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Autore: yuki rain    26/03/2019    1 recensioni
Il primo amore è sempre il più bello e il più difficile lo scoprirà bene Lucy, figlia di una ricca famiglia, quando si ritroverà incastrata in una relazione con Natsu, un ragazzo scalmanato e ribelle dal passato misterioso.
I due dal non conoscersi finiranno per passare ogni giorno insieme ma chissà se il loro amore sarà in grado di superare il passato oscuro del ragazzo e di reggere a tutte le sfide dell'adolescenza.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La stanza era perfettamente pulita e puzzava di disinfettante, la dottoressa Kyoka e la sua assistente Seilah stavano sedute dalla loro parte della scrivania. Una che leggeva le carte e l'altra col computer portatile acceso in attesa di prendere appunti sulla seduta.

“Allora Dragneel, come ti senti?” chiese facendo roteare la penna con le dita.

“Bene” ed era vero! Il suo equilibrio si stava riassestando giorno dopo giorno. Scuola, studio, allenamenti e tutto il resto. Grazie a Sherry aveva costruito una tabella perfetta, ogni minuto era fondamentale.

All'inizio pensò che fosse la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso del suo esaurimento nervoso, invece grazie ad esso riusciva a gestire meglio la sua vita.

“I risultati degli ultimi test hanno dato ottimi risultati, possiamo passare alla seconda parte”
“Seconda parte?”
“Tranquillo, per te non sarà di nulla di diverso da adesso”
Gli consegnò una nuova scatola gialla con gli integratori e un foglio con dei dati

“Consegna questo al direttore, ci penserà lui per i pagamenti aggiuntivi”

Il ragazzo prese il foglio e si alzò salutando le dottoresse.

“Natsu, se dovesse succede qualcosa … chiamaci subito”
“Tranquilla” sorrise.

“Allora … Seilah i documenti”

L'assistente tempestivamente glieli procurò.

“Purtroppo il nostro sistema interno è difettoso e i tecnici ci stanno lavorando, quindi siamo costretti a pagarti in contanti, è un problema per te?”
“Certo che no”

“Perfetto ...” scrisse velocemente su un foglio e lo inserì in una cartellina “ … Consegna questa al presidente e prevederà lui a tutto” sorrise.

“Grazie”
“Buona giornata Dragneel”
“Anche a voi”

Fischiettando si uscì dall'area Clinica del centro sportivo per dirigersi in quello Amministrativo. Era dannatamente di buon umore, era convinto di non aver mai vissuto da sobrio uno stato di tale benessere.

Un antico detto diceva che i soldi non davano la felicità ma iniziava seriamente a dubitarne.

Zeref aveva trovato un altro lavoro come cameriere, nulla di eccezionale certo, ma insieme ai soldi del basket e il bonus per la cavia degli integratori (che per la cronaca gli dava un energia assurda) non solo avevano sistemato i debiti ma i soldi avanzano anche! Si erano potuti togliere qualche sfizio tipo far riparare la caldaia così ora non dovevano litigare per i minuti di acqua calda.

Suo fratello si era comprato uno di quegli affari su cui appoggiate il ferro da stiro acceso intanto che sistemava i vestiti sull'asse.

Soldi, soldi, soldi.

Bussò all'ufficio del presidente che non lo fece attendere, il signor Hades era nella penombra seduto alla scrivania con le mani giunte osservando il rosato.

“Dragneel, quale buon vento”
“La dottoressa Kyoka mi ha detto di consegnarle questo” gli passò la cartella con i documenti.

Il presidente la poggiò sulla scrivania e la aprì leggendo la prima pagina.

“Capisco …” disse aprendo un cassetto.

“Questa tecnologia, sempre in fare di evoluzione ma quando serve è difettosa!” sospirò concentrato sul cassetto.

“Ecco” disse consegnandogli una busta bianca.

“La ringrazio”
“Oh no la ringrazio io, ho spero molto in questo progetto e apprezzo i risultati che ci sta regalando”

“Io-”
“Non dica niente. Vada pure”

“Va bene … Buona giornata”
“Buona giornata” disse già concentrato sul computer.

 

Lucy aveva appena finito l'ennesima mattinata di scuola, stava andando a mangiare in centro insieme alla sue amiche Levy e Juvia. Quel giorno la bambina era tutta di Gray quindi aveva accettato volentieri invito.

Una volta lì Erza le avrebbe raggiunte, da quando aveva iniziato università aveva poco tempo per tutto il resto.

Desidero di andare a magiare un panino al Fairy-House un piccolo locale ma molto accogliente dove lavorava Gerard come barista.

Appena Erza lo vide gli andò incontro e si salutarono con un bacio a stampo, Lucy li guardò sorridendo. Si sentì per un attimo gelosa, ma la sensazione svanì praticamente subito.

“Avete così tante cose da raccontarmi! Prima voglio sapere ti te e Gray, com'è la vita genitori?” chiese la rossa sedendosi al tavolo.

“Adesso va molto meglio, Ultear ha smesso di piangere ogni singola notte e finalmente possiamo dormire”
“E Gray?”
“Ogni tanto mi sorprende, a volte sembra essere molto più bravo di Juvia e che lei voglia più bene a lui che a me” disse quasi piangendo.

“VA BENE CAMBIAMO DISCORSO”

“Levy come va con la band di Gajeel?”
“Molto bene, si sono messi in contatto con un produttore” disse contrariata

“Non sembri felice”
“Non lo sono! Non fa che parlare della band, perennemente. Pensate che una volta neanche il sesso è riuscito a farlo stare zitto!”

Tutte scoppiamo a ridere.

“E te Lucy?” chiese poi Erza.

“Io sto benone! Ho iniziato a fare la modella e è molto divertente e ti fa conoscere un sacco di persone nuove. Da quando Natsu è entrato nella squadra ho molto più tempo per me”
“State ancora insieme?” chiese sorpresa.

“Si perché?”
“Mi sembravate strani l'ultima volta che vi ho visto … mi sarò sbagliata io”
Il gruppo di ragazze iniziò a parlare del più e del meno mentre mangiavano i loro panini.

Lucy guardò il telefono leggendo velocemente i messaggi di Jackal, aveva sbagliato a dargli così tanto spazio. Stava diventando troppo presente e difficile da nascondere a Natsu.

Durante il loro ultimo incontro aveva detto “A me non frega niente di quello la io voglio solo te” e il discorso era finito così.

Era veramente stanca di quella situazione ma non sapeva come uscirne.

Tra una settimana ci sarebbe stata la partita e ovviamente Natsu l'aveva invitata, non poteva non andare ma temeva cosa avrebbe potuto fare Jackal.

 

“Non penso più che sia una buona idea, forme è meglio lasciar stare”
“No” disse Natsu e Mavis insieme.

“Sono troppo vecchio per università ...” sospirò.

I tre erano in macchina davanti alla facoltà universitaria.

“Non si è mai troppo tardi, mio padre ha detto che ti basta la triennale per poter lavorare insieme a lui”

“E visto che è il mio regalo di compleanno anticipato non puoi rifiutare”
“In più hanno un distaccamento per il recupero scolastico, devi solo frequentare il corso e compiere esame per avere la maturità e in seguito sarai già studente qui”
“Sono un meccanico da anni penso di conoscere le macchine”
“Allora non avrai problemi, no?”
“Forse ...” guardò fuori dal finestrino “Forse no. Andiamo via”

“NO” dissero Mavis aprendo la portiera e mettendo il piede giù.

“Resterai così finché non ti dico di si vero?”
La ragazza gli mandò un bacio facendogli l'occhiolino.

“Tu sei il diavolo” disse spegnendo la macchina.

Alla fine Zeref accettò, costretto ma accattò.

 

Una settimana passò, Natsu si svegliò al suono della sveglia. Si sentiva stanco nonostante avesse dormito tutta notte.

Si alzò dal letto tenendosi la testa avvertendo un lieve giramento, era la stessa storia da un paio di giorni.

Sbadigliando si alzò dirigendosi verso il bagno, aveva contattato la dottoressa ma non lo riteneva un sintomo grave, era dovuto allo stress diceva.

Si guardò alla specchio, i capelli spettinati e l'aria assonnata. Si osservò per alcuni istante l'innaturale piega che avevano assunto i suoi capelli. Li toccò con la mano, stavano diventando sempre più simili al fieno, tutte quelle decolorazioni e tinte rosa li stavano uccidendo lentamente.

Si sciacquò il viso, si lavò i denti e cercò di domare la sua chioma.

Prese uno degli integratori e lo ingoiò con un po d'acqua, era effervescente e la sensazione che lasciava alla bocca dello stomaco era quasi piacevole.

Si preparò indossando la divisa scolastica, sentendosi molto meglio con le energia che si stavano svegliando.

Salutò Zeref che era concentrato sul libro di studio, non voleva ammetterlo ma trovava tutto estremamente interessante.

Diede da mangiare a Happy e gli sistemò la lettiera, in seguito recuperò lo zaino e uscì da casa.

Saltò in macchina e si diresse verso scuola, il telefono suonò, Sheryl ovviamente.

“Buongiorno”
“Buongiorno, sembri di buon umore”
“Eccome se lo sono” disse infilandosi gli auricolari
“Mi fa piacere! Stai andando a scuola vero?”
“Si ho un test di matematica”
“Vedi di passarlo non hai tempo di recuperare”
“Tranquilla”
“Dopo scuola vieni un ufficio, pranziamo insieme che dopo ci sono un paio di brand che vogliono vederti prima di firmare il contratto”
“Ho la partita l'allenatore ci vuole al capo un ora prima lo sai”
“Non ci metteremo molto”
“Per stasera non prendermi impegni, voglio festeggiare con Lucy”
“Va bene campione, ci vediamo dopo”
Natsu parcheggiò la macchina e si diresse verso l'entrata di scuola, salutò i suoi amici e baciò la sua fidanzata.

“Vieni a fare il tifo per me stasera vero?”
“Certo …”

Lui sorrise baciandola di nuovo.

Al suono della campana si diresse in classe, il compito di matematica non era poi così difficile, era lontano dai volti alti ma era certo della sufficienza.

Il resto della mattinata passò, un po noiosa ma passò.

 

“Stasera farai il tifo per me o per il tuo ragazzo?” chiese Jackal bevendo il suo milkshake al cioccolato.

Lui e Lucy erano nel parcheggio di un centro commerciale, al biondo divertiva l'idea di tenere una relazione segreta e nascondersi nei luoghi più assurdi.

“Jackal ne abbiamo già parlato”
“Allora romperò una gamba la tuo ragazzo così non potrà partecipare” scherzò.

“Seriamente, sta iniziando a essere strano e temo sospetti qualcosa”
Il biondo alzò gli occhi al cielo “Non me ne frega niente!”
“Ancora con questa storia”
“Tu parli a lui di me?”
“Certo che no!”
“Allora perché tu devi parlare a me di lui”
“E di cosa dovrei parlare dimmi?”
“Forse non dovremmo proprio parlare”
Jackal mollò il bicchiere di plastica vuoto e si avvicinò al sedile della ragazza, i due si baciarono. Lucy gli strinse i capelli biondo lisci, lui le metteva le mani sotto la maglietta che indossava sentendo la sua pelle liscia.

Lucy sospirò sentendo le labbra del ragazzo sul suo collo “Diventa mia Lucy”

sussurrò all'orecchio.

 

Nartsu entrò nello spogliatoio canticchiando e si iniziò a preparare indossando la divisa della squadra.

Jackal iniziò a parlare con i suoi soliti discorsi di incoraggiamento che sembravano più candidature elettorali.

Non lo ascoltò come al solito, sistemarsi i nodi delle stringhe era decisamente più interessante.

“Dragneel” lo chiamò.

“Si?”

“Sai con che schema giochiamo, vero?”
“Non sono stupido”

“Evita di fare di testa tua e ascolta i miei ordini intesi?”
“Vedi di dire cose intelligenti allora”
“Non puoi ribattere con me lo sai”
“Oh fidati … è meglio per te che non lo faccia”

i due si avvicinarono fulminandosi con lo sguardo. L'allenatore intervenne per dividerli come al solito facendogli una lavata di capo.

 

La partita andò veramente bene, una vittoria schiacciate. L'avevano considerata una delle migliori partite della stagione.

“Ragazzi siete stati grandi” disse l'allenatore.

“Dov'è Jackal?” chiese guardandosi intorno.

La squadra iniziò a cercarlo con lo sguardo senza vederlo.

 

Lucy si era allontanata dalle gradinate restando sull'entrata prendendo un po d'aria.

“Stai già scappando via?” chiese un ragazzo dietro di lui.

“Jackal?” lo guardò aveva ancora la divisa ed era sudato, i capelli tirati indietro.

“Sei delusa?”
“Sei sudato, rischi di ammalarti torna dentro”
“Non sono mica un bambino” si avvicinò.

“Ti è piaciuta la partita?”
“Siete stati fantastici” si complimentò.

“Non pensi che merito un premio?”
“Se ci vedesse qualcuno ...”
“No, gli altri stanno facendo le interviste” si avvicinò ancora di più baciando la ragazza.

 

Natsu uscì dalla struttura col telefono all'orecchio nel tentativo di chiamare Lucy, si stava preoccupando non la trovava da nessun parte.

Si diresse verso l'uscita col borsone sulla spalla, tutto l'entusiasmo di quel giorno svanì nel giro di un secondo.

Mise giù la chiamata mettendosi il telefono in tasca osservando la scena che si ritrovò davanti.

Jackal e Lucy che si baciavano contro il muro.

Lì fissò con un espressione schifata per qualche secondo, si mise le mani in tasca e si avvicinò.

“Trovatemi una stanza voi due” disse freddo.

La ragazza si voltò di scatto con un espressione sorpresa in viso.

“N-atsu” balbettò

Il rosato la guardò: aveva i capelli spettinati dalla sua acconciatura, il rossetto rovinato e le labbra gonfie. La maglietta che stava nei pantaloni era sfilato solo da un lato.

Lucy guardò Natsu la fissava con un espressione apatica specialmente gli occhi, non aveva mai visto uno sguardo così freddo.

Iniziò a tremare, la testa gli girò. Non sapeva cosa dire, si voltò verso Jackal che se ne stava appoggiato al muro ad ammirare la scena con le braccia incrociate al petto.

“Sono stato proprio un coglione” disse a se stesso voltandosi e andandosene.

Lucy lo guardò allontanarsi, andare via … lontano da lei.

“A-aspetta!” disse correndogli incontro.

“Fermati un secondo” lo afferrò abbracciandolo da dietro, stringendo i pugni nella sua felpa. Sentiva gli occhi che si stavano riempendo di lacrime.

“Ti prego” pianse.

Il rosato senza troppa forza sciolse abbraccio e si diresse verso la macchina.

Lucy batté il pugno contro il finestrino, Natsu buttò la borsa nei posti dietro e abbassò il finestrino girando la chiave.

“Ti prego posso spiegarti”
“Dimmi” era calmo, troppo calmo e questo la stava facendo impazzire.

“Non volevo farti arrabbiare”
“Non mi hai fatto incazzare, mi hai deluso. È diverso”
“Mi dispiace” stava piangendo disperata con la voce mozzata.

“Se non ti andavo più bene perché non me lo hai detto?”

“Non volevo perderti”

Natsu mise la mani sul volante guardando dritto sospirando.

“Dimmi solo una cosa … ma si sincera.” “Quando siamo andati via quel fine settimana dopo aver fatto l'amore ti ho chiesto come ti pareva l'idea di andare a vivere insieme.” “Tu mi rispondetti che ti sembrava fantastico. Te lo ricordi”

“Certo” singhiozzò.

“Nel tuo fantastico c'eravamo io e te o io che venivo cornuto da te in casa nostra?”

“Mi dispiace”
“Se ti fosse veramente dispiaciuto non saremmo qui ora”

Lucy si gettò dentro il finestrino abbracciando il ragazzo “Dammi un altra possibilità, non voglio che mi lasci! Ti amo così tanto Natsu”
Natsu sospirò sentendo gli occhi inumidirsi mentre staccava la ragazza da sé “Per stasera è meglio finirla così, ci sentiamo domani”

“No aspetta”

Natsu mise in moto la macchina e partì, Lucy inginocchiò sull'asfalto piangendo con le mani sul volto.

“Lucy” Sting la fece alzare e l'abbracciò.

“Ho rovinato tutto” disse piangendo contro il petto del fratello.

Sting la consolò mettendole una mano tra i capelli.

 

Natsu parcheggiò al margine della strada a cinquanta dal palazzetto. Batté le mani sul volante imprecando.

“Maledizione!” urlò lasciandosi andare sul sedile. Si mise le mani fra i capelli portandoseli indietro cercando di trattenere le lacrime.

   
 
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