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Autore: Silor_2691    23/03/2019    0 recensioni
Lynn Owen sta per affrontare il suo primo anno ad Hogwartz. Siamo nel 1983.
Gli anni di questa storia vanno dal 1983 al 1990, i sette nella scuola di magia per la giovane e bella Lynn(personaggio inventato da me, come la maggior parte dei presenti in questa storia).
Per la prima volta mi sto impegnando per creare un fan fiction molto lunga. Questa è solo il primo "libro" passatemi il termine XD con i propri capitoli. Ci saranno anche "Lynn Owen-anno II" e così via fino al "VII".
Spero possa interessarvi :)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Compere per la scuola
 
Era un mattino di fine Agosto. L’ odore del latte aveva ridestato Lynn dal sonno, i suoi occhi abbufficati si erano soffermati sulla  madre che le porgeva la tazza piena. “Buongiorno cara”,
“ciao mamma”.
Una volta aver finito di gustare il latte fresco, la bambina aveva domandato: “quindi oggi si va a Diagon Alley?”,
“si Lynn. È tempo di comprare la tua bacchetta, l’ abito e il gatto che vuoi portarti a Hogwartz”.
La giovane era legatissima ai gatti, ne amava l’ eleganza e lo sguardo fiero.
All’ età di otto anni ne aveva accudito uno malato che purtroppo era morto dopo soli tre mesi. Margharet e Alfons dovettero inventarsene tante per restituire la gioia alla loro unica erede.
 
In quel moment Alfons era impegnato a scrivere un articolo importante. “Papà, devi prepararti”,
“due minuti ancora amore mio”, non sembrava voler staccarsi da quella macchina da scrivere.
Margharet aveva richiamato l’ attenzione della figlia pogiandole la mano sulla spalla: “lascialo finire altrimenti da questa casa non usciamo più!  Intanto perché non scegli come vestirti? Ti faccio notare che sei ancora in pigiama”.
Entrate nella stanza della ragazzina, Lynn aveva preso dall’ armadio in lego un graziosissimo abito turchese: regalo fatto per il suo decimo compleanno.
“Non l’ ho mai messo”, diceva tenendolo tra le mani,
“allora è arrivato il momento, no?”, già Margharet la immaginava con quel vestito. Visione stupenda. Infatti come aveva previsto, l’ abito calzava Lynn a pennello, le copriva le gambe fino a qualche millimetro sopra le ginocchia.
“Come siamo belle”,
“davvero mi trovi bella?”,
“certo, non c’è dubbio”.
Lynn aveva ricambiato il suo sguardo felice per poi sedersi sul letto. “Sai mamma, spero tanto che un giorno io possa diventare bella come te.
Sei meravigliosa e pensando al ricordo che mi hai mostrato due mesi fa devo proprio dire che a quindici anni eri già stupenda”,
“Lo sarai anche tu. Guarda i tuoi occhi, io non li avevo così. Hai preso da Eugenia, tua nonna paterna”.
“Ei donzelle”, Alfons era apparso nella camera della figlia intento ad abbottonare la camicia bianca, “siete pronte?”.
 
Lynn guardava rapita le stradine e i vari negozi di Diagon Alley.
“Sei impressionata?”, le chiedeva Alfons con quello sguardo vispo che anni addietro conquistò il cuore della moglie.
“Papà, mamma. È tutto così bello. Vorrei visitare ogni posto di questa zona”,
“Oh Lynn”, rispondeva Margharet rivolgendosi poi al marito, “andiamo a vedere se alla ‘Testa di Porco’ c’ è qualche nostro conoscente?”,
“ci sto!”.
Di conoscenti ce n’ erano parecchi e tutti parevano interessati: “Alfons!”, “oddio quello è Owen”, e via dicendo.
Nel giro di pochi istanti una piccola flotta di persone aveva circondato la famiglia Owen o meglio, l’ uomo della famiglia.
Erano impressinati dal coraggio con cui trattava determinati temi nel suo giornale, la sfacciata forza con cui sapeva accusare certi individui.
 
“Ciao Alfons”, un uomo alto dai capelli castani e occhi azzurri, in compagnia della moglie e del figlio della stessa età di Lynn, li aveva raggiunti.
“Chris Khan. Ciao!”, si erano stretti la mano.
Chris Khan aveva lavorato parecchi anni per il giornale di Alfons, tra loro non c’ era mai stato un rapporto ‘direttore-subordinato’, si erano intesi da subito.
Khan alla fine aveva scelto un’ altra strada, dedicandosi alla scrittura di romanzi e di libri di incantesimi.
Chris stava guardando la piccola Lynn: “complimenti, sei bellissima”,
“grazie”, arrossiva,
“quanti anni hai?” ,
“ho unidici anni signore. Sto per iniziare gli studi a Hogwartz”,
“ma è meraviglioso! Hai la stessa età di mio figlio. Avvicinati Stephan”.
Il figlio di Khan si era posto davanti a Lynn. Era timido come lei tanto che le guance gli si erano illuminate di rosso.
Era un ragazzino carinissimo: lunghi capelli castano scuro e gli occhi azzurri come il mare.
“Ciao, io sono Lynn”,
“io sono Stephan, piacere” e le loro mani si erano congiunte.
 
Dopo un’ ora (o poco più), Lynn aveva acquistato una tunica e Saturn, il suo gatto: un ‘Bombay americano’ nero e dai profondi occhi verdi. Restava soltanto la bacchetta!
Quando la streghetta aveva incrociato lo sguardo di Ollivander aveva provato un moto di timore unito a tristezza.
Timore perché il suo sguardo cupo le faceva paura.
Tristezza perché le era sembrato un uomo davvero solo.
“Lynn Owen, sono lieto di fare la tua conoscenza”,
“signor Ollivander, sono felice di essere qui a scegliere la mia bacchetta”,
“oh no piccola aspirante strega, non sari tu a sceglierla”, lei non capiva, “sarà lei a scegliere te”.
Dopo aver sperimentato una serie di bacchette, la giovane Owen ne aveva provata una con nucleo di corde di drago, questa aveva scintillato illuminando tutto il negozio.
“Direi, giovane Lynn Owen, che la bacchetta ti abbia scelto!”. Gli occhi della ragazza scrutavano con meraviglia quell’ asta in lego. Quella bacchetta che avrebbe simboleggiato l’ inizio di tutto.
 
Mancavano pochi giorni all’ inizio della scuola, Lynn li usò tutti per prepararsi, acquistare tutti i libri e i quaderni vari. Era pronta!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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