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Autore: Miss_Fantasy    08/03/2019    1 recensioni
Trasformazioni. Donna. Kurama. Casini. Sasuke.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender, Mpreg | Contesto: Nessun contesto
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Dove Kurama diventa un fanboy?!


Attenzione!
Nella storia Naruto prende il cognome di Namikaze (cognome del padre), nel manga gli è stato dato il cognome della madre per motivi di sicurezza (sarebbe stato ucciso in fasce). 
In Giappone ci si chiama sempre per cognome e raramente per nome o fra fidanzati (in privato e non ci si chiama mai per nome in pubblico). Ci tengo a sottolineare che la cosa vale da persona a persona o dalla situazione. Io per comodità vostra e per non confondervi tra i vari personaggi gli farò chiamare tutti per nome però a gli insegnanti chiameranno per cognome gli studenti o viceversa. 
In Giappone la scuola è molto diversa da noi, non è raro che fino alla "scuola media inferiore" o in alcuni casi anche lì (per noi una sotto specie di liceo) ci siano corsi serali che finiscono molto tardi ma io per motivi di trama toglierò i corsi di sera (semplicemente perché passerebbero tutto il giorno a i corsi e diventerebbe noioso). 
Le varie pause le invento io. 












–Io... io... – incomincio e cerco mentalmente una scusa credibile, ma in quel momento entra il preside. 
–Oh, signorina Uzumaki... noto con piacere che vi siete orientata nella vostra nuova classe. – fa, per poi farmi un sorriso piuttosto ebete. Io rimango spaesata mentre tutti si girano verso di me per delle risposte. 
–Ehm... – faccio io mentre cerco qualcosa di sensato da dire, però vengo preceduta dal professore. 
–Mi scusi direttore, ma non credo di capire o non ne sono stato informato... – fa lui rivolto al preside. Poi mi guarda nella speranza che io sappia qualcosa di più, però cerco di evitare il suo sguardo. –Vedete, la signorina Naruko Uzumaki è una amica di Naruto, per motivi personali lui non potrà essere sempre presente e quindi i genitori hanno deciso di mandare anche la signorina. – spiega lui e solo ora mi accorgo che i suoi occhi sono quasi scarlatti... proprio come quelli di Kurama... è possibile che... nah!! Sarà solo una coincidenza! 
Ma allora sei nato scemo!! – esclama il diretto interessato e io sussulto per lo spavento. 
–Be', io sono già in ritardo sulla tabella di marcia, buona giornata.- dice il preside, guardando il suo orologio per poi sparire dietro la porta. 
–Ok... abbiamo due nuovi studenti... – fa il professore ancora confuso come tutti noi. 
–Visto che i due nuovi studenti si devono ancora ambientare... – incomincia lui, ma io smetto subito di ascoltarlo e guardo il corvino. In seguito sospiro, non ho alcuna voglia di passare del tempo con lui. 
Ahahah! – se la ride Kurama. 
Ma che ti ridi stupido Yokai?! 
Senti stupido moccioso, porta un po' di rispetto! Io ho migliaia di anni in più di te e poi ti ho salvato la vita. – dice lui abbastanza irritato per la mia mancanza, ma io sono rimasto basito alle sue ultime quattro parole. 
–Tu mi hai salvato la vita. – ripeto io cautamente. 
Sì, esattamente. IO Kurama, essere perfettissimo, bellissimo, potentissimo... so talmente tante cose che non basterebbero quattro ere per elencarle tutte. – dice lui, gonfiando orgogliosamente il petto. 
–Il solito megalomane. – dico, alzando gli occhi al cielo. Lui fa per ribattere, ma veniamo interrotti da Sakura che si avvicina a me e al ragazzo nuovo. 
–Sasuke-sama*. – lo chiama lei flebilmente mentre arrossisce e abbassa lo sguardo. 
–Naruko-kun*. – mi chiama e io scatto sull'attenti. Aspetta… perché a lui l'ha chiamato “sama” e a me “kun”?! 
Perché le piace, stupido! – mi spiega Kurama come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo. 
–Non è vero!! – urlo io di rimando mentre lui sbuffa scocciato. 
Ma io perché ci sto anche solo provando? Tanto tu non ascolti mai... sì moccioso, gli sta praticamente sbavando dietro, facendo gli occhioni e sbattendo le ciglia come tutte le oche in classe. – mi fa notare e con mio sommo dispiacere noto che è vero. 
–È solo una cotta e prima o poi si accorgerà che sono io il suo vero amore! Ci sposeremo, avremo tre figli, una bellissima casa, un cane... no, è meglio un gatto... no, un criceto! Io amo i criceti!! – dico entusiasta. 
Guarda, non ti sto neanche a dissuadere dalla tua idea, sarebbe fiato sprecato... dicono che l'amore rende ciechi, ma tu hai il cenone di Natale e Capodanno sugli occhi. – borbotta, prima di scomparire e io torno di colpo alla realtà. 
–Ciao... – fa Sasuke che cammina di fianco a me, ma io lo ignoro bellamente, anche se non posso negare che la sua voce è così sensuale... 
–Ciao... – ripete lui con più dolcezza. La sua voce è già attraente di suo e questa punta di dolcezza mi fa arrossire involontariamente. 
–C...Ciao. – gli rispondo mentre faccio un piccolo sorriso involontario. 
Awww! – fa Kurama con le lacrime agli occhi. Poi quelli del moro si illuminano come due fari, io rimango perplesso ma neanche il tempo di aprire bocca, che Sakura fa a me e al corvino segno di seguirla mentre gli occhi dello Yokai diventano rosso scarlatto. 
SENTI, STUPIDA BIG BABOL VIVENTE, LEVATI!!!! MI ROVINI LA SHIP COSÌ... ECCO!! BRAVA!... SEI CONTENTA?! – sbraita lui nella mia testa e io mi prendo un bello spavento.  
–Cosa urli senza preavviso?! Vuoi farmi venire un infarto?! – gli chiedo, ma la volpe è ancora concentrata a sbraitare contro la rosa. 
Ok... sono calmo... CALMO UN CORNO!!!! ‘STA QUA HA ROVINATO IL MOMENTO ROMANTICO!!!!- inveisce ancora lui e io sono perplesso. Momento romantico? 
–Kurama, ma hai mangiato qualche carne pesante? – gli chiedo, ma lui mi ignora bellamente e continua a urlare, poi si zittisce all'improvviso. 
Naru, ti ricordi quando ti ho detto che non puoi usare i miei poteri per risolvere i tuoi problemi? – mi chiede dopo poco. 
–Sì, certo... mi hai anche detto che non posso uccidere le persone…? – gli rispondo titubante mentre lo sento sogghignare; non so perché ma non promette niente di buono. 
Vero. Ma adesso riformulo meglio: non puoi usare i miei poteri per risolvere i tuoi problemi o uccidere qualcuno... almeno che non si metta a rovinare la MIA ship!! Quindi ricapitolando brevemente: non puoi usare il mio potere almeno che non sia Sakura, in quel caso puoi ucciderla in tutti i modi possibili. – fa lui tranquillamente mentre si guarda le unghie. 
–KURAMA! È DELLA MIA FUTURA MOGLIE CHE STAI PARLANDO!!! – sbraito dalla rabbia e lui alza gli occhi al cielo. 
Naru, Naru, Naru, TU sarai la moglie in futuro. – fa la volpe e io rimango perplesso. 
–Ehm... scusa, potresti andare avanti? La porta pesa parecchio... per favore. – fa Sasuke e vedo che sta tenendo aperta la pesantissima porta della palestra con una mano. Io - non so perché - subito dopo averlo sorpassato, vado nel panico. 
–Oh, mi dispiace... scusa, ero così assorta che non me ne sono... – cerco di giustificare, ma un dito si posa leggero sulle le labbra. 
–Oi, calmati. Non è successo nulla di grave. – dice dolcemente il corvino mentre passa il pollice sul mio labbro inferiore. 
Ship!!! Che dolci!!! Kawaii!!! Awww!! – urla lo Yokai, in me scatta una molla di rabbia: prendo in malo modo la sua mano. Lui mi guarda sorpreso. 
–Ti sarei grata se in futuro evitassi di toccarmi. – faccio minacciosa mentre mollo la sua mano. 
–Oh scusa, solo pensavo... – inizia il "didietro d'anatra", ma io lo interrompo bruscamente. 
–Pensavi che visto che sono una ragazza mi sarei sciolta come un gelato al sole per te, be'… errato!! IO non sono come le altre. – gli dico per poi voltarmi e seguire Sakura che non si è accorta di niente. 
Nooooooo!!! Ti rendi conto di quello che hai fatto??!! – fa "la causa dei miei guai" incredulo. 
–Sì, so benissimo quello che ho fatto: ho abbassato la cresta a quel pallone gonfiato. – dico, poi spengo la connessione con la kitsune. Torno in classe per la pausa di metà mattina e mi lascio cadere sulla sedia del banco vicino alla finestra che di solito è il mio posto. 
– Ehi! Ciao, tu sei Naruko, giusto? – mi chiede una voce a me molto conosciuta e sorrido, per poi annuire. 
–Io sono Eren Yeager. Sono il migliore di Naruto dalla Shōsakkā*... – incomincia lui, prima che io possa solo anche aprire bocca. – Sai, il primo giorno alla Shōsakkā ero agitatissimo perché non conoscevo nessuno e mentre mi scontravo con lui... – incomincia a parlare ininterrottamente, intanto io sorrido a quel ricordo. 
–Naruto non mi aveva avvertito del fatto che non stessi mai zitto. – faccio io fra una risatina e l'altra, ma si spegne di botto quando vedo il suo volto ferito. 
–Scusa, non volevo essere invadente... io... – incomincia a scusarsi lui, ma non riesco a trattenermi e scoppio a ridere. Intanto lui mi guarda senza parole, poi mi ricompongo. 
–Scusa, ma ti stavo solo prendendo in giro, scemo. – gli spiego dolcemente mentre gli tocco la punta del naso con l'indice. Lo osservo con una luce nuova: Eren è un ragazzo di media altezza, ha un viso lievemente allungato, e capelli scuri, i suoi occhi sono un miscuglio tra il verde e l'azzurro. La sua pelle è appena più abbronzata di quella del normale per gli europei, infatti credo che le sue origini siano tedesche. Le sopracciglia sono tese e sottili ed espressive, infatti lo fanno sembrare spesso arrabbiato o infastidito. Indossa l'uniforme* della scuola e al collo porta sempre una chiave. 
–Sai, sei molto carina... non mi fraintendere: non ci sto provando con te, ma ti piacerebbe prendere un gelato con me e un gruppo di amici oggi pomeriggio? – mi chiede improvvisamente, poi sorride e io faccio cenno di sì con la testa. 
–Perfetto! Allora ci andiamo subito dopo scuola o magari vuoi prima cambiarti? – mi chiede lui gentilmente e io gli dico che va bene subito dopo scuola. Lui per l'euforia mi abbraccia forte.  
Mancano cinque minuti prima che finisca la pausa. Mi giro verso il banco dove si trova Sasuke e vedo che è circondato da varie ragazze appiccicose, ma la cosa che mi sorprende più di tutte è Sakura che è seduta sulle sue gambe. 
Geloso?! – mi chiede la volpe con un sogghigno sul muso. 
–Cosa? Io? Geloso? Ma che dici? – gli rispondo mentre do un’ultima occhiata al corvino. Poi mi volto di scatto per via di un tonfo proveniente dalla cattedra. 
–Bene, mocciosi! Tornate ai vostri posti, la pausa è finita. – fa la voce fredda del professore più amato e odiato dell'istituto: il professor Madara Uchiha, non che il professore di matematica. 
Io mi irrigidisco sul posto e, nonostante manchino ancora una manciata di minuti alla fine della pausa, gli studenti tornano ai loro posti senza fiatare per non scatenare l'ira del prof., visto che oggi sembra che non abbia molta pazienza, o meglio, meno del solito. L'unico che sembra tranquillo è Sasuke che se ne sta lì seduto con un irritante sorrisino sul volto. 
La mano di Eren afferra la mia e io d'istinto la stringo forte mentre sento uno sguardo di fuoco puntato su di noi. 
La lezione inizia e per la prima volta osservo attentamente il mio prof. di matematica. È un uomo dal fisico imponente, statuario e dall'altezza elevata. È caratterizzato principalmente dall'espressione serena e noncurante che rivela la sua grande sicurezza di sé, nonché dal sorriso sarcastico di cui fa costante sfoggio. Porta i capelli neri molto lunghi che gli cadono sulla schiena e indossa, solitamente, un completo di colore rosso. 
–Vorrei poterti dire che anche se il professor Uchiha è sempre così in realtà è buono, ma non è vero. Non fare o dire niente di stupido almeno che tu non voglia passare le ore più brutte della tua vita... le poche persone che sono riuscite a dire qualcosa dopo la sua punizione... non sono più state le stesse dopo o almeno è quello che dicono, però io non vorrei avere la conferma di persona. – mi spiega lui in un sussurro e scosse di brividi. Io stringo le spalle, poi sento un braccio stringermi più saldamente mentre sento di nuovo quello sguardo di fuoco. 
Uhhh! È geloso! – fa Kurama. 




*Sama: si usa per una persona della quale si ha molto rispetto o molto spesso con le divinità. 

*Kun: è un modo rispettoso per rivolgersi a una persona adulta ma anche il contrario, però succede di rado. 

*Shōsakkā: scuola elementare (dai 6 ai 12 anni) 

*Indossa l'uniforme: in Giappone è normale mettere su l'uniforme della scuola che si frequenta solo i giorni liberi non si indossano. (Ne parlerò più avanti nel dettaglio.) 




Angolino di Miss Fantasy:  
*Partono i cori* 
Sì!! Ci sono riuscita!! Sì lo so, ci ho messo una vita ma questo
capitolo mi ha veramente messo a dura prova. (L’ho riscritto sei volte). 
Ebbene sì, eccoci all’inizio di tutti i casi...  
Ho messo qualche nuovo personaggio e qualche nuovo vocabolo. Per quanto riguarda la scuola ho preso delle informazioni vere quindi tutto ciò che vi scrivo sul Giappone è vero, ma non dovete prenderlo come oro colato perché è molto generico (le basi). Io faccio sempre delle ricerche e mi assicuro sempre che le mie fonti siano attendibili (internet, libri, amici che vivono in Giappone ecc.) questo è uno dei motivi principali per il quale ci metto sempre tanto. Spero che vi piaccia e che vi strappi un sorriso. Vi chiedo scusa per eventuali errori di battitura. Mettete una stellina per dare del ramen a Naruto e commentate in tanti. Se ci sono domande particolari fatele, io sarò più che felice di rispondervi.  
Ciao e alla prossima!😘 
   
 
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