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Autore: Myriru    04/03/2019    2 recensioni
Renaissance. [MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Parigi, autunno 2017.
Può l'arrivo di una nuova persona cambiare il gioco del destino?
Può una sola persona far saltare una farsa durata anche troppo?
Può un estraneo cambiarti la vita indissolubilmente?
Leggete per scoprirlo!
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Françoise strinse il polso di Victor, le gambe le tremavano tremendamente. Provò a fare un minimo passo, ma il dover essere costretta a non guardare dove metteva i piedi la rendeva ancora più impacciata. Finalmente riusciva ad alzarsi da quel maledetto letto.
«L’infermiera ha detto che devi tenere la testa alta Françoise, guarda me. Non ti faccio cadere, va bene? »
La ragazza annuì lentamente, fecero ancora altri due passi e Victor fece sedere la sorella sulla sedia poco lontana.
«L’anestesia è ancora in circolo, eh? Non riesco a muovere le gambe »
Disse Françoise ridendo, poggiando la mano sulla schiena e cercò di sgranchirsi un po’.
«Ricordati anche che hai dormito due giorni interi e che fino a poco tempo fa sei stata immobile nel letto »
Disse madame inginocchiandosi al lato della figlia, accarezzandole il volto. Françoise sorrise beata dalle carezze del genitore, mentre il padre era in disparte a parlare con la police.
«Ti ho riportato il telefono, così non sarai più fuori dal mondo! »
Esclamò Victor, estraendo dalla tasca il cellulare e lo consegnò alla sorella, divertita. Osservò la data e quasi non le venne un colpo.
«No… non può essere… »
«Cosa c’è cara? »
Françoise si sdraiò sullo schienale, portò la mano al volto e continuò a mormorare parole incomprensibili. I tre si guardarono negli occhi senza capire. Victor si inginocchiò davanti a lei, cercando il suo sguardo.
«Cosa succede? Françoise guardami negli occhi »
La ragazza alzò lo sguardo, distrutta e sconsolata. Il suo sguardo era di una tristezza unica, sentì il cuore andare in mille pezzi.
«Nulla… io… ho solo perso… il giorno della mia laurea… già… »
Victor sussultò, aveva completamente dimenticato la sua laurea! Come aveva potuto? André? Lo sapeva? Aveva fatto qualcosa?
«Oh mio Dio cara! Ci tenevi tantissimo! »
«Non fa niente mamma… »
Françoise accennò un debole sorriso, si asciugò velocemente una lacrima sfuggita al suo autocontrollo.
«Oggi si laurea André »
Sussurrò, sperando nel suo cuore che il ragazzo si fosse presentato all’università quella mattina.
 
///@///
 
«Non volevo andarci, sono sincero. Mi ha chiamato tuo fratello costringendomi ad andare all’università »
«Victor ha fatto bene »
Disse Françoise allegra, stringendo le mani di André tra le sue. Il ragazzo sorrise, baciandole le mani dolcemente. Oramai era passata più di una settimana dall’incidente e tra qualche giorno finalmente Françoise sarebbe tornata a casa.
«Ora saranno tutti a festeggiare la propria laurea mentre tu sei qui, in ospedale… »
«Con l’amore della mia vita »
Françoise arrossì, abbassando lo sguardo. André cacciò dalla busta che aveva portato con sé la piccola corona d’alloro che i loro amici gli avevano dato appena usciti nell’atrio dell’università. La ragazza osservò contenta la semplice composizione e si stupì quando André la poggiò sul suo capo.
«Non mi sono laureata… anzi, non mi sono presentata il giorno della laurea »
«Beh, l’alloro indica non solo la laurea, ma è anche simbolo di vittoria. Tu hai vinto Françoise, meriti la tua corona »
«Mi accontento dei fiori che mi hai inviato stamattina. Sono stupendi »
Disse ridendo, guardando con orgoglio il mazzo di rose bianche che le aveva portato un ragazzo stamattina e con all’interno un suo bigliettino.
«Non devi accontentarti. Mi deludi comunque, non sapevi quest’altro significato dell’alloro? Nei tuoi quadri non l’hai mai trovato? »
Aggiunse ironico, allargando la cravatta rosso scuro che aveva al collo. Françoise lo guardò ammaliata, in quel completo grigio scuro che risaltava il suo fisico agile e muscoloso. Gli accarezzò una guancia e gli diede un bacio, dopo tanto tempo.
«Victor non ti ha fatto conoscere i miei, devo rimproverarlo »
«Gli ho detto io di non farlo, non arrabbiarti con lui »
Françoise aggrottò la fronte, allontanandosi un po’ da lui.
«Perché? Loro non vedono l’ora di conoscere colui che ha salvato la loro figlioletta »
Chiese la ragazza, senza riuscire ad immaginare un motivo valido che avesse spinto André a dire così al fratello.
«So che sono delle persone fantastiche Françoise, non è per questo. Ma… non me la sento di presentarmi a loro dopo Paul. Già con Victor è stato difficile, nonostante fosse sembrato il contrario, e non oso immaginare con i tuoi genitori e con tuo padre »
«Non ha senso quello che dici »
Disse lei dolcemente, accarezzandogli il volto.
«Lo so, scusami »
Françoise alzò le spalle, sorridendogli, capendo alla fine il perché di questa sua decisione e accettò la sua sincerità, commossa.
«Grazie… »
«Quando toglierai il gesso? »
«Le infermiere hanno detto che la mia non è proprio una frattura, non ho ben capito, ma credo che tra poco potrò toglierlo. Domani mi dimettono »
Disse entusiasta, guardandolo negli occhi.
«Dove andrai? »
Françoise alzò le spalle, passando la mano sul profilo del naso incerottato e privo di punti.
«Credo da Victor, non so se ce la faccio a tornare a casa mia e soprattutto ad entrare nel mio appartamento »
«Ti capisco… »
All’improvviso il telefono di Françoise iniziò a squillare, i due si guardarono negli occhi.
«Non conosco il numero… »
«Rispondo io? »
«No, faccio io, grazie »
Françoise rispose titubante, senza allontanare lo sguardo da André.
«Pronto? »
«*Salve buongiorno, è lei Françoise Jarjayes?* »
«Sì, sono io, mi dica »
«*Bene, allora signorina…* »
André osservò la ragazza attentamente, cercando di intuire qualcosa dalla chiamata che aveva ricevuto. Françoise all’improvviso impallidì di colpo e lo guardò confusa. André poggiò una mano sulla sua spalla, guardandola spaventato.
«Va bene… grazie… arrivederci »
Françoise chiuse la chiamata e abbassò il capo, confusa.
«Chi era? Cosa ti ha detto? »
«Era la police… hanno arrestato Paul »
Françoise iniziò a piangere, rasserenata da quella chiamata e André la strinse forte tra le sue braccia, felice anche lui di quella scoperta così rassicurante.
 
///@///
 
«L’hanno arrestato »
Disse André. Erano a casa di Victor e stavano preparando una piccola festa per Françoise, per il suo ritorno dall’ospedale e per la fine del suo incubo soprattutto. Antoniette trasalì e si voltò di scatto verso André, sorridendogli.
«Davvero? Dove l’hanno trovato? »
Chiese Bernard mentre aiutava Diane a sistemare le ultime cose.
«A quanto pare si stava recando in un centro di riabilitazione, o almeno la strada era quella. Appena è arrivato il momento dell’interrogatorio ha confessato tutto. Ha ammesso anche di averla drogata qualche volta »
«Quindi? Cosa succederà ora? »
«Credo che passerà un bel po’ di tempo in gattabuia »
Esclamò Alain, poggiando le spalle al muro ridendo.
«Finalmente siamo riusciti a togliercelo dalle palle, non lo sopportavo più. Eppure lo avevo avvertito io, la prossima volta statemi a sentire voi. Se non dai una bella lezione a persone come queste, non capiranno mai. Soprattutto te giornalista! Con le parole non si risolve sempre tutto, mi dispiace per te »
Continuò, dimenticandosi che André non sapeva nulla di quello che era successo quella sera. Lui corrugò la fronte, cercando spiegazioni.
«Ah, vero, tu non c’eri… cosa ti sei perso cugino mio…! »
«Cos’è successo? »
«Ma niente, le solite cose. Françoise fa qualcosa che Paul non sopporta e lui o la insulta o le da uno schiaffo. Solo che… prima di allora non l’aveva mai fatto davanti a noi »
Disse Jeanne infastidita al ricordo, guardando negli occhi Rosalie per qualche istante.
«Françoise era arrabbiata per un piccolo litigio con Victor, non ricordo cosa successe di preciso, ma alla fine risolsero subito se non sbaglio. Eravamo appena usciti dal pub e ci eravamo “nascosti” nel vicoletto lì vicino. Françoise si accese una sigaretta e lui si arrabbiò ancora di più e le diede uno schiaffo in pieno viso »
Disse Rosalie stringendo le spalle, per poi abbassare lo sguardo.
«Inutile dire che noi abbiamo provato a fermarlo »
Aggiunse Hans, dando le spalle ad Antoniette.
«Lei… ha dormito da noi per qualche giorno. Alain non dovevi picchiarlo, ti sei abbassato al suo livello »
«Mi dispiace Antoniette ma non posso sopportare che un uomo metta le mani addosso ad una donna, va bene? Ho dovuto sopportare mio padre mettere le mani su mia madre quando era ubriaco, per un bel po’ di tempo prima che entrasse in riabilitazione. Scommetto che tutti avrebbero fatto lo stesso se avesse toccato la propria fidanzata, no Bernard? Nicolas? Hans? André? Non l’avreste fatto voi? Ammettetelo! Deve ringraziare la vostra presenza, altrimenti sarebbe morto e sepolto da tempo!»
«Fate silenzio! Stanno arrivando! »
Diane corse a spegnere la luce del soggiorno e tutti si nascosero. Sentirono il rumore della chiave e la porta aprirsi lentamente e le voci confuse di Victor e Françoise.
«Hai deciso? »
«Sì, lo dirò appena… Oh! »
Non riuscì a finire la frase che, appena accese la luce, i suoi amici scattarono fuori, urlando felici. Françoise sussultò, sentendo le mani del fratello poggiarsi sulle spalle e i suoi genitori felici dietro di sé.
«Bentornata Françoise! »
«Ragazzi… »
Antoniette corse ad abbracciarla, stringendola a sé con tutte le forze che aveva in corpo, e pianse, anzi, piansero insieme. Tutti si avvicinarono alla ragazza, abbracciandola e ridendo tutti, felici di vederla bene e felice. Appena vide André lei si allontanò da tutti e buttò le braccia al collo, baciandolo inaspettatamente davanti a tutti, ricevendo un caloroso applauso da tutti.

 
 
   
 
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