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Autore: Dauntless_99    24/03/2019    0 recensioni
Behati non è mai appartenuta ai Pacifici. Ha pochi amici e l'unico di cui si fida è il suo migliore amico Michael, un Erudita. Cosa succederà quando Be si separerà da Michael? Quando dovrà affrontare l'iniziazione e un sentimento più grande di lei per la persona più temuta in tutta Chicago? Riuscirà a trovare la pace e la felicità che da sempre sta cercando in una città che si trova a un passo dalla rivoluzione? 
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Eric
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono ancora sotto shock dopo ieri. Non pensavo di rischiare così tanto il giorno del Test e adesso sono ancora più preoccupata di prima. Chissà in cosa consiste il secondo modulo? Ho tante idee che mi frullano nella testa, ma non ho tempo di mettermi a pensare con calma. Domani iniziano i combattimenti e sono un po’ agitata. Non penso di essere ancora fisicamente pronta. Certo nelle ultime settimane ho fatto dei progressi, ma non credo che questi bastino. Mi è capitato spesso di pensare se davvero ho avuto come risultato al test Attitudinale “Intrepidi”. A volte mi capita di guardarmi intorno e di sentirmi fuori luogo. Non ho trovato un posto simile alla mia adorata quercia dove poter stare un po’ da sola, ma credo di averne un disperato bisogno. Dopo quella volta sul tetto non sono più riuscita a trovare un momento per passare con me stessa e questa cosa mi rattrista. Passavo interi pomeriggi sulla mia adorata quercia in solitudine a studiare ed a tenere un piccolo diario personale. Questo era un buon metodo per mettere in ordine le idee, capire cosa volevo e come agire di conseguenza. Qui non lo posso ancora fare e non so se mai lo farò. Sono talmente concentrata da non accorgermi di essere andata contro a qualcuno e di aver fatto cadere una marea di fogli. Che disastro!
“Accidenti Amity! Guarda dove vai!”
Riconosco immediatamente la voce: è Eric! Della “serie mai una gioia”!
“Scusa ero sovra pensiero!”
“Ho notato! Accidenti mi tocca rimetterli tutti in ordine!”
“Se vuoi posso darti una mano” mi propongo. Infondo è il minimo che posso fare.
“Non credo che mi serva il tuo aiuto. Anzi dammi una mano a raccogliere il pasticcio che hai combinato!”
Mi inchino a raccogliere i fogli e senza volerlo inizio a leggerli: divergenti, le nostre cartelle personali, i punteggi sono alcuni particolari che colgo.
“Dammi i fogli ci penso io a riordinarli” mi propongo.
“Non ce la farai mai in tempo! Jeanine li vuole ordinati in una certa maniera. Domani iniziano i combattimenti e a meno che tu non voglia perderli, vai a dormire!”
“Mettimi alla prova” lo sfido.
“Come scusa? Non prendo ordini da una ragazzina!”
“E io non accetto consigli da un prepotente come te. Quindi se mi lasci dare una mano, domani mattina tutti i documenti saranno in ordine alfabetico, trascritti sul computer, inviati via mail e, cosa più importante, approvati da Quattro senza che lui venga a sapere niente che Jeanine non vuole che si sappia. Ora spetta a te decidere!”
Mi guarda a bocca aperta e so già cosa sta pensando: come faccio a sapere ste cose? Ed ecco la mia risposta:
“So come lavora Jeanine. Pensi che io sia una stupida Amity senza cervello, ma ti sbagli! Non sai chi sono, con chi ho lavorato durante gli anni scolastici e non mi conosci. Ma so che se ti mandassi a una persona qualsiasi del corpo docente so già che alla tua domanda “Cosa sai di Behati Benson?” loro ti risponderebbero così: “È stata la migliore studentessa del suo corso, nonché la migliore studentessa Amity di sempre. Mi ha aiutato qualche volta con dei documenti dei quali non posso parlarti e se lei ti ha proposto una mano accettala e non te ne pentirai.” Pensi ancora che sono una stupida Amity?”
“Vieni con me e non dire a nessuno che ho accettato il tuo aiuto!”
Sorrido soddisfatta di me stessa e lo seguo. Non ci stiamo dirigendo verso l’edificio centrale, ma in un altro blocco dove non vi sono mai stata. Presumo sia il settore degli alloggi. Durante il tragitto Eric si ferma a parlare con un certo Jordan e a quanto pare lui non ha paura di Eric. Sembra quasi che siano amici!

L’appartamento di Eric è grande: ci può stare tranquillamente un’intera famiglia Amity. Cucina all’avanguardia, salotto enorme con una immensa libreria ed enormi vetrate. Mi piace l’open space, dà l’idea che ci sia più spazio. A cosa gli serva tutto sto spazio non lo capisco!
“Accomodati pure. Hai già cenato?”
“No stavo per andarci, ma qualcuno mi ha tagliato la strada!”
“Simpatica. Inizia pure io ti raggiungo.”
“E cosa fai?”
“Preparo la cena”
“Ti serve una mano?”
“No tranquilla. Vedi di non fare altri casini!”
Mi siedo sul divano e inizio a leggere i documenti. Sarà una lunga serata.
“Eric?”
“Dimmi”
“Mi puoi dare il tuo PC così inizio a trascrivere?”
Ferma quello che stava facendo e si dirige in quella che penso che sia camera sua.
Torna in mano con un PC nero con in centro il simbolo di Dauntless.
Me lo porge.
“La password è…”
Non lo lascio finire:
“Non mi serve. So come entrare.”
“Ma…”
“Niente ma Erudito!”
Prendo il PC ed entro. Non mi serve sapere una password quando so come violare il sistema di sicurezza. Inizio a trascrivere le prime 40 pagine. Non ci vuole molto; inizio e non finisco più. Mi interrompo un secondo non sentendo venire nessun rumore dalla cucina, ma solo un buon profumo di costolette di vitello e patate al forno. Cavoli spero che abbia fatto anche la salsa alle erbe! Alzo lo sguardo e noto Eric che mi fissa sbalordito.
“Che ho fatto adesso?” chiedo.
“Non hai alzato gli occhi dal PC nemmeno un secondo e hai trascritto a memoria quaranta intere pagine! Come cavolo lo hai fatto?”
“Sai perché ero la migliore della classe?”
“No!”
“Per questo!” Indico la mia testa con intenzione di indicare il mio cervello.
“Questo lo so! Anch’io uso il cervello!”
“Ma non come me. Ho una memoria fotografica! Mi basta leggere una volta qualsiasi cosa e la memorizzo!”
“Ed ecco spiegato il perché delle quaranta pagine!”
“Esatto!”
Mi avvicino al bancone e noto che non solo ha preparato le costolette di vitello con le patate, ma ci sono pure tre salse diverse di cui una alle erbe. Sorrido, forse non è un caso perso!
“Perché sorridi?”
“Perché esattamente cinque seconda fa mi sono chiesta se avresti preparato la salsa alle erbe. Forse non sei un caso perso come pensavo!”
“E perché lo hai pensato?”
“Non so se sei pronto a conoscere la risposta!”
Passiamo a parlare per tutto il resto della cena e più ci parlo più imparo a conoscerlo. Dopo cena ci mettiamo all’opera. Io detto, lui scrive. Passano le ore che nemmeno mi accorgo.

La mattina dopo mi sveglio su un letto comodo e sotto delle coperte soffici. Per un attimo mi sembra di essere tornata nel mio letto ad Amity, ma poi spalanco gli occhi e mi tiro su di colpo. Mi trovo in una stanza grande: a destra c’è una cassettiera con sopra uno specchio, mentre davanti a me c’è un armadio e una porta, alla mia sinistra c’è un’ampia finestra. Esco dal letto e mi accorgo di indossare una enorme maglietta nera. Solo l’idea che Eric mi abbia spogliata mi fa rabbrividire. L’occhio mi cade sulla sveglia: sono le otto e mezza passate! Cavoli! Sono in ritardo per i combattimenti! Mi vesto velocemente e mi fiondo fuori dalla camera. Mentre sto per uscire una voce mi blocca:
“Buongiorno bella addormentata!”
Mi giro e noto Eric seduto tranquillamente sul divano mentre sorseggia con tutta calma il suo caffè.
“Buongiorno”
“Se ti stai chiedendo se Quattro noterà la tua assenza. La risposta è sì. Ho avvisato Max che ha sua volta ha avvisato Quattro. Saresti stata la prima a combattere oggi, ma adesso sarai ultima. “
“Non gli avrai detto mica di ieri sera?”
“No! Ho detto che ti sei sentita male e sei andata in infermeria. Ho chiesto a Marleen di farmi un favore e lo ha fatto. Ora puoi andare dai tuoi compagni senza aver fatto colazione rischiando di svenire per un calo di zuccheri oppure fai marcia indietro, ti siedi e mangi con calma.”
“Perché ho la sensazione che un giorno tutta sta gentilezza mi si ritorcerà contro?”
“Nessun trucco. Giuro!”
“Ok. Posso sapere con chi combatterò?”
Mentre formulo questa domanda mi siedo in cucina e Wow! Qui può sfamare un esercito! “Lucy”
Per poco non mi strozzo con il caffè.

Entro in palestra e noto che tutti mi stanno fissando. Mancano ancora due combattimenti prima del mio, ma l’agitazione non mi è ancora passata.
“Ehi come stai?” mi chiede Josh.
“Bene.”
“Sicura? Sei un po’ pallida.”
“Si ho avuto un po’ di nausea, ma passerà. Com’è andato il tuo combattimento?”
“Oh bene! Solo qualche ammaccatura qua e là.”
Perlustro la stanza e non vedo Lucy.
“Josh sai dov’è Lucy?”
“Non lo so! Ma ehi! Stai attenta! Non so che le passa per la mente, ma nelle ultime settimane si è allenata di nascosto. Non sottovalutarla!”
“Ok grazie del consiglio! Un’ultima cosa.”
“Dimmi.”
“Secondo te è diventata nostra amica solo per scoprire i nostri punti deboli?”
“Non lo so. Però sono sicuro che ci sta mentendo. Prima che sparisse ho visto che stava parlando con quel Erudito sbruffone. Non so a che gioco sta giocando, ma non mi fido!”
“Lucy e Tiffany” Quattro e Tris ci chiamano.
Salgo sul ring e noto una figura appoggiata allo stipite della porta. È Eric!
“Iniziate!”
Sia io che lei non ci muoviamo. La studio con attenzione e so che sta tramando qualcosa. In questo caso devo smettere di pensare e seguire l’istinto, una cosa che devo imparare a fare. Parte, ma intercetto il colpo. Rispondo, ma lei mi colpisce allo stomaco e ahia che male! Cerco di rialzarmi, ma arriva un altro calcio. Ok; vuoi giocare sporco? Facciamolo! Rotolo alla mia sinistra, mi alzo e prima che possa reagire colpisco dietro il ginocchio. Cade, ma cerca di rialzarsi ed io glielo impedisco con un pugno in piena faccia. Non vorrei perché pensavo fosse mia amica, ma ormai dopo le parole di Josh collego tutto. Lei che parla con quel altro iniziato Erudito, lei che improvvisamente diventa taciturna, gli allenamenti extra. Non ha mai voluto essere mia amica ed ora capisco il perché. Vuole arrivare prima, vuole la leadership e sa come ottenerla. Come detto prima devo pensare meno e agire di più. Mi assesta un altro colpo, ma sta volta sono pronta. Seguo l’istinto e la butto a tappe con altri tre colpi.
“Fini del combattimento! Behati hai vinto!”
“Ma non mi sono arresa” cerca di protestare Lucy.
“A meno che tu non voglia finire in ospedale, il combattimento è finito!”
Lucy mi guarda con odio per tutto il tragitto verso l’infermeria.
Non vuole solo arrivare alla leadership, vuole qualcos’altro, ma non so cosa di preciso.

I giorni successivi sono dei massacri. Per le due settimane avvenire ci sfidiamo nei combattimenti e alla sera torniamo a casa sfiniti. In alcuni ho avuto la meglio, in altri la peggio. Sono piena di ammaccature e dolori e molto speso mi devo recare in infermeria a prendere qualche antidolorifico. Tutti sono nella mia situazione, chi meglio, chi peggio, ma non mi posso lamentare. Molti gruppi che si erano formati all’inizio di questa iniziazione ora si sono sciolti. La tensione si fa sentire ed ora siamo tutti contro tutti! Dopo quello che è successo con Lucy non ho avuto più occasioni per parlarle, neanche Josh ed Emy. Quest’ultimi sono gli unici di cui mi fido. Siamo l’unico gruppo compatto ed abbiamo deciso che dopo tutto quello che è successo è meglio proteggerci le spalle a vicenda. Una sera mentre sto mangiando improvvisamente inizio a sentirmi male. Prima un giramento di testa, poi la vista che si offusca e poi il nulla.

Mi risveglio in una stanza con una luce a dir poco accecante. Davanti a me ci sono Josh e Emy che mi guardano con un’espressione di sollievo.
“Ti sei svegliata! Stavamo pensando il peggio!”
“Cosa è successo?” chiedo.
“Lucy ha cercato di avvelenarti!” mi risponde Emy.
“Cosa? Perché?”
“La sera che non sei tornata a dormire nel dormitorio Lucy ti ha visto con Eric andare verso il suo appartamento. Dimmi che non ti ha fatto niente.”
“No non mi ha fatto niente, ma perchè Lucy avrebbe provato ad avvelenarmi?”
“Non so forse è innamorata di Eric o forse ce l’ha con noi!”
“Noi?”
“Quando abbiamo vinto a Ruba Bandiera non è venuta festeggiare con noi. Infondo sono venuti tutti: vincitori e vinti, ma lei no. Quando sei andata in ospedale Emy si è sentita male e io sono stato aggredito alle spalle. L’abbiamo scampata per un soffio, ma non pensavamo fosse stata Lucy.”
“Come sapete adesso che è stata lei?”
“Eric e Quattro hanno rivisto i nastri delle sorveglianze. Sapevi che Dauntless è piena di telecamere?”
“Be si come tutte le fazioni! L’unico posto dove non ci sono è dentro l’archivio, ma questo che centra?”
“Non sei l’unica che si è sentita male. Altri membri, tra cui un leader, sono finiti in ospedale. Hanno rivisto le registrazioni e hanno scoperto che è stata Lucy.”
“Che le succederà?”
“Non lo sappiamo, ma non ti preoccupare. Riposati un po’. Ah, congratulazioni! Hai passato il primo modulo!”
“Grazie! Quindi passiamo al modulo due?”
“Sì! Domani sarà il giorno delle visite!”
Sorrido e torno a sdraiarmi. Sono così stanca che mi addormento subito.

Angolo della scrittrice:
Cari lettori,
eccomi ritornata!
Tranquilli non vi ho abbandonato, ma ho avuto un po’ da fare ultimamente e le idee per scrivere questa fanfiction non sempre mi vengono.
In questo capitolo vediamo Behati ed Eric che si stanno avvicinando. Come pensate che andrà a finire tra i due?
Al prossimo capitolo,
Dauntless_99
   
 
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