Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Celeste98    05/03/2019    2 recensioni
Prequel della long “Scritto nelle stelle... o in un fumetto” della quale consiglio la lettura poiché questa sarà essenzialmente una raccolta di eventi che ho accennato nel corso della storia o che serviranno a chiarire i numerosi dubbi lasciati dalla prima storia.
*Tratto dal primo capitolo*
“La prossima volta allora comincia con il dar retta ai tuoi stessi consigli e non impicciarti nelle cose che non ti riguardano, capellone” sbottò il tipo bassino che noto solo ora essere rimasto alle nostre spalle.
“Un semplice grazie sarebbe bastato, nanerottolo” rispondo di rimando non riuscendo a trattenere un ghigno alla vista della vena che pulsava al centro della sua fronte.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Scritto nelle stelle... o in un fumetto'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
POV Vegeta
Bulma,
oggi è stata una di quelle giornate che preferirei archiviare nel dimenticatoio e abbandonare alle mie spalle il giorno in cui finalmente lascerò questo inferno in terra, ma mi basta chiudere gli occhi per rivivere tutto un numero infinito di volte.
Oggi ne abbiamo perso tanti, troppi. Di diciannove che eravamo rimasti dopo l'ultima spedizione adesso siamo sette persone, esatto persone, non soldati, perché spesso qui chi sta sopra si dimentica che non siamo supereroi ma solo persone che fanno un lavoro pericoloso. Chi per scelta, chi per necessità, tutti noi siamo qui per un motivo, ma molti non torneranno.
Oggi Gelo è morto e io ho preso in mano la situazione riuscendo a salvare solo i compagni che erano con me. Ho ricevuto la mia prima medaglia d'oro per il salvataggio, la Lifesaving Medal, accompagnata dalla carica di capitano
Le famiglie dei caduti riceveranno la Purple Heart, medaglia per i feriti e i caduti durante il servizio militare, una misera consolazione per coloro che hanno perso i propri cari.
Oggi mi sono trasformato in ciò che mai avrei voluto essere, un assassino a sangue freddo. Ci dicono che noi combattiamo per proteggere, ma nell'inferno del campo di battaglia, tra il sangue e la polvere, niente ci distingue da quelli che sono i nostri avversari. Sono persone come noi, fatti di carne e di sangue, di sogni e paure. Basta lo schieramento a cui si appartiene a descrivere una persona e permetterci di giudicarla?

Ovviamente tu non saprai mai nulla di tutto questo. Nella lettera che riceverai ti racconterò delle battute sconce di Radish, del cibo essenzialmente disgustoso e di quanto mi annoiano le giornate in caserma. Non ti dirò neanche che mi manchi, seppur la tua lontananza mi fa sentire come in apnea e solo abbracciarti mi farebbe tornare a respirare. Non di racconterò di come Cabba sia morto davanti ai miei occhi per una sfilza di proiettili nemici arrivati da tutte le direzioni. Di come i suoi occhi abbiano perso la luce che li caratterizzava mentre il suo corpo cadeva al suolo sollevando la polvere. Radish mi ha detto che aveva una ragazza, credo si chiamasse Caulifla, e non ho potuto non pensare anche a lei... E se fossi morto io? Se tu fossi la donna che riceve il telegramma giallo che ti comunica la mia dipartita? Non voglio neppure pensarci. Non voglio immaginare i tuoi occhi lucidi di lacrime, soprattutto se a causa mia.
Sei l’unica cosa che da valore alla mia vita
Ti amo
 
Metto un punto finale alla lettera appena scritta e, senza neppure leggerla, la piego e la ripongo nella tasca della mia giacca, dopodiché prendo un altro foglio e ricomincio a scrivere
 
Bulma,
qui le cose sono procedono con la solita noia e monotonia. Fa caldo, e questo destabilizza i soldati. Gli allenamenti si fanno più faticosi e il cibo fa sempre schifo.
Tra Radish e Kakaroth c’è sempre un motivo per farci due risate. L’ultima volta per esempio quella testa a palma ha deciso di andare in città con suo fratello e ne è tornato conciato come un pagliaccio con abiti che Radish gli ha spacciato per “costumi tipici”. Ovviamente quel genio del tuo migliore amico non si è accorto di essere il motivo delle risate della brigata. Può sembrare stupido ma ogni tanto una risata è ciò di cui si ha più bisogno per ignorare tutto questo schifo...
Radish ha deciso di fare un addestramento speciale per entrare nella squadra cinofila, tu ce lo vedi quell’idiota ad aver a che fare con un cane? Io sinceramente no, ma non mancherò di raccontarti i dettagli.
La settimana prossima ho prevalentemente turni di ronda notturna, due dei quali insieme a Kakaroth. Non ti assicuro l’incolumità del tuo amico, almeno per mano mia.
Ero certo che avresti superato brillantemente anche questi esami, del resto stai con me, non potevi non essere un genio. I Son ricambiano i tuoi saluti e colgo l’occasione per mandare i miei anche ai tuoi genitori.
In bocca al lupo per il nuovo semestre
V King

 
È ormai quasi un anno che io e Radish siamo qui a KaiohShin e, non di certo con leggerezza, ci stiamo abituando a questo stile di vita. I primi tempi sono stati una doccia fredda, è tutto molto diverso dalla vita in accademia che in confronto a qui sembra un resort a cinque stelle. Il clima non ha vide di mezzo: o c'è il caldo secco e afoso oppure un'umidità in grado di entrarti nelle ossa. Le docce con l'acqua calda si facevano la mattina il che era fastidioso a causa della polvere e il sudore che ci si porta nel letto, ma era risolvibile lavandosi a pezzi. Ma questo è niente rispetto a tutto il resto. Per quanto tu possa essere poco impressionabile non sarai mai veramente preparato a ciò che vediamo qui ogni giorno. La prima volta che abbiamo visto un cadavere non so dove ho trovato la forza per non vomitare, ma dalla seconda volta è andata meglio, o meglio dire non ho più avuto voglia di rigettare anche l'anima.
Già dal secondo mese qui so che nelle retrovie hanno preso a chiamarmi principe sanguinario, a detta loro sembro nato per tenere in mano un'arma da fuoco tanta è la facilità con cui premo il grilletto. Quanto sbagliano... Non si dimentica la prima volta in cui si toglie la vita a qualcuno e neppure io sono esonerato da questa regola. La mia prima volta è stata nel secondo mese qui: il "nemico" ha assaltato il convoglio sul quale viaggiavano come scorta a non so quale generale, uno dei ribelli stava per fare fuoco contro Radish, il cui fucile difettoso di era inceppato un'altra volta. Mi sono sempre chiesto con che coraggio si può uccidere a sangue freddo, eppure quel giorno non ci ho riflettuto, ho solo puntato la pistola e premuto il grilletto. Un colpo al cranio, non ha sofferto, piuttosto blanda come consolazione ma almeno il mio migliore amico era vivo.
Questo è un altro dei tanti motivi per cui tengo la mia turchina fuori da tutto questo. Lei alcuni anni fa ha addirittura iniziato la dieta vegana perché le sembrava ingiusto che gli animali soffrissero per cibare gli esseri umani, cosa penserebbe di me se sapesse che ho ucciso a sangue freddo più di una volta. E soprattutto che non smetterò, non finché dovrò scegliere tra "noi e loro".  Ma nessuno è imbattibile, ne è la prova una ferita da proiettile che ho sul fianco. Raice, medico dell'unità, ritiene che sia stato un autentico colpo di fortuna che non mi abbia preso l'osso.
Anche Radish si è abituato in fretta agli ordini, Kakaroth invece non credo si abituerà mai. In due anni quindi ha mai sparato il corpo fatale e, conoscendolo da quando aveva dodici anni, non credo che lo farà mai.
"Ehi datti una mossa principino, ci aspettano per turno" esclama Chery una volta entrata nel dormitorio maschile, ovviamente dopo aver aperto la porta con un calcio. Ho conosciuto la rossa appena arrivato qui ed è da subito diventata la mia nemesi e il mo tormento. Se io sono taciturno e riservato, lei è espansiva, schietta e chiacchierona, soprattutto senza peli sulla lingua. Ma non temete, possiede anche dei difetti. Non sono ancora tanto sicuro sia stata una buona idea presentarla a Radish. I due sembrano fatti l'uno per l'altra e scommetto che non manca molto prima che finiscano a letto insieme, sempre se non è già accaduto. Ammetto però che il suo aiuto è stato indispensabile dopo la spedizione suicida in cui io e il capellone ne siamo usciti vivi per miracolo. Vivi, certo, ma non incolumi. Per mia fortuna me la sono cavata con solo un braccio rotto, ma Rad non è stato così fortunato. Durante una "nuotata nelle rapide" è andato a schiantarsi di petto su una roccia nel mezzo del fiume e non ho idea di come abbia fatto Raice a contenere l'emorragia interna. Chery ha mantenuto la freddezza necessaria e ha saputo stare accanto a Kakaroth, trattenendolo dal fare cazzate meglio di come avrei mai potuto fare io...
 
“RADISH?! DOV’È MIO FRATELLO?! RADIIISH!!” la voce di Kakaroth raggiunge l’infermeria prima ancora che il ragazzo spalanchi la porta. Indossa ancora l’uniforme, segno che è corso qui non appena rientrato dal giro di ronda. Il suo viso è deformato in un’espressione di terrore, con gli occhi sbarrati e la mascella serrata.
A causa della gravità delle sue condizioni mi sono imposto affinché il medico si occupasse prima del mio migliore amico, sono riuscito a riaddrizzare il braccio e a steccarlo in modo rudimentale una volta usciti dal fiume e credo di poter sopportare per un po’, motivo per cui ora sono seduto su una scomoda sedia del corridoio davanti alla sala operatoria. Chery Andries, è seduta alla mia sinistra, sia per fare rapporto sulla nostra condizione (essendo stata lei a venire a recuperarci) sia per reale preoccupazione per il capellone.
“Son, datti una calmata. Ti sembra il comportamento da tenere in un ospedale?” esclama alzandosi e ponendosi di fronte a Kakaroth. Il suo tono è distaccato e severo, in questo momento si sta comportado da tenente ma Kakaroth è troppo sconvolto per capirlo.
“ME NE FREGO DEL COMPORTAMENTO DA TENERE! LÀ DENTRO C’È MIO FRATELLO E IO HO TUTTO IL SACROSANTO DIRITTO DI PREOCCUPARMI PER LUI!” lo conosco da tanti anni e non ho mai visto quel ragazzo così sconvolto, direi quasi terrorizzato. Non ho difficoltà a immaginarne i motivi: Radish è l’unica famiglia che gli resta, l’unico legame con i loro genitori e con le sue origini. Gli è stato accanto dopo la morte della loro madre, quando anche il nonno li lasciò aveva solo diciotto anni quando si assunse totalmente la responsabilità di suo fratello minore e quando scoprirono della gravidanza di Chichi fu lui a fare la parte del genitore, ma neppure in quella occasione si tirò indietro. Praticamente si può dire che per i suoi primi anni di vita Gohan abbia avuto due padri...
So che Kakaroth sta per replicare ancora, ma Chery lo precede e appena apre bocca, avanzando di qualche passo con fare minaccioso, gli arriva un ceffone in pieno viso, voltandoglielo dall’altra parte.
“Credi che a tuo fratello farebbe piacere sapere che hai perso il controllo comportandoti come una donnetta frignona? Datti una calmata Son e mettiti seduto. Se non saprai mantenere la calma ti rispedisco in dormitorio” e come il più obbediente dei soldatini, Kakaroth va a sedersi su una sedia a testa bassa, reggendola con le mani i cui gomiti sono poggiati sulle ginocchia.
 
Da allora in particolare è praticamente diventata il mio braccio destro, letteralmente dal momento che è quello rotto e lei ha ricevuto l'ordine di starmi appiccicata in modo da poter autenticare la mia firma quando necessario. 
Dallo scorso capodanno non sono più tornato a casa e, anche se ormai è agosto inoltrato, non credo di potermi allontanare tanto presto.
“Raice mi ha detto che domani mattina toglierai il gesso” esordì Chery mentre attraversiamo i corridoi.
“Già, non ne posso più. Notizie di Radish? Non ho ancora avuto occasione di passare in questi ultimi giorni”
“Si sta riprendendo. Ha iniziato la riabilitazione ma non ha intenzione di tornare a casa. Dice che preferisce rischiare la vita qui che morire per mano di sua cognata”
“Tsk... Non gli do torto”
 
POV Bulma
“Coraggio Bulma, un altro paio di spinte e potrai conoscere il tuo bambino” l’ostetrica posizionata tra le mie gambe mi incita a continuare, ma la cosa non è affatto facile. Dannazione a me e a quando ho deciso di volere un parto naturale! Come diavolo hanno potuto non farmi cambiare idea?!
Non avrei mai immaginato che mi sarei potuta trovare in una situazione anche solo lontanamente simile: ho ventidue anni compiuti da poco, sono una promessa dell’ingegneria meccanica e tra poco sarò madre. Nonostante quello che potrebbe sembrare, non considero mio figlio un errore, al contrario l’ho amato dal primo istante in cui ho saputo della sua esistenza, ma avrei preferito arrivasse in un altro momento.
Non vedo Vegeta dallo scorso capodanno, ovvero da quando abbiamo concepito nostro figlio, e non ho idea di quando tornerà di nuovo. Lui non sa niente della gravidanza... Ammetto che più volte ho pensato di dirglielo, ma come si fa a dare una notizia del genere per telefono? O, peggio ancora, per lettera? Conoscendolo, avrebbe dato di matto e saremmo finiti col litigare. Nel peggiore dei casi sarebbe tornato, anche senza congedo, e so che in quel caso avrebbe finito con l’odiarmi. La carriera militare è il sogno da quando era un ragazzino e io non voglio prendermi la libertà negargliela, neanche per nostro figlio.
Non ho voluto sapere il sesso, speravo di poterlo scoprire insieme al mio fidanzato ma così non è stato ed ora mi trovo, al termine dell’ottavo mese, a mettere al mondo nostro figlio.
Uno strillo acuto si sostituisce al mio grido di dolore ma anziché preoccuparmi mi riempie di sollievo.
“È un maschio Bulma. Un bellissimo maschietto di tre kili tondi tondi” esclama la dottoressa porgendomi il mio bambino avvolto in un lenzuolino di un inguardabile verde chiaro. Appena lo ho tra le braccia mi perdo ad osservarlo. È stupendo, e non lo dico perché sono sua madre.
“E così sei un maschio eh?!” mormoro carezzandogli una guancia arrossata con un dito, delicatamente come se avessi paura che si possa rompere. Anche se appena nato riconosco il taglio degli occhi di Vegeta, le iridi sono grigie ma già me le immagino tra qualche mese di un intenso azzurro cielo come i miei, i capelli invece consistono pochi ciuffi lilla che, nonostante siano bagnati, sfidano la gravità rimanendo all’insù. Chissà se crescendo si abbasseranno o saranno come quelli di suo padre...
Io e Vegeta non abbiamo mai parlato di una potenziale futura famiglia, di conseguenza non ho idea di quali nomi potrebbero piacergli. Poi come un flash un ricordo mi torna alla mente.
 
“Abbiamo deciso di partecipare alla gara vestiti come i protagonisti di Dragon Ball e tu sei perfetto per interpretare il principe dei saiyan! Già a partire dal nome: lui è il Principe Vegeta mentre tu sei il figlio di un King quindi un principe e, guarda un po’, ti chiami Vegeta. Per non parlare del fatto che alla fine lui sposa Bulma... e tu stai con me e il mio nome è BULMA. L’ho sempre saputo che io e te saremmo stati insieme un giorno... Era scritto nelle stelle”
“Veramente è scritto in un fumetto ed è solo un caso che quei due abbiano i nostri stessi nomi”
“No no e ancora no. Ti dimostrerò che non è affatto un caso. Noi un giorno ci sposeremo e avremo due figli: Trunks e Bra... Sarà tutto perfetto”
 
“Benvenuto mio piccolo Trunks”


SPAZIO AUTRICE
Il capitolo di oggi è un po' malinconico, Vegeta ha preso l'abitudine di scrivere sempre due lettere: una che funge da diario e serve prevalentemente a sfogarsi, l'altra è quella che spedirà alla sua ragazza.
Il piccolo Trunks è appena nato e, come tutti sappiamo, Vegeta non ne sa niente, così come Bulma non sa niente di ciò che il moro vive ogni giorno di questa misisone troppo lunga...
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo e metterà definitivamente "fine" a questa storia
A presto
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Celeste98