Coperta dalle nuvole, protetta dall'oscurità della notte, brillava alta nel cielo la stella solitaria. Circondata da un'aura di mistero, essa osservava da lontano il mondo e le altre stelle, che brillavano insieme creando il firmamento.

Un giovane uomo, con i suoi grandi e bruni occhi stava scrutando la volta celeste, alla ricerca di quella stella. Ogni sera saliva sul picco della montagna, solo per osservare quel buio angolo di cielo e la sua regina. La sua visione lo affascinava, era consapevole che la notte non sarebbe la stessa, senza di lei.

Ciò che egli contemplava non era la sola luce di una stella, ma la nuda essenza della notte, che con la sua splendida danza illumivava la mente e riempiva il cuore di incanto. Attraverso quel puntino luminoso, poteva vedere riflessi nel cielo i suoi desideri, i suoi sogni, che la stella solitaria aveva il potere di realizzare. E la stella sapeva ascoltare i veri desideri degli uomini. Lei era la regina della notte, e non si mostrava a tutti, ma brillava solo agli uomini capaci di guardare ad essa con gli occhi del cuore.

Ciò che la stella non poteva aspettarsi, era che l'oggetto del desiderio di quell'uomo fosse proprio lei. Lui era triste a vederla cosi sola, e desiderava vederla brillare insieme alle altre stelle. La regina della notte restò stupita da quella richiesta così disinteressata. Lei era una stella di rara bellezza, la cui presenza sarebbe bastata da sola a illuminare la volta celeste, nascondendo la luce delle altre stelle sue gemelle. Ma dentro di sé, la stella solitaria non desiderava altro che un po' di compagnia, di splendere insieme alle sue sorelle. Perché nonostante la sua bellezza, sapeva anche lei che brillare con le altre stelle avrebbe reso più luminoso il cielo.

Lusingata dalla richiesta di quell'uomo, che desiderava per lei una vita diversa, la regina della notte abbandonò lentamente il suo regno, ricongiungendosi finalmente alle sue gemelle. Per una notte ancora, essa brillò della sua luce più bella, solo per lui. Il cielo notturno si tinse di un tiepido azzurro, con sfumature dorate che si stendevano verso l'orizzonte. La notte aveva ancora la sua regina, che ora era circondata da tante piccole e luminose ancelle.

L'uomo guardò con la gioia negli occhi quel gioco di colori. In quella notte splendente, in cui il cielo era illuminato di azzurro, gli sembrò di scorgere un volto familiare. Era il viso di una donna, che gli sussurrava grazie, e lo invitava a raggiungerlo. Lei da lassù lo avrebbe aspettato, e come in un sogno, la luce dei loro cuori avrebbe illuminato ogni notte per l'eternità.