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Autore: Khailea    26/02/2019    1 recensioni
ATTENZIONE SE NON HAI VISTO L'EPISODIO 25 DELLA STAGIONE 5 RISCHI VARI SPOILER:
I personaggi sono stati umanizzati, e si toccano tematiche di guerra con alcune scene di violenza.
Questa fiction prende ispirazione dall'episodio 25 della stagione 5, più precisamente il momento in cui viene mostrato un futuro alternativo in cui c'è una guerra tra Sombra e Celestia. Le protagoniste saranno Applejack, Rarity, Rainbow Dash, Pinkie Pie e Fluttershy, che vissute in questo difficile periodo decidono d'unire le loro forze contro il malvagio re.
Tutte le spiegazioni dettagliate verranno date al termine dell'ultimo capitolo, in quanto hanno spoiler anche sulla fiction stessa. In quanto i personaggi hanno vissuto vite completamente diverse potreste trovarli OOC, troverete anche per ciò le spiegazioni
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Una stanza completamente vuota e fredda. 
Bluastre pareti nascoste dietro una serie d’armadietti in ferro.
Un gelido pavimento di piastrelle grigie percorso al centro da due file di panche di legno, e solo porta di legno, al momento chiusa.
In questo piccolo ed angusto luogo solo una figura si trova seduta a riflettere, una donna.
I suoi corti capelli erano stati rasati dietro ed ai lati, era però rimasto un lungo ciuffo alla frangia che le copriva metà viso, possedevano tutti i colori dell’arcobaleno ma tenevano un tono spento, smorzato forse dalle ripetute lotte. 
Il suo corpo era la prova di quante ne aveva vissute, i suoi splendidi occhi color ciliegia sono gelidi come il ghiaccio e quello sinistro è spezzato da una lunga cicatrice bianca che mai sarebbe svanita.
Questa se l’era procurata durante una delle sue prime battaglie, Celestia bisognosa di quanto più aiuto possibile aveva radunato ogni persona capace di combattere o che avesse le potenzialità di farlo rapidamente, e lei era stata tra queste. 
Arrivata sul posto s’era ritrovata in una sperduta landa innevata, insieme a lei c’erano molte altre persone e tutte non mostravano la minima emozione, anche lei aveva cercato di farlo ma il battito accelerato del cuore la tradiva.
In pochi secondi davanti a loro si poterono vedere i soldati di Sombra, ed in ancor meno tempo la battaglia ebbe inizio. Lei aveva menato quanti più colpi possibili, usando l’arma che le era stato dato, un coltello ben affilato, ma non aveva tolto nemmeno una vita.
In quel caos ogni istante era accompagnato da urla, colpi, fiotti di sangue, e persone che s’accasciavano a terra morenti. Lei aveva cercato anche d’aiutare qualcuno ma ben presto uno dei soldati nemici la prese di mira e lei fu costretta ad usare tutte le sue forze contro d’esso. Riuscì perfino a farlo cadere a terra, dopo avergli colpito l’elmetto con il manico del coltello, usando una forza tale da toglierlo.
Ed in quel momento non vide altri che una giovane ragazzina, i suoi lineamenti lasciavano intendere quanto fosse giovane ma i suoi occhi erano privi di vita e completamente verdi.
Vedendola la donna s’era immobilizzata provando una morsa allo stomaco, accompagnata poi dal disgusto per quell’uomo che utilizzava perfino queste giovani vite per i suoi scopi.
Un rigolo di sangue scese dalla tempia della giovane e l’altra, temendo fosse qualcosa di grave, s’inginocchiò per cercare d’aiutarla, possibilmente sciogliendo anche l’incantesimo.
Quello fu il suo primo errore, mostrare pietà.
La ragazzina le afferrò con uno scatto la lama e senza dubbio alcuno la colpì in viso, lei sentì un acuto dolore, il sangue caldo che scendeva lungo il suo viso, ed il dolore che s’espandeva lungo esso.
Cadde a terra e vide la giovane cercare d’aggredirla, certamente l’avrebbe potuta conciar molto peggio se una lancia non l’avesse trafitta proprio in quel momento.
Quell’occasione le aveva fatto capire due cose, la prima era che in guerra poteva trovare chiunque, non importava sesso o età, e la seconda era che non doveva mostrarsi più così caritatevole ed indifesa.
Un’altra ferita che s’era procurata era anche all’orecchio sinistro, nel quale le mancava buona parte della pelle ed anzi era quasi spezzato.
Questa ferita gliela procurò un soldato-unicorno nemico, che lanciandole un raggio a distanza era riuscito a colpirla, purtroppo non ci fu modo di sistemarglielo…
Il corpo della donna era magro e tonico, indossava una tuta blu con delle linee gialle ai fianchi ed ai lati delle gambe, il materiale di cui era fatta impediva fosse facilmente lacerabile, oltretutto sulla schiena, al petto ed alle ginocchia aveva una protezione aggiuntiva, un po’ pesante sì, ma se una lancia avesse cercato di trafiggerla avrebbe dovuto impiegare una notevole pressione.
La parte del suo corpo che era stata maggiormente ferita però erano le ali.
Le sue splendide ali di cui in passato andava tanto fiera…e questa storia era forse la più dolorosa della sua vita.
Prima della guerra era cresciuta a Nuvola City, una magnifica città tra le nuvole in cui ogni cosa era costruito con esse, in cui solamente gli umani-pegaso potevano vivere, infatti solo loro possedevano la capacità di camminare sulle nuvole.
Di queste sono costruite tutte le loro città, le abitazioni, le strade, i grattacieli, i negozi, ogni cosa, Nuvola City però a parer suo era tra le migliori. Non solo possedevano una meravigliosa arena dove i pegasi gareggiavano per dimostrare chi era il migliore, oppure l’accademia di volo dove i più piccoli imparavano a muovere le ali, ma vi era presente una fantastica fabbrica creatrice del tempo la cui zona adibita agli arcobaleni percorreva l’intera città, ed infatti già da lunghe distanze era impossibile non notare una splendida cascata liquida color arcobaleno che andava ad unirsi ad altre che cadevano dal cielo.
Era un luogo pacifico in cui erano nati i migliori aviatori di tutta Equestria, e lei aveva sempre desiderato esser tra questi. Solo il cielo stesso poteva sapere quanti allenamenti aveva fatto già dall’infanzia per superare tutti quanti, anche se più d’una volta aveva assaggiato il sapore amaro della sconfitta, ma mai s’era arresa e mai l’avrebbe fatto.
Nuvola City, nonostante avesse comunque una certa importanza, non era particolarmente interessata nell’informarsi su quello che accadeva tra le città terrene, infondo nessun male sarebbe mai potuto arrivare lì.
Ma questi pensieri, erano orribilmente sbagliati…
Anche se l’Impero di Cristallo, per qualche motivo, non aveva tra il suo popolo altro che umani-terrestri, questo non aveva impedito a Sombra di scagliare degli incantesimi contro le città nel cielo per farle precipitare a terra, e solo questo lasciava ben capire quanto fosse potente.
Lei era lì quel giorno, mentre la sua casa crollava, la gente urlava e tentava di salvare quanti più ricordi e persone possibili, ed aveva visto il re in tutta la sua malvagità.
Non che fosse particolarmente cambiata, ma a quel tempo era terribilmente impulsiva e forse anche troppo sicura di sé, per questo non appena aveva visto l’uomo s’era lanciata in picchiata contro di lui per fermarlo. Sombra non aveva avuto bisogno nemmeno di muovere un dito per fermarla…utilizzando una delle sue magie l’aveva completamente bloccata lasciandola in sua balia. 
La guardò con un macabro sorriso mostrando tutti i suoi denti affilati, anche altre persone stavano per giungere contro di lui ma la stessa magia bloccò tutti quanti.
La donna non avrebbe mai dimenticato quel momento, con voce tonante Sombra annunciò “Che questo sia un avvertimento per tutti coloro che osano mettersi contro di me!”.
Lei era solo una ragazzina, troppo giovane per capire il pericolo a cui era andata incontro ma troppo grande per poter restare senza guardare. L’uomo la fece sdraiare a terra di schiena, e senza utilizzare nessuna arma le afferrò l’ala sinistra.
Un brivido freddo percorse la schiena della ragazza, a cui era stata tolta perfino la possibilità di parlare, mentre le dita dell’uomo raggiungevano la base dell’ala, dopo di che, afferrandola con una sola mano, iniziò a tirare bloccando il resto del corpo a terra.
Solo i suoi occhi potevano descrivere quell’indicibile dolore, la carne che andava a lacerarsi, le ossa e le fibre muscolari che venivano sradicate dal suo corpo con una brutalità estrema, il sangue che le colava addosso mentre l’ala le veniva strappata via come se fosse stata un fiore dal terreno.
Fu come se un fulmine di puro dolore l’avesse colpita al centro del cervello e fosse andato a propagarsi in tutto il corpo, gelandole il sangue ed allo stesso tempo provocandole un inteso bruciore a tutta la pelle.
Neppure le lacrime le furono concesse in quel silente dolore. 
Quando l’osso si staccò completamente fu come se il suo cuore avesse smesso di battere per qualche secondo, perfino il dolore era svanito, ma era solo un’illusione. Tornò solo più forte di prima e quando Sombra gettò l’ala proprio accanto al suo viso il dolore fu senza controllo.
Quella era stata la prova che non importava chi fosse davanti a lui, gli avrebbe comunque tolto ogni cosa cara…e per lei quel momento fu agonizzante non solo fisicamente ma anche psicologicamente, perché sentì dentro il suo cuore che non avrebbe mai più potuto fare ciò che amava, ciò che la rendeva lei…
Ci vollero anni perché il dolore iniziasse a svanire, ma la guerra continuò senza aspettarla, peggiorando giorno dopo giorno.
Le cose non sembrarono mai migliorare col tempo,  Equestria venne messa a dura prova e non un solo angolo del regno poteva dirsi salvo.
Durante tutti quegli anni però nella mente della donna c’era stato sempre un pensiero.
Vendetta.
Non solo Sombra aveva ucciso innumerevoli vittime, distrutto vite e famiglie, ma le aveva portato via qualcosa che non sarebbe mai tornato, e per questo motivo quando fu il momento decise d’unirsi ai soldati di Celestia per combatterlo. I suoi genitori invece andarono sotto sua richiesta lontano da Canterlot, a Baltimare, il motivo principale era perché non voleva che accadesse loro qualcosa, e quella città era abbastanza lontana da aver la probabilità d’esser colpita tra le ultime. Bow Hothoof, suo padre, era un uomo pegaso alto e molto muscoloso, dai capelli rasati ai lati e con una cresta arcobaleno e gli occhi dorati, proprio come la sua, aveva vissuto come costruttore di case a Nuvola city, e la sua forza era sempre stata superiore ai collaboratori, sua madre invece, Windy Whistles, anche lei un pegaso, bassa e magra però dai capelli arancioni e gli occhi viola, con delle simpatici lentiggini sulle guance. Da lei aveva ereditato la testardaggine, e fino all’ultimo la donna aveva insistito per restare, ma alla fine aveva ceduto. 
La ragazza sapeva bene però fosse la scelta migliore, perché così ebbe modo di concentrarsi sugli allenamenti nell’esercito.
In quelle fila trovò così un nuovo motivo per vivere, uccidere Sombra.
Per aiutarla in quest’impresa la principessa le diede anche un grande aiuto, una nuova ala.
Non avrebbe mai potuto essere come la precedente, ed era molto più facile si danneggiasse se avesse tenuto certe velocità, ma le fece impiantare un’ala d’un metallo speciale che le avrebbe permesso di volare ancora nel cielo.
Ogni giorno lottava per raggiungere il suo scopo, non aveva altro nella propria mente ormai spezzata da troppi dolori, la guerra l’avrebbe cambiata e non sarebbe mai più tornata indietro.
Quello era, purtroppo, il destino scelto per lei…


 
   
 
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