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Autore: queenjane    13/03/2019    1 recensioni
Riprendendo spunto da una mia vecchia storia, Beloved Immortal, ecco il ritorno di due amati personaggi, due sorelle, la loro storia, nella storia, sotto altre angolazioni. Le vicende sullo sfondo tormentato e sontuoso del regime zarista.. Dedicato alle assenze.. Dal prologo .." Il 15 novembre del 1895, la popolazione aspettava i 300 festosi scampanii previsti per la nascita dell’erede al trono, invece ve ne furono solo 101.. "
Era nata solo una bambina, ovvero te..
Chiamata Olga come una delle sorelle del poema di Puskin, Onegin ..
La prima figlia dello zar.
Io discendeva da un audace bastardo, il figlio illegittimo di un marchese, Felipe de Moguer, nato in Spagna, che alla corte di Caterina II acquistò titoli e fama, diventando principe Rostov e Raulov. Io come lui combattei contro la sorte, diventando baro e spia, una principessa rovesciata. Sono Catherine e questa è la mia storia." Catherine dalle iridi cangianti, le sue guerre, l'appassionata storia con Andres dei Fuentes, principe, baro e spia, picador senza timore, gli eroi di un mondo al crepuscolo" .... non avevamo idea,,, Il plotone di esecuzione...
Occhi di onice.
Occhi di zaffiro."
"Let those who remember me, know that I love them" Grand Duchess Olga Nikolaevna.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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"..you are my heart, even if you are  broken"
"...and You’ve taught  me wrong from right, and I show you what I am"

Dalle annotazioni di Alexander Rostov Raulov in Crimea, del marzo 1917”.. a marzo sono cominciati i disordini, la gente aveva fame, i prezzi delle cibarie dall’inizio del conflitto erano aumentati del 400 per cento..l’8 marzo, donne affamate si sono unite a gruppi di scioperanti e socialisti, gridavano “Abbasso l’autocrazia” e cantavano la Marsigliese. Le violenze sono cominciate il 9 marzo, hanno saccheggiato i negozi per prendere il poco cibo rimasto..(..) Tafferugli, pattuglie male in arnese ..(..) scoppiò l’anarchia, il governo era paralizzato, sparatorie.. i soldati che sparavano gli uni contro gli altri e si unirono ai rivoltosi.. Effetto domino.(..) il governo si dimise e ne venne formato uno provvisorio, il cui leader era Kerenskij..Lo zar era alla Stavka (..) Saccheggi e vandalismi, sui palazzi sventolavano le bandiere rosse..La guardia imperiale disertò (…) L’abdicazione di Nicola II, per sé e suo figlio, a favore di suo fratello Michele, che rinunciò a sua volta al trono, fecero terminare 304 anni di storia..” 
Da una nota di Andres Fuentes “.. ero con lo zar, via via che giungevano le informazioni, tutti lo scongiuravano di abdicare in favore di Aleksej, sotto la reggenza del granduca Michele,  per evitare un bagno di sangue, che era scoppiata una rivoluzione, che l’odio per l’imperatrice aveva toccato il parossismo estremo.  Quasi tutti i suoi generali gli chiedevano di abdicare, perfino suo cugino Nicola Nicolevic aveva pregato in ginocchio per quello. Rostov-Raulov fu il solo a dichiararsi contrario, come me. “Non fatelo, per favore” sottovoce, mi scrutò a lungo, il viso non tradiva alcuna emozione “Pensateci ancora”  passando a guardare il paesaggio innevato fuori dai finestrini, per un pezzo “Lascerò il trono a mio figlio” si fece il segno della croce, imitato da tutti e appose la firma  sull’atto predisposto, vergando 15 marzo 1917, ore 15.00.  Fumò continuando a scrutare fuori, in silenzio, poi chiese di parlare con il dottor Federov.”Ditemelo in tutta franchezza, la malattia di mio figlio è incurabile?”  “La scienza ci insegna, sire, che non vi sono cure e tuttavia alcuni malati, qualche volta, giungono ad un’età avanzata. Tuttavia, Aleksey Nicolevic è alla mercé di qualsiasi accidente..” Difficilmente avrebbe cavalcato, sempre doveva fare attenzione a non stancarsi troppo, a non compiere movimenti azzardati.. E sicuramente, il governo provvisorio, già ostile agli imperatori, ben difficilmente gli avrebbe concesso di tenere con sé il ragazzo, in caso di esilio li avrebbero separati.  Lo zar scosse la testa, mormorò tristemente che lo sapeva, che Aleksey non avrebbe potuto servire la Russia come voleva per lui, aveva quindi il diritto di tenerlo con sé e i suoi. E tanto non era giusto, Catherine. Verso le nove giunsero due inviati della Duma e del Governo provvisorio, iniziarono con i loro sproloqui e vennero interrotti da un cortese cenno della mano “Il discorso non serve, ho deciso di rinunciare al trono, fino alle tre di oggi pensavo a favore di mio figlio, ora ho mutato opinione in favore di mio fratello, confido che comprenderete i sentimenti di un padre. Firmò un nuovo atto di abdicazione, secondo i propri desideri, mantenendo invariata la data e l’ora. Come noto, Michele non accettò e finì così” 


Quando lo zar aveva assunto il comando delle truppe, a partire dall’agosto 1915, si era stabilito a Mogilev, sede del Quartiere Generale, portando con sé suo figlio Alessio. Quella fu la sua grande avventura.

Il mio fratellino, che marciava, mangiava zuppa e pane nero come i comuni soldati, dolce, tenero, prezioso, a fighter..
E l’affetto, l’amore che aveva Alessio per me ed io per lui non erano venuti meno, rimasero sempre, immutabili e saldi, quante volta ha dormito sereno tra le mie braccia, le ciglia immense chiuse nelle vie del sonno, al risveglio raccontava di avere fatto sogni su di un cavaliere, lotte e regni incantati. Il suo sorriso brillava sul filo dell’acqua, fiero come quello di superba ninfea.
Alexei has grown very much and developed in every sense of the word…
And me too. Just a little.


Aleksej Romanov. 
In principio era l’erede, atamano di tutti i cosacchi, viziato e coccolato, poi fu  prigioniero,  figlio di un uomo senza nessun titolo, lui che un tempo aveva regnato su circa un sesto del globo, .. tranne che Colonnello Romanov, la madre una tedesca, una meretrice senza onore. 
Quel ragazzino  aveva il coraggio di un leone..
I figli dell’ultimo zar di tutte le Russie si chiamavano Olga, Tatiana, Maria, Anastasia e Alexei, la loro storia doveva avere termine, per chi li fucilò, nelle prime ore del 17 luglio 1918 in una cantina .. nessuno doveva ricordarsi di loro..
E la loro storia visse e vive ancora.
 Their  story  lives and lived on for years.
Ed in alcuni giorni, quando il dolore mi sbarra il respiro, come un ferro rovente, una maschera di vetro, le parole erano troppe o nessuna, respiro, ancora e di nuovo, e lascio fluire le sillabe, scrivo.

"..you are my heart, even if you are  broken"
"...and You’ve taught  me wrong from right, and I show you what I am"
 
   
 
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