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Autore: Lady Brandon    07/03/2019    2 recensioni
Appena terminata la guerra magica forse c'è ancora l'opportunità di salvare qualcuno e dargli la possibilità di vivere un'altra vita e veder sbocciare un altro amore anche se trovare la serenità non sarà semplice..
Questa storia è già stata pubblicata su Wattpad, la pubblicazione su EFP vedrà alcuni capitoli raggruppati.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Hermione stava svuotando i suoi bauli lanciando, letteralmente, gli indumenti dentro l'armadio.
Era furiosa, preoccupata, frustrata. Lo aveva immaginato diverso quel giorno invece oltre tutto il resto si era dovuta sorbire anche una noiosissima cena con gli altri insegnanti che avevano parlato di lavoro tutto il tempo, accampando la scusa di dover finire di sistemarsi se l'era svignata senza troppe cerimonie ed ora finalmente poteva sfogarsi con i suoi poveri effetti personali che venivano scagliati senza avere nessuna colpa.
Era quasi mezzanotte quando a mezz'aria nella stanza apparve una cerva luminosa che le volteggiò intorno un paio di volte prima di scomparire nel vano della finestra con una scia evanescente.
La strega si infilò scarpe e felpa, uscì silenziosamente avviandosi verso l'ufficio del preside.
Questa volta entrò al primo tentativo, la stanza era semi buia  oltre che vuota, si guardò intorno proseguendo in un corridoio che non aveva mai notato, probabilmente perché prima d'ora non aveva mai messo piede negli alloggi personali del preside.
Giunse in un salotto dove troneggiava un grande camino acceso, Severus la stava aspettando.
Si abbracciarono con slancio dopo la lunga separazione.
"Hai un aspetto orrendo" affermò Hermione quando si sciolse dall'abbraccio.
"Grazie,  anch'io sono contento di vederti" accennò un sorriso.
Lei lo stava ispezionando con gli occhi, era pallido e non a causa della carnagione chiarissima, il viso affilato come aveva già notato a Parigi, sembrava invecchiato, "Ho avuto una giornata pessima e non mi va di scherzare.  È vero che sei stato al San Mungo?".
"E tu come lo sai?" Disse beffardo.
"Me lo ha detto stamattina Neville".
Scosse la testa ghignando: "Il professor Paciock era un ragazzino curioso che è diventato un uomo pettegolo".
"Severus finiscila. Non mi va di scherzare, adesso sono io che non sto giocando" aveva un tono duro.
Lui si fece serio e si sedette, "È vero. Solo per poche ore e solo perché Poppy ancora non è arrivata e  Priscilla non ha i nervi saldi".
Lei si sedette accanto a lui: "Priscilla l'ho conosciuta, è un mastino non avevi scampo".
Si sorrisero ma erano entrambi tesi.
Ho paura. Sono paralizzata dalla paura di chiedere, di sapere. So che qualcosa non va ed è qualcosa di serio ma vorrei solo che mi stringesse e mi dicesse che è tutto a posto. Ma ora sono una donna, la sua donna e devo essere coraggiosa come lui lo è stato per tutta la vita.
Gli prese la mano e gli accarezzò il viso: "Dimmi come stanno le cose".
Severus la guardo' triste: "Hermione mi dispiace. Non ce l'ho fatta a trovare una contromaledizione. Sono stati tre anni tormentati e le cose tendono a peggiorare, ormai la pozione rimpolpasangue non fa più molto effetto e temo che di questo passo".
Lei gli mise una mano sulle labbra: "Andrà tutto bene. Ora siamo insieme" non sapeva nemmeno lei come era riuscita a sembrare così serena.
Severus sospirò:"Lo voglio con tutto me stesso ma non ho il controllo della situazione, non so niente di più di ciò che sapevo tre anni fa. Dal mio ritorno da Parigi sono sempre stato benissimo, avevo solo le due cicatrici sul collo perfettamente rimarginate come dovrebbe essere dopo tanto tempo, poi all'improvviso una settimana fa il tracollo, dal nulla un'emorragia violenta al punto da arrivare al collasso in pochi minuti. Grazie al cielo c'era Priscilla, fossi stato solo sarei morto" concluse preoccupato.
Hermione si sentì gelare, se lo strinse al cuore: "Ora sono qui, non ti lascio più" lui ricambiò aggrappandosi a lei.
Quella notte restarono insieme bisbigliando a letto fino all'alba quando cedettero al sonno finalmente sereni grazie alla vicinanza l'uno dell'altra.

I giorni successivi furono febbrili, ormai l'anno scolastico stava per iniziare ed il castello si stava preparando a ricevere gli studenti, Hermione seguì tutti i preparativi da una prospettiva diversa da quella che aveva avuto fino a quel momento, era entusiasta di tutto ed anche molto più tranquilla, di giorno si preparava e si confrontava coi colleghi, la notte la passava con Severus che sembrava stare  molto meglio.
Finalmente giunse il primo di settembre, il castello si animò di colpo gremito da una folla di ragazzi vocianti che con la loro confusione riempirono di allegria ogni angolo.
La giovane strega passò tutta la giornata nella torre di Grifondoro a conoscere ed accogliere i ragazzi della sua casa, dovette aiutarli a sistemarsi, sedare piccole dispute e rispondere ad un sacco di domande ma trovò tutto piacevole anche se un po' estenuante.
Ed è solo il primo giorno! E poi i piccoli del primo anno ancora non sono arrivati! Io sono già distrutta e da stamattina non ho visto Severus neanche per un minuto.
Accantonò i pensieri finendo di prepararsi per la cerimonia dello smistamento.
Scese in sala grande e andò a sedersi a quello che sarebbe stato il suo posto durante l'anno.
A destra Neville e a sinistra Priscilla, non potevo chiedere di meglio!
Il preside non era sulla sua sedia al centro della tavola per accogliere gli studenti che stavano per entrare a giudicare da brusio infondo alla sala.
Priscilla si alzò spavalda lanciandole un sorrisetto maligno e raggiunse lo sgabello dove era posato il cappello parlante.
"Ma dov'è il preside, non dovrebbe essere qui?" Chiese a Neville bisbigliando per evitare di farsi sentire dalla rossa.
Lui le si fece più vicino bisbigliando a sua volta: "Questa è una delle innovazioni di Piton. Accoglie lui quei poveri ragazzini e li scorta dentro, poi Priscilla presiede lo smistamento, lui fa un breve discorso di circostanza e finalmente inizia il banchetto".
"Ah" la porta d'ingresso si spalancò e Severus entrò  attraversando  la sala con espressione arcigna e passo deciso,mentre il mantello gli svolazzava teatralmente intorno ad ogni passo, seguito da una cinquantina di bambini con un'espressione incantata ma al contempo terrorizzata.
Hermione sorrise, il cuore le martellava nel petto, era orgogliosa, affascinata, rapita dal quel meraviglioso uomo che agli occhi di tutti era un eroe, un mago fuori dal comune ed un preside austero ma che solo lei conosceva veramente.
Era talmente assorta che non si accorse che Priscilla la stava fissando da quando la porta si era aperta ed aveva stabilito che quel che vedeva non le piaceva affatto.

  
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