Cap.2
“Jake, amore mio, so che questa lettera ti coglie di sorpresa perché
oggi saremmo dovuti partire per la nostra vacanza con Maggie ed Embry.
Purtroppo sono stata costretta a lasciarvi per un motivo molto
importante.
Come sai, da diversi mesi sto studiando la
storia dei nativi americani.
Leggendo alcuni libri mi sono imbattuta nelle leggende riguardanti i
lupi e i mutaforma, e ho scoperto che esiste un modo per cancellare la
mutazione.
Mi dispiace di non averti detto niente prima, non sapevo
se saresti stato d’accordo nell’affrontare una simile ricerca, ma io avevo
bisogno di capire se c’era una possibilità per me, per noi, di tornare ad avere
una vita normale.
Proprio ieri ho avuto una soffiata su un luogo che probabilmente potrà
darmi le risposte che cerco. Non ho avuto il tempo di avvisare neanche Maggie,
e comunque non volevo rovinare la vacanza anche a loro
due, è giusto che partano…che partiate, se lo vuoi. Io vi raggiungerò
appena possibile, spero nel giro di un
paio di giorni.
Probabilmente dove sto andando il cellulare non
prenderà bene, quindi aspetta una mia chiamata nel pomeriggio, per le 15.00
dovrei essere a destinazione.
Ti prego, non essere in collera con me.
Ti amo!
Bells”
Dire che ero confuso era riduttivo. Che accidenti le era saltato per la testa di andarsene in giro per i fatti suoi chissà dove, senza dire niente a nessuno, né a me, né ad altri…per cosa poi?!
Forse mi ero sbagliato credendo che negli ultimi quattro anni Bella si fosse rassegnata all’idea della nostra vita semi-lupesca, ma non aveva mai dato segno di sofferenza a riguardo, non dopo i primi tempi della trasformazione. Credevo anzi che le piacesse essere più agile, più forte, non più debole e indifesa come prima.
Che idiota! Ma che idiota!
Ora però la cosa più urgente era dare una spiegazione ai nostri due amici.
“Jake, che dice?” disse Embry
Che m’invento?
“Giusto, che dice Bella? Ci stai facendo impazzire!”
Che accidenti m’invento?
“E’ andata via” presi tempo per elaborare una scusa più in fretta possibile.
“Via dove?” chiese ancora Maggie allibita
Già, dove? Non lo sapevo neanche io, mica me l’aveva detto quella pazza! Poi mi venne un lampo di genio: il libro!
“Maggie mi passeresti il libro che ti dato la tua amica per Bella?”
“Certo, eccolo”
Bingo! “I luoghi mistici dei nativi americani” Ovviamente stava aspettando quel libro per portare a termine le sue ricerche, ma in qualche modo aveva scoperto qualcosa di importante prima di averlo.
Lo sfogliai velocemente finché trovai quel che cercavo, forse.
“Qui, credo che Bella sia andata qui!” indicai un punto sulla mappa al centro del libro
“Al Gran Canyon?! E che c’è andata a fare?”
Bella domanda!
“Pare che ultimamente si sia particolarmente appassionata ai miti e alle leggende dei nativi americani, così ha avuto una soffiata su un luogo da andare a visitare e….Ragazzi mi dispiace, non so cosa dirvi, davvero. Forse voi dovreste partire per Yellowstone, io andrò a cercarla. Tra l’altro nella lettera dice che mi chiamerà nel pomeriggio, alle 15.00”
“Jake, amico mio, penso proprio che sia il caso di cambiare la destinazione della nostra vacanza. Tu che ne dici Maggie?”
“Dico che quando vedrò Bella gliene dirò quattro! Ecco cosa dico!”
“Mi dispiace” mi scusai
“Ma siccome sono un po’ preoccupata per questa sua partenza improvvisa, credo sia il caso che noi veniamo con te a cercarla!”
“Davvero? Sei sicura Maggie?”
“Ma sì, non preoccuparti, un parco nazionale vale l’altro! Anche se questo è un po’ più lontano. Dovremo prendere l’aereo, altrimenti ci metteremo una vità!”
“E poi dovremo noleggiare un’auto una volta arrivati” aggiunse Embry
“Siete degli amici fantastici! Beh, allora, se non c’è altro da aggiungere direi che possiamo partire” dissi prendendo con me il libro e mettendo in tasca la lettera di Bella.
Embry prese la valigia della sua ragazza, che chiuse la porta e ci avviammo al furgone.
Mentre scendevamo incontrammo per le scale Desmond Hokley.
“Signorina Fairfox, mi scusi”
“Buongiorno professore, mi dica”
“Quando vede la signorina Swan le dica di venire nel mio ufficio per piacere”
“Veramente Bella è partita, ha una settimana di vacanza da oggi. Stavamo giusto andando a raggiungerla”
“Accidenti, è già andata maledizione – disse sottovoce, abbastanza piano che solo io potei sentirlo – Beh, non importa allora. Buon viaggio”
“Grazie, arrivederci”.
Quell’idiota sapeva qualcosa, ne ero sicuro! Che Bella avesse parlato con lui delle leggende e delle ricerche che stava effettuando? Ma a lui che importava? Ci mancava solo questo ora, come se il pensiero di raggiungere Bella non fosse già abbastanza preoccupante.
Partimmo dall’aeroporto di Seattle in tarda mattinata, direzione Colorado City. Speravo che Bella si facesse viva prima possibile, ma durante tutto il volo il cellulare non suonò mai.
Una volta arrivati ci procurammo subito una macchina a noleggio, caricammo le valigie e cercammo un posto dove mangiare un boccone.
Guardavo Embry e Maggie, seduti davanti a me, e mi sentivo per la prima volta un po’ a disagio davanti alle loro smancerie, perché ero solo, ero il terzo incomodo.
“Ragazzi vado a fare due passi qua fuori, magari provo ancora a telefonarle.”
Uscii e mi incamminai verso una panchina, dall’altro lato della strada. Composi il numero ma evidentemente il telefono di bella non prendeva.
Chissà dov’era...chissà se trasformandomi avrei potuto comunicare con lei? Ma anche lei doveva essere trasformata per fare questo.
Mi stava andando a fuoco il cervello, cercando di capire perché mi avesse abbandonato così, lasciando poche tracce dietro di sé. Se solo me ne avesse parlato, avremmo potuto fare questo viaggio insieme.
Forse pensava che non avrei accettato. Non ero stato abbastanza sensibile negli ultimi mesi, da capire i pensieri che le frullavano in testa. Che idiota!
E ora sentivo la sua mancanza come non mai.