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Autore: thisisanerd    14/03/2019    1 recensioni
Primo libro di una trilogia scritta da Cassandra Clare (la conoscete forse in quanto autrice di Shadowhunters) e da me tradotta.
Incentrata sul personaggio di Draco Malfoy ma non solo, contiene una grande dose di avventura, imprevisti e, perché no, di amoreggiamenti.
Tratto dal primo capitolo:
«Non c'era ragione di insultare Malfoy.» intervenne Hermione «Penso che dovresti provare a essere dispiaciuto per lui, Harry - »
«Dispiaciuto per lui!» guaì «Perchè? È ricco, la sua famiglia è potente, è bello e le ragazze lo amano - »
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, I Malandrini | Coppie: Draco/Ginny, Draco/Harry, Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Da V libro alternativo
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DISCLAIMER: l'opera originale non mi appartiene, mia è solo la traduzione italiana. Ho cercato di tradurre in maniera letterale, difatti alcune frasi possono sembrare forzate, ma ho pensato fosse opportuno cercare di non variare lo stile di scrittura dell'autrice. In altre parti invece, ho dovuto variare lo scritto, in quanto ci sono alcune espressioni inglesi che non hanno una corrispettiva italiana. Ora vi lascio alle parole di Cassandra Clare.




HARRY A MALFOY MANOR

Dopo pranzo Harry aveva allenamento di Quidditch. Draco andò presto al campo per allenarsi e si sedette su di una panca alla luce del sole, tenendo la Firebolt di Harry tra le sue mani - era bella da vedere, lo doveva ammettere. Suo padre si era rifiutato di comprargliene una fino a quando non avrà battuto Harry a Quidditch - che, Draco aveva fatto notare, non sarebbe stato facile da fare fino a quando lui non avesse avuto una Firebolt per superare quella di Harry. Con la coda dell'occhio vide un movimento che lo mise in allerta sulla presenza di qualcun altro nel campo, qualcuno che stava camminando verso di lui. Era una ragazza davvero carina, in abiti blu, i suoi lunghi capelli neri le ricadevano sulla schiena. Draco riconobbe vagamente la Cercatrice di Corvonero, qualcuno contro cui aveva già giocato.

«Ciao Harry!» lo chiamò con voce civettuola.

Draco sobbalzò. Stava ancora esaminando la Firebolt. Infatti, era nervoso per l'allenamento. Harry aveva uno stile di volo distinto e, beh...Draco non lo voleva ammettere, ma Harry era un miglior volatore di lui. Magari i suoi compagni - .

La ragazza atterrò nel campo vicino a lui, interrompendo i suoi pensieri.
Draco era infastidito. Desiderava davvero avere qualche momento in più da passare con la Firebolt, pensando all'allenamento.

«Harry, Harry, Harry.» disse la ragazza guardandolo come se lui fosse un adorabile, ma anche fragile e piccolo.

«Si?» disse Draco «Hai bisogno di qualcosa?»

«Non mi hai invitata ad uscire negli ultimi due giorni.» disse la ragazza. «Solitamente mi avresti fermata nei corridoi o mi avresti mandato un gufo.»

«Sono stato occupato.»

«Occupato?» disse in un tono che suggeriva che nessun ragazzo era mai stato troppo occupato per lei.

«Non è facile essere Harry Potter.» Draco continuò, animandosi. «Ho le lezioni, più il Quidditch, più le interviste con la Gazzetta del Profeta, tonnellate di cose buone da fare e male da vanificare, in più mi dà la caccia il più spietato assasino che uccise i miei genitori. Non ho tempo per gironzolare attorno alle ragazze.»

La ragazza stava di fronte a lui con la bocca aperta. Così, appariva meno bella.

«Se pensi che mi convincerai ad uscire con te parlandomi così,» disse, la sua voce piena di rabbia «sappi che ti sbagli, Harry Potter!»

«Bene.» disse Draco «Non uscire con me. Io sono famoso, posso uscire con chiunque.»

Con un urlo di rabbia, la ragazza si alzò in piedi e camminò in mezzo al campo. Draco la guardò andarsene, quasi grato di aver avuto altro a cui pensare oltre all'allenamento di Quidditch.

***

Se Harry avesse saputo che Draco Malfoy stava rovinando ogni sua possibile chance di uscire con Cho Chang, sarebbe stato irritato. Ma era addormentato sul retro della carrozza invisibile di Lucius Malfoy (Madama Chips non avrebbe permesso al Signor Malfoy di Smaterializzarsi con il figlio fino a che egli era in stato di incoscienza), trasportato rapitamente tra lande deserte e ventilate verso Malfoy Manor.

***

Al campo di Quidditch, Draco scoprì che non aveva niente di cui preoccuparsi: non aveva solamente ereditato la cecità di Harry, ma aveva acquisito anche la sua spettacolare abilità nel Quidditch. Draco si librò e planò sulla sua scopa, sorpreso di quanto fosse facile. Quando fecero una partita in allenamento, catturò facilmente il Boccino, e fece giri su giri nell'aria mentre i compagni di squadra di Harry lo applaudivano ed ecclamavano.

Hermione, che era venuta a vedere il suo allenamento, urlò «Sei fantastico, Harry!»

Draco la salutò, e poi accadde: non vedendo Hermione in campo, George indirizzò con forza un Bolide contro il suolo. Quello si mosse come un lampo verso Hermione, che era troppo scioccata per muoversi.

Senza smettere di pensare, Draco fece una spettacolare picchiata sulla Firebolt di Harry, lanciandosi verso il suolo come un proiettile. Sfrecciò verso il Bolide - stava andando così veloce, non poteva quasi crederci - era davanti al Bolide - era al suo livello, ma vicino al suolo - strattonò violentemente la scopa, frapponendosi tra di esso ed Hermione - e lo colpì con forza allo stomaco, buttandolo giù dalla sua scopa e facendolo cadere da circa un metro di altezza. La Firebolt gli cadde addosso. Draco stette sdraiato per un momento, respirando affannosamente. Sentì rumore di passi, la squadra di Grifondoro era atterrata e stava accorrendo per vedere se stesse bene.

Lentamente, aprì gli occhi - gli faceva male lo stomaco, ma sembrava non ci fosse niente di rotto. Guardò in alto e vide Hermione osservalo, bianca dallo spavento.

«Harry.» disse «Potevi essere ucciso.»

Spostò lo sguardo, sentendosi a disagio, e vide il resto della squadra osservarlo attentamente. George continua a scusarsi, Fred lo colpiva, ed Elizabeth, Katie e Alicia si alternavano nel confortare Hermione e davano pacche a Draco. Alla fine, Draco riuscì a liberarsi abbastanza per alzarsi.

«Ora» disse Fred, che era il Capitano «Torna al castello, Harry, hai fatto abbastanza.»

«Lo accompagno.» disse Hermione alzandosi.

Hermione, per il nervoso, parlò lungo tutto il tragitto. «Tutti parlano di come tu abbia spaventato Goyle durante Cura delle Creature Magiche, Harry, è stato strepitoso, cosa gli hai detto?»

Draco sogghignò «Niente, l'ho solo sfidato a duello...Sai che non è bravo in queste cose.»

«Beh, sei brillante, il suo sguardo! E il modo in cui è corso via!»

Hermione si sciolse in una risata, Draco la guardò, e, senza chiedersi cosa stesse facendo, prese la sua Firebolt e la sua attrezzatura per il Quidditch, afferrò Hermione e la baciò. Per un momento, lei ricambiò. Poi si irrigidì e si allontanò da lui.

«Harry, no!» I suoi occhi, scioccati, lo osservavano.

Per la prima volta nella sua vita, Draco sembrava non avesse detto niente.

«Non dovresti prendermi in giro in questo modo.» disse Hermione con le lacrime agli occhi «Non è giusto.»

«Non ti sto prendendo in giro!» gorgogliava Draco, ritrovando le parole.

«Non è giusto.» ripetè «Harry, sei il mio migliore amico, e io so cosa provi per Cho- »

«Cho?» Draco aveva la mente vuota «La Cacciatrice di Corvonero?»

Hermione lo osservò.

«Questo spiega perchè si comportava così!» esclamò Draco, poi tornò in sè e disse ad Hermione «Ascolta, sono passato oltre. Lei non è nemmeno- »

«Harry!» disse allarmata.

Si guardarono.

Poi Draco fece qualcosa che non aveva mai fatto.

«Scusa» disse.

Il suo volto si addolcì, quindi aggiunse speranzoso «Sono un po' frastornato da, uh, da quando Draco mi ha fatto pestare la testa sul pavimento di Pozioni- »

Quella si rivelò la cosa sbagliata da dire, Hermione guardò altrove «Va tutto bene.» disse a bassa voce, ricominciando a camminare «So che non intendevi farlo.»

Cosa diamine c'è di sbagliato in me pensò seguendola verso il castello. Questa faccenda della Polisucco mi sta danneggiando la mente.

Erano a metà strada quando vide Ron correre verso di loro.

«Harry!» urlò «Non posso crederci di aver perso la lezione di Cura delle Creature Magiche! Ho sentito dire che hai distrutto Goyle!»

«Distrutto è un po' esagerato.» protestò Draco, ma rise non appena Ron lo spinse nel corridoio.

«Devo andare in biblioteca» disse Hermione quando misero piede nel castello. «Scusate!» e corse via senza aspettare una risposta.

Ron la guardò incuriosito «Sta bene?»

«È solo preoccupara per il test di Incantesimi di domani, sai com'è.» mentì Draco, e si sentì immediatamente in colpa per questo.

Quando arrivarono alla Sala Comune di Grifondoro, Dean Thomas e Neville Paciock li salutarono con grida di benvenuto. Draco non era nel giusto stato d'animo, pensò. Passò oltre e arrivò in cima alle scale, dove stette a lungo seduto a guardare l'album delle foto magiche dei genitori di Harry, che lo coccolavano, con gli occhi brillanti e sorridevano in un modo in cui i suoi non avevano mai fatto.

***

Hermione, effettivamente, andò in biblioteca, ma non studiò. Aveva bisogno di un momento per pensare e stare da sola. Harry l'aveva baciata. Doveva esserne estasiata, o almeno contenta? Era stata entusiasta quando lui la aveva abbracciata, ma un secondo dopo si sentì sopraffatta da una sensazione teribilmente sbagliata come non era mai successo prima. Questo è il motivo per cui l'aveva respinto.

Conosceva Harry così bene, pensava, conosceva il suo aspetto quando si svegliava, com'era quando era stanco, felice, spaventato, preoccupato; che odore aveva, solitamente sapone e prato del campo di Quidditch. Ma questa volta, quando avvolse le sue braccia su di lui, lui odorava diversamente...come...pepe?

Sbadigliò e poggiò la testa sul banco.

Hermione pensò sei così stupida. Sei stata innamorata di Harry per tutti questi anni, quindi qual è il problema se ha cambiato profumo? Si alzò e andò in Sala Grande per la cena.

***

Quella sera, al tavolo di Grifondoro, Draco sedeva tra Ron ed Hermione (che sembrava determinata a comportarsi come se non fosse successo niente), sentendosi stranamente non affamato. Muoveva il cibo nel piatto e li ascoltava ridere e parlare. Nella sua mente ronzavano numerose domande.

Perchè nessuno si è accorto che non sono Harry? Sicuramente non poteva comportarsi come lui, lo odiava, non potrebbe atteggiarsi come lui nemmeno se ci provasse. Somigliava ad Harry solo nell'aspetto, quindi tutti davano per scontato che fosse lui, e quindi piaceva a loro. Non solo i Grifondoro, anche i Tassorosso e i Corvonero, studenti il cui nome Draco non aveva mai avuto interesse ad imparare, gli parlavano tranquillamente. Era disorientato.

Quello che più lo disorientava era che gli piaceva, era come se avere l'aspetto di Harry gli avesse permesso di avere altri suoi aspetti, e non poteva distruggerli. Doveva starsene tranquillo, facendo cose come salvare il rospo di Neville, salvare Hermione dal Bolide...e baciare Hermione. Non poteva credere di averlo fatto.
Perchè?
Harry doveva provare qualche sentimento per lei, e ora anche Draco. Ma se lei avesse saputo...avesse saputo chi realmente era...

Qualcosa in un angolo della sua testa diventò un pensiero assillante. Cosa sarebbe successo se Harry fosse morto? Se non si fosse più risvegliato? Sarebbe lui, Draco Malfoy, stato costretto ad essere Harry Potter per sempre?

«Harry.» la voce di Hermione lo riportò alla realtà «Cosa c'è che non va? Sembri distante milioni di chilometri da noi.»

Draco spinse indietro la sua sedia e improvvisamente si alzò in piedi.

«Devo andare.» borbottò e, si incamminò energicamente superando gli sguardi spaventati di Ron ed Hermione, corse fuori dalla Sala, passò per l'Ingresso e salì le scale fino all'Infermeria.

Bussò alla porta fino a quando non fu aperta da una Madama Chips con uno sguardo molesto, i cui occhi si spalancarono quando lo vide.

«Cos'hai Harry, non ti senti bene?» domandò. «Sono qui perchè...vorrei vedere...Malfoy.» ansimò «È ancora incosciente?»

Madama Chips lo guardò sospettosa «Suppongo tu debba saperlo.» disse «Draco Malfoy non è più con noi.»

A Draco stavano per cedere le gambe dallo shock. La vista gli si annebbiò e lui disse «Lui è...lui è...non è morto, vero?»

Madama Chips lo guardò sconvolta «No Potter, certo che non è morto!» esclamò «È stato temporaneamente mandato a casa. Suo padre è venuto a prenderlo questo pomeriggio.»

E chiuse la porta in faccia a Draco.

***

C'era una luce, all'inizio fioca, improvvisamente affilata, un raggio tagliente. Harry gemette e si voltò, aprendo gli occhi. Voleva sedersi, ma era sorprendentemente bloccato al letto.
Era sdraiato in una stanza, ma una stanza che non aveva mai visto. I muri erano scavati in rozze pietre, i rosoni erano così in alto che sparivano nell'ombra, nonostante la luminosa luce del sole che pioveva attraverso le finestre ad arco che delimitavano la stanza. L'enorme letto a baldacchino su cui era sdraiato, un baldacchino nero di velluto con la stampa di serpenti d'argento, era l'unica decorazione della stanza fatta eccezione per un enorme armadio appoggiato contro il muro, il fronte del quale era coperto con una lettera "M" ornata di brillanti.

Fu la "M" a farglielo capire.
Harry si alzò a sedere e guardò le sue mani - non erano le sue mani - grandi, pallide, non erano familiari. Si toccò la fronte e non trovò la cicatrice. Alla fine, in preda alla disperazione, si strappò dei capelli dalla testa e vide ciocche biondo platino giacere sul pigiama nero.

Era ancora Draco. E quel che era peggio, era che lui si trovava - in qualche modo - in casa di Draco Malfoy. Doveva essere stato senza sensi per molto tempo, qualcuno doveva averlo portato lì.

Proprio in quel momento, la porta si aprì bruscamente e Lucius Malfoy si fermò sullo stipite della porta. Era vestito di nero, nello stesso modo in cui Harry lo aveva sempre visto. Harry si sentì raggelare dalla paura.

«Quindi, ragazzo» disse Lucius, osservandolo da sopra il letto «Sai chi sei ora?»

Harry lo guardò. Sicuramente Lucius non poteva sapere chi realmente fosse. Se solo avesse saputo di avere Harry Potter in casa sua...

«Draco Malfoy.» disse «Tuo figlio.»

Le labbra di Lucius si aprirono in un freddo sorriso.

«Ho detto a quella Chips che non sapeva quello che stava dicendo.» disse soddisfatto «Non c'è niente di sbagliato in te, ragazzo. Nessun Malfoy ha mai dimenticato chi è.»

Harry guardò negli occhi grigi e freddi del padre di Malfoy e non disse niente. Sembrava che la sua gola avesse smesso di funzionare.

«Bene, fino a quando starai qui.» disse il Signor Malfoy «Potremo benissimo divertirci.»

Scostò il suo mantello e Harry vide una lunga spada d'argento appesa al suo fianco. Non ci poteva credere. Io sono Draco pensò disperatamente e lui vuole tagliuzzarmi.

«Cosa ne diresti di un po' di allenamento?» cominciò Lucius Malfoy «Testiamo il tuo coraggio, ragazzo.»

Fantastico pensò Harry che non aveva mai visto un duello di spade. Lui crede io sia Draco e vuole ancora farmi a pezzetti.

«Va bene, Padre.» disse Harry sforzandosi di parlare nel modo strascicato tipico di Draco.

Il Signor Malfoy sembrava impaziente, quindi Harry lanciò le sue gambe oltre il bordo del letto e quasi urlò quando i suoi piedi toccarono il pavimento - era ghiacciato.

Comunque, il Signor Malfoy non sembrava preoccupato dal fatto che suo figlio si ghiacciasse i piedi - si affrettò ad uscire dalla stanza e Harry lo seguì prontamente.

Si trovò presto a correre per tenere il passo di Lucius Malfoy non appena iniziarono a percorrere un lungo corridoio con ritratti della famiglia Malfoy lungo le pareti. Ce n'erano alcuni enormi, alcune donne davvero carine che dovevano essere veela - alcuni uomini talmente pallidi che dovevano essere vampiri, e un chiaramente disgustato mago che era stato dipinto mentre cavalcava un enorme ragno la cui briglia era stata fissata con una pinza.

Youch pensò Harry che cosa orribile.

Lucius Malfoy aprì un enorme pietra che fungeva da porta con un'oscillazione della bacchetta ed entrò, seguito da Harry.

Si trovò in un'altra stanza davvero grande; questa aveva un liscio pavimento in pietra ed era decorato con arazzi che raffiguravano varie scene di battaglie tra maghi che, arrabbiati, si correvano incontro, usano le loro bacchette per decapitare, sventrare, ed appiccare fuoco alle loro vittime.

Come Harry guardò, con la bocca spalancata dall'orrore, un goblin con una lunga, fiammeggiante spada stava inseguendo un mago che stava urlando passando da un arazzo all'altro.

Lucius, seguendo lo sguardo di Harry, annuì compiaciuto.

«Si, l'ho appena fatto ripulire, il sangue stava iniziando a sembrare un po' debole e assolutamente non brillante. Iniziamo?» e disarcionò Harry con un lungo, penetrante stocco, che Harry guardò con arrendevolezza «En garde!»

Harry sollevò la spada, sperando di sanguinare copiosamente durante la sua morte di modo da rovinare il pavimento dei Malfoy. Fortunatamente, in quel momento bussarono alla porta e quella si aprì. Un mago alto in vestiti color verde scuro entrò con grandi passi nella stanza.

«Buon giorno, McNair.» disse Lucius Malfoy abbassando la spada e togliendo lo sguardo da Harry «Ti ha fatto entrare Narcissa?»

«Lei mi ha detto che eri qui, si.» disse l'uomo alto che Harry riconobbe come un uomo che lavorava per il Dipartimento di Creature Magiche Pericolose. Lui era anche, aggiunse Harry, un Mangiamorte. «Sono qui per delle notizie- » si interruppe quando vide Harry «Ciao Draco, non sapevo fossi tornato a casa.»

«Sua madre voleva vederlo.» disse Lucius tranquillamente «Sai come sono fatte le donne. Le manca sempre quando è a scuola.»

Donna pazza pensò Harry.

«Le notizie che porto riguardano proprio Hogwarts. » disse McNair «Lucius- »

«Puoi dire qualunque cosa di fronte a Draco.» disse Lucius Malfoy «È totalmente obbediente a me.»

«Certamente. Non intendevo dire il contrario.» si voltò verso Harry «Come va il tuo lavoro a scuola? Stai diffondendo la parola del Signore Oscuro?»

«Cosa?» disse Harry sbalordito. Sapeva che Draco era disgustoso, ma...

«Lo sai.» disse McNair «Portare il messaggio del Signore Oscuro alla tua generazione. Fare in modo che le persone giuste ricevano il giusto messaggio. Avere meeting di Mangiamorte.» fece l'occhiolino «Uccidere i Sanguesporco.»

«Oh, certo.» disse Harry, che stava tremando di rabbia e difficilmente comprendeva quello che gli stava dicendo «Io e i Serpeverde, siamo tutti insieme e abbiamo raccolto soldi per il male, nessun problema.»

McNair sembrava non avesse sentito niente «Ricordo quando ero nei Serpeverde.» disse «Quelli erano bei giorni!» tornò a guardare Lucius Malfoy «Quindi, Lucius, vorrei parlarti del Piano. E di Harry Potter.»



ANGOLO AUTRICE-TRADUTTRICE
Anche il secondo capitolo è pronto.
Fatemi sapere come vi sembra la storia. E ricordate che ogni critica costruttiva è ben accetta.
  
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