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Autore: Spensieratezza    20/02/2019    1 recensioni
Sequel della mia fanfiction Il diario segreto di mio fratello.
Dopo la sconcertante rivelazione che Stefan e Damon stavano insieme, Elena cerca rifugio e conforto dal suo fratellino Jeremy, ma durante il soggiorno da lui, qualcosa di insolito cambierà nel loro rapporto. Qualcosa di dolce e romantico.
"Forse sto cominciando a capire Stefan e Damon.." pensava tra sè e sè.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Jeremy Gilbert, Stefan Salvatore
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Defan e Jelena: Brotherly love! '
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POV Elena


Mi sembra di impazzire. All’inizio con Jeremy era tutto bello, quando sono tornata qui, sembrava di esser tornati bambini, ai tempi in cui mamma e papà erano ancora vivi. Grazie a lui io stavo riacquistando di nuovo la mia infanzia, solo io e lui, senza…mi duole dirlo..senza VAMPIRI. Ma poi piano piano lui ha cominciato a scivolare via da me, quando arrivavo al bar, a guardarlo lavorare, lui sembrava nervoso.
“Mi distrai.” Diceva.

“Dovevi proprio metterti quella minigonna, rossa, per di più?”
“Ma Jeremy, non capisco, che c’è di male in questa minigonna?”

Jeremy aveva guardato due uomini un po' grandi che mi fissavano ghignando.
“C’è che mi dispiacerebbe molto mettermi a fare a botte nel locale in cui lavoro, e se quei due idioti non la piantano di ridere, sarò costretto a ..”
“Ti preoccupano loro? Beh, hai ragione, sono un po' vecchi per me. Vado a parlarci.”

“Cosa??” chiese Jeremy sbiancando. “Elena, Elena, dove vai??” sussurrò a mezza voce.
“Ehi voi due, se continuate a guardarmi in questo modo, dovreste come minimo pagarmi da bere.”

I due uomini mi guardarono, scioccati, poi ridacchiarono, invitandomi a tavolino.
Jeremy cominciò a schiumare dalla rabbia.
 
 


*

“Dovevi proprio fare la civetta con quei due cretini?” mi chiese quando insistetti per parlargli dopo che loro se ne furono andati.

“Jeremy, ma che ti prende, stavamo solo parlando!”
“Davvero? Per questo hai preso il loro numero?”
Elena si strinse nelle spalle.
“Sto solo cercando di fare amicizia.”
“Ma quelli non vogliono fare amicizia, ELENA.”

“Lo so bene, JEREMY! Forse a me sta bene divertirmi, che dici? In fondo sono tornata alla vita dopo un coma magico di recente! Voglio godermi la vita, cavolo! Ho dormito, sai? Non voglio più dormire!”
Ci fissammo in silenzio per un po', fino a che lui mugugnò.
“Sembri..sembri Katherine.” disse ponendo l'accento sul nome.
Boom.

Sbiancai, poi presi la mia borsa e gli girai le spalle.
Lui non disse niente, non mi fermò.
Quella notte non dormii bene, dentro di me aspettavo che mio fratello venisse da me a chiedermi scusa, mille volte, ma non lo fece.
Quella notte compresi una verità che avevo a lungo dimenticato.

Solo perché pensi che le persone dovrebbero scusarsi con te, solo perché è la cosa giusta da fare, non è detto che lo facciano.
La presunzione di pretendere di sapere cosa è giusto che gli altri facciano, ci rende sciocchi ed egoisti, e ci allontana dagli altri.

Nessuno ha la verità in tasca.
Nemmeno io.
 
 
 
*

Passammo molti giorni così senza parlarci, e proprio il giorno in cui mi trovai in bilico a prendere una decisione, se fare le mie valigie e tornare a Mystic Falls, decisi che non volevo farlo. Non volevo perdere di nuovo mio fratello.
Quando tornò alle 17 quel pomeriggio, io lo aspettai in cucina.
“Elena. Che ti è successo? Hai una faccia.”

Senza smettere di fissarlo, gli gettai le braccia al collo.
“Elena..” era spiazzato, si vedeva. Lentamente, ricambiò l’abbraccio.
“Scusa, ma volevo farlo da tutto il giorno.”
“Oh, Elena..anch’io.”

“Volevo..stavo per preparare la valigia, volevo andare via.” Dissi singhiozzando.
“Cosa? Elena, no. Non volevo fati andare via!!” protestò lui.

“Lo so, lo so, ma era così difficile ultimamente tra noi, ho pensato non mi volessi qui.”

“Non dirlo neanche per scherzo, sono stato un po' egoista, lo so, avrei dovuto capire meglio quello che hai passato e quello che provi ora, ora hai fame di vita, è giusto che ti diverta..credo solo che non sono abituato a vederti flirtare con qualcuno che non siano i Salvatore.” Disse Jeremy accarezzandomi una guancia.
Non potei reprimere più le lacrime.
“Loro..non vogio più parlare di loro.”

“Elena, tu devi dirmi quello che ti hanno fatto..”
“No! Non ha più importanza. E poi non hanno fatto niente di grave..quando si è trattato di fare una scelta, Damon ha scelto suo fratello. Ha scelto Stefan e non me, è tutto.”
“Cosa? A cosa ti riferisci? Quale scelta, Elena?”

“È tutto quelo che devi sapere e tutto quello che sono disposta a raccontarti, non tradirò il loro segreto, Jeremy, quindi non torneremo più sull’argomento.”
“Elena..”
“Promettimelo!!”

Jeremy mi abbracciò e mi strinse forte. Enspirai a fondo il suo profumo di piscina. Era stato a nuotare.
“Allora lo farò solo per te.”
“Mm..Jeremy..”
“Sì?”

“Posso venire in piscina con te la prossima volta?”
Jeremy ridacchiò. “Se proprio ci tieni..”
Ma aveva avuto un attimo di esitazione. Chissà perché.
 
 
 
*

“Jeremy, ma cosa significa che non puoi dirmi dove vai??”
“Semplicemente quello che ho detto.”
“Jerremy!! Hai intenzione di stare fuori tutta la notte e non dirmi dove vai??”
Jeremy sbuffò.

“Va bene, uscirò con amici, staremo fuori fino a tardi, sai, feste, bagordi..cose da maschi..hanno prenotato una nottata, diciamo due..in un albergo. Una cosetta che volevamo fare da tanto..”
Elena lo guardò con un’aria che non prometteva nulla di buono.
“E io perché non posso venire?”

“Non penso che un ragazzo che si porta dietro la sorella, possa riscuotere molto fascino, non credi?”
Elena sgranò gli occhi e la bocca aperta come una fauce.
“Jeremy Gilbert!! Hai intenzione di andare a donne???”
“Cosa???”

“È l’unica cosa che mi viene in mente!! Come..come puoi..”
“Woa, woa, calmati, stai perdendo il controllo, respira a fondo..”
“Non dirmi di calmarmi!!” sbraitò Elena.
Jeremy le rivolse uno sguardo duro.

“Sai che c’è? Mi ha stancato!! Non sei mia madre e nemmeno la mia ragazza!! La devi smettere di dirmi quello che devo fare!! Se avessi voluto farmi mettere il guinzaglio l’avrei fatto anni fa! Un’età ce l’ho no??”
Elena lo fissò allibita.

“Io non ti impedisco di divertirti, mi sembra, quindi tu piantala di asfissiarmi per ogni minima cosa!!”
E dicendo questo, se ne uscì di casa, prese la sua moto e sgommò a tutta velocità.
 
Elena immaginava che avrebbe dovuto aspettare che gli sbollisse la rabbia per non peggiorare la situazione, era meglio non insistere, ma era abituata a non lasciare più che gli eventi accadessero semplicemente e passivamente da quando era una vampira e ora che era tornata umana, faceva fatica  a riabituarsi a quel mood, il mood in cui gli umani erano impotenti.
Decise quindi oltre ogni logica, di presentarsi di nascosto a quel famso albergo.






















Note dell'autrice: Volevo dirvi una cosa, questo capitolo non sarebbe dovuto essere così, nella mia mente avrebbe dovuto essere già il capitolo dell'albergo, mi rende molto frustrata che non sono riuscita a scriverlo, perchè quando metto su carta quello che penso, viene sempre più allungato, ma il prossimo sarà sicuamente quello e ci saranno IMPORTANTI RISVOLTI, e ciò vuol dire che la storia sta x finire, ALLELUIA, non ne potevo più xd
   
 
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