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Autore: Tenru Dragon    08/03/2019    0 recensioni
-Sei diversa, speciale, non dimenticarlo, promettimelo- dice lei con un filo di voce
-Te lo prometto mamma- le rispondo abbracciandola forte per l'ultima volta.
Da quel giorno sono passati 6 anni, Elinor ha mantenuto la sua promessa, non ha dimenticato, ma ha comunque perso se stessa.
Elinor è la prova che anche tra due persone completamente diverse che in principio dovevano odiarsi, può nascere l'amore.
Dopo essere rimasta in orfanotrofio per sei anni dopo la morte della madre, Elinor decide di cambiare il suo stile di vita per tenersi al sicuro, cominciando col cercare Farkas, un vecchio amico del padre, trovando invece colui che le farà ritrovare sé stessa.
Storia già conclusa e pubblicata sul mio account di wattpad: Elenhemmingsirwin
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-"Leggende metropolitane", "Tutto sui lupi mannari", "Come riconoscere un fantasma", a chi serve riconoscere un fantasma? Sono invisibili!?- dice Sid scioccato leggendo i titoli dei libri impilati sullo scaffale della biblioteca, io lo guardo storto e mi dirigo vicino ad uno scaffale con libri storici

-Come farai a trovare quello che cerchi? Questo posto è pieno di stronzate- commenta Omar

-Tranquilli- dico avvicinando la mano al mobile, subito una parte di esso indietreggia e si sposta formando un'apertura nella parete

-Cacchio- dice Sid guardando, io entro e loro cercano di seguirmi ma una barriera li tiene fuori –Scusate, ma solo le streghe possono entrare, tornerò tra massimo venti minuti- dico continuando a camminare sentendo i due lamentarsi.

Salgo delle scale e raggiungo una piccola stanza circolare infinitamente alta con le pareti piene di libri, vado nella sezione leggende e cerco finchè non riesco a trovarne uno che sembra quello di cui ho bisogno

-Fabulam de dominatione Amaymonis peperit mundi- leggo il titolo ad alta voce, esso si apre e la prima cosa che noto è che è scritto completamente in latino, mi siedo in terra con la schiena appoggiata al muro e lo sfoglio.

-*Migliaia di anni fa, la Dea Luna discese sulla terra e oltraggiata dal comportamento meschino dei mortali che l'avevano sostituita con un'infinità di altri dei, decise di creare una nuova specie, tutta sua, che avrebbe continuato ad avere memoria di lei e ad onorarla.

Come prima cosa, creò un uomo e una donna: Ailell e Ada erano bellissimi, immortali e per renderli ancora più perfetti, ella donò loro la magia; l'uomo, sopraffatto dal desiderio di potere, tramutò ogni persona che si fosse imbattuta in lui in bestia, la Dea, come punizione per il suo comportamento, tramutò a sua volta Ailell in lupo, togliendogli i poteri ma dandogli la possibilità di tornare umano una volta al mese durante il novilunio.

Nel frattempo Ada, diede alla luce quattro bambine: Aglaia, Talia, Corinna e Aisha, a ciascuna di loro donò una parte del proprio potere abbandonando la propria immortalità, la primogenita divenne la prima dominatrice del cuore, la seconda della mente, la terza della vita e l'ultima del tempo, rendendo solo e soltanto lei immortale, e dando a tutte e cinque, se stessa compresa, la possibilità di reincarnarsi; le quattro si sparsero per il mondo e diedero vita alle congreghe.

Aillel, invidioso di Ada, la prima notte di novilunio la convocò con una trappola e la uccise finendo a sua volta ferito a morte, dal loro sangue mischiato che conteneva sia la forza di un lupo sia il potere rimasto della strega nacque una bambina col la capacità di dominare il sangue; ella, nata dall'energia vitale della figlia della Dea, le prese la capacità di reincarnarsi in strega, ella, nata dal sangue del lupo, si reincarnerà in lupo.

La Dea, impietosita dagli uomini che il figlio aveva cambiato ma non potendo annullare l'incantesimo, gli fece una nuova magia, in cambio di lealtà loro avrebbero potuto scegliere se essere umani o lupi, cambiando a proprio piacimento le loro sembianze, perdendo però forza durante il novilunio.

Si racconta che chi riunirà le quattro figlie col sangue della quinta, possa ottenere poteri inimmaginabili, diventando la reincarnazione di Ada, la prima figlia della Dea.*- quando finisco di leggere rimango abbastanza sconvolta, prendo il libro e lo rimetto nell'armadio solo dopo aver fotocopiato il racconto e aver infilato tutto nella tracolla poi torno indietro e trovo Omar e Sid che parlano seduti ad un tavolo.

-Eccoti finalmente, è passata mezz'ora stavamo iniziando a pensare che te la fossi svignata- dice Sid

-Venti minuti esatti- dico guardando l'orologio -Mi sono distratta a leggere- lo rassicuro, poi ci incamminiamo verso il bosco.

-Elinor!- mi volto di scatto riconoscendo la voce della mia amica

-Hey, Tess, come stai?- chiedo un po' preoccupata della sua reazione, sono giorni che non mi faccio sentire, inoltre il mio telefono è rimasto a casa mia quindi non ho risposto neanche alle chiamate

-Hey?! Sei scomparsa improvvisamente da tre giorni e tutto quello che sai dirmi è HEY!? Il proprietario del bar mi ha detto che ti sei licenziata ma non mi hai detto nulla, perché non me ne hai parlato?!- dice con tono arrabbiato –E loro chi sono!?- chiede poi ancora furiosa quando si accorge dei miei due amici

-Sid- dice il primo alzando una mano

-Ero ironica! Non mi interessa- dice guardandomi

-Senti, mi dispiace tantissimo Tess, non era mia intenzione, mi si è rotto il telefono e non ho potuto chiamarti- dico cercando di scusarmi

-Ora devi assolutamente raccontarmi tutto, specialmente perché due tipi così ti stanno attaccati al culo- dice lei iniziando a rilassarsi, io rido e andiamo in un bar.

-O.Mio.Dio- dice dopo che le ho raccontato ogni cosa, Sid e Omar sono ancora scioccati della mia idea di dirle tutto –Non posso crederci, ma ti credo, cioè tu non mi mentiresti mai vero?- chiede farfugliando velocemente, io scuoto la testa poi dopo aver avuto la certezza che lei non farebbe mai la spia e che mi vuole bene davvero, chiudo gli occhi e ripenso ad ogni momento passato insieme negli ultimi mesi, ripenso ai pomeriggi passati a chiacchierare, alle serate al bar, al pomeriggio di shopping del mese prima, ripenso alle risate e ai segreti che ci siamo raccontate e con un'unica parola cancello la mia presenza da ognuno di loro –Obliviscatur-

-Emh, oh...scusate, ho sbagliato tavolo- dice arrossendo per l'imbarazzo alzandosi e andando a sedersi in un posto vuoto

-Ma che?- chiede Omar sconvolto -Che hai fatto?-

-Le ho salvato la vita- dico alzandomi e avviandomi verso il villaggio, i due mi seguono a distanza e io mi sfogo piangendo, facendo uscire la disperazione per aver perso la mia prima vera amica ma anche congratulandomi di averle dato la possibilità di continuare normalmente la sua vita.

-Hai fatto la cosa giusta, credo- dice Sid avvicinandosi a me –Anzi, ne sono sicuro, le streghe ti stanno cercando e avrebbero catturato anche lei se avesse saputo qualcosa su di te- cerca di consolarmi ma non è molto bravo, Omar gli da un pugno sulla testa

-Stupido, quando una ragazza piange bisogna lasciare che si sfoghi, non hai imparato nulla da Delila?- chiede poi

-Delila?- domando per cambiare argomento

-Mia sorella, l'anno scorso ha litigato con la sua migliore amica e non si volevano più parlare, quando ho cercato di domandarle qualcosa mi ha praticamente accusato di tutti gli errori dell'umanità- mi racconta lui sempre mantenendo il solito tono calmo.

Omar, a differenza di Sid che è molto aperto e socievole, è piuttosto sulle sue e distaccato nella maggior parte delle occasioni, quando arriviamo vado da mia nonna da cui trovo anche l'uomo dell'ultima volta che credo sia mia nonno

-Nonna, posso farti qualche domanda?- chiedo ignorando lo sguardo malinconico del signore, lei annuisce e mi fa accomodare in casa sua, all'interno vedo un piccolo soggiorno con un caminetto spento, un divano e una poltrona sono esattamente davanti ad esso, e il tutto collegato alla cucina con un'isola di legno con tre sgabelli.

-Allora, cara, cosa ti serve?- chiede sedendosi sul divano, l'uomo si siede sulla poltrona e inizia a leggere senza guardarmi, o almeno, facendo finta di non guardarmi

-Nelle leggende del branco, si parla di un certo Ailell?- chiedo

-Si, è colui che trasformò i primi umani in lupi, perché?- mi domanda

-Potresti raccontarmi qualcosa in più su di lui?-

-Certamente, allora, da quello che mi ricordo, Ailell era il fratello gemello di Ada, la prima strega, consumato dal potere egli tramutò molti uomini e molte donne in bestia, dopo essere stato punito per invidia uccise la sorella e la Dea concesse pietà alle anime degli uomini concedendogli la possibilità di cambiare forma tra umano e lupo-

-Non sai niente riguardo alla dominatrice del sangue?- chiedo, lei scuote la testa ma vedo il signore in poltrona agitarsi un po'

-Caro, tu sai qualcosa?- chiede mia nonna, ora che la osservo meglio noto che di aspetto sembra avere all'incirca quarant'anni, così come lui

-Nelle vecchie storie dicevano che la dominatrice del sangue sia nata dal sangue contaminato dei due figli della Dea dopo la loro morte ma fino ad oggi non si è mai reincarnata, o almeno non penso. Da quello che so la bambina è stata condannata come eretica dagli uomini e bruciata sul rogo- dice guardandomi negli occhi per la prima volta

-Grazie mille- dico alzandomi e sorridendogli –Nonna, un'ultima domanda che non c'entra con questo, quanti anni hai?- chiedo mentre esco dalla porta

-847 quest'anno a Luglio- dice sorridendomi.

...

-Lo sapevi che mia nonna ha più di 800 anni?- chiedo scioccata a Malachia quando si sdraia accanto a me sul letto

-Si, è una tra le più giovani tra gli anziani, perché?-

-Tu quanti anni hai?- chiedo ignorando la sua domanda

-25- mi risponde mettendosi su un fianco

-Sicuro di non averne 100 o giù di li?- chiedo ancora

-Certo, ti sembro così vecchio?- mi domanda ridendo

-Malachia, voi siete immortali, magari mi dici 25 ma in realta sono 200 e lo dici solo perché hai paura che io non possa andare a letto con un nonnino- continuo io –Anche se 25...cavoli, sei proprio vecchio- dico guardandolo divertita, lui si mette su di me e sorride

-Però questo vecchietto ti piace, ammettilo- dice lui avvicinando le sue labbra alle mie

-Mah, non so, fammici pensare- dico fingendo un'espressione pensierosa –Un pochino- dico poi mostrando la quantità con l'indice e il pollice, lui ride e mi bacia.

  
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