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Autore: samara89    21/07/2009    4 recensioni
Forse un progetto pretenzioso, ma lo sogno da un po’… "Riscrivere" a modo mio, almeno in parte, i libri di Harry Potter che tanto amiamo. Non che gli originali non mi siano piaciuti, anzi. Proprio per questo stimolano la mia fantasia e mi spingono alla tastiera del computer con un richiamo impossibile da ignorare…spero che vogliate condividerla con me... Ci sarà un tresome ma più avanti nei libri e probabilmente yaoi, Shoujo-ai(accenni) e shonen-ai,sicuramente slash ma per ora non è proprio nulla...
Genere: Parodia, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Accidenti…avrei voluto finire la storia con il capitolo 13…ma non ci sono riuscita…quindi straforo e passo al 14…Vi avverto che in questo capitolo c’è una sequenza un po’ strana…non proprio Dark ma ci avviciniamo…niente che faccia venire gli incubi cmq…o che sia di cattivo qusto…però mi era necessaria per introdurre una cosuccia…che scoprirete leggendo anche il 2 ecc…Buhahahaha!

 

Capitolo 14

-LEI? Ma…io credevo…il professor Piton…-

Raptor si girò verso di lui guardandolo divertito.

-Si…immagino che lui sembri più adatto di me vero? Beh…Ti sbagli…E sei morto…- Rise.

Harry rabbrividì.

-In realtà saresti morto anche prima- fece bloccando all’improvviso la sua risata.-Ma Piton ha cercato di proteggerti per tutto l’anno…che guastafeste.-

Harry era sconcertato: non solo Piton non cercava di rubare la pietra…ma aveva anche cercato di salvarlo…roba da non credere.

-Ora per favore stai fermo…devo finire di analizzare questo specchio interessante.- Harry riuscì a mala pena a rendersi conto che quello era lo Specchio delle Brame, che sottili corde apparse dal nulla lo legarono da capo a piedi.

-Dunque dunque…cosa devo fare per raggiungere la pietra? Romperlo?Aiutami mio signore…-

In quel momento Harry fu certo di essere impazzito: una voce, che non era quella di Raptor, una voce sibilante e fredda sembrò alzarsi dal turbante che il professore aveva sulla testa.

-Usa il ragazzo…-

Raptor si girò verso Harry, che istintivamente fece un balzo in dietro inciampando nelle corde e cadendo a terra.

Il professore ghignò, poi schioccò le dita e le funi si sciolsero.

-In piedi…e vieni qui.-

Harry si mise davanti allo specchio.

-Cosa vedi?-chiese Raptor con violenza.

Harry guardava la scena affascinato…ora aveva la Pietra Filosofale in tasca!

-Ehm…vedo che ho vinto la coppa delle case e…-non riuscì a finire perché Raptor lo spinse di lato.

-Ragazzo inutile…- sfoderò la bacchetta.

-Mente…- di nuovo la voce incorporea.

-Non prendermi in giro Potter…conosco mille modi per persuaderti.-

-Fammi parlare con lui…-chiese la voce.

Raptor esitò, ma poi prese a srotolare il turbante voltando la schiena a Harry.

Il ragazzo era paralizzato. Era riuscito ad alzarsi da terra, ma proprio non riusciva a scappare…guardava ipnotizzato le bende del turbante srotolarsi lentamente.

L’ultima benda fu sciolta, e ciò che c’era sotto il bizzarro copricapo sarebbe rimasto inciso nella memoria di Harry per sempre: la faccia di Voldemort stava sulla nuca del professore, e i suoi occhi rossi lo guardavano fiammeggianti.

-Harry Potter.- sibilò.-Volevo tanto incontrarti…strano, avrei giurato che Greanne sarebbe stata con te… mi avrebbe fatto piacere vederla…dopo tanto tempo…- sorrise senza allegria.

Harry rimase zitto.

-Cosa c’è…in fondo è colpa tua se non ho potuto veder crescere mia figlia no?! E se lei è cresciuta senza un padre…- disse insinuante.

Harry si riscosse.

-Si…e non ha ancora smesso di ringraziarmi.- disse con voce chiara.

-ahahahaha… Ma come siamo impertinenti…Allora Harry…come puoi immaginare il mio tempo è limitato…quindi perché non mi dai la pietra che hai in tasca?-

A quelle parole Harry scattò verso il fuoco nero.

-FERMALO…- sentì gridare Voldemort dietro di lui.

Aveva quasi raggiunto il fuoco quando una scarica di dolore lo accecò facendolo cadere faccia a terra.

Si mise in ginocchio boccheggiando.

-Fa male vero?- sentì la voce di Tu-Sai-Chi da una distanza che gli parve eterna…strinse gli occhi cercando di mettere a fuoco.

-Si…certo che si… Vale davvero la pena di soffrire così tanto? Dammi la pietra…e io ti darò Greanne…Allora, che cosa ne pensi? In fondo lei non può sottrarsi alla mia volontà…-

Harry scosse la testa, come per liberarsi di qualcosa di fastidioso.

-Non dire assurdità…Lei è diversa da te…-

Voldemort sorrise enigmatico.

-Siamo più simili di quanto pensi…o di quanto pensi lei…-

-NO!- Fuori di se Harry balzò addosso a Raptor mettendogli le mani intorno alla gola.

Un dolore lancinante gli trafisse la testa attraverso la cicatrice, ma sentì anche Raptor gridare di dolore…Lo lasciò andare.

-Non posso trattenerlo mio signore…mi brucia.- piagnucolò Raptor guardandosi le mani ustionate.

Allora Harry capì che quella era la sua unica possibilità.

Si lanciò addosso al suo prossimo ex professore di Difesa e si aggrappò a lui con tutte le sue forze.

Se non avesse mollato la presa sarebbe riuscito a fermarli…

Riuscì ad aggrapparsi a quel pensiero mentre la sua mente scivolava nell’incoscienza nel tentativo di sottrarsi a tutto quel dolore.

Voci lo chiamavano, ma lui non riusciva a rispondere per quanto ci provasse.

Calò il buio, e si sentì trasportare verso l’alto.

 

Si trovava nella sala comune di Grifondoro.

Fuori brillava il sole, ma il suo calore sembrava incapace di penetrare nella stanza.

Harry si guardò intorno disorientato tutto sembrava troppo… vivido…a cominciare dai colori…

 Sto sognando…pensò.

Seduta sul divano c’era Greanne…Harry non poteva vedere cosa stesse facendo, ma pareva china su qualcosa…

Sta disegnando…intuì il moro.

Harry le si avvicinò, benché provasse una grande paura.

-Greanne…?- la chiamò titubante.

Lei smise di disegnare e lentamente girò la testa verso di lui.

Harry fece istintivamente un passo indietro.

Gli occhi della ragazza erano rosso cremisi, e lacrime di sangue le scendevano lungo le gote macchiandole la camicetta

-Harry…- lo chiamò lamentosa.

Harry si fece coraggio e aggirò il divano ponendosi davanti a lei.

In effetti teneva in mano il suo blocco da disegno, ma le pagine erano macchiate di sangue, così che non si vedeva più cosa ci fosse disegnato…

Eppure la ragazza, dopo averlo chiamato, aveva ripreso a tracciare linee sui fogli macchiati.

Harry venne invaso dalla tristezza…era tranquillo, relativamente, perché era sicuro che quello fosse un sogno…però permaneva in lui un sottofondo di inquietudine, come se quello che vedeva non fosse altro che la rappresentazione di un’anima…il dolore di un’anima che piange.

Dun tratto la ragazza sobbalzò, girandosi verso la sua sinistra con gli occhi spalancati…impaurita.

Harry guardò in quella direzione…e si accorse che una fitta tenebra permeava quella parte della sala comune.

Greanne saltò su e vi lanciò il suo blocco da disegno piagnucolando.

-Stai lontano da me!-

La tenebra ribollì.

Greanne allora si rivolse a Harry.

-Tienilo lontano da me…ti prego.- lo supplicò cadendo in ginocchio.

Harry sentì le lacrime pungergli dietro gli occhi.

Si inginocchiò accanto alla ragazza che ora si dondolava accucciata sul pavimento, piangendo.

Le sue lacrime di sangue si allargarono sotto di lei.

La prese tra le braccia.

Stranamente il sangue non lo macchiò...

-Non preoccuparti Greanne…non gli permetterò di farti del male.-

Fu allora che la luce del sole riuscì finalmente a penetrare dalle finestre…accecante.

Harry guardò fuori e si sentì chiamare.

-Harry…-

Sbattè le palpebre…

-Harry…-

Aprì gli occhi all’improvviso e vide che si trovava in infermeria.

Qualcuno era seduto accanto a lui.

-Finalmente Harry…eravamo molto preoccupati.-

Harry si girò verso Silente…che sorrise.

-Vedo che sei tornato…-

-Si.- rispose, senza nemmeno sapere il perché.

Poi si riscosse.

-Professore.- fece agitato-La pietra…Raptor…-

-Calmati Harry…o Madama Chips mi caccerà..è tutto apposto...La pietra è stata distrutta, e Voldemort non la potrà più usare.- lo tranquillizzò Silente.

-Oh…- Harry rimase interdetto a guardare le coperte.

-E Ron ed Hermione? Stanno bene?-chiese.

-Benissimo…erano qui fino a pochi minuti fa…-

Di nuovo scese il silenzio.

-Dimmi Harry…Come sei riuscito a trattenere il povero professor Raptor?-chiese allora Silente.

-Non poteva toccarmi…-mormorò Harry- Perché non poteva toccarmi?- chiese interessato.

-perché su di te vige un potente incantesimo…l’incantesimo più potente che esista…L’amore….l’amore che tua madre ti ha dimostrato  morendo per te ti ha protetto Harry…-

Ancora silenzio…mentre il ragazzo rifletteva sulla cosa.

Mia madre…mamma…Harry sentì le lacrime affacciarsi.

Strinse gli occhi e le ricacciò indietro….aveva ancora molte cose da chiedere.

-Come ho fatto a prendere la pietra?-chiese allora.

-Ahh…quella è stata una delle mie idee più geniali, se posso dirlo, vedi…solo chi avesse voluto prendere la pietra e non usarla l’avrebbe ottenuta…- rispose Silente fiero si se.

-Capisco…- commentò Harry.

-Vuoi chiedermi altro?-

Harry pensò al sogno…poi lo accantono…ma gli aveva fatto venire in mente una cosa.

-Greanne, quando siamo usciti, ha detto che le era stato ordinato di restarne fuori… lei ne sa qualcosa?-

-Io? E perché dovrei…- Silente prese a canticchiare.

Harry accantono la domanda sapendo che era inutile insistere.

-Il professor Raptor ha detto che Piton..-

-Il professor Piton, Harry…- lo corresse bonariamente il preside.

-Si…lui…Raptor ha detto che ha cercato di salvarmi la vita… credevo che mi odiasse…-

-Beh…vedi Harry lui e tuo padre erano…diciamo…in cattivi rapporti…però James fece una cosa che Severus non gli ha mai perdonato…Gli ha salvato la vita.-

-Cosa?- fece stupito il ragazzo.

-Bene Harry, ora direi che è il caso se ti alzi e ti prepari per il banchetto…ci sono molte persone impazienti di vederti sano e salvo….- detto questo si alzò canticchiando e se andò.

 

Quello fu il banchetto più strano a cui avesse partecipato…almeno per quell’anno…

Naturalmente Serpeverde aveva vinto la coppa delle case, quindi la sala era un tripudio di verde-argento.

Appena Harry fu entrato vide Greanne corrergli incontro balzandogli addosso.

-Sapevo che ci saresti riuscito…- gli sussurrò nell’orecchio prima di lasciare il posto a Ron ed Hermione.

Presero posto al tavolo dei Grifondoro, e nell’alzare gli occhi verso il tavolo dei Serpeverde il Bambino-Che-è-Sopravvissuto incrociò gli occhi di Draco Malfoy…il Serpeverde gli fece una smorfia, ma quando distolse lo sguardo Harry avrebbe potuto giurare che stava sorridendo.

Rivolse poi la sua attenzione al tavolo dei professori: Piton sembrava contento…anche perché aveva vinto la coppa delle case per il settimo anno di fila…mentre Hagrid sembrava il ritratto della tristezza.

Harry incrociò il suo sguardo e gli sorrise salutandolo con la mano.

Il suo gigantesco amico gli sorrise e si alzò per raggiungerlo.

Harry lo segui con lo sguardo.

-Harry- disse quando l’ebbe raggiunto tirando fuori da una tasca quello che sembrava un album di foto.

-Questo l’ho fatto per te…spero che ti piaccia…visto che ho combinato un pasticcio…- disse scusandosi.

Harry lo aprì: i suoi genitori lo salutarono da una foto animata in prima pagina…e anche dalle seguenti.

Le foto erano incorniciate da delicati ghirigori e boccini.

-I disegni li ha fatti Greanne…è stata molto gentile ad aiutarmi…-

-Grazie Hagrid…- fece lui commosso.

In quel momento il preside si alzò, e Hagrid fu costretto a tornare al suo posto.

La sala si zittì.

-Un altro anno è finito…quindi suppongo che sia arrivato il momento di assegnare la coppa delle case…- lasciò vagare lo sguardo sui visi degli alunni con un mezzo sorriso sulle labbra.

-Ma a quanto pare si è reso necessario aggiungere dei punti all’ultimo minuto.-

Il sorriso dei Serpeverde si gelò.

-Dunque Dunque…Si…Al signor Weasley, per la miglior partita di scacchi che Hogwarts abbia mai visto, aggiungo al Grifondoro…Cinquanta punti!-

Un boato si alzò dai tavoli delle case, superfluo dire da tutte meno che da quello di Serpeverde.

 -Alla signorina Granger, per aver mantenuto il sangue freddo davanti al pericolo, aggiungo…Cinquanta punti!-

Altro boato dalle tavolate.

-Poi…al signor Harry Potter…per il suo sangue freddo ed eccezionale coraggio…- la tensione nella sala era palpabile.- attribuisco….- E il vecchio ci marciava- Sessanta punti!-

Il frastuono divenne assordante, i più pronti avevano fatto il calcolo e avevano appurato che ora Serpeverde e Grifondoro erano alla pari.

-Ora…occorre una grande coraggio per affrontare i nemici, ma ancor più per affrontare gli amici…è per questo motivo che assegno dieci punti al signor Neville Paciock!-

La sala esplose…Nel tumulto generale Silente dovette gridare per farsi sentire.

-Pare che urga un cambio di decorazioni.- detto questo battè le mani e tutto ciò che prima era verde-argento divenne rosso-oro.

 

Il giorno dopo tutti avevano fatto i bagagli, e si prepararono a prendere il treno.

I ragazzi si sfogarono per bene sull’espresso  che li avrebbe riportati a Londra…anche perché una volta nel mondo babbano non avrebbero più potuto fare magie.

Scesero sul binario 9 e tre quarti già vestiti in abiti babbani.

Greanne salutò e raggiunse il fratello e i genitori.

Gli altri si avviarono insieme verso l’arco che li avrebbe riportati a casa.

Ma quella non è casa mia…pensò Harry guardandosi indietro…Non lo è mai stata.

 

Fine capitolo 14.

FINEEEEEE!

Almeno del primo libro…

Penso che per un po’ mi riposerò…almeno fino alla fine degli esami…poi attaccherò con il secondo libro…(tipo dopo il 23 luglio)

Sempre che voi non mi uccidiate prima…

Spero che il capitolo vi sia piaciuto…anche la parte un po’ “strana” del sogno…

Grazie per avermi seguita fino a qui…spero che non vi stancherete…

Kiss.

  
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