Capitolo
5 - La punizione
E
così eravamo finiti in quell’assurda situazione. Non appena era terminato il
colloquio, papà mi aveva avvicinata e mi aveva sussurrato un “buona fortuna”
per niente confortante. Intanto Neville sorrideva, compiaciuto del lavoro svolto.
Probabilmente ricordava perfettamente di quando papà era stato messo in
punizione e aveva dovuto pulire la sala dei trofei al secondo anno. La situazione
non mi rassicurava affatto. Avremmo dovuto passare non si sa quante serate in
punizione con Malfoy. E a proposito di Malfoy, prima che cominciasse la nostra prima avventura,
sentii la discussione, se così si può chiamare, che ebbe col padre. Infatti fu
solo il signor Malfoy a parlare.
“Se
volevi fare il bullo, non dovevi farti beccare.” gli sussurrò.
Solo
questa frase, poi Draco Malfoy
girò i tacchi, con l’intenzione di andare via da quel posto, nel quale
probabilmente non si trovava per niente a proprio agio. La signora Malfoy, invece, prima di andare via, abbracciò velocemente
il figlio.
“Cerca
di comportarti bene d’ora in poi.” gli disse, lasciandolo andare, e, solo quando
Scorpius assentì impercettibilmente, lei lo salutò
con un cenno della mano, per poi seguire la sua metà. Probabilmente anche la
frase del signor Malfoy aveva lo stesso significato
di quello della moglie. Pensai che era proprio dal signor Malfoy
che aveva preso Scorpius. Forse meno tronfio, da come
papà me lo aveva descritto.
Pochi
secondi e anche papà, mamma, lo zio Harry e la zia Ginny
ci salutarono e, quando rimanemmo soli col prof, notammo che il suo sorriso non
si era ancora affievolito.
“Andiamo
nella Sala dei Trofei.” disse gioviale.
Notai
allora che lo sguardo di Malfoy era pieno di
risentimento. Non voleva affatto passare una serata con noi.
Pochi
minuti dopo il professore ci lasciò nelle mani del vecchio Gazza, che era ben
felice che dei nuovi domestici fossero stati reclutati dal corpo studentesco.
“Impareranno
la lezione.” commentò non appena il prof gli ebbe spiegato la nostra
situazione.
“Non
ne dubito.” gli rispose, poi girò i tacchi e andò via “Buona fortuna!”
Non
appena fu lontano, Gazza assunse un’espressione sadica.
“Consegnatemi le
bacchette.” sogghignò.
“Cosa!?”
fece James, terrorizzato all’idea.
“Olio
di gomito, ragazzi. Olio di gomito.” esclamò il vecchio a mo di spiegazione.
Consegnammo
di malavoglia le nostre bacchette. Era la fine. Nemmeno un miracolo ci avrebbe
permesso di riuscire a terminare il lavoro. Non ce la potevamo fare.
Una
volta che le bacchette furono scivolate nella tasca dei pantaloni di Gazza, questo
aprì la porta che conduceva alla Sala dei Trofei e ci spinse dentro ad uno ad
uno.
“Verrò
a riaprirvi alle due.” disse, chiudendosi la porta alle spalle e girando
rumorosamente la chiave nella toppa.
Mi
voltai. C’erano centinaia – ma che dico? – migliaia di trofei su altissimi
scaffali di legno. Sentii James invocare “O santissimo Merlino”. A quanto pareva
non ero l’unica ad essere rimasta scioccata. Il viso di Al era molto più
spaventato di quando aveva visto suo fratello picchiarsi con Malfoy. Invece la serpe guardava con disgusto ogni singolo
scaffale.
In
un angolo vi erano quattro spazzoloni, quattro stracci e un secchio.
“Ci
conviene dividerci il lavoro.” dissi io “Io e Al ci occuperemo degli scaffali
più bassi. Mentre tu, James, e Malfoy di quelli
alti.”
“Perché
io devo pulire gli scaffali in alto??” chiese James.
“Perché
Al è più piccolo ed io sono una donna, perciò penso che tocchi a voi due.”
spiegò la giovane Grifoncina.
“Io
non farò proprio niente.” disse Malfoy, incrociando
le braccia al petto.
Ed
ecco che di nuovo la rabbia mi montava dentro.
“No,
mio caro.” cominciai a mo di ordine, poi indicai gli arnesi che avremmo dovuto
utilizzare “Vedi quelli? Sono quattro
spazzoloni e quattro stracci. E si
dia il caso che tu faccia parte delle quattro
persone che sono immischiate in questa punizione. Quindi tu ci aiuterai a
pulire!”
Sottolineando
la parola quattro ogni volta, avevo
fatto in modo che lui capisse quanto ero decisa a costringerlo a pulire quel
putiferio. Intanto James aveva inutilmente cercato di soffocare dei risolini.
“Non
devo sottostare agli ordini di nessuno.” continuò a dire, tuttavia,
testardamente.
James
bloccò le risate e cominciò a parlare anche lui.
“E’
colpa tua se siamo in questa situazione, quindi è tuo dovere aiutarci.” disse
mio cugino.
“No!
La colpa è vostra!” ribatté la serpe “Se non vi foste immischiati, quel dannato
Paciock non si sarebbe precipitato a soccorrervi e a
quest’ora sareste in Sala Grande ad abbuffarvi!”
“Poco
probabile visto che noi non ti avremmo mai lasciato far del male a quel
ragazzo, che per altro non ti aveva fatto niente!”
“Sta’
zitto! Sei intervenuto solo perché stavo per picchiare Lenticchia e non perché
ti importasse qualcosa di quell’altro.”
Lenticchia?!
Ma come si permetteva? Decisi di aspettare prima di sferrargli un altro pugno,
che avrebbe compromesso ancora di più la mia situazione scolastica.
“Senti
chi parla!” parlò intanto James “I tuoi amici se la sono svignata appena hanno
potuto, senza neanche avvertirti del prof che arrivava.”
Okay
… Però questo era sleale …
“James
…” lo chiamai per farlo smettere.
“Mi
sa che tu sei più solo di una specie in via d’estinzione! Altro che capo
banda!” continuò a deriderlo mio cugino.
Scorpius intanto digrignava i denti.
“James,
basta così …” tentai di zittirlo, ma lui continuò.
“Fai
solo la parte del grande capo, ma in realtà sei solo un pulcino senza cresta o,
per meglio dire, una serpe senza veleno.”
Ecco
James aveva esplicato ciò che pensavo io dalla sera precedente. Una serpe senza
veleno … Era proprio quella la perifrasi più adatta. Peccato per il pugno che
ne seguì.
James
finì a terra, con una mano sulla guancia dolorante. La lotta stava per
ricominciare. Mio cugino si alzò e prese la rincorsa.
“Jamie, no!!!” gli gridai io, al che lui si fermò,
voltandosi a guardarmi “Non ricominciate!”
James
diede ascolto alle mie parole e aspettò che fossi io a fare la mossa
successiva.
“Non
mi importa di ciò che è successo, di come Malfoy mi
sta provocando o della sua relazione con i compagni Serpeverde.”
annunciai solennemente “Ora dobbiamo metterci al lavoro e sperare di riuscire a
finire prima delle vacanze di Natale. Non so voi, ma io intendo tornare a casa
per le vacanze.”
Scorsi
gli occhi di Malfoy, mentre pronunciavo quelle
parole. Erano lucidi, come se stesse per piangere, come se ciò che aveva detto
James fosse la verità. Intanto stringeva ancora i denti e respirava
pesantemente, furioso più con sé stesso che con noi altri.
Quando
ebbi finito di parlare mi diressi verso gli spazzoloni, afferrai il tutto e
cominciai a distribuirli ad ognuno di noi. Arrivata a Scorpius,
misi a terra il mio spazzolone e il mio straccio e gli porsi i suoi.
“Scaffali
superiori.” gli ordinai.
Quella
fu la sua prima resa. Afferrò i suoi arnesi, recuperò una sedia su cui salire e
cominciò a lavorare in silenzio. Soddisfatta, mi misi anch’io a lavorare
insieme ai miei cugini, che seguirono il mio esempio. C’erano così tante
ragnatele che mi sorse il dubbio che quel posto non veniva lucidato da quando
papà era stato messo in castigo. Non fu brutto come mi aspettavo. Non facevo
pulizie in maniera babbana,
da quando ero andata a trovare il nonno e la nonna a casa: mamma mi aveva
costretta a non usare la magia. Ma ciò che non mi rendeva del tutto serena era
il silenzio che dominava. Malfoy era sceso dalla
sedia e si stava dirigendo verso il recipiente pieno d’acqua per bagnare il suo
straccio. Alzai gli occhi verso James, su una sedia a qualche centimetro da me.
Stava giocherellando con un trofeo che sembrava di vetro. Ne lucidava un lato e
ogni tanto lo lanciava e lo riafferrava per lucidarne l’altro.
“James,
fa’ attenzione con que …” lo avvertii, ma neanche il
tempo di dirlo che il trofeo stava già cadendo a terra, o meglio, sulla mia
testa.
Chiusi
gli occhi e caddi a terra trascinata da qualcuno. Quando sentii lo sfracellarsi
al suolo del vetro, i miei occhi si aprirono in uno scatto. Gli occhi di
ghiaccio di Malfoy mi fissavano seri.
Involontariamente le mie braccia si erano andate a cingere intorno al suo
busto. Un minuto di sguardi intensi, finché la voce di mio cugino non mi
riportò alla realtà.
“Rosie!!!” mi chiamò, strappando violentemente Malfoy dalle mie braccia “Stai bene?”
Mi
abbracciò forte – secondo la mia idea – sia perché era preoccupato, sia per
proteggermi dalla serpe. Al contrario di prima le mie braccia restarono inerti
e, con un’espressione disperata, sospirai.
“Starei
meglio, se non avessi fatto cadere quel trofeo … Ora chi lo sente Gazza?”
dissi.
“Dai,
ci inventeremo qualcosa!” rise lui, lasciandomi andare e aiutandomi ad alzarmi.
Il
suo sguardo però si volse subito verso Malfoy e non
era per niente amichevole.
“Ehm
… Continuiamo a pulire, forza!” dissi io, per non far scattare di nuovo la
rissa “E stavolta stai attento.” lo pregai infine.
Possibile
che dovevo fare la parte della balia? Bastava un nonnulla perché scattasse
l’inferno. Avrei dovuto ringraziare Malfoy per il suo
gesto. Ma quando? Non appena fosse venuto Gazza ad aprirci? No. Era meglio a
lezione, in modo che James non potesse origliare. Del resto, bastava che ci
vedesse parlare perché si arrabbiasse come una belva. Avevo il sospetto che
papà gli avesse promesso chissà quanti galeoni in cambio di protezione nei miei
confronti. Intanto mi domandavo anche il perché del gesto di Malfoy. Insomma, se lui mi avesse sferrato un pugno, io non
credo l’avrei aiutato. Ma allora perché? La risposta era così ovvia che mi
sfuggiva di mente, perciò mi concentrai sui trofei, sperando che quella serata
passasse in fretta. E fu così, il tempo passò così veloce, che, in men che non si dica, sentii la grossa chiave di Gazza
girare nella toppa, facendo ancora più rumore di prima.
“Ora
basta! Continuate domani!” disse con un sorriso ebete stampato in faccia.
Ci
consegnò le bacchette e poi, felici della fine della serata, ci fiondammo
letteralmente fuori dalla stanza, in direzione dei nostri dormitori, grati che
ci fosse un letto ad attenderci.
Intanto
Gazza gridava …
“Avete
rotto un trofeo, maledetti mocciosi!!” diceva, ma con un reparo lo rimise in sesto in
fretta.
… to be continued …
Salveee! Gli esami si sono conclusi e ho
pensato di rimboccarmi le maniche. Infatti, come qualcuno avrà notato, ho
pubblicato una nuova fic su Harry Potter: Full Moon.
Voglio
subito passare ai ringraziamenti, poiché la giornata è stata dura (fare la baby
sitter a cugini piccoli è terribile).
Grazie
a coloro che hanno recensito: kakka , kikidabologna , altovoltaggio , lovy_cha , Pan_Tere94 , Kimly.
Grazie
alle 15 persone hanno messo la fic tra le preferite e
le 3 persone che l’hanno messa tra le seguite.
Ora
vi lascio ai vostri affarucci, augurandovi sogni d’oro.
Buona
notte!
Vale-chan