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Autore: Soul Mancini    18/03/2019    5 recensioni
Due lettere scritte nello stesso giorno, nello stesso luogo, dallo stesso mittente: una groupie, una ragazza passionale, che sente l'esigenza di sfogarsi su carta. Dietro la sua figura si cela una sconvolgente verità... o forse due.
- QUARTA CLASSIFICATA al contest "Caro amico ti scrivo" indetto da Gella su facebook.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ReggaeFamily

Lettere di una groupie

 

 

 

 

Manchester, 21 marzo 1996

 

 

Honey,

      mi manchi alla follia. So che non lo dovrei dire, so che mi dovrei mantenere distaccata, ma proprio non ce la faccio. Non posso mentire a te, perché tu sei capace di leggermi dentro e in ogni caso lo capiresti.

Come va il tour americano? State riscuotendo molto successo? Non ne dubito, era una domanda retorica ovviamente. Il fatto è che quando imbracci la tua chitarra azzurra e prendi a muovere le dita con destrezza sulle corde, sei in grado di ipnotizzare chiunque ti senta suonare... come hai ipnotizzato me, del resto. E ancora non riesco a credere e a capacitarmi di poter stare al tuo fianco.

Ma non ti scrivo questa lettera solo per dirti ciò, queste sono cose che sai bene e che ti ho ripetuto un miliardo di volte. Tesoro, non è facile per me mettere nero su bianco quello che è capitato nell'ultimo periodo, ma so che lo devo fare per una questione di correttezza nei tuoi confronti.

Vedi, tutto è cominciato un paio di mesi fa, quando tu eri in tour in Inghilterra. Sai bene come sono andate le cose: il sesso tra noi è stato fantastico, come sempre, e quanto ci siamo divertiti! Ma vedi, da allora qualcosa è cambiato, ho iniziato a sentirmi strana... non so bene come definire queste nuove sensazioni dentro me.

Nei giorni seguenti alla vostra partenza, ho iniziato a stare male ed essere colta da continui capogiri e un forte senso di nausea. Piangevo, piangevo perché sentivo la tua mancanza e perché non sapevo cos'avessi, questo malessere non passava più e io volevo evitare in tutti i modi di fare dei controlli, di ricevere una diagnosi.

Ho avuto paura, amore, ho avuto paura di non rivederti più.

Poi ho scoperto qualcosa di sconvolgente e inaspettato. Ancora non l'ho assimilato, quindi sarà davvero difficile per me scrivertelo: quando imprimerò queste due parole sulla carta, tutto assumerà un tono più concreto, sarò costretta a guardare in faccia la realtà. E voglio che anche tu lo faccia.

Sono incinta.

Ti rendi conto, amore? Una piccola creaturina, la nostra creaturina, sta crescendo dentro me! È un miracolo, un dono del cielo! E dire che ho avuto paura, mentre invece mi sta capitando qualcosa di bellissimo!

Amo già il nostro bambino e ora sto piangendo alla sola idea di vederlo nascere e crescere. Sarà uguale a te, me lo sento, e avrà anche il tuo stesso talento! Oh, sono così emozionata e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo dono che mi hai fatto: ora non sentirò più la tua mancanza quando starai lontano per i tour, avrò un piccolo te da poter amare!

So cosa stai pensando: questo ti unirà per sempre a me e non è giusto, va contro il tacito regolamento del nostro mondo, perché una groupie è solamente un giocattolo erotico e non dovrebbe mai legarsi in alcun modo ai musicisti che si porta a letto. Ma tra noi è diverso, io ti amo e sono sicura che per te è lo stesso. Anche se, quando me lo dico, ti arrabbi e mi dai le spalle.

Voglio solo rassicurarti: non ti metterò in mezzo, non ti limiterò. Vedrai il bambino solo quando ti andrà e quando vorrai, non ti farò mai sentire in colpa per la tua assenza, starò buona da una parte e lo crescerò con le mie forze.

Ecco, ora arriva la parte difficile. Cucciolo mio, spero che tu non te la prenderai per ciò che ti sto per dire, ma è l'unica mia richiesta e mi sento davvero in colpa ad avanzarla; se non fosse davvero necessario, non mi azzarderei mai.

Vedi, io non ho un lavoro fisso, la vita da groupie mi ha sempre assorbito completamente e sono sempre state le band con cui viaggiavo a mantenermi, perciò ora mi ritrovo in una situazione economica a dir poco disastrosa e ho bisogno di una mano d'aiuto per poter mantenere nostro figlio. Non posso certo chiedere ai membri di altri gruppi, a nessuno importerebbe di me.

Quindi, te lo chiedo con il cuore in mano: puoi fare almeno questo per il nostro piccolo? Puoi darmi una mano con i soldi?

Mi sento uno schifo a farti questa domanda, credimi, mi trema la mano mentre scrivo e vorrei soltanto strappare questo foglio e incenerirlo. Quindi perdonami per la grafia poco comprensibile, ma la vista appannata dalle lacrime e i tremiti in tutto il corpo mi impediscono di fare di meglio.

Sono disperata. Perdonami, amore mio. So che sono imperfetta e forse ti infastidisco, ma fallo per il tuo bambino, pensa a lui.

Non mi dilungherò ancora per tanto e non forzerò la tua decisione, ti chiedo solo di rifletterci e darmi una risposta. Spero che non ti arrabbierai con me.

Mi manchi da impazzire, ti amo

Per sempre tua,

Amy

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Manchester, 21 marzo 1996

 

 

Caro Josh,

      ce l'ho quasi nel sacco, ormai manca poco!

Ormai è convinto che io sia innamorata di lui e proprio ora gli ho scritto una lettera strappalacrime in cui gli racconto che sono incinta, che ho intenzione di tenere il bambino ma ho bisogno dei suoi soldi. Ci cascherà, tranquillo: si atteggia a duro, ma è un idiota proprio come tutti gli altri. Cederà, vedrai, è questione di qualche mese e tu avrai i soldi.

Spero solo che la prossima volta cambierai soggetto, perché i musicisti mi disgustano abbastanza e sono anche dei poveracci, è difficile estorcere loro del denaro.

Piuttosto mi viene in mente: nel caso lui torni in Inghilterra e voglia vedere il bambino, da dove lo prendo un marmocchio da spacciare per suo figlio? Se riuscirai a risolvere questa situazione, te ne sarei grata, grazie.

Ah, non vedo l'ora di incastrare questo piccolo stronzo e sparire dalla circolazione, me lo voglio levare dai piedi! Che poi, a essere del tutto onesti, suona anche di merda...

Bene, fammi sapere per la questione del figlio. E ti ricordo anche che sei indietro con gli stipendi, ancora sto aspettando quello di gennaio.

Ci si sente presto, capo!

Amy

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti! ^^

Lo so, questa storia è abbastanza singolare e particolare, ma spero che il senso si sia comunque capito! Trattasi di una ragazza – Amy – che si finge una groupie per poter fregare un musicista (ho deciso di non dare un’identità a tale chitarrista) e derubarlo. Come avrete intuito dalla seconda lettera, quella con il “datore di lavoro”, questa ragazza è solo la pedina di un disegno più grande.

Questa shot è fortemente ispirata al libro Slut! – Confessioni di una groupie e alla serie tv Imposters. Però, ovviamente, non è una fanfiction e quindi questo è un dato trascurabile; comunque vi consiglio sia il libro che la serie, se non li conoscete, meritano molto!

Non mi resta che ringraziare la giudice del contest per questa bellissima opportunità e chiunque sia arrivato fin qui! :3

Alla prossima!!!

 

 

   
 
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