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Autore: Elgul1    22/03/2019    16 recensioni
In un mondo popolato da esseri sovrumani sta alla polizia cercare di garantire una sorta d'equilibrio, ma quando è la legge ad essere braccata, chi si occupa dell'ordine? Un nemico invisibile inizia a dare la caccia ad ogni eroe che lotta per la giustizia e la polizia brancola nel buio più totale. Starà a Steve e una squadra di agenti scelti scoprire chi si nasconde dietro queste morti brutali e i motivi che guidano il killer verso un piano malvagio e ambizioso.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Will era appoggiato a terra accanto alla volante con ancora le luci accese sfinito nel vero senso della parola. Ormai il sole stava quasi per tramontare c'era voluta un'intera giornata per portare la tranquillita.
 
 " Come ti senti capo?" Domandò la voce di Angel andandogli vicino e porgendogli una bottiglia d'acqua. 
" Sono sfinito..." Borbottò prendendola volentieri e iniziando a berla avidamente. 
 " Hai lottato contro tre fury uno dopo l altro ci credo che sei esausto." Replicò l'altra accucciandosi accanto a lui e ripiegando le grandi ali. 
" Avevi mai visto una cosa simile?" Gli domandò lui serio in volto.
Lei scosse la testa. " Credo sia la prima volta che, dodici fury, appaiono in questo modo." Rispose convinta. Will annuì stava per dire qualcosa quando, una figura inconfondibile, attirò la sua attenzione facendolo alzare.
" Dove stai andando?" Chiese allarmata la collega vedendolo mettersi in piedi.
" Torno subito." Rispose sbrigativo dirigendosi, a passo svelto, verso la figura alta dai capelli neri poco lontano da loro che, dopo averlo visto, girò i tacchi e cominciò a camminare veloce verso una strada laterale come per nascondersi.
 
 
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Joseph si maledì mentalmente. Non appena aveva notato lo sguardo indagatore del fulminatore folle era già troppo tardi.
" Dove cazzo credi di andare?!" Sbraitò Will che lo aveva raggiunto e agguantato per la collottola. " Tenente Will..." Disse con un sorriso forzato sulle labbra il più giovane. " Da quanto tempo che non ci vediamo..." Mormorò ancora cercando una possibile via di fuga da quella situazione.
 " Sei tornato per portare guai ragazzo?" Gli domandò lasciando la presa ma senza togliere il suo cipiglio duro dal suo volto affilato. 
Joseph sospirò. " Come mai tutti mi chiedete se sono tornato per questo? Sono tornato per fare la differenza tutto qui." Rispose lui sincero senza distogliere lo sguardo da quello arcigno del uomo più vecchio.
 " Sei e sarai sempre solo una dannata mina vagante..." Borbottò distanziandosi Will. " Quattro anni fa hai avuto la tua occasione e l'hai mandata in malora. Se farai un casino in un'altra operazione..." Mostrò il pugno chiuso come minaccia. " Giuro su Dio che ti inculcherò io stesso la lezione che ti meriti." Dichiarò dandogli le spalle e dirigendosi verso la strada principale. Joseph lo fissò mentre se ne andava.
Un moto di tristezza lo pervase. - A quanto pare gli brucia ancora.- Riflettè mentre, in silenzio, si diresse verso la centrale.  
 
 
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L'auto correva  veloce lungo la statale tanto che, Walter, da quando aveva fatto il cambio di posto con Steve al volante, si teneva alla maniglia per quanto stava spingendo sull'acceleratore. 
 
" Non credo che ci stia inseguendo nessuno..." Provò a dire per la decima volta al più giovane che, di riflesso, guardò nuovamente nello specchietto per poi rallentare la marcia. 
 
" Si, scusa, diciamo che ho perso un'po il controllo..." Ammise imbarazzato. 
" Prima che ti parli di quello che ho scoperto, permetti una sola domandina?" Chiese Walter che voleva togliersi quel dente a qualunque costo. " Dipende dalla richiesta." Rispose l altro sapendo già dove sarebbe andato a parare. 
" Chi cavolo era quella tipa?" Domandò il vecchio schiettamente facendolo imprecare mentalmente. " Lei sarebbe la mia ex diciamo..." Rispose vago lui. Walter lo guardò confuso. " Ci siamo conosciuti un anno e mezzo fa... Doveva essere la cosa di una notte ma ci siamo messi insieme e, poco tempo fa, sono preso e sono scappato..." Spiegò ancora lui sempre più rosso e dicendo mentalmente ingiurie. 
 
" E lei lo sa che l'hai lasciata?" Lo interruppe Walter. Steve non rispose. " Ma dai! Ma sei scemo?!" Sbottò all'improvviso il vecchio.              " Ovvio che vuole spiegazioni gliele devi dare è l'unico modo che hai per togliertela di torno." Disse il vecchio saggiamente.
" E' complicato ok?" Gli rispose lui di rimando senza peli sulla lingua. Non aveva il coraggio di dirgli quello che, da qualche tempo, gli era tornato alla mente. Si vergognava e, inoltre, non era sicuro della sua reazione. 

 
" Piuttosto che cosa hai scoperto dal mercante?" Gli domandò cambiando così discorso.
  Walter sbuffò avendo intuito il disagio. " A quanto pare, il nostro amico assassino, ha comprato le armi da quel fornitore che, purtroppo, ha troppa paura anche solo da dirci il nome e simili ma mi ha raccontato una storia in compenso..." Disse brevemente. 
" Che storia?" Disse Steve incuriosito. 
" Preferisco dirla solo una volta perché mi pare qualcosa di impossibile..." Ammise brevemente mentre, una volante, gli fece cenno d'accostare lungo la strada. Steve, si avvicino al margine della strada mentre, l'auto di pattuglia, si fermò a breve distanza da loro.
 
 " Che succede?" Mormorò confuso Walter dalla cosa. 
" Non ne ho la più pallida idea." Rispose l altro mentre, un uomo, in uniforme si avvicino. 
" Giorno signori. Patente e libretto grazie." Disse schiettamente il tipo castano chinandosi verso lo sportello.
Steve annuì e, mentre porgeva i documenti, disse:" Va tutto bene?" Domandò mentre quello ispezionava le carte in maniera accurata.
 " Si, mi scusi se l'ho fermata ma, oggi, è una giornata veramente di merda..." Spiegò brevemente ridandogli i documenti. 
" Perché cosa è successo?" Chiese Walter allarmato.
 Quello alzò il soppraciglio stupito. " Non avete saputo?" Domandò a sua volta con un tono sorpreso. 
" Eravamo fuori città fino a stamattina stiamo rientrando." Rispose Steve. 
" Bhe c'e stata una specie di invasione di fury ben dodici casi in un giorno durante la parata... un sacco di morti e distruzione e in più c'e stata anche un evasione dal carcere perciò stiamo controllando chiunque per identificare i fuggiaschi." Disse lui brevemente. Gli altri due sbiancarono. " Comunque è tutto apposto, più avanti dovrebbe esserci un altro posto di blocco. Buona serata." Aggiunse dirigendosi al mezzo.  Una volta che, l'agente, si fu allontanato il vecchio si girò verso di lui. " Steve, prima di andare a casa, portami alla centrale. Devo verificare una cosa." Disse Walter con un tono allarmato che non preannunciava nulla di buono.
 
 
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Non appena varcarono la porta d'ingresso Justice esulto di gioia nonostante il  gigantesco dubbio che gli attanagliava la mente. Che era successo in città? Ovunque, nella zona urbana, aveva visto: dozzine di camionette di pompieri, ambulanze e volanti correre da una parte all'altra come pazzi.
 
 - Cosa cavolo è accaduto?- Pensò mentre sentì sbattere la porta con violenza ricordando così la presenza di quella pazza che, per tutto il tragitto, non aveva fatto altro che lamentarsi.   
           
" Chiudi più piano questa non è casa mia eh." Borbottò togliendosi la maschera gettandola sul tavolo. Kate si guardò attorno quasi disgustata.  " Look molto spartano..." Disse schiettamente la donna in merito alla casa. 
" Sono un tipo piuttosto semplice mi accontento di poco. " Rispose lui di rimando.                   
Lei scosse testa rassegnata. " Hai qualcosa che posso indossare?" Chiese rivolgendosi ancora alla divisa del carcere che aveva addosso e con varie chiazze di sangue. " Sono stufa di indossare questo schifo." Aggiunse. 
" Dovrei avere qualcosa nell'armadio. Anche se non è molto." Gli rispose lui di rimando aprendo il frigo mezzo vuoto e prendendo una birra.
La donna, a passi pesanti, si diresse nella camera da letto. Lui, al contrario, si sedette alla scrivania. A breve il tizio avrebbe chiamato e voleva essere pronto.                           

" Dico ma stai scherzando?!?" Sbraitò la donna uscendo dalla camera con un paio di jeans più grandi due volte di lei e una maglia rossa che sembrava uscita da un discount. 
" Non sapevo come fossi ma solo il tuo nome perciò ho preso un'po di roba a caso..." Rispose lui mentre accendeva il portatile.
Lei lo guardò allibita  pronta a replicare quando, Justice, le fece cenno d'avvicinarsi. Sullo schermo era apparso un uomo in penombra di cui si vedeva solo il sorriso.
" Salve signorina Katrin Hofflan." Disse cordiale salutandola con la mano. 
" E lui chi è?" Domandò la donna piuttosto guardinga e allarmata da quella presenza. 
" E' l uomo che mi ha detto di venirti a liberare e tuo datore di lavoro." Spiegò brevemente Justice serio.
 " Ehi, ehi frena io non ho detto che avrei accettato il lavoro..." Sbottò lei. " Voglio solo uccidere la gente non mi va di essere impegnata in un impiego." Aggiunse imperterrita.
 " Ma come?" Domandò l uomo sbalordito. " Non ti va di guadagnare così tanto da non dover più commettere reati?" Aggiunse.

L'assassina rimase spiazzata. La proposta l'allettava però non voleva dipendere da nessuno lei non aveva bisogno di nessuno. Se l'era sempre cavata da sola non c'era nessuno su cui avrebbe mai potuto contare solo sul suo potere nient altro gli dava fiducia. " E in più, se accetti, avrai a che fare con elementi con cui potresti divertirti a giocare..." Mormorò ancora lui stuzzicando un'po la curiosità della donna che drizzò le orecchie. " So bene che cerchi vere lotte cosa che, gli altri super, non ti possono dare. Io posso offrirti quello che cerchi e sarai pagata profumatamente." Disse con un largo sorriso sulle labbra lui. Knife sorrise. Lotte all'ultimo sangue, avversari all'altezza. Questo aveva sempre cercato come faceva quel tipo a saperlo? - Dovrò stare attenta ma. per ora, mi posso accontentare.- Riflettè fra se e se. " Accetto l'offerta. Da dove cominciamo?" Domandò con un sorriso la donna. 
" Ottimo, veramente ottimo..." Disse di rimando il cliente battendo le mani in un applauso. " Per il momento riposatevi e conoscetevi meglio. In città c'e troppo caos per agire vi manderò una e-mail col prossimo bersaglio la cui paga, sarà due volte quella del precedente..." Aggiunse. 
A quelle parole Justice strabuzzò gli occhi. Sonar era stato pagato ben quattro milioni quanto diavolo era pericoloso questo nuovo bersaglio? " D'accordo, aspettiamo la sua risposta." Mormorò Justice tenendo per se quei dubbi non voleva mostrare paura o timore aveva imparato a tenere per se simili emozioni. " Ottimo, alla prossima..." Disse congedandosi e facendo tornare lo schermo nero.                         
 " Finalmente se ne è andato ora che facciamo di bello?!" Esclamò Knife rivolta a Justice euforica di essersi tolta dalla vista quel tipo strano. 
Lui si alzò dalla sedia prendendo la birra di prima. " Non so tu ma, io, me ne vado a dormire. Sono sfinito e inoltre si è fatto tardi." Rispose freddamente dirigendosi verso la camera.
 " Ehi! Io dove dormo scusa?" Domandò Knife piuttosto seria. Lui indico il divano scassato. " Puoi dormire li, non mi interessa. Domani parleremo e dobbiamo chiarire diverse cose ma, per adesso, ho bisogno di riposare buonanotte." Replicò chiudendo la porta e lasciando la donna da sola.
 
 
-
 
 
Il comandante Alex era teso. Continuava a martellare sulla scrivania, disseminata di una decina di tazzine di caffè, la penna nera che era solito usare. Aveva già ricevuto una strigliata sia dai superiori che dal sindaco stesso per quello che era accaduto le cose stavano prendendo una piega sempre peggiore.
 
 Strinse con forza la stretta sulla penna.- Da quando questo fottuto assassino va a giro le cose stanno andando sempre più a puttane. - Pensò sempre più innervosito. La porta si aprì piano facendo entrare Peter. 
" Ci sono novita?" Domandò mentre guardava in un punto a caso della stanza senza degnare di un'occhiata il suo sottoposto. 
" Siamo riusciti a bloccare i fury..." Annunciò lieto. " Le manovre d'emergenza sono rientrate tutte nella norma. Il problema del carcere adesso ha la priorita e delle squadre speciali sono andate a dare supporto e la stradale controlla ogni centimetro della zona attorno ad essa..." Disse ancora tutto d'un fiato al suo capo.
 Lui annuì. " Molto bene..." Rispose freddamente pensando ad altro. 
" C'e qualcosa che non va?" Chiese il sottoposto notando la strana faccia del proprio superiore. 
" Direi tutto. Ho bisogno urgente di parlare con Walter ma ancora non mi risponde..." Disse ancora riferendosi al suo cellulare buttato sulla scrivania. Peter stava per replicare quando la porta si riaprì d'impeto mostrando la piccola figura di Walter tallonata da Steve poco dietro di lui. 
 
" Alla buon ora..." Mormorò Alex fissando truce il vecchio e alzandosi dalla sedia. 
" Sono corso qua appena ho saputo. Ero fuori città." Rispose lui rapido scusandosi subito.                  
" Mi avevi detto che il sistema era sicuro e che avremmo potuto localizzarli prima che potessero esplodere!" Ruggì d'impeto Alex dando un pugno alla scrivania e senza badare al suo discorso. " Si me ne rendo conto  ma..."
 " Non c'e nessun ma Walter!" Replicò senza lasciar finire il vecchio. " Hai una vaga idea del caos che ci ha portato questa mancanza nel tuo sistema?! I miei superiori mi vogliono scannare sul serio!" Continuò imperterrito con lo stesso tono. " Vediamo di darci tutti una calmata eh." Disse Steve frapponendosi tra i due e cercando di capirci qualcosa in quella conversazione.
 
" Di che sta parlando?" Chiese a Walter curioso. Aveva visto poche volte Alex arrabbiato e, quella, era la prima volta che lo vedeva davvero furioso.   " Di una cosa che avevo ipotizzato un anno fa e che, fino ad oggi, aveva funzionato benissimo..." Mormorò a voce bassa il vecchio.
 " E cioè cosa?" Disse ancora Steve. Walter sposto lo sguardo su Alex.                   
 " Credo che possiamo mostrarglielo..." Mormorò sicuro il super. 
" Fa come credi, non mi interessa niente. Basta solo che tu, e il tuo dannato team mi diate una risposta plausibile." Sbraitò Alex rimettendosi a sedere sotto l'occhio confuso di Peter e Steve ancora in silenzio. 
" Sarà fatto. Domani mattina radunerò la scientifica e cercherò di capire cosa è successo." Annunciò il vecchio ancora più rammaricato che mai. " Steve contatta Erika e Shoan domani andrete con Walter anche perché il nostro killer si è messo nuovamente all'opera." Disse Alex ignorando totalmente la figura di Walter. 
" Chi ha ucciso?" Chiese allarmato Steve. 
" Questa volta, più che per omicidio, è accusato di evasione..." Mormorò di rimando Alex serio in viso. " La criminale nota come Knife è stata liberata quest'oggi durante dei disordini. Si sono perse le tracce anche di altri criminali di medio livello ma, lei, ha la priorita." 
 "Come fate a sapere che c'entra il nostro uomo?" Domandò Steve stupito da tutte quelle informazioni. 
" Sono state rinvenute altri coltelli dello stesso materiale che abbiamo trovato sulla scena del delitto di Sonar. Non sappiamo perché ha liberato lei e la cosa mi preoccupa alquanto. Ci sono delle registrazioni vedete se riuscite a capirci qualcosa" Rispose ancora. 
" Ok, d'accordo, domani chiamerò sia Erika che Shoan e vedremo di metterci subito a lavoro." Disse immediamente Steve sperando, in questo modo, di fare contento quel tipo. 
" Adesso andate a riposarvi e, mi auguro, di avere risposte Walter." Mormorò con tono autoritario mentre i due uscivano dalla porta.
 
 " E' stato molto duro con entrambi." Ammise Peter non appena i due se ne furono andati via. 
" Ho dovuto Peter. La situazione adesso è più critica che mai. Non so cosa voglia da Knife ma, qualunque cosa sia, non promette niente di buono." Spiegò allarmato. 
" Vuole diramare la notizia?" Domandò il sottoposto. 
Scosse la testa. " Se dicessimo della sua fuga sorgerebbe il panico. Quella pazza uccideva super a caso solo per il  gusto di farlo. Diremo che sono fuggiti alcuni criminali di classe media. Informa tutte le squadre di pattuglia di perquisire mezzi, case abbandonate e qualsivoglia posto sospetto. Sicuramente l'avrà portata in città perciò non sarà difficile localizzarli." Disse convinto. 
" Ricevuto andrò subito a dare disposizioni." Confermò lui facendo il saluto e correndo fuori. Rimasto solo Alex aprì il cassetto della sua scrivania fissando un vecchio portfolio ingiallito. " In che razza di casini ti ho ficcato Steve?" Si chiese mentre, di botto, lo richiuse facendolo ripiombare nel buio.
 
 









ANGOLO DELL AUTORE: Eccomi con un nuovo aggiornamento. A breve nuovo capitolo anche per samurai la via del bushido.
Grazie per chi continua a leggere lo so U.u sono stato infame con sto colpo finale ahaha alla prossima.
   
 
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