta sul guscio. Poi, come un cagnolino da tartufo, iniziò ad annusare l'aria, percependo un profumo a lei familiare. Si spostò automaticamente verso di esso finché non lo riconobbe.

Quello era il profumo della mamma!

Con il sorriso sulle labbra, ricordò la felicità nel vederla la sera prima, era così contenta che si era messa a piangere.. ma d'altronde la nonna non era mai stata molto affettuosa nei suoi confronti per cui c'era da aspettarselo che avrebbe reagito bene al ritorno di Edmund.

In quel momento spalancò gli occhi color cioccolato e si avvicinò al lato del letto, dove la mamma si era addormentata dopo averle letto la fiaba, prima di poggiare la guancia sul suo petto ed accoccolarvici teneramente.


Edmund si svegliò sentendo un peso sul seno e lo stomaco, ma ormai si era abituata a riconoscere la sua bambina, perciò non la scacciò ne cercò di sgusciare via, semplicemente la sollevò e la posizionò meglio.

Buocciorno mammina” mormorò la piccola abbracciandola con le sue piccole mani.

Buongiorno tesoro” rispose sorridendo, mentre le accarezzava la testa riccioluta “che ne dici di fare una bella colazione fuori ?”

La bimba annuì strusciando tutto il viso sulle curve del petto della madre, prima di stringerla in un abbraccio.


Ed Marie, dopo ardue peripezie riuscì a buttare se stessa e la piccola nella vasca da bagno, e gioì per quella piccola coccola mattutina che le era mancata in quei pochi giorni di assenza.



*


Era in ritardo.

Ecco cosa portavano la mancanza di sonno e i giorni avventurosi appena trascorsi ad una ragazza che non faceva nemmeno un po' di sport magico.

Per la stanchezza della sera prima non aveva avuto voglia di alzarsi appena era suonata la sveglia e adesso era in ritardo di ben venti minuti.

Non solo non aveva chiuso occhio, ma risentiva ancora i postumi di tutte quelle camminate fatte in lungo e in largo. Le sue gambe sembravano affette dalla fattura Gambe Molli e le sue ossa sembravano inesistenti; in pratica ciondolava e barcollava come un'ubriacona e più cercava di sbrigarsi meno metri macinavano i suoi piedi.

Insomma era distrutta e si sentiva come una pezza strizzata e gettata su un fiume di piatti da strofinare.

Era un vero strazio.

Mai più.

Non farò mai più una cosa del genere. - si ripeteva Freya da circa una mezz'ora, più o meno il tempo in cui si era decisa a usare la metro polvere invece della smaterializzazione, che non voleva saperne di funzionare.


Con molta fatica e determinazione, riuscì ad uscire nel focolare giusto ed entrare in ospedale.

Il caos regnava sovrano come sempre in quella struttura, ma lei, invece di sentirsi sopraffatta da esso o soffocare, si sentì in pace, riuscendo a ricaricare le batterie del suo cervello solamente annusando l'aria energica che la circondava.

Si avvicinò al banco informazioni e salutò la capo infermiera “Buongiorno Linda, come stai ? Ci sono novità sui miei pazienti ?”

Dottoressa Williams che piacere vederla, ci è mancata in questi giorni, siamo persi senza di lei... il dottor Fitz ha fatto un disastro dietro l'altro, ormai è proprio ora che vada in pensione, non vede ad un palmo dal naso e ancora pretende di operare”

Santo cielo!” esclamò Freya “avevo raccomandato Thomas come mio sostituto cosa è successo ?!”

Il dottor Thomas è stato incaricato dal primario come sostituto per se stesso, quindi le ha rifilato il vecchio bacucco”

Con gli occhi spalancati, Freya gemette e la implorò: “Merlino, dammi una buona notizia.. dimmi che non ha aperto nessuno”

Per fortuna nessuno dei suoi pazienti in degenza ha avuto crisi, quindi no.. non ha operato nessuno... anche se ha provato a rifilare la sua procedura 'd'avanguardia' la M.o.r.s. alla madre del paziente Lincoln, stanza 7.”

Freya, che aveva appena preso un cappuccino dalla macchinetta delle bevande, lo sbatté con forza sul bancone “Cosa ? Ma è un bambino ! Una tecnica così invasiva, antiquata e piena di contro indicazioni su un bambino di dodici anni ?!”

La donna annuì e disse: “Già.. per fortuna la madre non si è fidata ed ha preferito aspettare il suo ritorno”

Merlino che colpo che mi hai fatto venire.. basta! Manderò un gufo al primario Johnson, quel medico è un pericolo per se e per i pazienti di tutto il mondo magico!” esclamò, sbuffando dal naso, prima di avanzare verso il suo ufficio a passo di carica, pensando:

Adesso mi sente quel pezzo di erumpert ! Mandare un deficiente del genere nel MIO reparto a causare tempesta e distruzione!

Ah dottoressa Williams, un'ultima cosa!” la fermò sul posto, l'infermiera, andandole dietro “È passato un tizio l'altro giorno”

Un tizio ? Chi ?”

Non lo so, non ero di turno, me l'ha riferito Mary, ma ha lasciato una cosa per voi..la troverete in ufficio” disse con un sorriso, prima di aggiungere “difficile non vederla”

Freya la vide andare via e riprese il cammino, pensando - E ora che altro mi hanno lasciato ?


*


Natanaelle, irriconoscibile con i capelli tagliati corti in un caschetto color platino, girò l'angolo della casa di Frederick.

Era già la terza volta che andava lì e come ogni volta si maledì per la propria avventatezza, ma non riuscì ad evitare di seguirlo, mentre usciva di casa per andare probabilmente agli allenamenti.

Non sapeva nemmeno lei come potesse essere successo.. il giorno prima friendzonava colleghi e pretendenti vari, perché non voleva sobbarcarsi i problemi ed il bagaglio emotivo che causava l'essere legata a qualcuno. E il giorno dopo, puff, si era riaccesa una fiamma che risaliva all'età della pietra.

Ma perché non poteva rimanere spenta per sempre ? Stavo molto meglio prima – pensò.

Vederlo al matrimonio, vestito di tutto punto col frac, doveva averle fatto male per arrivare a questo punto.

Si, era proprio diventata come una di quelle pazze che stalkerano gli ex fidanzati, ne era assolutamente consapevole, ma non poteva farne a meno, i suoi piedi erano animati di volontà propria e la portavano dovunque il roscio andasse.

Per fortuna era abbastanza intelligente da cambiare il proprio aspetto ad ogni inseguimento, altrimenti sarebbero stati guai per la sua reputazione.


*


Edmund aveva pensato molte volte a come presentare Padmaja a Thomas, eppure quando avvenne, quando se lo ritrovò al tavolo accanto al loro a fare colazione da solo, non si sentì affatto pronta come aveva immaginato.


Assurdo, no ? Come una cosa a lungo desiderata faccia paura quando sta per realizzarsi. Forse è perché siamo tutti reticenti al cambiamento, anche se bramiamo cose, azioni, caratteristiche che non possediamo.


In quel momento Ed ebbe paura di molte cose: perdere la figlia o il fidanzato rientravano fra queste. Ma lui era a conoscenza dell'esistenza di Pad e lei era una bambina così solare che era impossibile da detestare.

I due adulti si guardarono negli occhi, stupiti e dubbiosi su cosa fare, mentre la piccola era tutta concentrata a spiegare alla sua bambola cosa era scritto sul menù.


Ciao” fu Thomas a prendere l'iniziativa rompendo il ghiaccio.

Ed. lanciò uno sguardo prima su sua figlia e poi su di lui. Rifletté sul da farsi per circa mezzo secondo, prima di sospirare ed accettare l'inevitabile.

Gli rivolse un sorriso e disse: “Ciao Tom” qualche istante dopo aggiunse “Posso presentarti Padmaja ?” lanciò uno sguardo sulla piccola, che sentendosi chiamare aveva sollevato lo sguardo vivace dalle pupille della sua bambola.

Il ragazzo rimase un attimo pensieroso e chiese “È..” senza riuscire a finire la frase, perdendosi nei ricordi di quando quella volta l'aveva vista dormire in casa sua.

Lei annuì e annunciò “È mia figlia”


Ci fu un altro momento di stallo, in cui tutti si studiavano, lanciandosi degli sguardi indagatori, finché Pad con la sua vocina melodiosa non tirò la manica della maglia della madre, chiedendo “Chi è, mamma ?”

Edmund aprì la bocca, con il cuore che le batteva fortissimo, ma non vi uscì una sillaba.

Thomas, si abbassò al livello degli occhi della bambina e si presentò “Sono un amico della tua mamma, mi chiamo Thomas” poi sorrise, stringendo la manina che la piccola gli stava offrendo e continuò “ma puoi chiamarmi Tom, o Tommy.. come preferisci”

Io sono Pad” rispose lei allargando il proprio sorriso.

Ed Edmund pensò che sì, tutte le sue paure erano infondate.

Era andato tutto nel migliore dei modi.


*


Nelle svoltò l'angolo e si ritrovò a sbattere il naso contro il petto di qualcuno, e se non fosse stato per i riflessi di quest'ultimo sarebbe caduta all'indietro, sbattendo inesorabilmente la nuca sull'asfalto del marciapiede.

Grazie.. oddio che sbadata, perdonami!” esclamò, una volta ripresasi dallo shock.

Ma quando sollevò lo sguardo per vedere contro chi si fosse scontrata, non riuscì a trattenere un singulto di sorpresa. Fred era lì, ad un palmo dal suo naso, e la teneva tra le braccia.

Lui la fissò con quei suoi occhi ambrati e poi si aprì in un sorriso enigmatico “Sai, mi ci è voluto un po' per capirlo.. ma poi ci sono arrivato, per quanto tu possa cambiare metaforicamente il tuo viso, la statura e le movenze ti tradiscono Natanaelle”

La ragazza rimase un secondo di troppo interdetta prima di rispondere con un “Non so di cosa tu stia parlando, io mi chiamo Shina”

Non prendermi in giro tesoro, so che sei tu, come so che eri al matrimonio di Kyle Adams assieme a quelle pazze delle tue amiche”

Come osi ! Le mie amiche sono certamente migliori di certa gentaglia che frequenti tu!” rispose infervorandosi.

Poi, un secondo dopo, si mise una mano alla bocca e lo fissò spalancando gli occhi.

Merda! Mi sono scavata la fossa da sola!

Fred sorrise e disse “Già.. forse l'ho detto solo per farti uscire allo scoperto”

Nat strinse le labbra in un sorriso forzato che sapeva molto di sconfitta personale e disse, sarcasticamente: “Ottima mossa Sherlock”

Il rosso scoppiò a ridere e poi fece una cosa che la sorprese: le accarezzò i capelli, che inevitabilmente cambiarono colore e lunghezza al suo passaggio, e le disse “Ho sempre ammirato il tuo temperamento.. che ne dici di entrare ? Dopo tutte queste ore passate qui fuori a spiarmi ti sarai morta dal freddo”

La ragazza lo guardò aggrottando le sopracciglia, non riuscendo a capire a che gioco stesse giocando. D'altronde se lei avesse beccato uno a stalkerarla di certo non l'avrebbe invitato a casa per un thé.

Avanti” disse afferrandole il braccio per portarla verso casa “non mordo mica”

No.. ma sei alquanto strano fattelo dire”

Non dici nulla di nuovo.. mi hai detto cose peggiori quando stavamo insieme”

Si, beh ti sei meritato ogni parola” disse lei, sollevando il mento in alto con altezzosità.

Lui si grattò la nuca e ripensando a quei tempi andati rispose: “Già.. forse proprio per questo ti sto invitando... voglio farmi perdonare”

Lei lo scrutò attentamente, rimase in silenzio e, soppesando le opzioni che aveva tra le mani lo seguì.


*


Freya aprì la porta del proprio ufficio e rimase bloccata nell'arcata della porta, immobilizzata dallo shock della piacevole sorpresa.

Nessuno aveva mai fatto nulla del genere per lei, le sembrava quasi di essere stata catapultata in un universo alternativo, o di aver sbagliato stanza.

Invece era tutto per lei.. tutte quelle composizioni floreali, tutti quei bouquet di varie tonalità e specie di fiori erano per lei.

Ed erano dappertutto.

Sulla scrivania, sull'armadio, sul tavolinetto dei documenti più importanti, su quello delle provviste... e a terra, vi era una scia di petali dei colori dell'arcobaleno, che portava ad una pergamena immersa tra le rose blu del vaso più grande della stanza.

La ragazza portò le mani all'altezza della bocca ancora aperta, per poi camminare come sotto l'incanto di qualche rara magia, verso quella pergamena.

La srotolò e lesse:


Carissima Freya,

sono passato l'altro giorno per dirtelo di persona, ma a quanto pare non ho avuto fortuna,

così ho pensato di aumentare le mie chance di successo con un piccolo aiutino floreale.

Vorrei invitarti a cena, una di queste sere, scegli pure con comodo il giorno che preferisci, perché mi sono reso conto che le mie giornate sono molto più colorate quando tu sei con me.

Vorrei conoscerti meglio e spero che sia lo stesso per te.

Tuo,

Cassian

p.s. Spero vivamente che ti piacciano i fiori



Un sorriso spontaneo le nacque sul voltò e tutto il resto perse importanza.

Si affettò a prendere piuma e pergamena per rispondere “Ci sarò, quando vuoi, anche stasera. Stacco alle nove”


**



--Angolo Autrice--


Ciao a tutti!

So che sono in un ritardo mostruoso,

so che tra aprile e febbraio ci sono un sacco di mesi, ma sinceramente sono stata molto impegnata e non avevo molte idee su come far continuare la storia.

La cosa positiva comunque è che mancano pochi capitoli alla fine,

spero veramente di riuscire a buttarli giù il prima possibile, così da finirla :)

Promesse non ne faccio, ma ci metterò la buona volontà giuro!


Baci

Gin

   
 
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