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Autore: Cris_Mar    25/03/2019    0 recensioni
Harry si ritrova con il cuore colmo di speranza: la guerra è finita, non senza lasciare ferite profonde e nonostante il dolore, è arrivato il momento di andare avanti, di ricominciare.
Dopo la fine tanto agognata di tutti i processi, che lo hanno costretto per mesi a rivivere tutto l'accaduto, può finalmente costruirsi una vita tutta sua.
E decide di iniziare da dove tutto è finito: Hogwarts
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I start from you.

Capitolo 4

3.1 - the time has com for me to break out of the shell...

Mercoledì mattina, Harry aveva preso posto accanto a Malfoy, come ormai d'abitudine e cercava di non pensare nemmeno per un secondo a ciò che era successo il giorno prima, fallendo miseramente.
Non avevano più parlato della faccenda, perché Harry, pieno di imbarazzo,aveva finto di essere completamente interessato alle lezioni anche il pomeriggio precedente.
Malfoy aveva rispettato il suo mutismo con una delicatezza che aveva sorpreso Harry... a parte qualche risata repressa ogni tanto.

Alla fine, a due minuti dalla campanella, non poté trattenere uno sbadiglio assonnato e Malfoy si voltò a guardarlo.
Per un attimo non seppe se rivolgergli la parola o no, ma parve decidere di aver sopportato abbastanza quella situazione ridicola e andò dritto al punto.
'Sono curioso, Potter' sussurrò, mentre il professor Vitious si agitava sulla sua pila di libri, mostrando l'esatto movimento da utilizzare per l'incantesimo che ormai studiavano da tre lezioni. 'Hai detto ai tuoi grandi amici che sei gay?'

Harry si guardò intorno, allarmato, poi si passò una mano sul volto stanco.
Quella mattina si era svegliato solo grazie a Ron, che lo aveva praticamente tirato giù dal letto. Il motivo era semplice: la sera prima, dopo gli avvenimenti inaspettati e sconcertanti, aveva avuto molta difficoltà ad addormentarsi. Aveva rimuginato tutta la notte e ancora non riusciva ad accettare le conclusioni a cui era giunto.
'Non sono...' borbottò all'inizio, prima di correggersi. 'D'accordo, ci sono buone probabilità che sia così, ma non voglio urlarlo ai quattro venti prima di esserne totalmente sicuro'
Draco sollevò le sopracciglia, in maniera scettica.
'Che c'è?' mormorò Harry, attento a non far sentire i loro discorsi.
Draco scrollò le spalle.
'A me sembra che tu abbia già capito tutto e che la cosa, per qualche motivo, ti abbia spaventato'

Al suono della campanella, Harry rilassò le spalle e fece cenno a Malfoy di sbrigarsi: il suo problema erano le orecchie indiscrete che avevano attorno, perciò era contento di uscire nel fracasso dei corridoi.
'Senti' disse all'orecchio del biondo una volta fuori, 'ci ho pensato tutta la notte ed ho capito delle cose, che fino ad ora avevo accantonato. Ma non sono pronto a condividere tutto questo con altre persone, presto lo farò con Ron ed Hermione perché a loro non posso mentire, ma uscire allo scoperto, mettermi in gioco, conoscere qualcuno... è troppo prematuro, soprattutto ora che il mio nome è su tutte le prime pagine'

Presero le scale ed Harry sentì la voce di Ron, da qualche parte dietro di lui: sembrava scocciato per i compiti assegnati da Vitious.
Draco glielo indicò con un cenno: 'In realtà le uniche persone che si scomporranno di fronte alla verità, saranno proprio loro. Perché per la stampa lo scoop non sarà vederti con un uomo, ma vederti con qualcuno: scriverebbero qualsiasi cosa su di te. Così come a tutta la scuola non sembrerà una gran rivelazione, in fondo non hai mai avuto una ragazza fissa, quindi sanno poco e niente dei tuoi gusti, ne prenderanno atto semplicemente. Weasley e la Granger invece, sono le persone che ti conoscono di più al mondo, eppure non hai mai accennato loro questi dubbi: loro sì che ne resteranno di sasso!'
Harry lo fermò per un braccio, corrucciato:
'Come può non essere una notizia scioccante per tutti? Non riuscivo a rendermene conto nemmeno io, nonostante avessi la verità sotto agli occhi! Tutti penseranno che sono stato un falso e non oso immaginare cosa penseranno i genitori di Ron... Insomma loro hanno una famiglia semplice, tradizionale... So che i maghi hanno accettato tutte le sfaccettature che può avere una persona, ma non credo sia così facile tenerne conto quando capita a qualcuno che credevi di conoscere, che hai visto crescere...!'
Draco strattonò il braccio con forza e Harry lo lasciò andare:
'Sei un idiota. Le uniche famiglie che si fanno degli scrupoli su questa faccenda sono quelle come la mia, i tuoi amati Weasley ti augureranno di trovare presto il ragazzo perfetto e forse ti faranno anche una torta!' sputò con una punta di cattiveria.
'Per l'ultima volta Potter, le tue scelte sessuali se e quando veranno alla luce, saranno semplicemente un dato di fatto: nessuno scandalo! Smettila di pensare come un Babbano qualunque! Non eri tu quello coraggioso? E ora ti vergogni di quello che sei?'

Harry dovette ammettere a se stesso che Malfoy avesse ragione, ma non riusciva a vivere quella situazione con serenità.
Forse sarebbe riuscito a sentirsi meno sotto pressione, trovando il coraggio di parlarne con i suoi amici... forse era proprio la loro reazione quella che temeva di più. Perchè era sempre bastato il loro appoggio a rendere le situazioni più facili e sopportabili e se non l'avesse avuto in quella particolare occasione, non sapeva come avrebbe potuto affrontarla.

'Credo di aver inconsciamente sotterrato questa parte di me, da quando ne ho avuto il primo sentore, mi sono creato un guscio, per la mia tranquillità. Credevo di essermi preso una cotta per una ragazza il quarto anno... Al quinto anno ci siamo avvicinati e- e niente, era stato un abbaglio: mi infastidivano i suoi modi di fare, la sua gelosia e i suoi piagnistei. Ho accantonato la cosa e poi sono stato troppo preso da Voldemort per pensarci. Il sesto anno, cercavo distrazione ed ho provato a cedere alle avances di qualcuna: come ben sai, è stato un fiasco. Perché non l'ho capito allora? Non lo so, forse in fondo l'ho capito o almeno, ho detto a me stesso che le ragazze non facevano per me... Solo, non ho considerato le alternative'
Draco rallentò, perché ormai avevano raggiunto l'aula di Difesa Contro le Arti Oscure, e si voltò a guardarlo:
'Io penso che, nella tua mente, ti fossi imposto di non pensare neanche ad altre possibilità. Hai escluso l'idea a prescindere, troppo convinto che la tua vita fosse già abbastanza incasinata. Ma ora che lo stai accettando, dovresti perlomeno renderti conto di aver provato attrazione per qualcuno, di aver pensato a qualcuno...o di averlo immaginato... Sai... Hai capito. Sarebbe strano il contrario'

Harry riflettè sulle sue parole, mentre entravano in classe e prendevano posto.
Si sentì in imbarazzo e si grattò la fronte, nervoso. 'Diciamo che, purtroppo, ho passato la maggior parte della mia adolescenza ad avere incubi, piuttosto che "a sognare"... Ma devo ammetterlo, se vado a scavare in quei pochi momenti... intimi... beh, sì... avevo qualche indizio a cui non ho dato peso...'  balbettò arrossendo, 'credevo fosse irrilevante, cioè, in quei momenti pensi a un sacco di cose e... sono cose private... credi esistano solo nella tua testa, ecco...'
Draco sorrise sotto i baffi, divertito dal suo imbarazzo ma non poté sfruttare l'occasione per prenderlo in giro, perché la lezione era cominciata.

Harry aveva un ottima visuale dei suoi amici, dai posti che Malfoy aveva scelto, e per tutta la lezione osservò Ron e Hermione con un misto di ansia e trepidazione: l'idea di parlare a qualcuno che non fosse Malfoy, delle nuove sensazioni che aveva scoperto di provare, lo terrorizzava. Non perché all'improvviso si fidasse solo di Malfoy, ma perché in quel momento quella verità esisteva solo tra di loro e parlarne a qualcun'altro l'avrebbe resa vera, reale. Avrebbe significato dare inizio ad un nuovo capitolo della sua vita, a cui non era preparato.
Avrebbe dovuto ammetterlo, non solo ai suoi amici, ma soprattutto a se stesso, accettandosi per ciò che era ed essere pronto a scoprire cosa gli avrebbe riservato il futuro a riguardo.
Draco notò la sua pena e lo distrasse da quei pensieri quando attirò a sé la pergamena immacolata di Harry, su cui lui avrebbe dovuto prendere appunti:
intinse la piuma e cominciò a scribacchiare qualcosa, chino sul foglio per non farsi vedere.
Ci mise parecchi minuti, tanto che Harry a un certo punto smise di osservarlo, convinto che gliel'avesse rubata per prendere appunti sul serio.

Quando gliela restituì, a Harry parve di essere tornato al terzo anno.
Malfoy aveva una certa creatività quando si trattava di prenderlo in giro: non ricordava dove fosse finito il bigliettino incantato che gli aveva inviato durante la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure di cinque anni prima, in cui veniva colpito da un fulmine mentre giocava a Quidditch, forse invece questo lo avrebbe conservato.

Harry si portò una mano davanti alla bocca, per soffocare la risata che altrimenti avrebbe attirato l'attenzione di tutta la classe.

Il biglietto ritraeva una ragazza butterata che si lanciava su di lui per baciarlo e poi lui che, in maniera molto poco mascolina, la spingeva via e se la dava a gambe levate, urlando.

La lezione proseguì per altri interminabili minuti, mentre lui e Draco facevano una gran fatica a rimanere seri.
Quando finalmente la campanella suonò, entrambi fecero un sospiro di sollievo.

Mentre Draco si alzava per mettere via le sue cose, Harry rimase seduto a scuotere la testa, in maniera incredula.
'Che ti prende adesso? Sembri mezzo matto. Forse dovrei dar retta a quell'articolo di qualche mese fa che diceva che a causa della Guerra avevi perso qualche rotella' lo canzonò il Serpeverde.
'Non è ne la prima, ne l'ultima volta che mi danno del pazzo. Comunque, stavo pensando a quanto sei strano, Malfoy' disse con una mezza risata.
Draco inarcò le sopracciglia e Harry annuì: 'Sai, Ron era convinto che questa situazione sarebbe durata poco e che alla fine non ci saremmo sopportati'
Draco si mise la borsa in spalla e fece una smorfia indifferente: 'Sono passati pochi giorni, potrei ancora stancarmi di te. E poi chi ti ha detto che ti sopporto?'
Harry si mise a ridere: 'Mi stai aiutando Malfoy, te ne sei accorto? In tutta questa storia... E hai anche cercato di distrarmi dai miei pensieri paranoici, mi hai tirato su di morale' constatò, sventolandogli il disegno sotto il naso.
'Avrò sbattuto la testa da qualche parte' disse, facendo un gestaccio e spigendo via la mano di Harry. 'Molto forte'
Harry scosse la testa e finalmente si alzò dal suo posto, buttando le sue cose nella borsa a casaccio e avviandosi alla porta:
'Io dico che stiamo diventando amici' affermò prima di uscire, con un sorriso soddisfatto.
Draco lo seguì e alzò gli occhi al cielo: 'Cos'hai da gongolare tanto?' disse seguendolo. 'Ci tenevi così tanto a diventare mio amico? Cos'è, lo sognavi la notte?'
Harry scoppiò a ridere: 'Non fare la parte Malfoy, non mi metti in imbarazzo. Sono felice che siamo amici, sei una piacevole sorpresa'
Draco gli diede una spinta superandolo: 'Sei troppo sentimentale per i miei gusti, tu ritieniti fortunato se ti dirò che non mi dispiace averti intorno'
'Oh, detto da te sarà come un ti voglio bene' lo prese in giro Harry, ridendo di gusto, mentre l'altro alzava di nuovo gli occhi al cielo.
Harry accelerò il passo e lo affiancò: 'Dove stiamo andando?'
Draco sospirò: 'Dato che ultimamente sembra che tu non possa fare a meno di trascorrere anche le ore libere con me, volevo raggiungere il cortile: non ho nessuna voglia di studiare ancora quindi non parlarmi della biblioteca'
Harry lo seguì in silenzio, e ricominciò a rimuginare sulle parole che avrebbe dovuto usare con i suoi amici appena si fosse fatto coraggio.

Sapeva di doverlo fare quel giorno stesso, perché non era capace di mantenere un segreto così importante con Ron e Hermione, senza che i due si accorgessero che ci fosse qualcosa che non andava. Era solo questione di buttarsi.

Andiamo!  si disse, solo qualche mese fa ho affrontato la morte, dovrei poter fare di tutto adesso!  

Aprire gli occhi sulla sua sessualità e cominciare scoprire anche quella parte di se stesso sarebbe stato facile come respirare, e probabilmente anche emozionante, una volta buttata fuori la verità.

'Sei ancora preoccupato, Potter?' lo richiamò alla realtà Malfoy, mentre uscivano in cortile.
Harry scosse la testa, sospirando: 'Vorrei solo togliermi questo peso una volta per tutte. Prima lo faccio, prima posso... sai... vivermela'
Draco si fermò di colpò e Harry fece qualche passo prima di accorgersene e tornare indietro:
'Che c'è? Dico sul serio, sono andato un po' nel pallone prima, ma sono sicuro che andrà meglio quando ne parlerò con-'
Malfoy gli indicò un punto alle sue spalle: 'Con loro'

Harry si voltò e si accorse che Ron e Hermione erano seduti poco distante:
'Ah, hanno avuto la nostra stessa idea. Deve essere stato Ron, avrà trascinato fuori Hermione con la forza... beh, lei ha comunque un libro con se'
Draco se ne stette in silenzio per mezzo secondo prima di sbuffare e bisbigliargli all'orecchio:
'Non sono a mio agio, Potter. Weasley mi detesta e non è che la cosa mi dispiaccia particolarmente ma, per colpa tua, adesso passo il tempo con il suo migliore amico. E la Granger forse ha ancora più motivi di lui per avercela con me.'
Harry cercò di non ridere, si accantonò dietro l'angolo seguendo il Serpeverde, che sembrava deciso a non farsi vedere dagli altri due.
'Senti, Ron è piuttosto testardo, te lo concedo. Non gli importa di cambiare idea su di te dopo i nostri trascorsi di amorevoli scambi di complimenti, durante questi anni. E sono piuttosto sicuro che tu non abbia ancora cambiato idea su molte cose che pensavi di lui... Però concedimi questo, credo che tu ti sia reso conto del fatto che la famiglia Weasley non sia massa di idioti senza cervello ma che, anzi, sia una famiglia di grandi maghi. Lo so che lo sai.'
Malfoy fece una smorfia neutra e non rispose.
'E so che adesso non offenderesti mai lui e la sua famiglia come succedeva un tempo. Così come lui, non provocato e sapendo che ci tengo che questa... amicizia vada per il verso giusto, non offenderà te. Ah e Hermione è la persona più matura che conosca, non si mettera a rivangare i vecchi rancori'
Draco assottigliò gli occhi e lo guardò con poco entusiasmo: 'Stai cercando di dirmi che hai intenzione di farci fare quattro chiacchiere, per caso? Perché se è così, te lo puoi scordare'
Harry lo afferrò per un braccio, per essere certo che non se ne andasse. 'No è che tu sei l'unica persona che sa della mia situazione, magari potresti aiutarmi, posso parlarne con loro adesso!'
Draco finse di annuire entusiasta: 'Ceerto Potter e sai che faccio? Gli racconto di come sono stato essenziale in questa tua scoperta, senza trascurare i dettagli'
Harry arrossì e gli diede un pugno sulla spalla: 'Tu non dovrai dire niente, anzi, potrai restare tutto il tempo muto come un pesce! Dovrai solo essere lì, così se non riuscirò a spiccicare parola, mi darai un pugno per farmi rinsavire'. Lo tenne stretto per il braccio e continuò: 'Per favore?'
Draco sbuffò sonoramente e annuì, controvoglia.
Harry lo lasciò andare e si incamminò verso i suoi amici, che li notarono solo quando furono a pochi passi da loro.

Harry approfittò del fatto che Draco fosse dietro di lui, per lanciare uno sguardo di ammonizione a Ron e uno di supplica a Hermione.
Quest'ultima, che colse al volo il messaggio, bisbigliò qualche parola frettolosa all'orecchio del fidanzato.

'Harry' fece poi, spostando la borsa che occupava il resto del gradino su cui si erano sistemati 'vuoi sederti? Ciao, Malfoy. Come stai?'
Draco ciondolò in maniera titubante davanti a loro, prima di decidersi a sedersi di fianco a Harry.
'Non mi lamento' borbottò, alla fine.
Ron non sembrava ostile, solo piuttosto scettico - ancora non era convinto della buona fede di Draco- e pareva non avere la minima idea di cosa dire, così restò in silenzio.
Harry decise di interrompere quel momento di imbarazzo andando dritto al punto, e si schiarì la voce.
'Ecco,' disse, facendo finta che la presenza di Draco fosse perfettamente normale 'vi stavo cercando. Voglio parlarvi di una cosa'
Hermione batté le palpebre ed alternò lo sguardo da lui a Malfoy e viceversa. Mentre Ron, sembrò decidere di comportarsi come se lui non esistesse:
'Finalmente sapremo perchè ieri a pranzo avevi quella faccia sconvolta? Hermione sta mettendo ansia anche a me, dicci che succede una volta per tutte'
Draco soffocò una risata e Harry gli diede una gomitata di disapprovazione.
'Non avevo nessuna faccia, Ron ha le allucinazioni, non c'è niente da ridere Malfoy!'
'Ieri a pranzo, eh?' ripetè Draco, ignorando le sue proteste.
Ron guardò Draco alzando le sopracciglia e Harry gli diede un altra gomitata, al che finalmente il Serpeverde smise di sghignazzare.
Hermione mise via il libro che aveva appoggiato sulle ginocchia e rivolse ai due la sua completa attenzione: 'Questa cosa che vuoi dirci, a qualcosa a che fare con il fatto che hai rifiutato l'invito di quella ragazza?'
Draco la guardò con un po' di sorpresa e Harry sospirò annuendo.
Sembrava proprio che Hermione avesse già capito qualcosa e questo lo fece sentire un po' più a suo agio: aveva sempre contanto su di lei, quando si trattava di esprimere i suoi sentimenti.
'Aspettate un momento' fece Ron, gesticolando. 'Perchè mi sembra di essere l'unico a non sapere di cosa stiamo parlando? Herm sembra aver già capito tutto, ma non mi ha detto niente. E tu Malfoy,' aggiunse a malincuore 'sbaglio o sai già dove andrà a parare?'
Draco, che si era opposto con forza a quella conversazione, sembrava divertirsi un mondo e, tutt'altro che muto come un pesce, rispose a Ron con estremo entusiasmo:
'In effetti, Weasley, in questi giorni ho avuto la spiacevole sfortuna di passare le mie intere giornate con Potter. Quindi, mi sono goduto lo spettacolo di questa nuova scoperta in prima persona'
'Scoperta?' ripetè lui, prima guardando Harry e poi Hermione. 'Tu sai di che stanno parlando, vero?'
Hermione si strinse nelle spalle: 'Mi ha sfiorato un'idea giusto questa mattina e avevo avuto un piccolo dubbio anche qualche giorno fa, ma non ne sono sicura. Sembra troppo assurdo, perché dopo tutti questi anni non credevo che mi potesse sfuggire una cosa del genere... E non credevo di non conoscerti in tutto e per tutto Harry...'

Ron parve ancora più confuso, mentre Harry si faceva prendere da un nuovo attacco di dubbi:
com'era possibile che i suoi migliori amici non se ne fossero mai accorti?
Com'era possibile che all'improvviso Draco Malfoy avesse avuto più perspicacia di Hermione Granger, che lo conosceva davvero?

A quel punto toccò a Draco sferrargli una gomitata.
'Non è proprio così Granger. Potter si è letteralmente risvegliato dal letargo qualche giorno fa. Il problema è che non si è mai fermato a riflettere su se stesso, era troppo occupato a fare cose ben più importanti, a quanto pare. Se lo avessi frequentato in questi anni, anch'io direi che è una stronzata colossale.'
Ron sbuffò sonoramente, perché non riusciva a capire i loro discorsi, mentre Hermione rimuginava sulle parole di Draco, e Harry riacquistava un po' di coraggio.

'D'accordo,' cominciò Harry guardando soprattutto Ron, che sembrava frustrato 'diciamo che ho capito perché non ho voglia di uscire con quella ragazza, perché non mi è piaciuto baciarne neanche una il sesto anno e perché mi sono stancato di Cho Chang lo stesso giorno in cui ha cominciato ad avere interesse per me'
Hermione sospirò: 'Quindi lo hai capito solo adesso?'
Harry si strinse nelle spalle: 'Voi lo sapete meglio di me... questi brevi episodi si sono verificati solo perché avevo bisogno di distrazione, per il resto del tempo non ho fatto altro che pensare a Voldemort, alla Guerra e non avevo alcuna prospettiva per il futuro. Tutta la mia adolescenza si è basata su questo, non vedevo niente, oltre Voldemort, perché non sapevo come sarebbe andata a finire. Ora che sono tornato a Hogwarts, ho cominciato a pensarci per la prima volta: al mio futuro, a cosa voglio fare fuori di qua e alla persona che vorrei al mio fianco'
Calò il silenzio dopo queste parole.
Draco e Hermione sembravano in attesa che finalmente lo dicesse chiaro e tondo. Mentre Ron incrociò le braccia e rimuginò su quanto detto.
'E questo dove ci porta? Hai trovato una persona con cui vuoi stare, per caso? Perché tutto questo mistero?'
'No, non c'è nessuno che mi interessa per ora...' ribattè Harry, confondendolo ancora di più.
A quel punto, Hermione guardò Ron, comprensiva:
'Quando Harry faceva lo scemo con le ragazze il sesto anno, pensavamo solo che si stesse distraendo da tutto ciò che era successo e che stava succedendo. Voldemort era uscito allo scoperto, aveva appena perso Sirius... E finalmente tutti gli credevano. E tutti pensavano fosse il Prescelto. Ma non si trattava solo di questo, si è spostato da una ragazza ad un'altra per un paio di mesi, facendo sciocchezze, prendendosi i miei rimproveri... perché nessuna di loro riusciva a distrarlo davvero' disse, con sguardo eloquente e Ron aggrottò le sopracciglia. Hermione continuò:
'Ci diceva che l'unico problema fosse che quelle ragazze non gli interessavano davvero e che dato che loro lo usavano per la faccenda del Prescelto, lui faceva lo stesso. Invece poco fa, ha detto che non gli piaceva baciarle. Non gli piaceva Ron.'

Ron strabuzzò gli occhi, spalancò la bocca e rimase così per un minuto buono.

Harry annuì debolmente: 'A quanto pare non mi piacciono le ragazze'
Ron si riprese abbastanza da chiudere la bocca e spiccicare qualche parola: 'E davvero te ne sei accorto solo adesso? Cioè, quando ti sei reso conto che non ti piaceva baciarle non ti è apparso lampante?'
Harry scosse la testa e si strinse nelle spalle.
'Non dico che non avessi gli elementi per capirlo già qualche anno fa, semplicemente ho deciso di non capirlo... Avevo già troppe cose per la testa, era più facile impormi inconsciamente di farmi piacere le ragazze... E non dimenticate che sono cresciuto in una casa in cui la mia stranezza era già abbastanza inaccettabile, figurati se avessi ammesso a me stesso anche questo...'
Ron annuì titubante e poi si affrettò ad aggiungere: 'Non devi nasconderti Harry, nessun mago si scandalizza per una cosa così normale' poi però, incrociò le braccia e lo fissò curioso: 'Beh, racconta, come lo hai capito? Se davvero avevi tutti questi complessi che insabbiavano la verità, non sarà bastata una chiacchierata a darti una svegliata!'

Draco distese le gambe e si poggiò al muro, in una posa rilassata e guardò Harry con interesse, mettendolo a disagio.
'In effetti, quando gli ho detto come la pensavo si è fatto venire una crisi isterica' commentò allegramente.
Harry sbuffò ed alzò gli occhi al cielo:
'Beh, avrei voluto vedere voi al mio posto! È chiaro che vedevo un fondo di verità nelle tue parola ma non ero pronto ad affrontarlo, così all'improvviso, era molto piu facile pensare che fosse un'idea stupida'
Hermione annuì comprensiva, mentre Ron quasi rideva insieme a Malfoy.
'E cosa ti ha convinto?'
Draco lo guardò, compiaciuto, curioso di vedere come ne sarebbe uscito. E Harry, stanco di essere preso in giro, incrociò le braccia e sbottò:
'Malfoy ha cominciato a chiedermi se avessi mai provato attrazione per un ragazzo e mi ha consigliato di provare a baciarne uno, per capire la differenza'
Questo Malfoy non se lo aspettava. E ora appariva tutt'altro che rilassato.
Probabilmente si teneva pronto a tappare la bocca a Harry, in caso gli venisse la brillante idea di raccontare anche che aveva baciato proprio lui: segreto che, per quanto gli riguardava, avrebbero dovuto portarsi nella tomba.
Ron, che fino a quel momento aveva cercato di trattenersi, scoppiò a ridere e, per la prima volta in vita sua, Harry lo vide rivolgersi a Draco senza astio, né diffidenza: 'Bella mossa, Malfoy! Avrei voluto vedere la sua faccia!'
Peccato che Malfoy non fosse in vena di ridere, altrimenti sarebbe stato un evento da incorniciare.
'Si, si, molto divertente... Comunque, pensandoci e ripensandoci, diciamo che ne ho avuto la conferma schiacciante' borbottò Harry, contrariato.
'Fino a questa mattina non volevo neanche parlarne, ma poi Malfoy mi ha fatto una specie di ramanzina e ho capito che in realtà avevo bisogno di dirvelo'
Draco si tranquillizzò e smise di lanciargli occhiate omicide, mentre Hermione gli diede una pacca sulla spalla:
'Sono contenta che ti abbia convinto, era diventato impossibile non accorgersi che ci fosse qualcosa che non andava e stavo cominciando a preoccuparmi. Beh, poco male, spero solo che avrai più fortuna, ora che sai a chi rivolgere l'attenzione'
Ron si asciugò gli occhi e cercò di tornare serio. 'Si, sono proprio curioso. Purtroppo non potrò aiutarti, non sono certo la persona indicata per giudicare i ragazzi'
Draco si strinse nelle spalle: 'Io ho una discreta esperienza ma non sono sicuro che i miei gusti coincidano con i suoi'
Hermione riflettè per qualche secondo:
'Non c'è problema, se comincerà ad interessarsi a qualcuno ce ne accorgeremo subito, è davvero pessimo a nascondere le emozioni'
Malfoy scoppiò a ridere: 'Pessimo, Potter, non sono l'unico a pensarlo!'

Harry guardò i suoi amici con espressione curiosa, spostando lo sguardo dall'uno, all'altro.
Sembrava proprio che la presenza di Malfoy non sarebbe stata un grosso problema e quasi si sentì appagato, perché ogni giorno stava avendo sempre di più la conferma di non aver fatto un errore a decidere di fidarsi di lui.
Malfoy non lo avrebbe mai ammesso, ma Harry percepiva il fatto che si stesse impegnando per cercare di recuperare una certa dignità.
Per quanto gli riguardava, stava cominciando a rispettarlo molto più di quanto non avesse mai fatto in passato.

 

3.2 - There's a thin line between the dark side and the light side, tonight
 

'Rimmarrai solo a vita!' ululò Malfoy, stanco di lui e delle sue reticenze. 'Come puoi sperare il contrario se sei così schizzinoso? Un totale fallimento!'
 
Era sabato mattina, ed era già qualche giorno che Malfoy tentava di dare dei consigli a Harry per dare una svolta alla sua vita sentimentale: non che volesse trovargli un ragazzo a tutti i costi, al contrario, era convinto che avesse perso tempo prezioso per fare esperienze spenzierate.

Harry, checché ne dicesse Malfoy, si stava godendo a pieno la nuova scoperta, soprattutto da quando la verità era in qualche modo trapelata - forse a causa degli scleri a gran voce del Serperverde - e nella scuola si era cominciato a vociferare che Harry fosse omosessuale.

Era curioso redersi conto di quanti ragazzi lo considerassero attraente e lo faceva sentire lusingato ed elettrizzato.
Il che era nuovo per lui, dato che aveva sempre biasimato le ragazze che gli facevano il filo. Infatti, Hermione non aveva preso bene la cosa:
"Solo perché gradisci di più le attenzioni dei ragazzi non vuol dire che la maggior parte di loro non siano interessati a te sono perché sei il Salvatore del Mondo Malgico, come non facevi che ripetere quando ricevevi regali e attenzioni solo dalle ragazze. Questo comportamento è un po' ipocrita da parte tua" aveva detto, riportandolo con i piedi per terra.

Tuttavia solo dopo qualche incontro ravvicinato con qualcuno di loro, Harry si era reso conto davvero della veridicità delle parole di Hermione e quando alla fine un tripudio di muscoli del sesto anno era corso a dire in giro di essersi fatto Harry Potter, dopo un solo accenno di scambio di saliva, aveva deciso di tornare sui suoi passi e darsi una calmata.

Draco non era d'accordo e quelli che Harry riteneva notevoli passi avanti, Malfoy li definiva bacetti inutili:
"Che ti importa di quello che dice la gente? Ci sono talmente tante voci su di te che ormai nessuno sa più a cosa credere! E che ti importa se vogliono portarti a letto solo perché sei tu? Hai diciotto anni, non trenta, non devi sposarti domani!"
Ma Harry aveva deciso di dare un taglio agli incontri scabrosi con ragazzi che neanche conosceva e, messo da parte l'ormone, aveva deciso che non sarebbe più andato oltre se non per qualcuno per cui nutriva reale interesse.
Questo lo aveva portato a cominciare a guardarsi intorno con occhio critico e a scuotere la testa quando Malfoy gli indicava qualcuno che lo fissava insistentemente.

Quella mattina si erano alzati tardi ed avevano passato qualche ora in biblioteca a studiare, prima di mettersi a bighellonare a vuoto nei corridoi, mentre Malfoy gli faceva la predica.
'Comincio a pensare che tu sia un po' represso Malfoy' disse Harry, quando Draco cominciò ad urlargli contro. 'Voglio dire, se te la prendi tanto, non sarà che ti piacerebbe essere al mio posto?'
Draco sospirò bruscamente.
'Potter, stai seriamente minando al mio autocontrollo. Il che è grave, perché questa faccenda di fare la brava persona mi sta riuscendo piuttosto bene e non è il caso che io utilizzi qualche Maledizione illegale per tapparti quella boccaccia!'
Harry, si sedette sul davanzale di una finestra in corridoio, guardando il via vai di gente.
Non fu per niente impressionato da quelle minacce e si strinse nelle spalle: 'Mi stavo solo chiedendo come ti andassero le cose, da quel punto di vista, dato che sei così nervoso'
Draco si passò una mano sul volto:
'Seriamente, Potter? Vuoi seriamente parlare di quest'argomento di cui sei a stento un principiante?'
Harry non rispose e Malfoy si mise le mani sui fianchi, impettendosi:
'Non che siano affari tuoi, Mister Ho il Mondo ai Miei Piedi, ma sappi che non ho nessuna difficoltà a conquistare le attenzioni di chi mi pare. Sarò anche malvisto ma ho ancora il mio fascino. E ti dirò di piu, mi stai dando un aiuto prezioso, perché vedendomi con te qualcuno tende a mettere da parte il passato. Quindi grazie, la mia vita sessuale è molto meno desolata di come la immagini'
Finalmente Harry gli diede ascolto e smise di ignorarlo. 'Non mi sembra di averti visto con qualcuno! Ti vedi con un ragazzo?'
'Cosa ti aspetti? Che vada in giro mano nella mano con qualcuno per i corridoi?' replicò Malfoy, scuotendo la testa. 'Non è il mio genere. Per non parlare del fatto che sto parlando di un'avventura ogni tanto, non di un ragazzo fisso'

'Draco?' lo chiamò una voce alle sue spalle, ed entrambi si voltarono.

'Ah, Blaise. Che vuoi?' chiese Malfoy, tranquillo.
Blaise tirò fuori una pergamena dalla borsa e gliela porse. 'Theodore l'ha usata più di me,' disse, con il mento alzato 'ma non lo ammetterebbe mai'
Draco si strinse nelle spalle e la prese. 'Spero che almeno abbia avuto il buon senso di non riscriverla per intero'
Blaise annuì e gli fece un cenno di saluto. 'Ci vediamo in Sala Comune'
Si avviò e degnò Harry di uno sguardo fugace: 'Potter'
'Zabini' rispose lui, ricambiando il cenno.
Quando il Serpeverde si dileguò dietro l'angolo, Harry cominciò a fissare Malfoy in maniera offesa.
Draco mise via la pergamena nella borsa e alzò lo sguardo su di lui.
'Che hai da guardarmi in quel modo?' chiese, alzando le sopracciglia.

Harry scese dal davanzale e incrociò le braccia al petto, per dargli l'idea di quando fosse contrariato.

'Quindi adesso parli con Zabini' borbottò, fissandolo torvo.
Draco si appoggiò al muro e rispose con estrema pacatezza:
'Qualche giorno fa mi ha rivolto la parola in Sala Comune. Sai a Blaise non importa molto di ciò che ho fatto... lui è un tipo insofferente, non bada molto agli altri. Fa un po' quello che gli pare'
Harry annuiva teatralmente alle sue parole, 'Si, giusto. E che altro? Ah, certo! Frequenti persone misteriose e a nessuno è dato saperlo, giusto?'

Il via vai di persone si era un po' affievolito, perché si avvicinava l'ora di pranzo e Harry fu tentato di mollare Draco lì ed andarsene a mangiare.

'Ma che cavolo vuoi, Potter? Perchè davvero non riesco a capire dove tu voglia arrivare! Sì, parlo con Blaise ogni tanto. Sì, sto cercando di dare una svegliata anche a Theodore, anche se non ci rivolgiamo ancora la parola. E sì, ogni tanto faccio sesso. Qual è il tuo problema? Vuoi rimanere per sempre l'unica persona sulla faccia della terra a non odiare la mia vista?'

Harry gli diede uno spintone e per un momento Draco pensò che volesse fare a botte.

'Credevo che ormai mi conoscessi, razza di idiota! Davvero pensi che non sia contento per te se riesci a riconquistare la fiducia di qualcuno?!' sbraitò invece Harry, cogliendolo di sorpresa.
'Beh,' esclamò Draco, indicandolo 'scusa, ma stai dimostrando il contrario di quello che dici. Non mi sembri così felice'
Harry si diede una manata sulla fronte, scocciato. 'Non è questo che mi fa imbestialire! Puoi parlare con chi ti pare!'
Draco alzò gli occhi al cielo:
'E allora perché mi stai facendo una scenata?'
'Perchè siamo amici!' sbottò Harry.
Draco batté le palpebre allibito.
'Si, beh, diciamo che sto accettando il fatto che potrebbe essere vero. Quindi?'
'Quindi, tu sai praticamente tutto quello che mi succede. Ti racconto perfino se un tizio mi spinge nell'armadio delle scope per pomiciare. Tu invece, non mi dici niente!'  

Harry era arrabbiato sul serio e Draco lo aveva capito, nonostante pensasse che avesse avuto una reazione spropositata per una sciocchezza del genere.

'Non sono abituato a sbandierare i fatti miei. Ma se preferisci la prossima volta che adesco qualcuno te lo faccio sapere!' ribattè Draco, incredulo.
'Grazie mille!' rispose Harry. 'Quindi, oggi ti vedi con qualcuno?'
Draco si mise la borsa in spalla. 'In realtà, stamattina ho avuto in piacevole incontro con Drew'
Harry aggrottò le sopracciglia.
'Drew? Chi diavo- Telley Drew? Quell'idiota del sesto anno?'
'Lo conosci?' chiese Draco, sorpreso.

Si avviarono lentamente verso la Sala Grande, Harry ancora piuttosto imbronciato.

'Gioca a Quidditch per i Serpeverde. Ginny me lo ha indicato l'altro giorno, dice che sarà un osso duro dato che ha la mania di buttare la gente giù per la scopa'  borbottò, contrariato.
Draco inarcò le sopracciglia.
'Non dicevi che quest'anno non avresti giocato? Per non attirare troppa attenzione?'
Presero le scale e Harry sospirò.
'Alla fine mi hanno convinto, a quanto pare non riuscivano a trovare un Cercatore decente e mi hanno pregato di aiutarli, altrimenti la squadra avrebbe fatto una figuraccia quest'anno. Non mi sono allenato per niente in questi mesi, ma a loro non importa che subentri all'ultimo momento, si fidano delle mie capacità' poi fissò Draco di sottecchi. 'Drew verrà alla festa stasera? Quel tipo è un viscido Malfoy, lo sai?'
'Non devo mica fidanzarmici' disse Draco, improvvisamente divertito. 'Stamattina è stato piacevole ma gli ho già chiarito che non si ripeterà'
Harry alzò le sopracciglia: 'Ah si?'
Draco annuì: 'Ha cominciato a chiedermi cose e ad elencarmi i suoi momenti liberi, in cui avremmo potuto incontrarci. Così mi è toccato tagliare i ponti immediatamente. Ha un'aria così truce che sentirlo parlare in maniera tanto stucchevole fa impressione!'



Il banchetto di Halloween fu impeccabile come al solito.
La sala era addobbata a festa, le zucche di Hagrid erano enormi e veri pipistrelli svolazzavano in alto, sotto il cielo cupo.

Tuttavia, gran parte della scolaresca era in fermento per l'evento top secret che avrebbe avuto luogo non appena fossero stati congedati, all'insaputa dei professori.
Tutti si erano preparati scrupolosamente per l'occasione e non potendo eccedere nell'abbigliamento, - era impesabile indossare qualcosa che non fosse la divisa scolastica durante il banchetto -, avevano dato il meglio di se in trucco e parrucco.

Perfino Hermione sembrava elettrizzata, anche se per molte settimane si era opposta fermamente alla partecipazione, ricordando ad Harry quanto sarebbe stato deludente per la preside dover espellere proprio lui, in caso fossero stati scoperti.
Tuttavia, quando Neville aveva raccontato ogni dettaglio sulla sicurezza della festa ed aveva osservato che quella era l'occasione perfetta per distrarsi da tutto ciò che gli frullava per la testa, Hermione si era accorta di quanto Ron fosse d'accordo con lui e quanto fosse sinceramente dispiaciuto che Hermione non volesse sentirne parlare. Così, alla fine, aveva accettato di andarci e Harry e Ron se n'erano rallegrati immensamente.

Harry osservava Draco dal suo tavolo e si accorse che, a differenza del banchetto di inizio anno, Blaise non lo ignorava apertamente: scambiava con lui qualche parola e persino Theodore Nott, che a detta loro era ancora piuttosto restìo a cambiare idea su Draco, si chinava verso Blaise ad ascoltare la discussione.
Messo da parte lo sdegno di quel pomeriggio, Harry fu sinceramente felice che finalmente Draco non fosse più completamente solo nella sua Casa.

Draco gli aveva raccontato di come Goyle avesse interrotto i loro rapporti, da quando era finito in carcere.
Fino a quel momento, il lutto per Tiger aveva impedito alla loro pseudo-amicizia di sgretolarsi. Ma quando Goyle era stato condannato, Malfoy gli aveva scritto qualche lettera a vuoto.
E quando finalmente si era deciso a rispondergli, lo aveva definito un "Traditore del suo sangue",  un "volta bandiera" e gli aveva confessato che lui e Tiger non erano mai stati suoi amici, che gli stavano accanto solo perché i loro genitori credevano nel prestigio dei Malfoy e che alla fine, lui e Tiger avevano dimostrato di essere dei veri Purosangue senza il suo aiuto, mentre lui si era rammollito.

A tutto ciò Draco, aveva reagito con estrema comprensione.
Aveva ammesso che quella tra lui, Tiger e Goyle non era mai stata una vera e propria amicizia, perché era stato educato a sentirsi superiore a loro e che, evidentemente, la scarsa intelligenza dei due gli aveva sempre impedito di rispettarli davvero.
Tuttavia, aveva preferito la loro compagnia a quella di Theodore o di Blaise - con cui in quegli anni aveva passato del tempo, ma non aveva stretto reale amicizia -, perché scegliere Tiger e Goyle gli garantiva di apparire migliore e superiore.
Inoltre, era convinto che le parole che Goyle gli aveva scritto, non fossero altro che le opinioni dei Mangiamorte con cui condivideva la prigione e che lui le ripetesse a pappagallo:  era estremamente semplice convincere di qualcosa un tipo come lui.

Allora Harry gli aveva chiesto di Pansy Parkinson, che gli era sempre sembrata invaghita di lui e Draco era scoppiato a ridere.
"Pansy sapeva il fatto suo ed era convita che, compiacendomi il più possibile, sarebbe potuta diventare la mia ragazza di copertura, poi mia moglie e poi la madre dell' erede dei Malfoy. Cosa che le avrebbe conferito enorme prestigio tra i Purosangue. Così, non appena il mio prestigio è andato a farsi benedire, si è dileguata!"

Quindi, tutto sommato, Harry non poté che sorridere al pensiero che lui fosse in assoluto la prima persona che Draco stava imparando a considerare un amico.
E sperava che presto anche il suo rapporto con i due Serpeverde - che, bene o male, avevano comunque trascorso con lui tutti quegli anni ad Hogwarts -  potesse diventare una vera e propria amicizia.



I passaggi segreti per la Stanza delle Necessità erano collocati in diverse zone del Castello, lungo il tragitto per le Sale Comuni. Così, gli studenti di Hogwarts, percorsero la solita strada quando lasciarono la Sala Grande e si dileguarono in fretta.  

Meno di quindici minuti dopo la Stanza delle Necessità era stracolma di gente, e più ne arrivava, più l'ambiente si ampliava.
Quando Harry arrivò, si guardò freneticamente intorno, in cerca di Malfoy.
Hermione gli indicò un punto dall'altra parte della stanza: 'A occhio e croce dovrebbe essere uscito da quella parte!' urlò nel suo orecchio, perché la stanza era già piena di musica.
Harry annuì: 'Vado a cercarlo, voi dovertitevi!'

Mentre si faceva largo tra la folla si guardò intorno e più vedeva, più rimaneva strabiliato dai poteri della Stanza, nonostante la conoscesse da anni:
sempre più immensa e chiassosa, la Stanza occupava una pista da ballo grande quanto tutto l'atrio al primo piano, una Sala piena di tavoli e sedie e di un banco bar, su cui appariva magicamente quasi ogni genere di drink esistente nel Mondo Magico - bibite trasportate ad Hogwarts direttamente da Hogsmeade poiché le uniche cose che la Stanza non poteva far apparire dal nulla erano proprio cibo e bevande -, una zona appartata piena di divanetti e tavolini bassi ed infine due bagni.

Quando giunse vicino al bar, intravide il Serpeverde a qualche mentro da lui e sventolò il braccio per attirare la sua attenzione.
Tuttavia Draco non lo vide finché non lo colpì piano sulla spalla, facendolo voltare:
'Ah, eccoti!' disse ad alta voce, per superare il frastuono. 'Se non hai intenzione di ballare con qualcuno andiamo a sederci!'
Si diressero ai divanetti, decisamente più invitanti delle sedie del bar, ma Malfoy si fermò all'improvviso prima di raggiungerli e Harry gli finì addosso.
'Ahi!' protestò quest'ultimo, massaggiandosi il naso.
'Torna indietro!' gli borbottò Draco all'orecchio.'Da quella parte c'è Drew e sembra non aver capito che non ho nessuna intenzione di ripetere l'esperienza di stamattina!'
Harry inarcò le sopracciglia e si infilò tra la folla attorno alla pista da ballo.
Poi trascinò Draco in un angolo tranquillo, vicino all'entrata del passaggio segreto dei Grifondoro, pensò che un divanetto sarebbe stato perfetto anche lì e quello comparve dal nulla. Ci si sedettero, soddisfatti.
'Non dicevi di aver già chiarito la faccenda con Drew?' gli chiese in fine, guardandosi intorno.
'Infatti!' replicò Draco, scocciato.
'Gliel'ho detto chiaro e tondo: "bei muscoli Drew ma la cosa non si ripeterà, finisce qui!" Eppure mi è piombato alle spalle nei corridoi, mentre venivo qui, ed ha cominciato a fare allusioni su un incontro ravvicinato nei bagni della festa. Inutile dire che aspetterà un eternità'
Harry si strinse nelle spalle:
'Probabilmente non sei stato abbastanza convincente. Dovevi dirgli che non ti interessava per niente o magari che adesso c'è un'altra persona con cui vuoi stare!'
La musica aumentò di volume e Draco dovette accostarsi a lui per farsi sentire:
'Credo che quando si renderà conto che non lo raggiungerò in quel bagno puzzolente, il mio completo disinteresse sarà piuttosto cristallino!' poi gli diede un buffetto dietro la testa: 'E tu? Non hai nessuno da adescare stanotte?'
Harry scosse la testa: 'Te l'ho detto, adesso voglio fare le cose con calma... credo!'
Draco alzò gli occhi al cielo:
'D'accordo ma tra tutti gli incontri ravvicinati che hai avuto in questi ultimi giorni, dovrà pur essercene stato uno in particolare che hai preferito e che magari ti sarebbe piaciuto approfondire! Pensaci!'

Dopo una mezz'oretta, Harry si alzò e gli urlò di adare a prendere qualcosa da bere e Malfoy lo seguì.
Harry urlò uno dei nomi elencati sul cartello dietro al bancone e due bibite ignote, color ambra, comparvero d'avanti a lui.
'Che roba è?' chiese Draco, alzando il bicchiere d'avanti agli occhi e studiandolo.
'Che ti importa?' urlò Harry nella sua direzione, prima di buttarlo giù in pochi sorsi. 'Però! È forte!' disse stringendo gli occhi. Mise il bicchiere vuoto sul bancone e in un secondo si riempì nuovamente.
Draco fece per assaggiarlo ma all'improvviso si bloccò e tirò via Harry per un braccio, facendogli versare un pò di drink addosso.
'Ma che ti prende?'
'Drew Telley mi sta cercando!' urlò Draco, con sguardo omicida.
Dopo una decina di passi si ritrovarono proprio davanti ai bagni. Draco arricciò il naso e svoltò verso destra, in fondo al gruppo di divanetti e tavolini imbottiti.
'Non lo vedo in giro!' disse Harry, ingurgitando anche il secondo drink.
'Piantala con quel coso, hai intenzione di ubriacarti?' lo riprese Malfoy, che assaggiata finalmente qualche goccia del suo, lo aveva abbandonato sul tavolino accanto a loro.
Harry scoppiò a ridere:
'Non lo so! Non si fa così alle feste? Comunque credo stia già facendo effetto, sento la testa leggera come un palloncino!'
Draco sospirò: 'Fantastico!' disse, facendogli cenno di sedersi.
Harry obbedì e sospirò:
'Sai la cosa che mi hai chiesto poco fa?'
'No' replicò Malfoy, attento alla gente che passava loro accanto.
Harry gli diede un pugno sulla spalla: 'Andiamo! La faccenda di approfondire con qualcuno!'
Draco si massaggiò la spalla, dolorante.
'Ah, si' disse, scocciato e Harry lo guardò mortalmente serio: 'Ho in mente un chiaro momento, in cui mi sono sentito così preso, da volere approfondire'

Draco finalmente gli prestò attenzione ma, durò solo un paio di secondi, perchè Drew Telley non si era affatto dato per vinto e spuntò tra la folla che dava loro le spalle, chiamando Draco a gran voce.

Harry sbuffò : 'Ha proprio la testa dura quel cretino!'
Draco si alzò: 'Vado a mandarlo al diavolo una volta per tutte!'
Scavalcò le gambe di Harry, che si lamentava, spaparanzato sul divano.
'Piantala Potter e non muoverti da qui, se bevi altri due drink finirai ubriaco fradicio!'
Ma Harry lo fermò per un braccio: 'Aspetta! Ho un'idea migliore!'

Si mise in piedi e trascinò Draco davanti alla porta del bagno degli uomini, si guardò intorno e vide Drew individuarli ed avviarsi nella loro direzione.
'Eccolo che arriva!'
Draco fece per protestare ma Harry lo spinse contro lo stipite della porta.
Si voltò ancora una volta a controllare la posizione di Drew e poi guardò Draco dritto negli occhi:
'Poi dimmi se non è stata un'idea geniale!' disse con un sorriso sghembo e poi si gettò sulle sue labbra a capofitto, rubandogli un bacio per la seconda volta.

La scena che Drew Telley si trovò d'avanti lo fece sentire immensamente in imbarazzo: era convinto di aver finalmente catturato l'attenzione di Draco Malfoy e invece eccolo lì, avvinghiato ad un ragazzo sconosciuto, talmente impegnato a toccarlo ovunque da non accorgersi nemmeno della sua presenza.
Non gli restò che sparire tra la folla e dimenticare ogni speranza che aveva nutrito da quando era riuscito a sfiorargli le labbra.

Harry alleggerì la presa sui capelli patinati del Serpeverde e Draco sciolse lo stretto abbraccio in cui si erano ritrovati in meno di cinque secondi.
Si scambiarono un ultimo bacio frettoloso e poi si separarono.

Il silenzio durò qualche lungo minuto, poi Draco si schiarì la voce: 'Beh, non vedo Drew nei paraggi...'
Harry si guardò alle spalle e annuì: 'Già, come avevo previsto. Andiamo a ballare!'
Draco si lasciò trascinare: 'Che? Potter, non credi che dovremmo scambiarci due parole sull'accaduto? Mi sei saltato addosso, di nuovo, e non sono sicuro di poterlo considerare un atto di amicizia!'
Ma Harry non lo ascoltava e quando raggiunsero la pista, cominciò ad agitarsi sul posto, come facevano tutti gli altri:
'Non pensare Malfoy e divertiti! Ti ho solo fatto un favore!'
Draco annuì titubante, prima di scoppiare a ridere osservando le assurde movenze che l'altro stava tirando fuori, ondeggiando il fondoschiena:
'E pensare che sono sempre stato io quello sleale tra i due!'
'Che hai detto?' urlò Harry avvicinandosi.
'Niente Potter, che baci bene!'

 
   
 
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