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Autore: occhiverdi1972    02/03/2019    2 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Oscar aprì debolmente gli occhi, il sole splendeva alto, la luce filtrava dalle tende scostate, la vita  continuava a trascorrere imperterrita per tutti gli altri, ma non per lei.
Cercò di alzare la testa dal cuscino, non ci riuscì, il braccio si mosse debolmente facendo fatica anche a muoversi:
- Ci siamo! - pensò, finalmente quella sofferenza terrena stava per finire, finalmente non avrebbe provato piu' nulla, ne rimpianto, ne angoscia , nemmeno dolore.
Ripensò ai mesi bellissimi con Andrè, ai loro baci, ai suoi occhi , persino a quella splendida , ultima notte insieme. Pensò a Fersen...lo aveva illuso e poi abbandonato impedendogli anche di entrare a palazzo, forse aveva sbagliato anche con lui ma ormai...ormai nulla aveva piu' importanza.
Bussarono alla porta, Nanny entrò annunciando Girodelle.
- Fallo passare! - sussurrò con un filo di voce.
Victor entrò nella stanza, si avvicino' al letto:
- Salve Comandante! - la voce fu rotta da un singhiozzo , Oscar era irriconoscibile.
Lei gli rivolse uno sguardo stanco, sorrise debolmente :
-  Salve Victor! Come va a Versailles?
- Va tutto bene, la Regina e i soldati vi mandano i loro saluti.
Lei annuì.
- Comandante...! - Victor non riuscì a trattenere le lacrime – perchè state facendo questo...? perchè?
- La mia vita non ha piu' senso ...
- Si che ce l'ha!! 
- Ho rovinato tutto...tutto!
- Non capirò mai questa vostra ostinazione  a lasciarvi morire così.
Oscar lo fissò:
- Avete mai amato Victor? Voglio dire...di un amore totale...puro...sincero?
Il tenente abbassò gli occhi:
- No...
- Allora non potete capire!
- Sarebbe bastato partire..rivedere Andrè..parlarne!
- Parlare di cosa..? di quanto l'ho fatto soffrire...? di quanto ha patito accanto a me che non riuscivo a capire nemmeno quanto mi amasse per anni? O di quanti dolori gli ho causato con le mie indecisioni? Andrè ha diritto di essere felice !
Victor si portò una mano sugli occhi, le lacrime scendevano piano.
- Avvicinatevi..! - sussurrò lei.
Il giovane si mosse sedendosi sulla  poltrona accanto al letto, Oscar gli afferrò la mano, lo fissò:
- Siete un amico leale Girodelle, l'ho capito dalla prima volta in cui vi ho visto, quando ho incrociato le armi con voi sulla strada per Versailles mentre il Re ci aspettava per il nostro duello...voi...voi che non volevate incrociare le armi con una donna
- E invece quella donna e' riuscita a battermi..- sorrise.
- Le guardie con voi saranno in buone mani ..- sussurrò Oscar – so già che proteggerete Maria Antonietta e guiderete i soldati al meglio! - sussurrò.
- No! vi rimetterete e lo farete voi...
Oscar sorrise:
- Non mentiamoci Victor...io sto morendo!
Il tenente sbottò in un singhiozzo che non riuscì a trattenere:
- Mah...è tutto così ingiusto! Io non lo permetterò...non posso permettervelo! - sbottò stringendo i pugni.
- Anche voi, Come gli altri, non  potete far altro che accettare il mio volere .
- Vi prego Oscar ! Vi prego...! - pianse stringendo quella mano delicata e debole fra le sue.
Oscar scrollò la testa.
- Vi auguro tutto il meglio Victor, lo meritate davvero e ricordate , aprite il cuore all'amore quando lo incontrerete , vivetelo...! vivetelo senza indugi e senza remore , lasciatevi trasportare ….! non nascondetevi  fra dubbi e perplessità... Amate...! Amate con tutto voi stesso! 
- Oscar...Perchè parlate così...io...
- Perchè non supererò questo giorno...- sussurrò
Girodelle sbarrò gli occhi:
- Ma che dite...!
- Comunque sia...mi resta poco .
Victor si disperò:
- Ditemi se c'è qualcosa che posso fare...qualunque cosa...io la farò!
Oscar lo guardò:
- Si Victor...portatemi via! Portatemi via da questa stanza.

Nanny alzò gli occhi, Girodelle scendeva dalle scale, aveva fra le braccia Oscar,  gli occhi umidi e lo sguardo fiero. Temette il peggio ma Oscar la fissò, parlò:
- Vado a prendere un po' d'aria! - sussurrò – di a qualcuno della servitu' di venire a prendermi fra qualche ora!
Nanny annuì.
Girodelle varcò il portone, guardò Oscar abbandonata fra le sue braccia, non avrebbe mai creduto che lei avrebbe potuto permettergli una simile confidenza .
Il sole li investì di botto:
- E' proprio una bella giornata ...- sussurrò Oscar
- Già! E se non foste così cocciuta ne potreste vedere ancora tante! - scherzò Girodelle.
- Tacete Tenete...è un ordine! - sussurrò lei
- Dove vi porto Comandante?
- Uhm...- scherzò – se sono troppo pesante abbandonatemi pure dove volete 
- Giammai! Siete un fuscello!
- Allora portatemi sul prato...lì dove stavamo sempre distesi io e Andrè!

- Grazie ! - sussurrò Oscar non appena Girodelle la poggiò  delicatamente sull'erba .
Il giovane si sedette accanto a lei:
- E' bello qui! - sussurrò fissando la grande distesa erbosa
- Già... ci venivano spesso con Andrè a riposarci o a discutere durante i nostri giorni di libertà ....se c'è un posto dove vorrei chiudere gli occhi per sempre è qui!
Girodelle la fissò:
- Comandante..!
- Non dite nulla...vi prego! Andate ...
- Io..
- Andate...odio gli addìì! - sussurrò Oscar
Victor si alzò, salutò mettendosi sull'attenti e si girò incamminandosi con gli occhi pieni di lacrime.
Si girò solo un attimo prima che l'immagine di Oscar svanisse dalla sua visuale oltre un cespuglio. 
“Addio mio valoroso comandante!Mi avete chiesto se ho mai amato, vi ho risposto di no...vi ho mentito ! Ho amato...!ho amato solo voi!Addio mio primo amore..”.-pensò commosso  allontanandosi

Oscar si distese completamente fra l'erba , alzò gli occhi , il sole filtrava attraverso le fronde dell'albero  secolare.
Respirò l'aria frizzante , gli uccellini cantavano, il venticello spirava ma non era per nulla freddo. Chiuse gli occhi, ripensò al dolce volto dell'uomo che amava , al suo sorriso, al suo sguardo innamorato.
Nessuno...Nessuno l'avrebbe guardata piu' in quel modo.
- Sei qui con me Andrè, lo so! Ci sei  anche se non mi pensi...ci sei anche se stai con un'altra.
Allargò le pesanti braccia , distese completamente le gambe e sospirò.
- In fondo è un bel giorno per morire! - sussurrò sentendosi immediatamente stanca.

Finalmente quel lungo viaggio in mare sembrato ancora piu' lungo del solito era finito.
- Piu' veloce, per favore!- intimò il Generale al cocchiere .
Andrè seduto di fronte a lui dentro la carrozza si torturava le dita.
Augustin intuiva appieno tutto il nervosismo del giovane .
Gli posò una mano sulla spalla , i due si guardarono preoccupati infondendosi coraggio a vicenda.
Uno strattone li fece sussultare , la carrozza si fermò di botto inclinandosi leggermente.
Il Generale aprì la portiera:
- Signore...abbiamo perso una ruota! - esclamò il cocchiere
Augustin strinse i pugni nervoso.
- No...non posso crederci! - sbottò Andrè
Ci sarebbero volute ore prima che il guasto fosse riparato. IL cocchiere doveva andare a Parigi e portare li un falegname che aggiustasse il tutto .
“ Si...- “pensò Andrè -   “ Ma Palazzo jaryjayes è solo a poche ore di cammino!”
Fissò il generale :
- Io Vado!- sussurrò.
L'uomo annuì:
- Vai Andrè...corri da Oscar!! Buona fortuna!
Il Giovane si precipitò giu' dalla carrozza, cominciò a correre.
Correva Andrè Grandier , correva contro il tempo, sulla strada sterrata, fra i campi, correva con il vento fra i capelli, correva fra il sole, correva dalla sua Oscar!

Non ci credeva, era un sogno, era nuovamente a casa dopo tanto tempo.
Andrè bussò, la porta si aprì, Fabienne sgranò gli occhi:
- Grandier!!
Lui salutò velocemente, si fiondò verso la cucina , Nanny gli venne incontro incredula:
- Bambino mio!! cosa ci fai qui??
- Dov'è...? Dov'è Oscar...? - esclamò, e solo allora si accorse che sua nonna stava piangendo.
- No...nonna...perchè piangi? Che...che succede?
Silenzio.
Andrè la afferrò per le spalle , la strattonò con furia:
- Che succede... ? Parla!! Dov'è Oscar!!??
   
 
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