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Autore: Alies    31/03/2019    2 recensioni
Dopo aver viaggiato nel tempo, Draco Malfoy si ritrova nel suo corpo da undicenne con tutti i ricordi degli scorsi diciasette anni. Usando le sue conoscenze decide di cambiare il passato. La sua prima missione: fare amicizia con Harry Potter. *Libro Primo della serie Riscritto nel Tempo*
Traduzione in italiano della fanfiction scritta da Scotland Evander
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Cap. 22 Creare Pozioni in un Bagno


Il mattino seguente Draco voleva iniziare a preparare la pozione e conosceva il posto perfetto: il bagno di Mirtilla.

Per lui era stato il santuario perfetto durante il suo terribile sesto anno. Per via di Mirtilla non ci andava nessuno. Be, eccetto Potter, ma Potter tendeva a trovarsi in posti in cui non avrebbe dovuto essere. E questa volta Harry non stava per lanciarsi dentro e attaccarlo. Draco aveva il presentimento che a Mirtilla sarebbe piaciuto Harry.

A tutti piaceva Harry. E Potter. Tuttavia Draco trovava Harry molto più simpatico di Potter.

Se aveva un senso.

"Dove stiamo andando?" chiese Harry mentre portava il calderone trasfigurato. Stava fissando la sfera di vetro che stava trasportando.

"Al secondo piano c'è un bagno infestato dal fantasma di una ragazza. Penso che sia morta lì. Piange e si lamenta un sacco, ma se si è carini con lei e non le si dice che è brutta o morta è okay."

"Davvero? Come fai a saperlo se vive nel bagno delle ragazze?"

"Me l'ha detto mia madre," mentì veloce.

Draco e Harry raggiunsero il bagno senza incontrare anima viva. Draco si guardò attorno, assicurandosi che non ci fosse nessuno in giro. Aprì la porta con una leggera spinta e aspettò che Harry si affrettasse all'interno. Dopo essere entrato anche lui, Draco chiuse la porta e lanciò un incantesimo per chiuderla a chiave. Doveva creare una cartello che dicesse che il bagno era fuori uso. Per ogni evenienza.

Harry gli passò la sfera di vetro. Una volta lasciata la sfera Harry iniziò a guardarsi intorno. Una cosa curiosa di Harry era che, nonostante fosse curioso, non sembrava sentire il bisogno di sapere ogni singola cosa sulle magie che Draco faceva o perché le conoscesse. Draco pensava che probabilmente Harry si stava abituando al fatto che lui, semplicemente, sapesse cose strane, infatti non gli aveva neanche chiesto come avesse trasfigurato il calderone in una sfera di vetro. Draco sperava che Harry avesse immaginato che fosse come trasformare un fiammifero in un ago.

Draco aprì uno dei cubicoli corrucciando la fronte. Dopo aver pulito il bagno e il cubicolo con un semplice incantesimo di pulizia, fece apparire le ingegnose fiamme blu per cui era conosciuta Hermione e ci mise sopra il calderone. Anche se in quell'incantesimo non era tanto bravo quanto lei, andava abbastanza bene.

"Forte," esalò Harry guardando Draco. "Non aveva proprio pensato a come avremmo fatto per scaldarlo."

"Queste fiamme blu stranamente stanno sopra l'acqua. E siccome io non sono molto bravo non sono molto calde. Questo significa che vanno benissimo per una pozione che deve cuocere a fuoco lento."

Harry annuì.

"Acqua."

Harry passò la fiala con l'acqua a Draco, che la aggiunse nel calderone semi caldo. Draco iniziò ad aggiungere ingredienti fino ad arrivare all'aconito.

"Okay, ora aspettiamo per almeno quattro giorni prima di aggiungere il resto della roba. Poi dovremmo aspettare altri due mesi," si lamentò Draco, lanciando un'occhiata alle istruzioni che aveva copiato dal libro. "Poi avremo bisogno della roba che non possiamo prendere da noi. Come i doxie secchi. E il millefoglio palustre*. Oh, e le lacrime di mandragora saranno difficile da ottenere."

"Di cosa?"

"Di una mandragora. Sono come… delle piante umane. Piangono solo da piccole. Dovremo compilare una lista per i gemelli. Cosa gli diremo?"

"Non lo so. Potremmo dirgli che stiamo pianificando di espellere il turbante?"

"Espellere il turbante? Questo è il meglio che sai fare?"

Harry scrollò le spalle. Draco uscì dal cubicolo. In verità era scioccato del fatto che non avessero incontrato Mirtilla. Harry lo seguì fino a quando non si ritrovarono di fronte ai lavandini. Draco si lavò le mani, poi pulì il lavandino e si lavò di nuovo le mani. Si bloccò fissando un rubinetto.

"Che cosa..."

"Scusami?" disse Harry da dietro le sue spalle prendendolo in giro.

Draco lo ignorò, "Sopra di questo c'è un serpente."

Velocemente guardò gli altri. Non c'era un serpente in nessuno degli altri rubinetti. Solo in quello. Draco tornò indietro e lo studiò.

"Perché su questo c'è un serpente, ma non sugli altri?"

Harry spinse via Draco e fissò il rubinetto. Poi sibilò. Draco saltò via, incespicando un poco. Harry alzò lo sguardo, sbattè le palpebre e guardò confuso verso Draco.

"Cosa?"

"Tu… tu…" la voce gli si affievolì.

Come aveva potuto dimenticarsi che Harry Potter sapeva parlare coi serpenti? Era un Rettilofono!

"Draco?"

"Tu- sei un Rettilofono," quasi glielo urlò Draco.

"Un cosa? Un Rettilofono?"

"Puoi parlare coi serpenti," gli spiegò Draco. "Hai sibilato verso quel serpente."

"Davvero?" chiese Harry, guardando di nuovo il rubinetto. Sibilò di nuovo. Afferrò il lato del lavandino, piegando la testa da un lato. "Hai visto?"

"Visto cosa?"

"Il serpente si è mosso. Mi ha guardato. Giuro che mi ha guardato," insistette Harry allontanandosi all'improvviso.

"Cosa hai detto?"

"Be, prima ho detto che era interessante, poi la seconda volta, quando l'ho guardato, gli ho chiesto se, ecco, se facesse qualcosa di speciale. Che è stato? Mi ha solo guardato.

"Non ti ha risposto vero?"

"No."

"Va bene," disse Draco, non sentendosi molto bene. "C'è, ecco, un mito che dice che Salazar Serpeverde ha nascosto da qualche parte a Hogwarts una camera chiamata, intelligentemente, la Camera dei Segreti con all'interno un mostro. Non è mai stata trovata. O almeno così dicono."

"E questo serpente te l'ha ricordata?"

Draco annuì. "Andiamo. Se iniziasti a sentire voci nella tua testa, avvertimi."

Aveva aggiunto la seconda parte perché se Serpeverde aveva un mostro, molto probabilmente sarebbe stato un qualche tipo di serpente mostruoso e solo Harry sarebbe stato capace di sentirlo sibilare.

"Oh! Siete dei ragazzi! Cosa ci fate qui?"

Harry sussultò, voltandosi di scatto. Draco sorrise con imbarazzo.

"Ciao, Mirtilla," disse educatamente. "Stavamo solo ammirando il tuo bagno. E questo lavandino."

Mirtilla aggrottò le sopracciglia, notando il lavandino vicino al quale si trovava Draco.

"Quello non ha mai funzionato," commentò lei. "Perché siete qui in verità? Avete pensato che sarebbe stato divertente prendersi gioco di Mirtilla?"

"No!" insistette Draco, alzando le mani in segno di resa. "Stavamo solo ammirando il tuo bagno. Torneremo, non preoccuparti. Ti verremo a trovare di nuovo."

Draco afferrò Harry, trascinandolo fuori dal bagno e via fino alla Torre di Grifondoro.


Il resto delle vacanze di Natale passò quietamente. Harry si comportò in modo strano per alcuni giorni. Sembrava stanco e rifiutava di prendere parte a qualunque cosa anche solo remotamente divertente. Rifiutò anche un viaggio fino al bagno di Mirtilla per aggiungere gli ingredienti successivi. Draco andò da solo e fece una lunga conversazione con Mirtilla sul suo bagno in generale. Da quello che le sembrava non stava avvenendo niente di strano e lei si divertì molto a raccontargli come era morta.

Aveva sentito un ragazzo. Stava sibilando. Aveva guardato fuori dal cubicolo per dirgli di andare via, lei era impegnata a piangere perché Olive Hornby era un'arpia, e poi era morta.

Draco non aveva idea di come fosse morta, ma quando se ne andò era abbastanza sicuro che il rubinetto col serpente conducesse in qualche modo alla misteriosa Camera dei Segreti. Aveva senso, perché i messaggi sul muro che erano stati scritti durante il suo secondo anno era fuori dalla porta di quel bagno. Camminando lentamente verso la Torre di Grifondoro, era così perso nei propri pensieri che si scontrò con Harry.

"Oh, sei qui," disse Harry che appariva esausto. Aveva profonde occhiaie e i suoi occhi sembravano più spenti del solito. "Mi stavo chiedendo se volessi venire in biblioteca."

"Perché?"

"Voglio sapere di più sulla Rettilofonese."

"Serpentese," lo corresse Draco. "È così che si chiama la lingua. Non c'è molto da sapere. È una dote magica. Ma è vista come una cosa Oscura."

"Oscura?"

"Non ti rende Oscuro," insistette Draco. "Sono sicuro che da qualche parte nel tuo albero genealogico ci sia un ramo che era conosciuto per essere Rettilofono e che ad un certo punto è scomparso*. Gli alberi genealogici delle famiglie magiche sono un incubo, come ben sai. Hai visto l'albero della famiglia Black."

Harry annuì. "Ok. Ma… Voldemort lo era?"

Draco annuì."Sì. Lo era."

Harry aggrottò la fronte.

"Dovremmo fare qualche ricerca in più su Flamel prima che domani torni Hermione," suggerì Draco. Tirò la manica di Harry. "Sai che inorridirà se non avremo trovato niente."

Harry annuì. Lentamente seguì Draco in biblioteca. Rimase in silenzioso e distante per l'intero pomeriggio. Verso l'ora di cena, Draco chiuse l'ultimo libro e sospirò.

"Harry?"

"Sì?"

"C'è qualcosa che vorresti dirmi?"

Harry fissò Draco, si mosse a disagio sulla sua sedia e sospirò profondamente.

"Sono tornato indietro allo specchio e Silente mi ha beccato," annunciò Harry.

Draco non se l'era aspettato.

"E da quando ho smesso di andarci gli incubi sono tornati. Il fascio di luce verde, la risata stridula. E la cicatrice che prude."

Harry si strofinò la fronte.

"Mi spiace."

Harry scrollò le spalle. "Silente mi ha spiegato che lo specchio mostra i tuoi più profondi desideri. Vedere la mia famiglia, tutti quanti, è il mio più grande desiderio. Mi ha detto che può far impazzire l'uomo più felice. Lo capisco. Non riesco a dimenticarmi dello specchio."

"Lo ha spostato?"

"Sì. Ha detto che l'avrebbe fatto. Non sono tornato in quella classe da quando mi ha beccato."

"Non ti ha messo in punizione o qualcosa del genere?"

"No. Ha detto che non va bene rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere," replicò Harry, lasciando scivolare la mano dalla cicatrice.

Quella era una frase da Silente.

"Odio ammetterlo Harry, ma sembra un consiglio saggio ," disse Draco. "Andiamo a cena. Hermione tornerà domani e potremo raccontarle di tutti i nostri successi."

"Scusami?"

Harry stava sogghignando mentre lo diceva. Draco rise scuotendo la testa. I ragazzini uscirono dalla biblioteca diretti verso la Sala Grande per cena. Nonostante non fossero vicini a scoprire cosa fosse nascosto o chi fosse Nicolas Flamel, almeno avevano trovato qualcosa per tirare Voldemort fuori dalla testa di Raptor. Sperando che funzionasse.


*millefoglio palustre. Sneezewort. Nome scientifico "Achillea Ptarmica". Piccola pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae, la stessa famiglia delle margherite.

*è scomparso. Nel senso che il gene che dava l'abilità di parlare il Serpentese è scomparso.


N/T Sì, lo so che è più breve del solito. Abbiate pazienza.

  
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