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Autore: ArIeL_91    25/03/2019    3 recensioni
Hermione aveva scoperto da poco un piccolo angolo di gioia che le permetteva di fantasticare su una ipotetica relazione con il suo migliore amico. Le bastava chiudere gli occhi.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era Natale anche per lei.
 
Ron la stava guardando e non capiva come mai non l’avesse mai guardata così, la vedeva bella, provò quasi stupore, cercò con tutte le sue forze di bloccare le sue mani che avrebbero voluto stringerla a se proprio come l’anno prima. Si accorse che aveva sbagliato tutto, che aveva perso tempo lasciandosi condizionare dalle sue paure e dalle sue stupide domande, si rese conto che era ora di cambiare le cose che Hermione non doveva più soffrire per lui, lei non si meritava quelle lacrime perché la colpa era solo sua e non riusciva a perdonarselo.
<< con chi resti? >> disse Ron deciso, Ginny si voltò verso di lui, << ho accettato l’invito di Cormac resterò con lui per Natale >> le parole uscirono dalla bocca di Hermione alla velocità della luce, tanto che lei stessa non si rese conto di quello che aveva appena detto;
Ron la guardò con la bocca leggermente aperta, strinse le mani in un pugno, gesto che fece quasi sorridere la ragazza, << bene, ci vediamo a casa Ginny >> concluse lui evidentemente arrabbiato, poi si alzò e raggiunse Harry davanti la porta d’ingresso della sala grande intento in una discussione sul Quidditch.
Hermione fu colta di sorpresa, non si aspettava di certo che Ron potesse reagire così, abbandonando la discussione, << ma davvero resti qui con MC Laggen? >> domandò Ginny esterrefatta, << ma certo che no >> rispose Hermione stufa, << lascia stare Ginn, Ron non capirà mai >> concluse con le lacrime agli occhi e corse via lasciando Ginny incredula. La ragazza decise che fosse meglio parlare con suo fratello e farlo ragionare da persona matura quale non si era ancora dimostrato.


Hermione corse via dalla sala tra gli sguardi dei suoi amici, si rese conto che ciò che aveva detto poco prima si era rivelata una pessima idea e si rifugiò nell’unico posto che le avrebbe dato un po’ di tranquillità: la biblioteca. Aprire i libri, sfogliare quelle pagine dall’odore antico, le davano la pace che aveva perso da qualche giorno, ogni copertina che fosse in pelle di drago o semplice stoffa, profumava di casa, di ricordi, come quando la sua mamma le leggeva le favole da piccola, i libri erano sempre stati la sua consolazione, il posto in cui avrebbe trovato sempre un angolo tutto per sé, solo per sé.

Ron cercò di mantenere la calma parlando di Quidditch con Harry ma non ebbe ottimi risultati, le sue parole erano molto nervose ed Harry quasi non voleva nemmeno contraddirlo. Ginny si alzò con la stessa furia di uno Spinato si avvicinò a suo fratello e lo afferrò per un braccio trascinandolo al sicuro da qualsiasi sguardo. << mi spieghi cosa le hai fatto? >> gli domandò a denti stretti, Ron parve accendersi di rabbia, << non sono fatti tuoi >> rispose lui acido, << e invece no, sono anche fatti miei, Hermione è la mia migliore amica, ed entrambi sappiamo che la ami >> continuò la rossa, << io-io non amo nessuno >> obiettò lui. Ancora una volta il Ron pieno di paure prese il sopravvento, anche se si era giurato mille volte di cambiare di smettere con le sue stupide insicurezze, Ron non riusciva a liberarsene, pensò addirittura che fosse più facile liberarsi degli Horcrux che delle sue paure. << per una volta, Ronald , smettila di fare il bambino e comportati da persona matura >> Ginny si girò per andarsene, << lo passerà con Mc Laggen >> gli urlò Ron, << ho detto comportati da persona matura >> replicò lei raggiungendo Harry. Ron parve non capire ma almeno aveva raggiunto la consapevolezza di doverle delle scuse, arrabbiato anche con se stesso si diresse verso la biblioteca, sapeva di trovarla li.
Nell’esatto istante in cui Hermione si era decisa a chiudere una volta per tutte la discussione con Ron , il ragazzo le si palesò davanti la porta della biblioteca. Si guardarono per interminabili minuti entrambi con l’aria stupita, << che ci fai qua? >> gli domandò Hermione cercando di restare calma, << ti stavo cercando >> le rispose, la ragazza fece qualche passò avanti per raggiungerlo, << bè mi hai trovata >> esclamò lei, << dovevi dirmi qualcosa Ron? >> continuò vedendo che il ragazzo la stava soltanto fissando, << io ecco.. ti chiedo scusa, Hermione >> disse poi tutto d’un fiato, << scusa per cosa Ron? >> gli domandò incrociando le braccia. Ron non aveva idea del motivo per la quale le stava chiedendo scusa, sapeva solo che doveva farlo e in cuor suo sperava che chiedendole scusa tutto sarebbe passato e soprattutto che non sarebbe rimasta con Mc Laggen per Natale. Purtroppo le sue aspettative non corrispondevano a quelle di lei, Hermione sperava davvero che Ron si fosse finalmente accorto dei suoi sentimenti, per lei quelle scuse erano come se le stesse dicendo di amarla, sapeva che Ron non era mai stato bravo con le parole, al dire il vero nemmeno con i sentimenti, eppure non perdeva mai la speranza che un giorno proprio come nella sua testa lui potesse dichiararsi.
<< io.. insomma.. Hermione, ti chiedo scusa >> ripetè Ron, Hermione si infastidì parecchio notando anche le orecchie di lui diventare rosse, sintomo che lui non aveva già più nulla da dire ed era in imbarazzo, << me lo hai già detto Ronald >> la ragazza tornò a guardare gli occhi azzurri del suo migliore amico, ciò mise a disagio ancora di più il ragazzo che cercò timidamente di spostare lo sguardo verso l’unico essere vivente dentro la biblioteca a parte loro due. Madama Pince stava fissando i due ragazzi con gli occhi ridotti a fessure, quando Ron si accorse della sua faccia trascinò Hermione fuori dalla stanza << è meglio se andiamo >> le disse rivolgendo uno sguardo a lei e uno alla bibliotecaria poi prendendole la mano uscirono dalla biblioteca.
La mano di Hermione stava per prendere fuoco, come tutti i suoi pori, quella stretta allo stomaco che sentiva ogni volta che Ron la sfiorava le fece ricordare il brivido di quel bacio tra di loro, adesso i suoi sentimenti  si erano amplificati e si facevano sentire forte e chiari, qualcosa le diceva che era il momento giusto. Restarono mano nella mano anche fuori dalla porta della biblioteca, con una normalità disarmante, come se fosse tutto così logico, le loro mani si incastravano alla perfezione, Hermione abbassò lo sguardo verso il suo braccio e strinse la mano di Ron chiudendo leggermente gli occhi, voleva sentire quel momento e ricordarlo per sempre , << Hermione >> cominciò Ron, la ragazza riaprì gli occhi di scatto e lo guardò con la paura che quel momento stesse per finire. Il ragazzo alzò la testa verso lo spigolo della porta, un ramoscello di vischio si stava creando dal nulla, Hermione alzò lo sguardo nella stessa direzione e lasciò decisa la mano di Ron, che tornò a guardarla con disappunto, << il vischio, certo, se ne creano a milioni, dovunque, in questo periodo >> disse con enfasi ed abbassò lo sguardo, << cos’hai contro il vischio? >> le domandò Ron, << io nulla, ma ci sono persone che hanno il vizio di baciare altre persone solo sotto di loro, sai, dicono che queste piante riescano a diffondere nell’aria un’atmosfera magica >> rispose lei con l’aria da sapientona.


Ron adorava quel suo modo di parlare così deciso, quando era certo che lei l’avesse studiato da qualche parte, quelle parole furono l’antidoto alla sua debolezza, quella stretta di mano fu la piccola quantità di coraggio in più che gli serviva per dirglielo. La guardò con una dolcezza tale da sentire le gambe di lei vacillare per un attimo. << che stai facendo Ron? >> le chiese la ragazza, lui le prese di nuovo la mano e la portò in mezzo al corridoio molto lontani da quel ramoscello, le si avvicinò e tenendole sempre la mano la baciò. Il cuore dei due ragazzi batteva molto veloce, si strinsero in un abbraccio tale da non capire più il modo in cui c’erano finiti. << non ti ho baciato perché c’era il vischio >> ridacchiò lui non appena si scostarono, Hermione lo guardò sorridendogli. Era finalmente Natale anche per lei.
   
 
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