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Autore: Vanx_vanix    11/03/2019    3 recensioni
Ciao a tutti questa e la primissima FF che scrivo in assoluto, Sana e Akito non si conoscono, saranno i testimoni di nozze dei loro rispettivi migliori amici. Che cosa avrà il destino in serbo per loro, il loro legame è nato molto prima del loro primo incontro, e a capirlo per primo sara proprio Akito.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7
Aprirsi
 
POV Akito
 
S: - Già! Ma ha bisogno del sole per brillare –
Mi volto di scatto verso di lei e appena i nostri occhi si incontrano tutto si ferma.
Mi perdo completamente nelle sue iridi e vedo passarmi davanti agli occhi tutta la mia vita e tutto ciò che ho fatto fino a due giorni fa.
Mi rendo conto solo adesso che fino ad ora ho brancolato nel buio, credevo di vivere una vita tranquilla senza più rimorsi e con la coscienza pulita, ma concretamente come ho vissuto fino ad ora?
Mi sveglio la mattina faccio la mia solita corsa, dopo pranzo mi dirigo nella mia palestra per fare lezione fino a sera, dopo di ché mi dirigo al solito bar per bere qualcosa per poi tornare a casa. Nei fine settimana vado in qualche pub giusto per passare una serata diversa e come sempre mi porto a casa la classica ragazza da una notte e via. Cosa c’è di concreto in tutto ciò? Praticamente niente!
E poi arriva “lei”! Che ti prende per mano mentre stai cadendo nel vuoto, perso nella tua più grande paura.
 Senza neanche conoscerti e dopo averle urlato contro, insultata e ignorata lei ti prende per mano e con quel semplice gesto e un sorriso ti da quella forza che ti mancava per ritrovare la calma e riemergere dal baratro. 
“Lei” che si entusiasma a tal punto da sembrare una dolce e buffa bambina e riesce a strapparti il tuo primo sorriso.
 “Lei” che con la sua presenza e i suoi modi di fare la sua complicità e la sua allegria ti fa uscire da quel circolo vizioso che ti sei creato, fatto di solitudine, e ti fa vedere il mondo sotto un'altra luce.
Le parole di mia madre mi rimbombano nella testa “ti ho dato la vita per viverla, vivila a pieno” credevo veramente di esserci riuscito, ma mi sbagliavo e la giornata appena trascorsa ne è la prova. Ho vissuto più emozioni e esperienze nelle ultime 48 ore che in 26 anni, e tutto grazie a lei.
Cos’è lei per me? È questa la risposta alle mie domande? Lei è la mia luce?
Forse si o forse no ma l’unica cosa certa in questo momento è che vorrei solo stringerla a me e non lasciarla andare mai più e più la guardo, più ci penso, e sento che la risposta alle mie domande è sì! Lei è la mia luce è ciò di cui ho bisogno per poter brillare anche io in questa vita.
E dopo aver raggiunto questa consapevolezza il desiderio di abbracciarla e sempre più forte che decido di cedere alla mia tentazione..
DLIN DLON…
Dannato fattorino……..
 
******* 
 
Rabbia, rabbia e rabbia.
È tutto ciò che provo in questo momento, solo rabbia.
Se quel dannato fattorino non avesse suonato a quel dannato campanello l’avrei fatto, avrei stretto fra le mie braccia Kurata, ma dopo cosa sarebbe potuto succedere? Come avrei giustificato il mio gesto?
Forse è stato un bene che sia arrivato in quel momento perché davvero non saprei come avrei potuto giustificare ciò che ero intenzionato a fare, e dovrei sentirmi sollevato ma non ci riesco perché la rabbia rimane, ed è una rabbia che non avrei mai più voluto provare, rabbia per me stesso.
Sì! sono arrabbiato con me stesso. Perché dopo aver raggiunto la consapevolezza che Kurata è la mia ancora di salvezza “la mia luce”, come farò dopo questa settimana, quando dopo il matrimonio ognuno ritornerà alle proprie vite?
Se ripenso a come mi sono sentito quando l’ho lasciata in aeroporto, come mi sentirò quando ritornerò a casa? “Peggio, sarà molto peggio”.
E resto qui a scervellarmi su come mi devo comportare, cosa devo fare, dovrò prendere le distanze da lei fin da subito prima che sia troppo tardi? O è già troppo tardi?
Solo al pensiero sento già il vuoto che mi opprime il petto e mi manca l’aria.
Dannazione! Ma è possibile che abbia questo potere su di me? È possibile che io sia così debole?
Non so proprio cosa devo fare, so che devo allontanarmi il prima possibile da lei, ma non voglio, non ne ho la forza.
In questo mento vorrei solo prendere a calci e pugni me stesso per essermi cacciato in questo guaio. Devo trovare subito una soluzione, ne va della mia salute mentale, sento che da un momento all’altro rischio di scoppiare e ho decisamente i nervi a fior di pelle, se non fosse stato per la mano di Kurata che in questo momento si è posata sulla mia, avrei frantumato il bicchiere contenente la birra.
Il mio sguardo si posa prima sulla sua mano poi su di lei che mi guarda attonita e impaurita e tutta la mia rabbia si dissolve lasciandomi inerme davanti a quegli occhi impauriti. Mi sento uno schifo perche sono stato io far tramutare il suo sguardo limpido e gioioso in quello pieno di paura.
S:-Hayama ti chiedo scusa per quello che ho detto prima non era mia intenzione offenderti! Sono mortificata, non penso assolutamente che tu sia una persona buia non so neanche perche abbia fatto quello stupido commento, mi è uscito cosi in modo naturale ma riferito alla luna non a te personalmente non volevo assolutamente fare un paragone con te, mi dispiace moltissimo che te la sia presa, davvero, non era mia intenzione –
Ed ecco che affiora il senso di colpa, come può solo pensare che io ce l’abbia con lei? Però, dopo tutto, come darle torto? Anche io al suo posto avrei pensato la stessa cosa.
Dopo aver aperto al fattorino sono rientrato in casa con le pizze senza degnarla di uno sguardo e senza proferir parola, mi sono chiuso nei miei pensieri e nella mia rabbia.
H: - Non ti devi scusare, non mi sono offeso – cerco di tranquillizzarla ma non mi sembra molto convinta.
S: - Sicuro? Non si direbbe dal tuo comportamento, non hai più proferito parola da quando è arrivato il fattorino, e durante tutto questo tempo eri teso e scuro in volto, poi a momenti avresti stritolato quel povero bicchiere –
Infatti, come pensavo non è convinta della mia risposta e vedere il suo volto incupirsi ancora di più fa accrescere il mio senso di colpa.
Ora come posso fare per rimediare? Non voglio assolutamente che si senta in colpa per un qualcosa che non ha fatto, l’unica maniera che ho per rimediare e confessarle la causa del mio turbamento. Ma così facendo dovrei mettere a nudo la mia debolezza e non sono pienamente sicuro di volerlo fare. Sarebbe come allentare i nodi alla mia corazza, che porto dietro da sempre, una corazza così dura e impenetrabile che ora in sua presenza faccio fatica a controllare e sento che i nodi si stanno allentando contro la mia volontà.
H: - Non sono arrabbiato con te Kurata, ma con me stesso! –
La confusione che leggo nel suo volto e la stessa che attanaglia me, le parole sono uscite dalla mia bocca senza che me ne rendessi conto, la corazza sta cedendo e ho paura, una fottuta paura che però non mi impedisce di continuare a parlare ma al contrario le parole fuoriescono senza controllo.
H: - Perché ciò che hai detto è la verità! –
Se lei è rimasta stupita dalle mie parole io sono letteralmente scioccato dal non essere riuscito a trattenerle.
S: - A-Akito, ma cosa intendi? –
Oramai i nodi si stanno sciogliendo uno ad uno e trattenerli e quasi impossibile.
H: - Sana, hai solo dato un nome a ciò che sono da sempre, un uomo chiuso nella sua oscurità, e me ne sono reso conto nel momento in cui hai fatto quel commento. La giornata che abbiamo trascorso oggi tra chiacchiere, passeggiate e confronti io non l’ho mai sperimentata in vita mia. –
Se prima ero io quello sconvolto ora lo è lei e io sono sempre più stupito di come sono riuscito ad aprirmi per la prima volta con qualcuno, avrei anche potuto fermarmi e non rivelarli tutto ma sentivo l’estremo bisogno di doverlo fare e non sono per niente pentito, anzi mi sento sollevato per la prima volta in vita mia.
Sana è rimasta senza parole, e vederla cosi scioccata per quel poco che la conosco è a dir poco strano. Sono molto curioso di sapere cosa sta pensando in questo momento e la risposta alla mia domanda non tarda ad arrivare.
S:-Hayama, stai cercando di dirmi che te ne stai sempre solo isolato da tutti?-
Oramai inerme davanti a quegli occhioni color cioccolato che scrutano i miei e riescono con un semplice sguardo ad arrivare fino nel profondo della mia anima, incapace di resisterle e impedirle di leggermi dentro, annuisco affermativamente alla sua domanda.
S: - Caro Hayama questo è inconcepibile! – mi canzona con una punta di rimprovero.
E poi mi sorprende ancor di più quando si avvicina a me con uno sguardo indecifrabile e con un sorrisetto tra il malizioso e il divertito, e giuro che la sua vicinanza mi manda completamente in tilt il cervello. Non so a quanti kami devo appellarmi per mantenere la compostezza e frenare il desiderio di fiondarmi su quelle labbra cosi rosse e carnose, so solo che, se si avvicinasse ancora di qualche centimetro non riuscirei a fermare il mio impulso.
S: - Sai Hayama che dopo quello che mi hai appena detto tu non ti libererai più di me? -
Possono sei piccole parole riempirti il cuore e farlo battere all’impazzata ed avere la sensazione che ti possa uscire fuori dal petto.
Possono! E come se possono.
Questa è la minaccia più bella che mi abbiano mai fatto, e alla quale vorrei sottostare per sempre.   
 
 
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutte, scusate,sono imperdonabile per aver ritardato di un’anno la pubblicazione del nuovo capitolo.
Ma tra vari impegni e problemi famigliari non riuscivo a trovare il tempo per scrivere.
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia e spero di non dover ritardare ancora cosi tanto per il prossimo.
Un grosso baccio e un abbraccio a tutte voi che seguite la mia storia, a chi recensisce e a chi segue in silenzio, fatemi sapere se vi piace lo svolgimento della storia, i vostri commenti mi aiutano a migliorare e a motivarmi sempre di più. Un bacio e un abbraccio, a presto al prossimo capitolo.
   
 
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