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Autore: astria_morningstar    26/03/2019    0 recensioni
"Chi è quella biondina in panchina?" chiese Lev a Kuroo. Il ragazzo si voltò e rimase di sasso. In panchina seduta a fasciarsi un polso c’era la sua Zeze. Non era cambiata di una virgola, era sempre bellissima. A loro si erano intanto avvicinati Bokuto e Terushima curiosi di vedere a chi si riferisse Lev
"Quella è Azrael Sawamura, noi la chiamavamo l'indovina" disse Bokuto anche lui senza parole. Lev non fu soddisfatto della risposta cosi continuò a chiedere informazioni. Anche lui intrigava quella piccoletta
" L'indovina? Sembra simile al soprannome dello spilungone rosso della Shiratorizawa, solo che lei non incute terrore come lui". Kuroo e gli altri risero. Bokuto senza staccare gli occhi dalla ragazza rispose all'amico.
"Oh no mio caro Lev, lei è anche peggio del Guess Monster".
Genere: Azione, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tetsurou Kuroo, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Il coach Ukai era rimasto sbalordito da quell'azione di quella giovane ragazza. Era rimasto completamente spiazzato. Quando la ragazza ritornò con i piedi per terra si prese un paio di secondi per osservarla. Per essere una pallavolista era piccolina eppure aveva schiacciato con una potenza impressionante. Notò comunque che il fisico era quello di una persona in constante allenamento. Scosse la testa e si avvicinò come un fulmine alla giovane.

"Chi diamine sei tu e come hai fatto a fare una simile azione?". Le rivolse un'espressione severa. Lei lo guardò e non si scompose minimamente, anzi allungò una verso di lui come per presentarsi.

"Credo che lei sia l'allenatore quindi mi presento, Azrael Sawamura, sono colei che vi darà la possibilità di giocare il torneo misto". Ukai strabuzzò gli occhi e tossì. Poi strinse la mano della ragazza. “Sawamura 1 quando avevi intenzione di dirmi della tua sorellina prodigio?”. Il mister guardò truce Daichi e tutti i ragazzi, Aze compresa risero.

“Bene Piccoletta, dimmi, come hai realizzato una diagonale così perfetta?”. Ukai osservava la ragazza incuriosito, come un bambino davanti ad un nuovo gioco. Aze sorrise e alzò le spalle “Tutta questione di spalle” disse, per poi sorridere. Il coach diede una veloce occhiata a Kageyama e gli venne un’idea.

“Kageyama, ti andrebbe di fare un paio di alzate alla piccola Sawamura?” sul suo volto e su quello del ragazzo si dipinsero 2 ghigni. Il primo perché aveva intenzione di vedere nuovamente la ragazza all’opera, il secondo semplicemente perché avrebbe fatto tutte alzate difficili a Aze per vedere realmente quanto fosse forte. Tobio fece un cenno con la testa e si mise in posizione.

“Tutto il resto della squadra la voglio in ricezione!”. Aze si posizionò al centro del campo pronta come non mai, sentiva l’adrenalina scorrerle nelle vene. Notò subito il ghigno sul volto del moro i quale senza preavviso le alzò una palla simile a quella di prima. Aze prese la rincorsa e schiacciò una parallela perfetta, e naturalmente come aveva previsto tutti erano andati a ricevere in diagonale. Ora il ghigno perfido era stampato sul suo volto mentre ritornava nella posizione di partenza. Andarono avanti a ritmo serrato per una buona mezz’ora. Iniziava ad accusare un lieve dolore al polso e anche il mister notò che si toccava ripetutamente il polso.

“Kageyama, Azrael fate l’ultima”. Non aveva di certo intenzione di farla sforzare troppo, dopotutto aveva appena iniziato. Vide i due mettersi in posizione e subito notò che l’alzata questa volta era sulla mano sinistra di Aze, la quale senza alcun ripensamento schiaccio con potenza una diagonale filo rete perfetta. Quello fu il colpo che fece capire ad Ukai chi fosse realmente quella piccola furia bionda. Non solo lui comprese qualcosa, anche Tsukishima capì cosa voleva dire per Aze essersi slogata il polso. Aveva avuto l’opportunità di imparare a giocare con la sua mano non dominante e ora riusciva ad eseguire delle schiacciate perfette. Tutta la squadra in quel momento capì che con la biondina in squadra sarebbero stati invincibili.

“Allora sorellina contenta del tuo primo allenamento con noi?”. Daichi e Aze stavano tornando a casa che era ormai il tramonto. La biondina era assorta nei suoi pensieri infatti non rispose subito alla domanda del fratello.

“Si mi sono trovata bene. Mi era proprio mancato giocare”. Le comparse un sorrido sulle labbra e Daichi non poté non notare la felicità della sorella. Gli ultimi 5 minuti di camminata li passarono a ridere e scherzare sulla loro infanzia.

Era ormai ricominciata la scuola da 2 mesi e gli inizi di giugno e l’estate si stavano facendo sentire. Azrael aveva continuato a giocare con la squadra dei ragazzi stringendo ottimi rapporti soprattutto con Tsukki. Avevano scoperto di avere interessi comuni ed entrambe erano ottimi strateghi, tanto che avevano iniziato a perfezionare un nuovo attacco combinato tra loro. La madre aveva cercato di mettersi in contatto con lei più volte ma Azrael ogni volta rifiutava chiamate e messaggi. Con Iwazumi era riuscita a vedersi diverse volte, sempre evitando come la peste Oikawa, non aveva avuto ancora il coraggio di affrontarlo. A breve sarebbe iniziate le vacanze estive e con esse il primo ritiro con alcune squadre che avrebbero partecipato al Torneo misto. In quell’occasione avrebbe potuto rivedere i ragazzi della Nekoma e quelli della Fukorodani. Ancora non sapeva chi fossero le altre 3 squadre a partecipare al ritiro, ma poco le importava, finalmente avrebbe potuto vivere un’esperienza insieme a tutte le persone a lei più care. Quel giorno doveva sostenere l’esame di matematica e sperava con tutta sé stessa che le lezioni con Suga fossero servite a qualcosa. Una volta finita quella tortura si recò in palestra per il solito allenamento.

“Ciao ragazzi, coach” disse entrando e rivolgendo un grande sorriso a tutti. Purtroppo però si rese conto dopo che tutti avevano delle facce strane. Lentamente si avvicinò ad Ukai. “Coach che succede?” chiese abbastanza preoccupata. Il biondo le diede semplicemente un foglio in mano. Azrael lesse velocemente il foglio. “Ritiro estivo squadre partecipanti: Aoba Johsai, Fukorodani, Johzenji, Karasuno, Nekoma, Shiratorizawa.”. Il fiato le morì in gola. Tra tutte le squadre proprio l’Aoba. Dentro di sé si accese una fiamma. Lasciò il foglio all’allenatore e si mise in campo pronta ad allenarsi. Tutti la guardarono come se fosse matta.

“Che c’è avete intenzione di allenarvi per dimostrargli nuovamente che siete i più forti oppure ve ne state li a piangervi addosso? Io ho accettato di giocare con voi perché ho capito chi siete. Non solo siete forti, siete tutti uniti e vi aiutate tra di voi per migliorare e arrivare alla perfezione. Quindi mi ripeto, mi alleno da sola o venite anche voi?”.

Ukai era rimasto colpito dalle sue parole. Era riuscita a stravolgere la routine di tutti nel giro di 2 mesi, ma in maniera positiva. Era stata la miglior cosa che gli potesse capitare in quel momento.

“Allora avete sentito la piccoletta? Forza tutti in campo! Vogliamo dimostrare a tutti che siete i migliori si o no?!”. Azrael e il coach si lanciarono uno sguardo d’intesa.

“Il coach ha ragione e anche tu sorellina. Abbiamo battuto buona parte di quelle squadre ora dimostriamo loro che non è stato puro caso”. Daichi era proprio un ottimo capito, pensò Aze. Con le sue parole tutti sembravano aver riacquistato nuova vita e in batter d’occhio erano tutti in campo a ridere e scherzare. Dentro di sé la ragazza sapeva che avrebbe riscattato se stessa con quel torneo, avrebbe potuto finalmente dimostrare chi era Azrael Sawamura.

   
 
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