- Scritta per la quarta settimana del COW-T9 | prompt: ridere all’improvviso;
- 607 parole;
Jinora è piccola, deliziosa e graziosa, con gli occhi enormi e i capelli che le danzano attorno al viso tondo. Bolin le è sempre stato affezionato, come a Ikki, a Meelo e a Rohan. Quando era bambina talvolta gli capitava di chiamarla sorellina, un po’ per prenderla in giro, un po’ perché in fin dei conti l’avrebbe anche potuta considerare tale, anche se passava molto più tempo a giocare con Ikki e Meelo. Ha continuato a sembrargli una bambina anche quando le sono stati imposti i marchi dei maestri del Dominio dell’Aria e, per le regole dei monaci, è diventata adulta.
Quando poi Jinora, insieme ai fratelli, parte per il Tempio dell’Aria occidentale per allenare i nuovi Dominatori dell’Aria, ha quattordici anni e ancora l’aspetto di una bambina. Bolin le dice addio e la chiama sorellina un’ultima volta.
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Rivederla, anni dopo, è strano e quasi uno shock. Insieme a Mako, fa da scorta all’Avatar, a Korra, al Tempio dell’Aria occidentale e lei è la prima ad accoglierli, insieme a Meelo. Ikki non c’è; sanno solo che si è invaghita di uno dei monaci privi di dominio che si occupavano dei bisonti volanti e che è scappata via. Tenzin ha dato di matto quando lo ha scoperto, ma Bolin l’ha trovata una cosa piuttosto divertente, piuttosto da Ikki e non ha battuto ciglio quando l’ha saputo, anche se nella sua mente è ancora la bambina rumorosa e un po’ petulante che seguiva lui e Mako ovunque quando andavano a fare visita a Korra.
Bolin non riconosce più la bambina che ha conosciuto nella donna che gli è davanti. Jinora è diventata bella, con l’aria serena e sicura e la tranquillità propria solo dei nomadi dell’Aria. Gli mostra il tempio e fa loro da guida, aggiornandoli sulle ultime novità e ascoltando con attenzione le notizie che portano con loro da Città della Repubblica.
Ha cambiato anche voce, a completare quel mutamento ovvio, ma che per Bolin si rivela più traumatico del dovuto. Non è più una bambina, dopotutto a quasi venti anni, ma sembra quasi che se ne fosse dimenticato.
Mako e Korra rimangono al tempio per poco tempo, un paio di settimane al massimo. Sbrigano gli affari per cui sono venuti, conoscono i nuovi dominatori e trascorrono un po’ di tempo con Jinora e Meelo come quando erano bambini, anche se entrambi sono impegnati con i lavori del tempio e danno loro meno attenzione del dovuto. Bolin si trattiene per un po’ più di tempo, senza un reale motivo.
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Jinora trascorre con lui i pomeriggi, dopo gli allenamenti e la meditazione, quando è ancora presto per la cena o prima di andare a dormire. Meelo all’inizio fa lo stesso, ma a un certo punto intuisce di essere di troppo e sparisce, con la discrezione che solo qualche anno prima non avrebbe mai avuto.
Bolin la aiuta a rimettere in ordina la biblioteca de tempio, a spostare i grandi massi che giacciono ammucchiati in giardino da tempo immemore e a svolgere tante altre piccole attività che in realtà non sarebbero compito di Jinora, ma che danno a entrambi una scusa di trascorrere insieme del tempo senza chiedersi il perché.
È imbarazzante e Bolin sa di essere anche piuttosto ridicolo; ogni tanto scoppia a ridere, nel tentativo di allentare la pressione, ma ottenendo come solo risultato quello di attirare l’attenzione di qualche curioso. Altre volte è Jinora a ridere, anche se lui non ha detto o fatto nulla di divertente e a ritrovarsi con le orecchie rosse e il desiderio di toccarlo.
Bolin non la chiama più sorellina e prova un disagio misto a imbarazzo nel trovarla attraente.