Daily Life Pills ~ Pillole di quotidianità
Di sogni sinistri e allenamenti intensivi
Qualcosa
non andava.
Non
sapeva bene cosa fosse ma era certa di essere in pericolo.
Tutto
intorno a lei aveva contorni sfocati, indefiniti, sconosciuti e fu proprio in
quel momento che si rese conto di non trovarsi in nessun luogo mai frequentato
o visto prima.
Non
riusciva a riconoscere nulla di quella stanza così ampia, dalle immense vetrate
e le pareti dorate; uno sfarzo esagerato e di cattivo gusto, che le procurava
un forte senso di disagio.
Ma
cos’era a spaventarla di preciso?
La
risposta non si fece attendere: era bloccata, mani e piedi, a quella che era una
colonna di freddo marmo.
Il
panico cominciò presto a invaderle la mente, un unico pensiero fisso nel
cervello: che diavolo stava succedendo?!
“Voglio
che osservi attentamente, prima che sia tutto finito…”
Una
voce suadente, femminile e piena di disprezzo, una voce che non conosceva; per
quanto la sua vista fosse annebbiata riconobbe due figure all’altro capo della
stanza, sedute su un enorme… letto?
Non
sapeva con esattezza su cosa poggiassero ma era ovvio quello che stavano
facendo: sesso.
Cercando
di capirci qualcosa in più su quell’assurda situazione, sforzò la sua vista e pregò
di non averlo mai fatto: uno dei due aveva una corta chioma viola.
Non
serviva mettere del tutto a fuoco per capire che era Trunks quello di fronte a
lei, impegnato in attività tutt’altro che innocente con quella donna ancora
sconosciuta.
Mentre
una lacrima solitaria scendeva sul suo viso, Pan giurò di sentire il suo cuore
andare in pezzi, frantumato da un dolore cieco e sordo.
Le
parve che il tutto fosse andato avanti per un tempo indefinito, quando
finalmente li sentì terminare rumorosamente e la donna parlò di nuovo.
“Ti
è piaciuto ragazzina? Ora, mio amato, è tempo che tu la finisca…”
Come
un automa e completamente nudo, Trunks si diresse verso di lei, trasformandosi
in Super Saiyan e sferrandole un colpo mortale senza proferire parola o battere
ciglio.
Piangendo
e stringendosi una mano al petto, Pan si alzò di scatto a sedere sul letto,
nella sua stanza: era stato tutto un sogno.
Ansimando
forte e strofinando di tanto in tanto gli occhi, continuò a rimanere immobile
sul materasso per una decina di minuti buoni, prima di decidere di alzarsi e di
dirigersi alla Capsule Corp per sfogarsi con Bra.
Non
pensava a nulla, semplicemente aveva bisogno di staccare la spina e lavare via
quelle orribili sensazioni di paura e impotenza che il sogno le aveva lasciato,
sensazioni fin troppo vere per i suoi gusti.
Quando
arrivò alla grande casa constatò con enorme disappunto che l’amica stava ancora
dormendo e che per quanto provasse non c’era modo di svegliarla.
Sospirando
delusa e rassegnata, decise di dirigersi comunque alla Gravity Room, convenendo
con sé stessa che qualche ora di meditazione avrebbe comunque potuto aiutarla a
sgomberare la mente.
Presa
com’era dai suoi pensieri non si accorse nemmeno che la stanza degli
allenamenti era già occupata; quando Trunks la salutò allegro lo fissò sbalordita.
“Ciao
Pan! Cosa ti porta qua di mattina presto? Sono appena le sei, Bra dorme ancora
immagino.”
“Oh
si… Ciao Trunks… Io veramente, passavo di qua per caso…”
Trunks
la fissò divertito, mentre la mora si sentiva morire dentro, la tensione del
sogno riaffiorare più forte che mai.
“Perché
non ti alleni con me, visto che sei qui?” propose il ragazzo.
La
giovane Saiyan si morse un labbro esitante, sfuggendo lo sguardo limpido e
senza ombre dell’amico: se avesse rifiutato si sarebbe insospettito e l’avrebbe
torchiata fino a che non avesse sputato il rospo.
Prendendo
un piccolo respiro, si fece coraggio e si posizionò di fronte al turchino, in
posizione di difesa.
Iniziarono
un combattimento serrato, che aumentava il ritmo ad ogni colpo che si
scambiavano.
Se
dapprima Pan era ancora titubante e a disagio per via dell’incubo, man mano che
il tempo passava avvertiva l’adrenalina aumentare a dismisura e scorrere forte
nel suo corpo.
Si
sentiva libera, eccitata e forte, mentre continuava lo scontro con il ragazzo.
Combatteva
con una furia cieca e primordiale, desiderosa di togliersi di dosso tutte
quelle emozioni negative e laceranti.
Trunks
si era trovato in difficoltà da inizio combattimento e stentava a riconoscere
quella piccola furia rossa e nera.
Nonostante
cercasse di starle dietro non ci riusciva, perciò quando Pan scartò di lato per
poi scagliarsi su di lui atterrandolo con il suo stesso corpo rimase del tutto
sbalordito.
Capendo
di aver vinto e perdendo un po’ di quella smania aggressiva che l’aveva guidata
per tutto il combattimento, Pan realizzò di trovarsi a cavalcioni sopra il ragazzo,
che la osservava in silenzio, gli occhi blu a cercare di sondarle l’anima.
Rimasero
per un tempo infinito a fissarsi, mentre le mani di Trunks avevano afferrato
saldamente quelle della ragazza, intrecciando le dita e massaggiandole piano i
dorsi delle mani con entrambi i pollici.
Quel
piccolo contatto ebbe il potere di farle battere il cuore a mille e, divenendo
più rossa del suo stesso kimono, si levò di dosso da Trunks, blaterando delle
scuse e fuggendo molto velocemente.
E
corse, corse via, decisa a sotterrarsi in una buca profonda per non uscirne
più.
Rimasto
solo nella Gravity Room, ancora sdraiato sul pavimento della stanza, Trunks
portò entrambe le mani all’altezza del viso, cercando di richiamare la sensazione
della pelle morbida e delicata di Pan.
Sorrise.
~Kira's place
Buonasera e scusate tanto per aver saltato l’aggiornamento della vostra
settimana! Purtroppo ho avuto molte faccende da sbrigare e non sono riuscita a
ritagliarmi un buco di tempo per scrivere il capitolo e pubblicarlo.
Ma veniamo a noi: vi ringrazio tantissimo per le recensioni (prometto che
risponderò a tutti) e ringrazio chi ha preferito/seguito/ricordato la storia,
vi adoro tutti quanti; ringrazio anche chi legge, perché comunque sceglie di
dare una possibilità a questa raccolta.
Chi sarà questa gallina scappata fuori dal nulla? Povera Pan, non detestatemi
per quello che le ho fatto!
Ci sentiamo la prossima settimana, vi anticipo il nome del prossimo
capitolo:
Di
gite al mare e costumi inadatti
Al prossimo capitolo.
_kira