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Autore: Tinni    21/07/2009    0 recensioni
Il compleanno di Gin è il 10 di Settembre,mentre quello di Rangiku il 29, il giorno in cui si sono incontrati. Molto può succedere in un mese. Soprattutto con Gin che organizza un tea party per Yachiru e che finisce con quest'ultima che gli organizza il matrimonio!
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gin Ichimaru, Rangiku Matsumoto
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo secondo-10 Settembre


Era la stessa cosa tutti gli anni. Aun certo punto, nella notte del 9 Settembre, il suo capitano sarebbe sparito. Anche se Ichimaru spariva molto spesso, l’unica sua sparizione prevedibile era quella del 9 settembre. Era anche l’unica in cui Kira sapeva dove sarebbe andato. Secondo Hinamori, esattamente a mezzanotte Ichimaru sarebbe comparso nelle stanze di Aizen. I due uomini non parlavano per nulla al di fuori di Aizen che augurava un buon compleanno a Ichimaru quelle poche volte che Hinamori era presente, o per aiutare il suo capitano a finire qualche rapporto o semplicemente per stargli vicino. Aizen avrebbe quindi dato a Ichimaru il suo regalo. Di solito si trattava di qualche rompicapo che Ichimaru avrebbe risolto sul momento prima di andarsene con un sorrisetto divertito, mentre anche Aizen gli sorrideva. Hinamori non aveva mai capito il significato nascosto che i due uomini sembravano conoscere, ciò la rendeva infinitamente gelosa ed era probabilmente il motivo principale per cui disprezzava così tanto Ichimaru.

La seguente destinazione di Ichimaru era la decima divisione, la stanza di Matsumoto Rangiku. Kira non avrebbe mai saputo cosa succedeva tra loro una volta chiuse le porte, ma poteva immaginare. Il 10 e il 29 Settembre erano i due giorni in cui Matsumoto non andava al lavoro, che fosse riuscita a prendere ferie o meno. Hitsugaya aveva rinunciato a cercare di costringerla ad andare al lavoro in quei due giorni già pochi anni dopo aver assunto il comando. Hitsugaya sapeva che il 29 era il compleanno di Matsumoto, ma nonostante fosse un genio, non aveva la minima idea del perchè Matsumoto non ci fosse neanche il 10. Non era neanche conscio dell’esatta natura della relazione tra Ichimaru e Matsumoto. In effetti, non lo erano molte persona al di là degli amici più stretti di Matsumoto. Ma dopo tutto, pensò Kira, bisognava veramente sforzarsi per vedere quei segnali subdoli che per lui erano tanto ovvi, e a Hitsugaya non importava molto di cosa facesse Matsumoto nella privacy, finchè non andava a influire sul suo lavoro o sulla sua salute. Inoltre, era veramente troppo piccolo per notare relazioni amorose.

Kira sorrise a se stesso mentre lasciava il suo regalo perfettamente impacchettato sulla scrivania del suo capitano. Era un libro che Ichimaru aveva menzionato di voler leggere. Kira sperava che il suo capitano fosse ancora interessato a quel libro, che quando l’avesse sfogliato gli sarebbe piaciuto. Probabilmente non prima dell’11. Ma Kira sperava anche che non gli sarebbe piaciuto tanto da decidere di prendersi ferie anche l’11, solo per leggerlo. Conoscendo Ichimaru, era molto probabile. Sfortunatamente, avevano una montagna di lavoro da sbrigare e alcune forme potevano essere compilate solo da Ichimaru.


***

Grugnì in appagamento mentre annusava il suo grosso, morbibo seno. Era così bello e caldo. Avrebbe volentieri passato il resto dei suoi giorni così. Lei is lasciò sfuggire un gemito quando lui lasciò scivolare fuori la lingua e la leccò, solo un pochino. Ma il suo divertimento ebbe una brusca fine quando dita lunghe, pallide e ossute lo presero per il collo e lo scagliarono contro il muro. “Allontanati da lei Shinso! Brutto kitsune pervertito!” Gin disse a denti stretti, cercando in ogni modo di non svegliare Rangiku.

“Baciami le 9 code d’argento, Gin!” ribattè Shinso. “Stavo passando una così bella mattinata finchè non ti sei svegliato!”
Gin istintivamente strinse Rangiku a se e tirò su le coperte per coprirla. “Vattene Shinso! O giuro che ti porto dal capitano 12 a farti castrare!”

Shinso ringhiò ma lasciò comuncue il mondo materiale. Come tutte le zampakuto, Shinso aveva terribilmente paura del Capitano Kurotsuchi, conosciuto per le cose orribili fatte ad alcune zampakuto sotto la scusa di “migliorarle” o “ripararle”. Shinso non aveva l aminima intenzione di finire tra la mani del Capitano Kurotsuchi Mayuri.

Dopo che Shinso fu sparito, Gin si sdraiò nuovamente e affondò la testa nei capelli di lei. Odorava di buono, come i crisantemi in fiore. La baciò gentilmente dietro le orecchie. “hmmm… Gin…” sussurrò. Bene, si stava svegliando, “Buon Compleanno,” disse lei mentre si voltava per guardarlo.

Gin sorrise, “Mi dai il regalo adesso…” chiese mentre la baciava.

“Non sono io il tuo regalo, Gin. Ho prenotato un’intera giornata al Centro Benessere degli Shinigami, nella nuova ‘area coppie’. Abbiamo la vasca idromassaggio tutta per noi e poi massaggi, pedicure, manicure e massaggi facciali! E ci passeremo la notte! Domain, ti sentirai come nuovo!”

“Ma questo significa che dobbiamo alzarci da letto adesso. Rangiku!” si lamentò Gin.

“Gin!” Gridò Rangiku un po’ divertita e un po’ esasperata. “Ti prometto che non ti pentirai di alzarti dal letto ora, o di andarci stasera…” aggiunse con un sorriso malizioso sulle labbra. Ciò pose fine alla discussione. Gin si also dal letto a velocità record e poco dopo si stavano incamminando verso il Centro Benessere. Matsumoto fu molto sorpresa quando si accorse che Gin aveva lasciato Shinso nella sua stanza, “Gin, non ti porti Shinso?”

“Pensi che dovremo combattere Hollow o qualcosa di simile al centro benessere, Rangiku? Chiese Gin con divertimento.

“No, voglio dire, è abbastanza raro vederti senza la tua zampakuto.” Gli fece notare Rangiku.

“Si, beh, quel pervertito di un kitsune deve imparare a non leccare ciò che non deve.” Momorò Gin.

“Che hai detto?”

“Niente, niente, manderò un messaggio a Izuru di andare a prendere Shinso più tardi e portarlo al Capitano Dodici. Voglio che gli facciano un check-up molto dettagliato.” Disse Gin con un ghigno ancora più cattivo del solito.

“Qualcosa non va con Shinso?” domandò Rangiku. La zampakuto di uno shinigami è il suo stesso spirito. Se viene danneggiata in qualche modo o non lavora come dovrebbe, per lo shinigami è un problema grosso. Il rimedio usuale è mettersi in comunione con la zampakuto e aspettare che il problema si risolva da solo. A meno che lo shinigami non ha fretta. In quel caso il Capitano Kurotsuchi è la persona a cui affidarsi. Lui, insieme ai vari servizi classici per le zampakuto, offriva anche operazioni di cambiamento di sesso.

“Nah, voglio solo che lo pungano un po’.” Replicò Gin con un Sorriso decisamente malvagio. Rangiku decise di lasciar stare l’argomento.

***


Matsumoto Rangiku non era una persona che si faceva prendere dalla depressione. Ma ultimamente, ultimamente aveva cominciato a mostrare i segni di una depressione molto seria. Per prima cosa, si ritrovava spesso a piangere per nessuna ragione apparente. Aveva perso ogni interesse e sempre più spesso trovava difficile fare pensieri felici, figurarsi sorridere. Gli unici momenti in cui si sentiva veramente felice erano quelli in cui stava con Gin. Quando la stringeva come adesso, col viso nel suo ampio seno. Semplicemente a coccolarla. A Gin piacevano le coccole, e a lei piaceva coccolarlo. Era successo durante il loro primo inverno insieme, quando si erano ritrovati a stringersi per tenersi caldi, che avevano capito quanto gli piaceva stare abbracciati stretti. Rangiku si era sentita molto angosciata quando il suo seno aveva cominciato a crescere oltre i limiti della normalità. Non le piaceva come gli uomini le lanciassero sguardi maliziosi o quello che le donne presumevano di lei solo per questo. Ciò che la fece accettare il suo seno e che la fece sentire a suo agio nel suo corpo fu le felicità di Gin per l’aumento del potenziale coccoloso del suo corpo. Non la guardava maliziosamente, non presumeva niente, era solo felice di avere “I cuscini più soffici del mondo tutti per me.” Lo amava. Lo amava così tanto che faceva male.

E infatti, ora stava male. Non poteva più andare avanti così. Non poteva stare con lui sapendo che non avevano un futuro. Tutto ciò che avevano era un passato, e il presente. Prendevano tutto un giorno alla volta, sempre un giorno alla volta, e non ne poteva più. Voleva qualche cosa che assomigliasse alla stabilità. Un qualche segnale che lui ci sarebbe stato nel suo futuro. Voleva un impegno serio. Solo gli stupidi credono che il matrimonio simboleggi l’amore. All’interno della Seiretei I nobili si sposavano tra loro per avere più potere, per alzarsi di rango e per molte alter ragioni che nulla avevano a che fare con l’amore. Però, il matrimonio simboleggia il desiderio di affrontare insieme il futuro e questo è quello che voleva da Gin. Voleva che le desse qualche segno che il futuro che aveva pianificato la includeva. Ma, in fondo, sapeva che non era così. Lo sapeva e basta e questo soltanto la deprimeva infinitamente.

“Qualcosa non va?” chiese Gin, dandole un leggero bacio sulla guancia. “ Perché stai piangendo, Rangiku?”

“Niente.” Mentì. “Niente di niente! È solo che ultimamente mi sono sentita così stanca. È bello avere finalmente la possibilità di rilassarsi.” Sorrise. “So che questo è il tuo regalo di compleanno ma penso che avessi bisogno di questa giornata più di te!”

“Non esserne così sicura.” Replicò Gin, sentendosi troppo pigro al momento per prendere la sua risposta come qualcosa di falso. “Non sei l’unica che ha montagne e montagne di noioso lavoro da sbrigare.”

Matsumoto rise. “Come se te lavorassi!”

“Saresti sorpresa da che bravo Capitano sono.”

“Oh si, lo sarei.” Annuì Rangiku. “ Lo sarei davvero.” Disse mentre lo baciava. Oggi non era il giorno per pensare a se stessa or per mettere in azione il piano disperato per avere una qualche sembianza di pace a cui pensava da un po’. Oggi era il suo giorno e lei non gliel’avrebbe rovinato.
  
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