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Autore: Leatessa    04/03/2019    1 recensioni
POSTATO CAPITOLO 28
Dalla storia:
“Possibile che nella nostra famiglia, nessuno e sottolineo nessuno, sia in grado di comportarsi normalmente? Chi ha avuto questa idea? Io non intendo partecipare … non contate su di me …”.
Quelle furono le ultime parole famose di Albus Potter. Ovviamente, come giusto che fosse, prese parte all’iniziativa.
Quella domenica mattina, Rose lo buttò giù dal letto di malagrazia. Lo spinse sotto la doccia e tra una lamentela, un Merlino e un Salazar invocati a pieno Impeto riuscì a trascinarlo al villaggio.
-Lily, quindici anni di astuzia e prodigi, innamorata e senza freni darà inizio alla rivoluzione. Jim e Al aiuteranno il padre e la sua squadra di Auror nelle missioni più disperate. Il resto della combriccola sarà lì a dare una mano, l'amicizia riuscirà a tenerli tutti uniti?
La paura costringerà vecchi nemici e muovi amici a riunirsi ad uno stesso tavolo, per risolvere una serie di gialli che sconvolgeranno l'intero mondo magico!
Buona lettura...
{Capitoli:Prologo/Intro/Alla scoperta dei Black/Le disavventure di Lily&Tunia/La terrorista/Segreti di Famaglia/Le scelte sbagliate}
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Dursley, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'FORBIDDEN lOVE '
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CAPITOLO DIECI
 
Quell’inverno per Lily fu uno dei più lunghi della sua vita, per come la vedeva lei. Nemmeno la neve, che quell’anno era scesa copiosa sulle colline scozzesi, era riuscita a tirarla su di molare. Lily non riusciva proprio a spiegarsi, a dire il vero, come tutti i guai capitassero sempre a lei.

Per mesi era stata sulle prime pagine della gazzetta delle streghe, a giorni alterni e mai con parole di riguardo nei suoi confronti. Quella arpia della giornalista non faceva altro che calunniarla e, questo non era un gran bene, giacché Lily si infervorava spesso e quasi mai riusciva a controllare i suoi sbalzi di umore. Era finita in punizione per sei fine settimana consecutivi, aveva perso le uscite al villaggio ed era stata esonerata dalla partita contro i Corvonero che si sarebbe svolta quel finesettimana. Fantastico!

“Devi rilassarti. Danckan ti riammetterà in squadra dopo la partita, non è la fine del mondo!”. Alice le aveva ripetuto quella frase per giorni ma a Lily star fuori dalla squadra sembrava un cataclisma. Non avrebbero mai vinto. Mai, senza di lei.

“Perderemo miseramente, finiremo ultimi in classifica e Serpeverde vincerà! È l’inferno …” Alice non avrebbe mai capito. A lei non piaceva nemmeno il quiddicht.
Alice invece capiva e come. Capiva perché Lily si accanisse così tanto sul quello sport maledetto e non parlasse di nient’altro. Lily, la sua migliore amica, non voleva parlare di Lucas e soprattutto non voleva che si parlasse di Malfoy.
Ed Alice, da brava amica qual era non poteva non correre ai rimedi.

 
***

Scorpius Malfoy per la terza sera di fila dava buca ad un appuntamento. Cose mai viste!
Se ne stava seduto sulla poltrona vicino al camino in una sala comune quasi del tutto vuota. La sua migliore amica Rose cercava, invano, di dare ripetizioni ad un bambinetto del terzo anno. Un caso perso che continuava a far perdere punti alla casa.

Sophia sdraiata sul tappetto, passava il suo tempo leggendo Trasfigurazione Oggi, una rivista mensile a cui era abbonata da anni. Di Tarquin non c’era traccia da ore, suo cugino da qualche tempo, precisamente il compleanno di Petunia, aveva uno strano atteggiamento. Voci di corridoio lamentavano quanto la sua disponibilità al sollazzamento fosse notevolmente calata e, Scorpius doveva ammettere che fosse strano il fatto che suo cugino avesse abbandonato la sua prima e costante priorità. Per fare cosa poi?

Ma Scorpius aveva ben altri problemi. Uno tra questi, anzi, uno degli effetti collaterali, se ne stava stravaccato sul divano, con quella orribile rivista in mano, a rovinargli la vita. Secondo il suo punto di vista ovviamente. 

“L’autrice dell’articolo insiste ancora sul fatto che tu e Lily abbiate una relazione, senti qua: L’amore proibito tra la giovane Potter e il rampollo Malfoy prosegue a gonfie vele, miei adorati lettori! Noi speriamo vivamente di sì dato gli ultimi sviluppi… occhi indiscreti affermano che la loro relazione è finalmente alla luce del sole, che i paparini abbiano acconsentito a questa focosa unione? La coppia dell’anno preferiva una relazione clandestina? Non meno di due settimane la nostra bellissima coppia è stata fotografata per le vie di Hogsmeade nel corso di una feroce conversazione per poi essere ripresa in una pista da ballo clandestina nella sala comune di Serpeverde (preside Severa, come sempre, le ricordo che dovrebbe porre più attenzione ai suoi studenti, le sembra corretto favoreggiare la progenie Potter in ogni loro marachella?). Le foto in questione, mie adorate lettrici, le potete trovare a pagina sei. Per il gazzettino d’amore oggi è tutto, continuate a scrivermi, darò risposta ad ogni vostra domanda! S.” Albus aveva scimmiottato l’intero discorso, per poi fermarsi, voltare pagina ed osservare le ennesime foto compromettenti.

Due settimane prima, Scorpius, si era ritrovato a passeggiare in compagnia di Lily. Per pura fatalità del caso. Il suo migliore amico era scomparso, con chi sa chi, subito dopo pranzo e lui, dopo aver finito i suoi acquisiti si era imbattuto in Lily, che come lui si apprestava a rientrare al castello. Da sola. 
E sì avevano discusso, ma non dicerto per delle questioni amorose che, ricordava Scorpius, tra lui e Lily non erano neanche mai iniziate.
 
“Dovresti smetterla di essere così fissata su quella storia. Possibile mai, che tu, non abbia trovato un altro hobby!” l’aveva interrotta mentre per l’ennesima volta aveva iniziato una tiritera su Lucas Black. Lui quel ragazzo non lo poteva proprio sopportare. Nel giro di tre mesi aveva avuto la capacità di sommergersi di guai. Ora non si avevano più sue notizie, il mondo magico non parlava più di lui e Scorpius era seriamente convinto che anche Lily avrebbe avuto il buon senso di cacciarselo dalla testa. Invece no!
La discussione si era conclusa con lei che lo mandava al diavolo e lui che le girava le spalle per dirigersi in sala comune. Niente di eclatante, l’ennesima litigata con la Potter. Ovvio che tutto il mondo ci ricamasse sopra. Fantastico!
 
“Tu e Lily avete ballato assieme alla feste di Tunia?” Albus non l’avrebbe mai lasciato stare. Non avrebbe mai smesso di credere che a lui piacesse Lily e Scorpius ne aveva le pluffe piene. Si alzò di scattò e con rabbia gettò quel giornalaccio da quattro soldi nel camino. Cenere doveva diventare. Cenere.
“Non ci ho ballato assieme Albus, tua sorella era su di giri quella sera. Quello nella foto sono io che la porto nel tuo letto e le evito una colossale figura di merda con mezza scuola! Non ho nessuna intenzione di ballare con tua sorella - bugiardo – sono stato chiaro!”. Non gli lasciò neanche il tempo di rispondere, era già fuori dalla sala comune. Era già via da lì.
 
“Che cosa ho detto?” Albus Potter, seduto sul divano, osservava prima Sophia e poi Rose in attesa di una risposta che avesse il minimo senso. Rose, congedò il ragazzino del terzo anno e si sedette vicino al cugino. “A lui piace Lily, non stressarlo. Sappiamo quanto sia lento nell’ammettere i suoi sentimenti…”.
Che al suo migliore amico piacesse sua sorella lo sapevano anche i muri ad Hogwarts, tranne Lily probabilmente. Ma lui non riusciva a spiegarsi perché dovesse tenere quell’atteggiamento scontroso con tutti i suoi amici. “Al…” Sophia si era alzata, si era rassettata la gonna e si stava incamminando verso i dormitori femminili. “Scorp ha paura di rovinare la vostra amicizia. Dimostragli il contrario e tutto si sistemerà! Buonanotte.”
“Scendo anche io, aspettami!” Rose gli diete un bacio sulla guancia e lo lasciò lì, a raccogliere i suoi pensieri. Non avrebbe mai litigato con Scorpius. Certo se avesse fatto soffrire Lily tutta la situazione sarebbe potuta cambiare. Come si sarebbe dovuto comportare in quel caso? Sua sorella o il suo migliore amico.
 
 ***

Lily, si era resa conto, aveva perso una miriade di tempo per stare dietro a tutta quella storia. Se Lucas non voleva o non poteva più rispondere alle sue lettere, avrebbe dovuto farsene una ragione. Dimenticarlo e dedicarsi ad una nuova avvenuta. In poche parole, Lily, doveva dare ragione a Malfoy. Lei odiava dare ragione a Malfoy.

Quella sera di inizio aprile, mentre si apprestava a raggiungere la torre di astronomia per la classica – pallosa lezione notturna, dovette ricredersi nuovamente. Di Malfoy.
“Potter fuori dal letto, di nuovo, sta per scoccare il coprifuoco. Dieci punti in men…” Malfoy, dietro di lei, non riuscì a terminare la frase. La afferrò per un braccio e con pochissima grazia, dovette ammettere sistemandosi il mantello, la spinse nella nicchia più vicina. Entrandoci subito dopo anche lui.

Delle urla e degli incantesimi, provenienti dall’androne principale che conduceva direttamente alla torre di astronomia, di due persone a detta di Lily molto arrabbiate, avevano spinto quella serpe di Malfoy a trovare riparo e, a portare lei con lui.  
 
Lily ci mise un po’ a capire tutta la situazione. Primo, Malfoy le aveva appena tolto dei punti a caso e, per questo motivo, doveva vendicarsi. Alzo il ginocchio destro con grazia, con la certezza di beccarlo nelle parti intime e, gli sorrise sorniona. “Dannata Potter! Questo è il ringraziamento?”.
“Malfoy, hai tolto dieci punti alla mia casa! Io ho lezione di astronomia, non sono in giro a questa ora perché non ho nulla di meglio da fare!” gli sputò addosso, a qualche centimetro dalla sua faccia. Odiava quegli occhi grigi. Non poteva sopportarli. Odiava stare in quella nicchia con lui mentre nel corridoio a fianco sembrava essere scoppiata la terza guerra magica.
“Dobbiamo controllare che succede, Malfoy” disse prima di allontanarsi da lui. Si avvicinò alla parete e con passo felpato si avvicinò al corridoio. Malfoy era poco dietro di lei, teneva il suo braccio con presa ferrea. Le faceva quasi male.
Gli incantesimi cessarono di colpo. Lily e Scorpius si fermarono. Silenzio.
 
“Dobbiamo smettere di vederci! Sono un tuo insegnante, è la scelta migliore” Quella voce, Lily, la conosceva bene. Da ben cinque anni. “La situazione si è fatta complicata. Il ministero sta indagando su di me e sulla mia famiglia, se sapessero della nostra relazione, sarebbe la fine per me! Tuo padre potrebbe uccidermi!”. Con quale studentessa aveva una relazione il professore AppleWhite?
Lily guardò Malfoy. Dubbiosa. Lui le fece cenno di tacere, la studentessa si stava avvicinando al loro professore di trasfigurazione e sarebbe stato un bel guaio se li avessero scoperti ad origliarli. “Ti ripeto per l’ennesima volta che non mi importa nulla di mio padre, del ministero o di chiunque altro. E se non vuoi ascoltarmi continuerò ad affatturarti finché non sentirai ragione!”.
 
Scorpius dovette afferrare Lily e trascinarla via di lì prima che anche lei iniziasse da affatturare il professore AppleWhite. “Che non ti venga in mente!” le disse tirandola via trascinandola nell’aula più vicina.
 
“Non può trattarlo così, non è ha il diritto! Non mi ha detto nulla, sono sua cugina! Perché non si è confidato con me …” Malfoy ascoltò Lily lamentarsi per una buona mezzora. Quella ragazzina, quando iniziava, non la smetteva più di inveire contro chiunque. In quel momento sembrava arrabbiata con tutto il mondo: il professore, suo cugino, il ministero, suo zio, suo padre e sé stessa.
Agitava le braccia come era solita fare nei momenti in cui perdeva la concentrazione o quando si imbarazzava. Portava indietro i capelli che quella sera aveva lasciato sciolti e le ricadevano sulle spalle, contornandole il viso lentigginoso che in quei mesi si era affilato rendendola ancora più bella. Mordeva le unghie, tipico atteggiamento di quando si innervosiva e non riusciva a trovare una soluzione.
Scorpius non riusciva a non guardarla.
“E io sto qui a fare cosa? Non sono stata nemmeno capace di accorgermi di Hugo. Hugo ha una relazione!”.
Hugo aveva una relazione. Una relazione clandestina. Lily si convince, in quel preciso momento, che era la notizia peggiore che potesse ricevere.
“Lily” Scorpius le afferrò le spalle con forza. Se fosse stato il momento adatto l’avrebbe baciata. Lì, in quella stanza, al buio e piena di polvere e addio al romanticismo che agognava da mesi.  Non ci riuscì. Era un codardo e Lily non sarebbe mai stata sua. Lei lo detestava, non era altro che il migliore amico del fratello e non sarebbe mai cambiato nulla.
“Io…”
“Non è successo nulla. Non ci sono validi motivi per agitarti in questo modo. Farai finta di nulla finché tuo cugino non si confiderà con te, non affatturerai il nostro professore di trasfigurazione e, ora, andrai dritta alla lezione di astronomia. Non è successo nulla di irreparabile.” Scorpius non si era mai preso la briga di consolare nessuno. Non l’aveva mai fatto con le sue fidanzate e molto probabilmente, se ne rese conto subito, le parole che aveva rivolto a Lily erano le più sbagliate che potesse trovare.
“Mi accompagni?” Scorpius non si chiese cosa avesse spinto Lily a fargli quella domanda, che senso aveva? La scortò fino alla porta e poi restò lì ad aspettarla.
 
***

Nella sala conferenza del dipartimento Auror, quella sera, erano tutti agitati. Il Ministro della Magia aveva appena fatto una sortina e tutti gli Autor di turno si erano agitati e mobilitati per rispondere alle sue domande. Harry Potter, seduto su una poltrona nel suo vecchio e amato ufficio, aspettava che l’Auror scelto dal suo successore parlasse.
Scegliere un successore per il dipartimento era stata una delle scelte più difficili che aveva fatto in quegli ultimi mesi. I tempi erano bui, i rapimenti non rallentavano e, nessuno dei suoi ragazzi era lì per informalo seriamente di come procedessero le indagini. Harry si fidava molto dei suoi uomini ma non sempre i dossier che arrivavano sulla sua scrivania erano puntigliosi come lui avrebbe desiderato. Quasi mai. Si chiese se avesse dovuto affidare l’incarico a qualcun altro e se avesse sottovalutato la situazione ma, quella sera, era dannatamente stanco. Se i suoi Auror gli avessero dato delle risposte attendibili sarebbe finalmente tornato a casa. Erano sei giorni che non metteva piede in casa sua. Ginny, adorabile, gli portava il pranzo tutti i giorni. Mangiavano insieme, parlavano dei figli, del prato che non era stato annaffiato e del tavolo della cucina che dovevano assolutamente cambiare. Poi Ginny andava via, di corsa. Doveva lavorare.

Harry Potter, quella sera, voleva solo tornare a casa: spogliarsi, infilarsi nel letto con sua moglie e perché no, un po’ di energie ancora le aveva, fare l’amore con lei…

“Ministro”. Dalla faccia dell’Auror capì subito che neanche quella sera avrebbe dormito a casa. Ginny chiederà il divorzio per la barba di Merlino!

“Alan, siedi…” Alan Gray, giovane Auror dell’età del suo figlioccio, si era appena accomodato sulla poltrona innanzi a lui. Con una cartellina in mano, sembrava non sapere da dove iniziare. Ecco come li ho addestrati, a tremare per un non nulla! Un lavoro eccezionale Harry!
“Ministro… non abbiamo molte nuove informazioni purtroppo! Questa mattina abbiamo interrogato il signor AppleWhite, il fratello della presunta terrorista ma …”
“Passami il dossier Alan…”. Si fidava dei suoi uomini. Purtroppo, nel tempo, era diventato un uomo scrupoloso. I dettagli erano ciò che facevano la differenza.

Quell’uomo, AppleWhite, era insegnate di sua figlia e dei suoi nipoti. In quegli anni aveva avuto spesso l’opportunità di incontralo, la maggior parte delle volte era a causa di suo figlio James e delle punizioni che si meritava a causa del suo comportamento altamente discutibile, a detta dei professori. Non era un uomo malvagio, Harry almeno non l’aveva mai sospettato. Eppure, sua sorella era accusata di terrorismo magico, le ricerche erano state vane e loro, il ministero, erano di nuovo ad un punto morto.

“L’altra sorella, Lelia, è stata convocata? Cosa dice in proposito?”
“No, Ministro! Lelia risulta deceduta”
“Questo è il dossier sulla famiglia AppleWhite, dov’è il certificato di morte di Lelia Applewhite? Alan!?”
“Ecco, faccio fare subito dei controlli… mi scusi Ministro, noi, sa … c’è molto lavoro, abbiamo una squadra in meno …”

Harry non gli diete il tempo di continuare a blaterare scuse, lo fulminò con lo sguardo e, prima ancora che Alan si mettesse a lavorare lui era già arrivato agli ascensori. Non poteva fidarsi.  Il lavoro senza di lui, nel dipartimento, era approssimativo. Oltraggioso. Avrebbe dovuto convocare il capo Auror e metterlo alle strette. Rimproverarlo e sanzionarlo per il cattivo lavoro. Harry si maledì, essere il Ministro della Magia, era il lavoro peggiore che li potesse capitare.

 
***

Non riusciva a credere a tutta quella situazione. Si versò l’ennesimo bicchiere di whisky incendiario e sconsolato si sedette alla scrivania. Quella mattina l’avevano torchiato come fosse il peggiore dei Mangiamorte. Sua sorella, quella stupida, era accusata di terrorismo magico. Lui era l’ultima persona che l’aveva vista, con cui aveva parlato, prima di scomparire nel nulla.

Per un solo attimo, quella mattina, aveva creduto alla storia degli Auror. Ma lui sapeva, non poteva essere la verità. Sua sorella non aveva mai dato segni di squilibrio, si era ripresa bene, era cresciuta sana e forte, si era diplomata con ottimi voti e aveva un buon lavoro. Allora perché? Non riusciva a darsi una risposta.
Non aveva la minima idea di dove fosse sua sorella e di come potesse aiutarla. Osservò il foglio sulla scrivania, afferrò penna e calamaio e, si convinse a dare le dimissioni. Scrisse una lettera di saluto ad Hugo, raccomandandogli di comportarsi bene e di studiare per i GUFO. Lui andava via.
Doveva trovare Leta. Non avrebbe sopportato la perdita di sua sorella. Non per la seconda volta.

 
***

Quando Lily finì di scendere le scale della torre di astronomia, non si immaginava di certo di rincontrare Malfoy quella sera. Alice e Hugo le diedero la buona notte raccomandandole di non temporeggiare troppo, per poi scomparire nel buio del corridoio. Tutti i suoi compagni, dannati, li osservarono allungo prima di decidersi a tornare nei propri dormitori. Lily ne era certa: le voci sulla loro focosa relazione, l’indomani, sarebbero divampate per tutta la scuola. Qualche oca giuliva avrebbe scritto a quell’arpia della giornalista e lei, o peggio ancora una sua foto, per l’ennesima volta, quell’anno, si sarebbe ritrovata sulla prima pagina della gazzetta delle streghe. Domani sarà una giornata fantastica!

“Domani sentiremo parlare di noi!”

“Se fossi stato più intelligente, e ne dubito a questo punto, saresti andato nel tuo dormitorio due ore fa! Per la lurida sottana di Merlino, cosa fai qui?” Lily, che quella sera aveva già un bel po’ di pensieri, non aveva di certo la forza per accozzarsi con Malfoy. “Eri un po’ sotto shock, due ore fa, Potter. Per il bene della mia amicizia con Albus dovevo esser certo che non ti fossi lanciata dalla torre!”

Ridicolo Serpeverde che non era altro. Per il bene dell’amicizia … fandonie! Lui era lì per crearle disturbo. Prenderla in giro per la scenata a cui aveva assistito e riderne fino a farsi scoppiare gli occhi. Che gli scoppiasse la testa! Per Godric!
“Sto benissimo e me ne vado a dormire. Grazie per l’interessamento, Malfoy!”
“Stavo pensando …”
“Oh sentiamo, hai qualche idea brillante come questa?” Scorpius la guardò indicare prima l’androne e poi lui. Aspettarla lì, era stata una pessima idea.
“Stavo pensando…” ricominciò, dopo averla raggiunta alla fine del corridoio, sicuro che l’avrebbe convinta ad ascoltarlo. Lei era Lily Potter e lui, da anni, sapeva bene quali tasti toccare per attirare la sua attenzione. “… perché il nostro professore di trasfigurazione è stato interrogato dagli Auror?”. Si era fermata. Scorpius ci avrebbe scommesso l’anello di famiglia e avrebbe vinto.
“Forse… so come scoprirlo Malfoy!”.

Lily Potter, quella sera, dovette ricredersi su Malfoy.
Per prima cosa Malfoy aveva tentato di calmarla anche se il consiglio che le aveva dato era pessimo e non gli avrebbe mai dato retta; per seconda, le aveva trovato un hobby per il finesettimana successivo e, avrebbe dovuto ringraziarlo; terza, quella sera Malfoy, era stato molto più carino del solito con lei e, tutto sommato era un peccato che lui non l’avesse baciata, in quell’aula, due ore prima.



 
   
 
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