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Autore: elelunare    21/02/2019    0 recensioni
Storia Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita.
L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazione che l'uno ha per l'altra? Oppure cederanno con il rischio di essere scoperti?.. Come se non bastasse la ciurma approda in una nuova isola dove i pirati vengono considerati veri e propri idoli. Sì, ma qualcosa andrà storto e le cose si complicheranno, non solo per Zoro e Robin.. ma anche per un altra coppia. Consiglio di leggere, per chi non l'avesse fatto, prima "Questa volta lo farò io" perchè ci sono moolti riferimenti. Buona lettura! :)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Roronoa Zoro, Z
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Quindi era questo il regalo” fece l'archeologa.

“Scommetto che sotto tutto quel colore ne hai uno anche tu. ..Diavolo! Non vedo l'ora di scoprirlo!” disse furbo lo spadaccino, tenendo d'occhio gli altri più avanti a loro. Ogni tanto Rufy si girava per controllare se c'erano tutti e puntualmente i due facevano finta di nulla e guardavano da un altra parte. Il capitano aveva una gran fretta di salpare.

“Sarà nello stesso posto...dove c'era il cip. Peccato, sarei curiosa di sapere cos'è” spifferò la mora al verde, con un occhiata vagamente delusa.

Zoro controllò il gruppetto avanti e poi di scatto, senza preavviso, le prese un braccio e la trascinò dietro ad un alto cespuglio. Robin ridacchiò piano, ad un centimetro dal viso serio di lui.

“Scopriamolo” disse Zoro, e si leccò un dito.

La mora si morse un labbro, incuriosita.

 

 

--

“......Sanji?”

Era da un pezzo che la rossa si era staccata dal biondo e lui era rimasto impalato, irrigidito, con gli occhi spalancati e la mascella serrata. Nemmeno la mano che Nami gli agitava davanti agli occhi lo smuoveva.

“EHI SANJI?!?!?” si mise ad urlare lei, non sapeva se ridere o iniziare a preoccuparsi. In tutti i casi era una situazione assurda. E la cosa sorprendente era che non gli era neppure uscita una goccia di sangue dal naso. Il cuoco era semplicemente fermo in quell'istante in cui lei l'aveva baciato. Stop.

La rossa si mise davvero a ridere, in seguito cambiò tono non vedendo alcuna evoluzione di quella situazione.

“Ehi! Mi stai facendo preoccupare! SVEGLIA! Hai capito?! SVEGLIAAAAAAA!!!”

gli urlò sull'occhio probabilmente assordandolo. La situazione era ridicola sul serio!

“Sanji!! Adesso basta! Rispondimi!” si inalberò e gli tirò uno schiaffo. Uno schizzo di sangue finalmente fuoriuscì da quel naso ma il cuoco rimase rigido.

Nami gli asciugò il naso con la maglietta. Sorrise, quell'uomo era in uno stato pietoso!

Nel mentre, la mandibola del biondo si scosse un poco, e lui pronunciò qualcosa.

“Non posso...TORNARE” pronunciò, sempre vitreo.

Nami dapprima si accigliò, poi tornò tranquilla e sorridente. Gli passò una mano fra i capelli, provocando un brivido profondo al biondo, che però rivelò solo impercettibilmente.

“Sicuro sicuro..di non voler restare con noi?” gli chiese suadente, passando poi ad accarezzargli il viso di nuovo “Non ti facevo così duro di comprendonio mio caro Sanji... forse hai solo bisogno di essere convinto maggiormente

Così Nami gli circondò le braccia intorno al collo e quello che provò a dargli non fu proprio un bacio a stampo. Congiunse le loro labbra e lo strinse a sé, i loro corpi vennero totalmente a contatto. Nel sentire quella meravigliosa unione, il corpo del cuoco scattò in automatico, la abbracciò anche lui e socchiuse le labbra lasciandola entrare. Un secondo dopo si rese conto di cosa stava facendo...ma ormai era troppo tardi, non era in grado di contrastare quella cosa, non voleva contrastarla, era troppo bella.

Lei aveva vinto, lui sarebbe tornato, e sarebbe stato suo.

Quella era la donna che aveva sempre desiderato, ora che lei lo ricambiava non poteva andarsene! Non poteva in alcun modo separarsi più da lei, mai e poi mai.

Fine dei ragionamenti.

 

 

--

“Cosa mi dai se te lo dico?” Zoro, dietro a Robin, aveva appena finito il suo lavoro..

“Zoro, si accorgeranno che manchiamo”

“Ok, allora non te lo dico”

“Oh..cosa vuoi?!” l'archeologa alzò gli occhi al cielo, spazientita ma anche divertita.

“Non so..ci sto pensando” fece lui, ma nel frattempo un occhio blu spuntò dal nulla sulla sua fronte. Roteò, puntando il collo della donna.

“Ah, lo sapevo! Che meraviglia!” fece lei, che con la sua tecnica aveva trovato il modo per sbirciare il disegno dietro alla sua nuca.

“Ohi! Non è valido così!” Zoro si spiaccicò una mano sulla fronte, ma l'occhio sparì prima. “Vieni qua!” le fece irritato, sempre a voce bassa, cercando di afferrarla. Robin era già sgattaiolata fuori dal cespuglio e lui non aveva più la possibilità di riacciuffarla lì fuori. Nah, troppo pericoloso.

Attese un po, e poi con nonchalance uscì allo scoperto seguendo a distanza la mora.

 

 

 

 

--

“OOOOHHIII!!!!! SANJI!! NAMII!!! Finalmenteee!! Ma dove vi eravate cacciati??!!”

Il capitano urlava inviperito dal ponte della nave, aveva appena visto i due fare capolino dalla strada. Era da un pezzo che li stavano aspettando al porto.

“Siamo quaa!! Sta calmooo!!” le fece lei sbraitando, non capiva proprio perché quel pazzoide avesse tutta quella fretta.

“HOOO UNAA STRAMALEDETTAAA FAAAAAAAAAAMMMMMMMEEEEEE!!!!!!!!!!!!” urlò. La rossa sbuffò e basta, stranamente, non si adirò come al solito.

“E' fortunato, no?” disse al biondo vicino.

“Mm?” fece lui, ritornando alla realtà (stava ancora pensando a quello che era successo poco prima).

“Ha una navigatrice esperta che è riuscita a convincere il miglior cuoco in piazza a rimanere tra le sue fila. Sì...quel Rufy dallo stomaco senza fondo è davvero fortunato” gli fece sorridendogli e lui le rispose con un altrettanto caloroso sorriso.

“Sei...ancora sporco” gli disse poi, notando del colore blu vicino al suo labbro inferiore.

Il biondo cercò di pulirsi per l'ennesima volta, bagnandosi con la saliva.

“Caspita! Non vedo l'ora di fare una doccia!!” fece lei, mascherando un po di imbarazzo, ormai erano arrivati alla nave. Nami incrociò lo sguardo di Robin, che dall'alto, ammiccò maliziosa all'amica.

 

 

“Quindi.. non se ne va, il farabutto” commentò Zoro, apparendo dietro alla mora “Che sia maledetto, mi ha dato false speranze”

“Mfu! Fuh! Si vede che Nami è riuscita...a persuaderlo” disse lei, girandosi e lanciandogli un occhiata ricca di significato con quell'ultima parola.

Zoro la studiò un attimo, si era fatta la doccia in tempi record, la sua pelle era nuovamente candida e quel profumo fruttato che aveva addosso era una terribile tentazione.. Lui era ancora sporco e vestito come un buzzurro, Chopper l'aveva praticamente rapito e portato in infermeria per via di quel braccio, e comunque non era nulla di che, si agitava sempre per delle sciocchezze quel dottore! Dopo quei pensieri lo spadaccino realizzò il messaggio celato della mora..

“Hum? Che intendi dire con quell'espressione??”.

“Nulla” disse lei sistemandosi i capelli, aveva visto la rossa passare in fretta, diretta verso il bagno.

“Vuoi dirmi che..” continuò lui, sussurrando “quei due se la intendono davvero?! Ma dai!! Questa è una tua tecnica per distrarmi e non farmi ricordare che prima non hai giocato affatto pulito con me.. e vedrai, penserò a qualcosa” sottolineò, alzando le sopracciglia.

“Uh, sto tremando” fece ironica lei, e lo spadaccino si accigliò guardando da un altra parte.

“Ringrazia che questa nave è troppo affollata, archeologa” si incupì, incrociando le braccia. Robin si scostò dal parapetto e gli passò vicino.

“Non vedo l'ora di vederti sfoderare le spade, samurai” disse e se ne andò con una tranquillità spaventosa.

Zoro rimase un po senza parole, chi stava torturando chi adesso?! Sbuffò, nascondendo un sorriso mentre osservava per l'ultima volta il porto.

La Thousand Sunny stava già lasciando quelle rive. Zoro rimase ad osservare l'arenile, che si allontanava sempre più. Nulla aveva l'aspetto di quando erano arrivati, incredibile come un po di colore poteva stravolgere un paesaggio!

“Beh, è meglio così” commentò.

 

 

 

--

In mezzo al mare..

 

 

 

“L'hai notato?”

“Che cosa?”

“Il regalo di Shade...il tatuaggio

“EH?!”

“Sì, Nami. Beh, è normale che tu non te ne sia accorta, visto che è dietro al tuo collo.. Certo che con questa coda alta se qualcuno dovesse..arrivare da dietro..non so, ad esempio un noto cuoco, beh..lo noterebbe”

Nami si girò verso l'amica con un punto di domanda in faccia. Robin era seduta sul suo letto con le gambe accavallate, la guardava con un sorriso soddisfatto.

“Uno: di che tatuaggio stai parlando?! Due: io e Sanji siamo buoni amici e basta! Daccordo?!”

La navigatrice era evidentemente agitata e un poco pure arrossita, Robin non le credeva affatto.

“Sanji ha deciso di rimanere solo perché TU l'hai convinto e non devono essere state solo belle parole. Comunque non serve che tu me lo descriva...posso immaginarmelo.” Finì di dire con un caldo sorriso.

Nami si voltò in fretta verso lo specchio e prese un piccolo specchietto per cercare di vedere cosa aveva dietro al collo. Quando lo vide, rimase un po a bocca aperta.

“Ah, meno male che è qualcosa di accettabile! Comunque...daccordo! Sarebbe da idoti negarlo.. Lo ammetto, quel cretino mi piace”

“Ed anche molto, direi” disse la mora ridacchiando.

“Eh? Bah..non lo so!” la rossa si girò di nuovo verso l'amica, sempre più rossa in viso “E quindi...visto che ti ho detto la verità, anche tu dovrai raccontarmi tutto di te e Zoro! Okkei?!”

 

RAGAZZEEEE!!! DAI VENITE A MANGIAAREE!! IL PESCE E' PRONTOOO!!”

 

Rufy, che le stava chiamando a squarciagola, salvò Robin da una scomoda risposta. Era da due ore che avevano lasciato l'isola ormai e la nave era ripartita senza fare alcun rifornimento. Avevano pescato del pesce in mare (solo uno molto grosso a dir la verità) e il cuoco si era subito messo al lavoro per cucinarlo data la fame mostruosa del capitano..

“Mm..ci sarà l'occasione” disse solo la mora e uscì dalla stanza delle ragazze con dietro una sbuffante Nami.

 

 

--

“Ah! Ah! Ah! Ma daiiii!!! Siete stati vomitati da un vermone gigante??!! VOI DUE??!! Ahahahah! avrei voluto vederlo!!!”

Rufy aveva voluto che gli fosse raccontata l'intera storia di com'era andata su quell'isola ed ora mangiava e rideva contemporaneamente, Nami lo guardò schifata.

“Rufy!!! Stai sputando dappertuttoo!! Smettila!!” urlò con gli occhi indiavolati.

“Sì, se non gli davo fuoco saremmo ancora lì..” disse il cuoco passando con l'ennesimo vassoio con grossi pezzi di pesce grigliati.

“Tzè! Ma figurati..” commentò il verde a bocca piena.

“Lo neghi? Muschio dallo stomaco delicato?!..” lo provocò il biondo.

“Vuoi vedere quanto sono delicato?!?” rispose Zoro a denti aguzzi.

“Ehi! Ehi! Finitela subito!” fece la rossa alzandosi dalla sedia “E..Sanji-kun! Siediti! Mangia tranquillo.. Porto io il resto al capitano”

Chopper, Brook e Usopp si guardarono stupiti, Nami non si era mai offerta di aiutare il cuoco in cucina, manco si sognava di sparecchiare! Di solito se la svignava appena aveva terminato. Un Sanji dagli occhi a cuore, intanto, obbedì e si sedette vicino a lei.

“Non vedo Franky..” disse subito dopo la rossa, accorgendosi della strana atmosfera al tavolo.

“Oh!...ha detto che era meglio che rimanesse a digiuno. Si sta mettendo in sesto un po. I suoi circuiti hanno preso troppa acqua ed era troppo indaffarato per unirsi a noi...a dire il vero era impresentabile, tutto così smontato..” disse Usopp con una faccia impressionata.

“Aah...anche le mie ossa avrebbero bisogno di un bel trattamento ricostituente! Dopo tutto quell'acqua salata! Chi delle due donzelle è disponibile a farmi un massaggio?? Magari avete una crema al latte! Il latte mi fa molto bene....” disse Brook, chinandosi mieloso verso le due donne.

Due uomini della tavola scattarono verso lo scheletro.

“QUALE OSSO TI FA MALE CHE TE LO FRANTUMO?!”

“QUALE OSSO TI FA MALE CHE TE LO FRANTUMO?!”

Zoro e Sanji gli urlarono dietro in coro, poi si guardarono in cagnesco anche fra di loro tra le risate del capitano, e non si dissero più nulla per tutto il tempo. Ora era Zoro quello che veniva guardato di sottecchi..perchè mai si agitava così adesso?! Perchè copiava il cuoco?!

“Ah, Nami” parlò l'archeologa “Nella mia stanza, quella predisposta al castello per intenderci, ho trovato un libro molto interessante che parlava dell'anno del Drago. Credo che dobbiamo discutere di alcuni evidenti indizi che ho colto tra le righe di quel testo..”

Tutti gli occhi scattarono su di lei e Rufy commentò con un “DAVVEROO?!?” eccitato. Era ovvio che l'aveva detto in quel momento apposta, l'argomento “Raftel e il One Piece” era molto più interessante della strana reazione dello spadaccino.

 

 

 

 

--

“Non è necessario, davvero”. Sanji le sorrise ma la rossa continuò a fare quello che stava facendo.

“Ecco, ho finito” disse poi, portandogli l'ultima pila di piatti sporchi. Il biondo, che stava lavando i piatti, le saettò un occhiata e un sorriso.

“Ti do una mano così finisci prima e vai a riposare anche tu, in fondo è stata una giornata molto pesante per tutti”. La rossa gli andò dietro, appoggiò una mano sulla sua schiena e il biondo si irrigidì, lo sentì vivamente.

“Immaginavo che fosse quello..” disse lei.

“C-cosa?” chiese il cuoco, in difficoltà anche a sciaquare il piatto che aveva tra le mani.

Sentì poi che quacosa di morbido toccava la sua nuca. Il piatto gli scivolò drasticamente dalle mani finendo a terra.

“Cazz..” disse solo sentendolo frantumarsi nell'impatto e la rossa commentò che era solo colpa sua. Ridacchiando, Nami si mise a raccogliere i pezzi a terra.

“Stai attenta a non..” incominciò a dirle lui, premuroso, ma lei lo interruppe, continuando a cercare i resti del piatto sul pavimento.

“Ah, non sono una bambina sbadata, Sanji! Scusa, ero solo curiosa di vedere il tuo tatuaggio, è molto bello ed è quello che pensavo”

“Ah? Tatuaggio?! Non capisco..” il cuoco la osservò stranito con la coda dell'occhio.

“E' davvero di un bel blu poi...è il regalo di Shade. Sai, prima di sparire ci ha detto che ci avrebbe lasciato un presente e intendeva per noi quattro”

La rossa alzò lo sguardo verso il biondo e sorrise. “E' perfetto per te”.

Il cuoco arrossì paurosamente e si nascose dietro la nuvola di schiuma che si era lazata dal lavello, stava davvero sfogandosi con i piatti ora?

La rossa ridacchiò di nuovo, andò alla porta della cucina e la chiuse a chiave, mentre il biondo si chiedeva che intenzioni avesse e perché faceva così tremendamente caldo lì dentro.

“Vuoi...vedere il mio? E' nello stesso tuo posto, però il soggetto è diverso..pure il colore” disse, avanzando verso di lui. Si abbassò poi e si intrufolò tra lui e il lavello ed emerse in mezzo alle sue braccia. Sanji si bloccò, era a pochi centimetri da lui e quella camicetta che aveva, da quella posizione, regalava una bella vista, troppo bella a dire il vero. Il cuoco si sforzò di non guardare più verso il basso, non voleva rovinare quel momento..

“Prima però..devi dirmi se hai pensato ad un nome per quella torta. Sai, se dovessi rivolerla...almeno saprei cosa richiederti..era davvero buona”. Nami lo guardò con gli occhioni spalancati e lui pensò che in quel momento era davvero impossibile che il suo cervello partorisse qualcosa di buono. Ci pensò un attimo ma gli uscì solo un balbettio.

“N-n..noh” pronunciò, un po inebetito.

“Umm? Non capisco” fece lei aggrappandosi al suo collo. Il cuoco prese un grosso respiro dal naso ed espirò.

“Nami” disse solo, (era l'unica cosa che gli veniva in mente in quell'istante) e lei arrossì.

“Davvero? Ha il mio nome?..Beh, ne sono onorata. Ora ti mostro il mio...”

Ma Nami non riuscì a girarsi perché il biondo avanzò quel poco da costringerla in quel poco di spazio che aveva bloccandola, e la cinse dolcemente con le braccia, stando attento a non bagnarla con le mani. Le diede un bacio dolce al quale lei rispose appassionatamente.

 

“L'ho fatta pensando a te, è giusto che abbia il tuo nome. La rifarò quando vorrai...non hai che da chiederlo, Nami san”

 

 

 

--

Era sera ormai, Robin guardava la luce della luna riflettersi nel mare. Sarebbe stata una notte tersa, molto silenziosa, il mare era quasi piatto. Qualcuno era già andato a dormire, stremato dalla giornata.

“Pensi a cosa diceva quel libro?”

L'archeologa si girò, Zoro era seduto a due metri da lei, nell'oscurità. Non l'aveva minimamente sentito arrivare.

“No, in realtà. Tocca a te la guardia stanotte?” gli chiese.

“Mm! Che seccatura”

“Beh, almeno sembra una notte tranquilla. Il braccio come va?”

“Da fastidio e basta, non è nulla di che”

“Se una spada mi passasse il braccio da parte a parte io non parlerei così.. ma tu sei diverso, samurai” Robin sorrise e lo guardò intensamente. Zoro ricambiò e lei colse un qualcosa di vagamente triste nel suo viso, chissà, magari era solo l'effetto dell'oscurità. Fu lei a distogliere il contatto per prima, stettero un po in silenzio a godere di quella riconquistata serenità, osservando il movimento delicato delle onde.

“Quando...potremo stare ancora insieme noi due? Intendo..”

Zoro, dopo qualche minuto, spezzò il silenzio e lei tornò su di lui.

“Ci penseremo..” fu la risposta della mora, sul serio non ci aveva ancora pensato a quello. Aveva capito ora perché quell'uomo le sembrava un po giù di morale. Avrebbe voluto stringerlo e rassicurarlo ma non poteva farlo.. anche se era buio era troppo azzardato.

“Sto pensando...” continuò lui “Che non so se mi importa ancora nasconderlo, Robin”

L'archeologa lo fissò con gli occhi leggermente spalancati, stava dicendo sul serio?

“Tu che ne pensi?” le chiese poi.

Robin non sapeva proprio che dire, continuò a osservarlo un po stupita.

“Ho rischiato...no, ho creduto, di perderti davvero in quell'isola, e adesso...siamo costretti a nasconderci di nuovo, come se facessimo qualcosa di male poi. Mfh! E' da stupidi, non credi? E poi ora anche Nami e quello scemo del cuoco ne sono al corrente.. Boh, è un pensiero che mi passava per la testa”

“Ne sei sicuro?” gli chiese lei.

 

“Sì, ne sei sicuro, Zoro?”

 

Nami comparve alle sue spalle e lui fece un balzo dallo stupore.

“Nessuno ti ha mai detto che è maleducato introdursi in una discussione privata, diavolessa??!” gli fece lui incazzato. Nami rispose solo con un sorriso furbetto.

Dietro di lei apparve anche il cuoco con le mani in tasca e una sigaretta in bocca, il tabacco era una delle poche cose che ancora c'era in quella nave!

“Porca miseria! Che volete?!”

“Non dovresti parlare di queste cose così liberamente, sai! Qualcuno che non sa potrebbe sentire e..puff! Il vostro segreto sarebbe sfumato!” gli fece la rossa sussurrandogli vicino all'orecchio. Zoro, ormai adirato, si tirò su in piedi.

Che vuoi?” sibilò a braccia conserte.

“Bada a come parli” fece il biondo fissandolo di sbiego.

“Perchè? Ora c'è qualcosa che dovrei sapere? Beh, lo so già! Quindi se è per quello che siete qua potete anche andarvene!” Ribattè secco il verde a tutti e due, Robin gli posò una mano sulla schiena come per dirgli di stare buono.

Nami arrossì un poco ma con quel buio si notò solo vagamente. “Stavi davvero pensando di dire a Rufy e agli altri della vostra relazione, Zoro?” insistè lei a bassa voce.

“SI'! Cioè NO! Era solo un'idea! E comunque non sono cazzi tuoi, capito?! E che non venga fuori dalla tua bocca questa cosa!” sussurrò con gli occhi di fuoco alla ragazza.

“Se vuoi te la do io una calmata, stronzo” fece Sanji torvo, i due si scambiarono un occhiata peggio dell'altra avvicinandosi l'uno all'altro minacciosamente.

“EHI!” Nami si mise in mezzo fra i due, allontanandoli “Non facciamoci sentire, ok?!”

Il biondo si calmò subito, mentre il verde sbuffò infastidito.

“Cosa vuoi proporre, Nami? Ti ascoltiamo” disse Robin, che aveva già capito le intenzioni della rossa.

Nami lasciò i due a scambiarsi altre occhiate in cagnesco e si avvicinò alla mora, parlò piano.

“Io e Sanji stavamo pensando...a come gestire al meglio tutta la faccenda. Dato.. che abbiamo lo stesso vostro problema e voi volete che rimanga un segreto e noi pure...beh, pensavamo che potremo accordarci. E' incredibile ma capisco Zoro..non è semplice da gestire la cosa...volevamo capire se eravate daccordo su un idea che mi era venuta in mente”

Ora lo spadaccino la stava guardando con una faccia incredula, quindi era vero che lei e il cuoco se la intendevano! L'aveva appena ammesso! E con che facilità..! Balenò un occhiataccia al biondo che però fissava un punto imprecisato del pavimento.. Da non credere! Cos'era..imbarazzato? Lo spadaccino iniziò a guardare i due come se fossero degli alieni.

“Di certo, se Zoro vuole confessare...beh non saremo noi a fermarlo. Sicuramente sarebbe la soluzione più veloce a tutto, però... Però se volete, io ho la soluzione ai vostri problemi” continuò la rossa convinta. Ora aveva l'aria anche saccente! Roba da matti, pensò Zoro.

“Sputa il rospo, Nami, ma attenta. Noi non accetteremo ricatti di alcun tipo” disse lo spadaccino che non si fidava per nulla.

“Non è quella la mia intenzione, tranquillo!” fece lei con uno sberleffo “Tutto sta nel coprirci adeguatamente sfruttando i nostri turni di notte. Statemi bene a sentire...”

 

 

 

--

Robin e Zoro ascoltarono attentamente il piano d'azione di Nami e Sanji e alla fine convennero che non era niente male. Tutti e quattro avevano gli stessi interessi, nessuno si sarebbe azzardato a tradire nessuno e tutto quadrava in perfetta pari. Era ovvio che qualche emergeza poteva capitare, come il naso acutissimo della renna..le fami notturne di Rufy, oppure l'esagerato sospetto per ogni minimo rumore del buon Usopp. Però era una gran bella pensata e anche Zoro alla fine accettò. Si poteva provare, non restava che farne un rodaggio..

“Hai capito, quella rossa?” fece sussurrando il verde alla mora. Erano ancora sul ponte della nave, a poppa, nel buio. “Ci ha proposto la cosa e poi ha detto 'ecco, quindi tocherebbe a noi, adesso!' ...ma che faccia tosta!”

“Mfu! Fuh! Non ti facevo così bravo con le imitazioni!”

“Non sono affatto bravo, demone” negò lo spadaccino ridendo. Si vedeva, non aveva più il muso lungo di prima. “Dio mio in che gran casino ci siamo messi..! Comunque ho accettato solo perché conviene anche a noi..speriamo”

“Nami ha una bella testa, non mi stupisco che sia nata da lei l'idea” fece la mora.

“Oh sì, però come te lo spieghi...quel cuoco?!” Zoro fece una faccia talmente buffa che la mora si mise a ridere.

“Mfu! Fuh! Fuh! Mah..quello non si può spiegare sai! Quando c'è di mezzo il cuore..la testa non ragiona più, Grande Tigre”

“Questa è una verità assoluta..” commentò Zoro, e vide quella, che era in realtà una copia di Robin, svanire. La vera Robin era nella sua stanza, da sola, visto che Nami era con Sanji.

Lo spadaccino sentì poi qualcosa toccargli il braccio, e lentamente girò la testa. La copia era ricomparsa seduta vicino a lui.

“Non hai sonno?” gli fece alzando un sopracciglio. Il clone appoggiò la testa sulla sua spalla.

“Sì, sono molto stanca..forse troppo, non riesco a dormire. Sto pensando a quello che stavi dicendo prima. So che non sopporti il fatto di nascondere le cose, di nasconderle a Rufy.. Quando hai detto che volevi dirlo a tutti.. mi hai reso davvero felice. Comunque, prima o poi lo saprà, non preoccuparti, magari quando saremo tutti pronti glielo diremo”

“Mm, quindi la tua risposta era affermativa”

“Beh...suppongo, ma hai anche detto che era solo un idea..”

“Mm” Zoro mugugnò solo questo, ma appoggiò la testa all'albero maestro e sorrise un poco guardando la luna.

“C'è un altra cosa che volevo dirti.. così forse riuscirò a prender sonno..”

“Cosa?”

“Avrei potuto prevedere che Shade avrebbe tentato di manovrarci”

“E perché mai scusa?” Zoro alzò la testa cercando di capire la sua espressione, ma non riusciva a vederla in viso, era ancora appoggiata a lui.

“Nel rifugio, quella notte, è stata lei a ..comportarsi così. Cioè a farmi fare quella cosa. Lo so perché la sentivo, lei mi diceva cosa fare”

“COOSA?! Tu intendi...?!” lo spadaccino alzò la voce e poi si mise una mano in bocca guardandosi attorno.

“Sì, quello. O meglio, io avevo quell'intenzione..però lei ha anticipato le mie mosse, mi ha letto nella mente e mi ha manovrato...le cose non sono andate proprio come volevo ed è stato un po...spiazzante. Quella bambina...io dovevo capirlo in quel momento che c'era qualcosa di fortemente sbagliato in lei”

“O—ddio...Tu mi stai dicendo che...l'abbiamo fatto in tre?! Con quella lì?!”

“Mfu! Fuh! In un certo senso...” la copia di Robin alzò la testa, pareva un po in imbarazzo, un espressione rara sul suo volto.

“Non potevi prevedere che era completamente matta, dai! Cioè posseduta...o quello che era! Però..però potevi dirmelo subito”

“Lo so”

“E perché non l'hai fatto?”

“Perchè...mi parevi molto soddisfatto” disse lei abbassando gli occhi e facendo un sorriso che celava poco il suo senso di colpa.

“Per la miseria!..Dimentichiamo tutta sta storia in fretta, ok?” disse Zoro prendendole il viso con una mano. “Vai a dormire, daccordo?”

“Mi perdoni?” Lo sguardo della copia si fece più intenso.

“Non c'è nulla da perdonare, e anzi! Presto dovrai farmi vedere concretamente come intendevi gestire la cosa..sono molto curioso, archeologa!” disse lui con un espressione furba.

“Ti amo, Zoro”

Lo spadaccino la studiò avidamente. “Anche io, demone” disse, prima di baciarla.

Dopo il contatto, il viso della copia svanì, insieme poi a tutto l'intero corpo, in una nuvoletta di petali. Zoro scosse la testa. Caspita, si era scordato che quella era solo un fantasma creato da lei. Quando si trattava di Robin, spesso andava in confusione.

Quando c'è di mezzo il cuore..la testa non ragiona più, Grande Tigre” Cavoli, se quella donna aveva ragione!

Zoro ritornò ad appoggiarsi all'albero maestro. Sarebbe stata una nottata tranquilla, non c'era neppure un alito di vento, nessuna nuvola, vi era una falce di luna nel cielo nero e solo il leggero sciaquio delle onde...una notte perfetta.

E anche questa è andata, pensò.

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

 

 

 

Grazie per aver seguito la mia fanfiction! Spero vi sia piaciuta! La sciatemi un commento se vi va! :)

Un regalo per voi..

Non potevo lasciarvi senza farvi VEDERE il regalo di Shade...

 

https://i.postimg.cc/44FQ8G1d/zorobsana.jpg

 

Baci,

elelunare

  
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