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Autore: AntoGoesToLondon    08/03/2019    1 recensioni
"Cecilia, ventottenne alle prese con il suo primo lavoro in una multinazionale, trascorre un'esistenza particolarmente piatta, in cui tutti i giorni cominciava a somigliarsi.
Perennemente alla ricerca dell'amore a prima volta, finisce sempre per fantasticare sulla persona sbagliata, rimanendo inevitabilmente.
Sembra ormai che nessuna novità si prospetti per lei quando all'improvviso un'occasione la porterà nella grigia Londra"
PS: per questioni pratiche, ogni tanto qualche dialogo della storia sarà riportato in inglese!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo VI

 

 

24 Percy Street, London
Sede centrale di Zenith Media
08/08/2018
Ore 15,43
 
 
Qualche giorno più tardi, Lorenzo fissava lo schermo del suo iPhone con soddisfazione; l'aveva finalmente spuntata: quella sera Rebecca sarebbe uscita con lui.
Certo, si trattava di una cena infrasettimanale quindi, purtroppo per lui, non si sarebbe potuta trasformare in un'intera mattinata a letto il giorno successivo, però era sufficiente per iniziare.
Avrebbe tanto voluto coronare quella sua impresa – perché convincere la ragazza non era stato affatto facile – con il suo tipico balletto della vittoria ma purtroppo era in ufficio, seduto alla sua scrivania e di fronte alle proiezioni di target audience di Spotify e vari altri canali inviati dal suo collega, quindi non poteva.
L'unica cosa che il suo capo si aspettava da lui era che preparasse una buona presentazione per il cliente più importante del loro account e non di certo che flirtasse con una tipa, per quanto a Nathan divertisse sentire delle conquiste di Lorenzo. Per questi motivi, si limitò a esultare internamente dandosi la carica e sicurezza necessaria per affrontare il suo incarico per quella giornata.
Stava per inviare la presentazione considerandosi ormai soddisfatto del suo contenuto, quando ricevette un messaggio che gli cambiò totalmente l’umore.
“Hey, babe! Cambio di programmi. Mi sa che non ce la faccio stasera, ci mettiamo d’accordo in settimana, ok?”
Leggere quelle parole gli gelarono il sangue: ma come? Possibile che gli avesse dato buca ancora una volta?
Ovviamente, nascose il suo disappunto dietro una maschera di indifferenza estrema per non farle capire che ci sperava. “Hey, babe! Non preoccuparti, passo a trovarti in settimana” aggiunse lo smile del bacio e richiuse la chat.
Incrociò le braccia al petto e si appoggiò completamente contro lo schienale della sua sedia. “Che palle!” si lasciò sfuggire fra sé e sé, maledicendosi per averci sperato.
“Lorenzo, is the presentation ready? Could you please send it over?” domandò il suo capo comparendo alle sue spalle. Il ragazzo ruotò con la sedia incrociando lo sguardo di Nathan e annuì. “I’m sending it right now!” lo rassicurò.
L’uomo gli diede una pacca sulla spalla destra, aggiungendo un “Good boy!” e si allontanò nuovamente, lasciando di nuovo Lorenzo da solo a rimuginare sulla sua sfiga.
 
 
***
 
38 Chancery Ln,
Sede di Softender Global
Stesso giorno
Ore 15,23
 
 
A diversi isolati da lì, invece, Cecilia era immersa nella lettura di mille slides e non era esattamente di buon umore.
Era la sua prima settimana nel suo nuovo ruolo e l'unico suo compito per ora era, come le avevano i suoi colleghi, "get up to speed". E quale modo migliore per imparare anni di strategia media che leggere centinaia di pagine di linee guida, principi e vecchie campagne.
"Hey, Cecilia! Here your induction plan: we’re going now to see Nicky. Today is the only day Nicky can make it so I thought to organise it anyway. Sorry for the short notice” si scusò Daniel Chester, il suo nuovo capo.
Originario del Wales, Daniel era un uomo assolutamente alla mano, sulla quarantina, sposato da diversi anni e padre di due gemelli di nove anni. Aveva accolto la ragazza in modo impeccabile, dandosi da fare per rendere quella prima settimana il più facile e piacevole possibile per il nuovo membro del suo team, che si sentì subito in famiglia, nonostante i suoi vecchi colleghi le mancassero e non poco.
Cecilia annuì e gli rivolse un sorriso, accettando l’offerta con piacere; era stanca di leggere slides da sola, avere la possibilità di interagire con qualcuno era sicuramente preferibile. Ed inoltre l’avrebbe distratta dal suo pensiero fisso: Lorenzo.
Non aveva fatto altro che continuare a controllare il cellulare ad ogni minuto, sperando di vedere il suo nome spuntare in tutte le notifiche ricevute. Aveva sperato in un invito, in un messaggio, persino in uno squillo; qualcosa che le facesse capire che Lorenzo non si era dimenticato di lei e che volesse vederla ma non era successo nulla. Tutto taceva.
Dal loro primo e ultimo scambio di messaggi, non lo aveva più sentito. 
"Forse è stata una pessima idea scrivergli" pensò più volte ma dentro di sé quella flebile speranza che, in realtà, avesse fatto bene, non voleva saperne di morire.
"Is everything alright?" domandò l’uomo fissandola stranito. Era il terzo giorno di Cecilia e fin dal primo momento, le era sembrata una chiacchierona ma da quando era arrivata quella mattina, aveva parlato pochissimo.
"Yes, sure! I'm just thinking, so many things to learn" provò a giustificarsi rivolgendo all'uomo un secondo sorriso che venne ricambiato.
"Yeah, definitely! Nicky is going to concentrate all her amazing work in one hour so be prepared" rispose l'altro mentre guidava la ragazza verso la saletta riunione dove la donna li attendeva.
Una volta dentro, le lasciò da sola; in fin dei conti, lui quella roba la conosceva benissimo.
Cecilia invece lo ringraziò mentalmente di averle proposto di seguire quel mini training; per un'intera ora aveva smesso del tutto di pensare al ragazzo, prestando la massima attenzione alla sua interlocutrice che non faceva che sciorinare nozioni, dati, raccomandazioni che sarebbero diventati il pane quotidiano della giovane, anche se bisognava ammettere che, considerata la buona preparazione di base, molte cose Cecilia le sapeva altrettanto bene.
"Alright! I think we've covered everything" affermò la donna soddisfatta osservando i grossi fogli bianchi pieni di numeri e parole che aveva scritto durante quell'ora di training.
Dopodiché si avviarono entrambe verso l'open space parlando del più o meno. Le domande erano sempre le stesse: "How are you doing so far?", "Do you like London?" , "Whereabouts in Italy?"; ragion per cui la ragazza aveva imparato un breve discorso a memoria e rispondeva anche lei allo stesso modo. Di ritorno alla sua scrivania, d'istinto premette il tasto destro del suo smartphone per illuminare lo schermo, trovandosi inaspettatamente un messaggio.
"Ciao Cecilia, come stai? Senti, che fai stasera? Se ci sei, accetto quella birra volentieri
Cecilia continuò a fissare lo schermo sbattendo le ciglia a più riprese. Stava davvero leggendo un messaggio di Lorenzo?
Senza indugiare ulteriormente, aprì l'applicazione di messaggistica, digitando però su un'altra chat: quella con le sue coinquiline; le uniche che sapessero della sua momentanea ossessione.
"Girls, help! Lorenzo texted me!" fu l'allarme lanciato sulla chat.
Rimase a mordicchiarsi il labbro sperando che le sue coinquiline rispondessero presto e decidendo di non visualizzare il messaggio di Lorenzo che rimase perciò "non letto".
"What? What is he saying?" 
La prima ad accorrere fu Harriet che stava avendo una giornata alquanto noiosa a lavoro. Da quando il cantiere del nuovo complesso di grattacieli ultra moderni, vicino alla sua caffetteria, era stato messo in pausa, l'afflusso di persone era diminuito drasticamente, toccando i minimi storici in quel pomeriggio di Agosto, con la complicità anche delle vacanze estive.
"He's asking me out" rispose Cecilia aggiungendo che voleva vederla quella sera stessa.
Ad Harriet quell'improvviso bisogno di vederla sembrò tanto un ripiego ma non lo disse; la sua coinquilina era chiaramente euforica dato il numero di smile aggiunto ad un ogni suo messaggio, per cui decise di non demolirne l'entusiasmo.
"Go for it" suggerì infatti. In fin dei conti, quello che poteva essere un ripiego per lui, poteva trasformarsi in una piacevole serata per entrambi.
In quel momento ad unirsi allo scambio di messaggi, ci fu anche Camilla che invece non nascose i suoi dubbi.
"Honestly Ceci, this doesn't seem like a real invite. Probably he doesn't know what to do tonight and he thought it was a good idea to ask you out" scrisse in totale sincerità. Anche se non conosceva Cecilia da molto, non voleva che si beccasse una delusione.
Harriet si morse un labbro; come al solito, gli italiani si concedevano commenti poco carini e per nulla "polite", incuranti se potessero o meno risultare insensibili. Quella per Harriet era la principale differenza fra gli europei d'oltremanica e i sudeuropei.
Cecilia lesse quel messaggio più volte senza rispondere; ci aveva pensato anche lei, era consapevole che probabilmente non era un invito pienamente interessato ma non se ne importava. Voleva vederlo e quella era la sua occasione.
"I hear you" ammise. "But I wanna see him so.."
Lasciò volutamente i puntini alla fine della frase per sottintendere che non era abbastanza irremovibile.
"It's just a drink! What could go possibly  wrong?" sdrammatizzò la scozzese per eliminare un po' di tensione fra le due donne.
Così almeno pensarono tutte e tre, inconsapevoli che solitamente se c'è un'unica cosa che può andare storta, è abbastanza probabile che succeda.
 
***
 
L'appuntamento era fissato per le 19,30: si sarebbero visti al The Folly, un pub vicino Monument station. 
Ancora una volta, a suggerire il punto di incontro fu Lorenzo, che conosceva abbastanza bene la zona, essendo spesso di passaggio lì per via di alcuni clienti.
Cecilia calcolò il percorso su Google Maps scoprendo che le sarebbero bastati meno di venti minuti per arrivare a destinazione, per cui avrebbe avuto abbastanza tempo per sistemarsi un minimo prima dell'appuntamento. Per sua fortuna, era solita portare con sé il suo beauty case con tutto l'occorrente per truccarsi.
Inviò l'ultima mail della giornata e si chiuse qualche minuto nella toilette del suo ufficio per rinfrescare il trucco e sistemarsi i lunghi capelli. Quella mattina i suoi capelli non avevano voluto saperne di prendere la piega che con tanta pazienza Cecilia aveva tentato di fare, per cui provò a ravvivarli un po’ ottenendo, se possibile, un risultato ancora più sconclusionato.
Consapevole che la situazione non sarebbe migliorata, lasciò perdere e uscì dall'ufficio. Mentre camminava verso la stazione metropolitana di Chancery lane, non fece altro che osservare il suo riflesso ad ogni vetrina che incontrava nel tragitto, provando a sistemarsi i capelli e decidendo di darci un taglio solo una volta scesa in metro.
Era in anticipo rispetto all'orario stabilito: aveva pensato di arrivare prima per poter familiarizzare con il posto e rilassarsi un secondo prima di vederlo.
Tuttavia, questa sua accuratezza parve non bastare dato che si trovò Lorenzo in piedi davanti al portone del locale, con lo sguardo fisso sul suo smartphone.
"Dio, è bellissimo" pensò quando i suoi occhi si posarono sulla figura di lui.
Sentì persino le gambe cederle e per qualche secondo credette che sarebbe sprofondata lì, di fronte a lui.
Provò a darsi un contegno e si schiarì la gola per richiamare la sua attenzione.
"Ciao" disse non appena Lorenzo sollevò lo sguardo incontrando quello di Cecilia.
"Ciao" la salutò a sua volta rivolgendole un sorriso, che le causò un altro tuffo al cuore.
Anche lui rimase sorpreso dalla piacevole sensazione che le provocò la vista della sua nuova conoscenza e si chiese addirittura se la ragazza davanti a lui fosse la stessa persona che aveva ospitato per caso, circa una settimana fa. Probabilmente a dare un’aria diversa alla giovane era il modo in cui era vestita: il suo look era decisamente molto più curato rispetto a quello del loro primo incontro.
Indossava una gonna lunga rosso mattone, a vita alta, che ricadeva sinuosa lungo i fianchi evidenziandone la figura, abbinata ad una camicia di seta bianca con una leggera scollatura a barca, che aveva sistemato dentro la gonna per mettere in mostra la vita. Ai piedi invece portava un paio di mocassini neri che non entusiasmarono molto Lorenzo. 
Tuttavia, nel complesso le sembrò molto carina, anche se non all'altezza di Rebecca.
"Sei in anticipo" si dissero allo stesso tempo ridendo per l'accaduto.
"Sì, avevo finito un'attività e iniziare un nuovo task non aveva senso, per cui sono uscito" spiegò lui facendo spallucce.
Cecilia sbiascicò un "anche io" ed entrarono nel locale, dove Lorenzo aveva prenotato un tavolo loro due.
 
***
 
Esattamente come al loro primo incontro, non vi fu nemmeno un momento di imbarazzo o silenzio. Intavolarono una piacevole conversazione in modo del tutto spontaneo, toccando argomenti diversissimi e, a volte, senza correlazione fra di loro – anche Lorenzo era famoso infatti per i suoi continui voli pindarici.
Chiunque li avesse visti dall'esterno avrebbe pensato che quello avesse tutta l'aria di un appuntamento e dall'intesa che mostravano avere, sembrava non essere nemmeno il primo.
E fu cosi che senza nemmeno accorgersene, si ritrovarono ad ordinare la loro terza birra. "Oddio, se mi fai bere ancora, domani sto male" gli disse Cecilia quando la cameriera posò la sua pinta rossa sul tavolo.
Lorenzo rise, anche lui era un po' brillo ma avrebbe retto senza problemi anche una quarta birra.
"Non preoccuparti, finiamo questa e poi basta" la rassicurò facendo l'occhiolino.
Su questo Lorenzo fu di parola, non appena finirono la loro consumazione, decisero di avviarsi; in fin dei conti, era soltanto mercoledì e avrebbero dovuto affrontare una giornata lavorativa all’indomani.
Ebbero una leggera discussione alla cassa su chi avrebbe pagato cosa, decidendo che Cecilia avrebbe pagato soltanto il primo giro. D'altronde, erano quelli gli accordi.
Dovendo poi prendere la Tube dalla stessa fermata anche se avrebbero usufruito di linee diverse, si avviarono insieme.
Non appena entrarono in metro, si ritrovarono sul binario della District line in direzione Richmond/Ealing Broadway, ovvero la direzione di Cecilia.
"Ok, sei arrivata" disse il ragazzo guardando il display nero che segnalava l'arrivo del successivo treno fra 5 minuti.
Cecilia annuì. "Tu che devi prendere invece?" gli chiese.
"La Northern" rispose e indicò alle sue spalle il cartellone che segnalava il percorso da seguire con su scritto "Northern line".
"Bene, allora io mi avvio" aggiunse lui  aggiustando la tracolla di pelle sulla sua spalla sinistra.
Si avvicinò per salutarla con i classici baci sulle guance all'italiana e Cecilia fece altrettanto. Probabilmente nessuno dei due era un campione in fatto di coordinazione e finirono per scontrarsi, colpendosi sul naso.
Cecilia, rossa in viso come un peperone, si scusò e si morse il labbro inferiore in un modo così inconsapevolmente grazioso da far scattare qualcosa nel ragazzo, portandolo a compiere un gesto che non aveva minimamente previsto.
Come le sue labbra si ritrovarono ad applicare una leggera pressione su quelle di Cecilia, che successivamente si trasformò in un bacio di tutto rispetto, non avrebbe saputo spiegarlo.
Non ci sarebbe riuscita nemmeno Cecilia, le cui emozioni la travolsero del tutto, al punto che per qualche secondo dimenticò completamente dove si trovava e cosa stesse facendo. Si baciarono con trasporto per qualche minuto, incuranti degli sguardi dei passanti, finché il suono del treno in arrivo fece ritornare Lorenzo in sé, portandolo a distaccarsi da lei. 
"Dovresti andare" sussurrò ancora troppo vicino al viso di Cecilia, così tanto vicino che se la ragazza avesse avuto più coraggio, avrebbe potuto riprendere quel piacevole contatto senza dare molte possibilità a Lorenzo di opporre alcuna resistenza.
Ancora intontita, Cecilia annuì dimostrandosi del tutto incapace però di salutarlo o dirgli altro.
"Vai sennò la perdi" la incoraggiò lui, ormai tornato del tutto in sé.
Solo in quel momento, Cecilia reagì e salì sulla metro rimanendo impalata davanti agli sportelli della metro che si chiusero, rendendo così inudibile il suono delle parole "Sono un coglione" pronunciate da Lorenzo.
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Angolo dell'autrice


Ciao! Oggi leggemente in anticipo! Che ne pensatedi questo capitolo?

Lorenzo ci ha ripensato? Gli piace Cecilia? E la Ceci? Starà già scegliendo le fedi nuziali? Lo scopriremo nel prossimo capitolo!

Spero che finora la storia vi stia piacendo - io ce la metto tutta!

Grazie e a presto,

Anto 
   
 
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