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Autore: QueensOfFandom94    03/04/2019    1 recensioni
Dean Winchester è un detective della polizia di New York, che malgrado le privazioni a cui l'ha vita l'ha sottoposto fin da piccolo può dirsi felice: ha un lavoro che lo riempie di soddisfazioni, e un fratello minore che è tutta la sua vita.
Ma un giorno, questi, durante una vacanza a Londra, viene rapito da alcuni trafficanti. Senza perdere tempo, il poliziotto si mette in azioni per salvare il fratello, con l'aiuto del suo migliore amico ed avvocato Castiel Novak. Tra depistaggi, poliziotti corrotti e poco consci di quanto è accaduto, Dean si ritroverà da solo contro tutti e con solo 96 ore per riprendersi il pezzo più importante del suo cuore.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Jody Mills gli aveva dato una dritta non trascurabile quando aveva iniziato a lavorare in polizia. Quando si lavorava ad un caso di omicidio o di rapimento, era una perdita di tempo fare ipotesi sui potenziali sospettati. Il fulcro di un caso era la vittima. Perchè era lei  che in qualche modo era responsabile dell'esistenza di quel caso.
Dovevano indagare sulla vittima e ricostruire le sue ultime ore.
Così Dean, assieme all'amico avvocato e alla bella ispettrice Bela Talbot si recò all'appartamento  a Bayswater, e con l'ascensore salirono fino al quinto piano, interamente intestato a Daniel Hoffman, il cugino di Brady.
Controlliamo il resto della casa.- fece Dean dirigendosi verso la camera da letto da cui poteva vedere il soggiorno.
Non fu difficile trovarla. Le porte erano tutte spalancate e in una camera c'erano segni evidenti di lotta.
Pezzi di intonaco, il letto leggermente spostato, uno specchio in pezzi...
'' Dean, c'è qualcosa che non va... oddio, hanno preso Brady... Dean, Dean, l'hanno portato via!''
'' Rimani calmo e segui le mie istruzioni alla lettera. Nasconditi sotto il letto o dove vuoi, basta che non ti vedano.''
- Sammy era qui.- fece Dean guardando i pezzi dello specchio rotto in disordine sul pavimento.
- Come lo sai?- chiese Castiel.
- Gliel'ho detto io... gli ho detto di nascondersi sotto al letto...- rispose il poliziotto.
Ricordava che quando erano bambini, Bobbyo Jody leggevano sempre loro qualcosa prima di metterli a letto... era bravo Bobby a trasformare i resconti dei suoi viaggi, i miti e le leggende dei luoghi che aveva visitato e a trasformarle in racconti per bambini... e ogni tanto c'era una bella dose di mostri, spettri e fantasmi...
Sammy poi si svegliava nel cuore della notte, correva da lui e diceva -'' Dean, ci sono dei mostri sotto il letto.''
A volte riusciva a convincerlo che sotto a letto e dentro l'armadio non c'era nulla di cui aver paura...
Si rendeva conto solo ora di quanta verità vi fosse in una frase detta ad un bambino.
'' Non devi aver paura di streghe e fantasmi.''
Perchè le cose più spaventose non erano quelle che si leggevano nei libri fantasy, nei film dell'orrore e nei cartoni animati per bambini.
Erano attorno a loro, e spesso si nascondevano dietro l'apparenza più insospettabile. Dietro il sorriso di una bella ragazza per esempio.
- Era spaventato Cas.- fece Dean - Voleva farmi credere che non c'era bisogno di agitarsi, che c'erano possibilità che se la sarebbe cavata... ma aveva paura. Lo so, lo capisco quando...-
- Dean.- fece Cas - non ci potevi fare nulla.-
- E' questo che mi fa male.- fece Dean - e potevo impedirlo. Mi sarebbe bastato essere sicuro... avremmo litigato forse, ma...-
- Dean.- fece Castiel prendendolo per le spalle - Ora troviamo una traccia e ci riprendiano Sam. Fai un bel respiro.-
Dean chiuse gli occhi, si rilassò, inspirò ed espirò.
- Va meglio?- chiese Cas.
- Sì... si, sto meglio.-
In quel momento vennero raggiunti dalla vice ispettrice Bela Talbot - Aveva ragione. La casa è troppo disordinata per essere una festa tra adolescenti, ma allo stesso tempo c'è troppo poco in giro che faccia pensare ad una festa.-
- Io non ho mai pensato ad una festa e nemmeno ad una bugia come quella che sostiene il tuo capo.- fece Dean - conosco mio fratello, e ti assicuro che se dice di essere nei guai allora fidati, nei guai c'è eccome.-
- Ed io sono d'accordo con lei.- fece Bela - Henrickesen crede che non ci sia motivo di pensare ad un crimine perchè non sono stati trovati segni di scasso.-
- Quando siamo arrivati la chiave era nella toppa.- fece Castiel - probabilmente l'hanno lasciata fuori quando i ragazzi sono arrivati, poi hanno dimenticato di portarla via...-
-... e i rapitori hanno trovato l'ovile aperto.- concluse Dean. La sua attenzione venne attirata da un frammento di specchio sul pavimento della camera.
Lo prese usando il suo fazzoletto, facendo attenzione a non tagliarsi.
Sul frammento che aveva raccolto c'era una macchia di sangue.
Forse di Sam o forse della persona con cui aveva lottato per cercare di difendersi.
...
...
...
- Detective.- fece Bela uscendo dal laboratorio di analisi - Ci sono buone notizie. Il sangue presente sullo specchio non è di Sam.-
- Oddio, grazie al cielo...- fece Dean sospirando di sollievo.
- Stando ai nostri archivi, appartiene a Fergus Roderick McLeod, conosciuto come Crowley. E' un piccolo capo mafia che si è trasferito qui a Londra da circa un anno. E' un pesce grosso.-
- Sa se questo Crowley ha qualcosa a che fare con un tatuaggio che raffigura la luna e una stella?- chiese Dean.
- Sì.- fece Bela - è la firma del gruppo di appartenenza.... Dio, non so come spiegarglielo....-
- Le risparmio il fiato: traffico di organi e traffico di donne. Rapiscono i turisti dopo averli adescati all'aereoporto, si guadagnano la loro fiducia ed è fatta. A seconda di come giudicano '' la merce'', decidono se metterla in strada o smembrarla pezzo per pezzo. So chi è la selezionatrice. Si chiama Ruby.... Sam e Brady l'hanno conosciuta in aereo.-
- Ha anche altre informazioni? Che so, colore dei capelli, degli occhi, un cognome...- fece Bela.
Dean mise una mano in tasca e ne dirà fuori una macchina fotografica digitale.
- Forse compare in qualche foto.- fece il poliziotto.
Bela la prese in consegna e chiamò un'agente ordinandogli di portare la macchina fotografica al reparto informatico per analizzare tutte le foto in memoria alla ricerca di una ragazza che si trovava nello stesso posto e momento dei due ragazzi scomparsi.
- Ha l'aria stanca...- fece Bela - posso offrirle qualcosa? Tè, caffè, acqua...-
- Un caffè, grazie.-
...
...
...
- A lei.- fece Bela porgendo un bicchierino di plastica da cui si sprigionava un piacevole odore - e comunque... puoi darmi del tu.-
- Grazie.- fece Dean annuendo con un sorriso.
- Ah, figurati...per un caffè.- fece Bela, ricambiando il sorriso - e poi non è nemmeno il migliore della città.-
- No, voglio dire...- fece Dean soffiando sopra il bicchierino per evitare di bruciarsi la lingua - per avermi dato credito... per quello che stai facendo.-
Bela sospirò - Beh... è il minimo.
So che ti sembrerà la solita frase di circostanza preconfenzionata... ma so cosa significa non sapere cosa è accaduto alle persone che si amano più della vita stessa.-
Dean si fece serio - E' la voce dell'esperienza.-
Bela annuì.
- Vent'anni fa, ho perso entrambi i miei genitori in un incidente d'auto. Mio padre era un brillante avvocato, ma suo fratello minore, mio zio, si era messo nei guai. Doveva centinaia di sterline a della gente che non scherzava... e quando ha provato ad uscirne, è stato ammazzato come un cane.-
- E... i tuoi genitori?- chiese il poliziotto con partecipazione.
- Mio padre aveva scoperto tutto, e voleva denunciarli. Ovviamente non glielo hanno permesso... io ero all'asilo, quando al posto dei miei genitori vennero gli assistenti sociali e la polizia. Sono rimasta sola.-
- Allora abbiamo qualcosa in comune.- fece Dean  sospirando tristemente- quando avevo dieci anni, mia madre morì in un incendio a casa nostra...
Mio padre fu costretto a lasciarci da un amico di famiglia e sua moglie, per andare a lavorare. L'unico impiego che aveva trovato era nella città vicina, la vita da pendolare era stancante quindi si era trasferito... aveva detto che sarebbe durata poco. Il tempo di trovare i soldi per un appartamento, una baby sitter...
Poi un giorno sparì. Non andò a lavorare e lasciò un biglietto sulla credenza dicendo che non ce la faceva, che non era in grado di garantirci una vita dignitosa e serena...venimmo adottati dagli amici di papà, ma dopo il compimento della maggiore età mi sono ripreso il cognome...-
 E Sam?- chiese Bela - cosa.... si insomma...-
- Bobby è stato un padre per entrambi, ma lavorava molto, non passava molto tempo a casa... me lo sono cresciuto quasi da solo. Solo che... io non ho avuto il coraggio di dirgli che era andato via. Non volevo che lo odiasse... così gli ho detto che aveva raggiunto la mamma.-
- E.... pensi che crederlo morto sia stato meglio di dirgli che in realtà aveva avuto paura?- fece Bela.
- Se ho fatto bene non lo so.- fece Dean - ma volevo che almeno lui avesse dei bei ricordi dei nostri genitori e che non lo odiasse.
In quel momento sul cellulare della poliziotta arrivò una foto.
- A proposito...- fece Bela  mostrando la foto sul display del cellulare al poliziotto:  foto che raffigurava Brady e Sam sorridenti, ed in mezzo a loro c'era una ragazza di circa vent'anni, alta, snella, capelli neri ed occhi scuri.
Sullo sfondo c'era il cartello '' TAXI''. La fermata dei taxi vicino all'aereoporto.
- Dev'essere la selezionatrice.- fece Bela.
- Bel bocconcino.- commentò Dean.
Questo non faceva che convalidare la sua teoria... più le donne erano belle, più grossi erano i guai.
- Si chiama Ruby Diamonds, è una vecchia conoscenza degli archivi della polizia inglese.- fece Bela - Piccole truffe, spaccio...-
- Ed ora ha fatto il salto di qualità.- fece Dean. Poteva capire perchè Sam e Brady si fossero fidati di lei, tanto da dirle dove avrebbero alloggiato, il numero del piano e dell'appartamento.
Era una bella ragazza con un sorriso angelico, non aveva nulla di malvagio o di malefico negli occhi. Anzi, incarnava alla perfezione la definizione di '' Angelo caduto''.
La persona perfetta per gli adescamenti.
- Come la troviamo?- fece Bela.
- Diamole quello che cerca: merce fresca.- fece Dean.
...
...
...
- Non mi piace per niente questa storia.- fece Castiel nel taxi che lui e Dean avevano preso per andare in aereoporto - e il tuo piano mi piace ancora meno.-
- Lo so, è rischioso.... ma l'unico modo per coglierla con le mani nel sacco è farle credere che ha il controllo della situazione. Me la filo un po', e al momento giusto la metto con le spalle al muro.-
- Sì ma a volte... gli adescatori quando le parole non funzionano ricorrono alle botte o alle armi.- fece Castiel.
- Anch'io sono armato.- fece Dean mostrandogli la pistola nascosta sotto i vestiti - e sono pronto a rischiare: Sam è la cosa che conta di più al mondo per me. E per riaverlo sono disposto a tutto.-
...
...
...
Poco dopo, Dean si sedette ad un tavolino del bar dell'aereoporto accanto alla selzionatrice.
- E' occupato questo posto?- fece Dean con un sorriso.
La ragazza sorrise - Sì... da te... Io sono Ruby.- fece la giovane porgendogli una mano.
- Dean.- fece il poliziotto ricambiando la stretta.
- Sei in vacanza o in viaggio d'affari?- fece la ragazza - in ogni caso conosco un ottimo ristorante... potremmo andarci assieme, se vuoi.-
- Magari potessi.- fece Dean - Sono venuto a Londra per mio fratello.... mi ha chiamato due giorni fa, dicendomi che aveva bisogno di me. E sono saltato sul primo volo.-
- Lasciami indovinare.- fece la ragazza con un sorriso - ti ha chiamato per dirti che ha finito i soldi nella carta e vuoi accertarti che non sia già morto di stenti?-
- Chi, Sammy?
No...  lui non è il tipo. Se la sa cavare. Ma ci sono cose che da solo, non può affrontare... tipo... un demone con la maschera di un angelo.- prima che la ragazza potesse dire qualcosa, le sbattè sotto gli occhi la foto che Jared, Sam e lei si erano scattati in areoporto.
Gli occhi della ragazza divennero grandi come uova sode.
- Sono il detective Dean Winchester, squadra omicidi, New York.- fece il biondo - ed il ragazzo che hai consegnato è mio fratello.-
La ragazza rovesciò il tavolo ed iniziò a scappare.
Dean non si fece cogliere impreparato, ed iniziò a correrle appresso quasi avesse lui stesso il diavolo alle calcagna.
La ragazza cercò salvezza salendo sulla scala anti-incendio di un palazzo....
- FERMA!- fece Dean puntandole contro la pistola - Non muoverti. O giuro, ti uccido.-
E l'avrebbe fatto volentieri. Ma al momento, quella stronza gli serviva viva.
La ragazza si voltò, con le mani in alto.
- Dov'è Sam?- fece Ruby.
- Non lo so.- fece la bruna. S'innervosì quando sentì il poliziotto togliere la sicura alla pistola - Te lo giuro, non lo so davvero.
Io trovo solo i ragazzi.... dico dove possono trovarli... il mio lavoro è tutto qui.-
- Avrai pure un numero, un recapito, un nome.- fece Dean - Facciamo così: tu adesso mi dici tutto quello che sai su questa gente. Ed io non ti aprirò un buco in testa.-
- Non lo farai.- fece Ruby ridendo - Non so perchè... ma non dai l'impressione di essere uno che spara alla gente.-
Dean premette il grilletto. La colpì di striscio ad una gamba e la ragazza crollò a terra urlando, tampondandosi la ferita.
- Come vedi sono un uomo dai mille strati.- fece Dean tenendola sotto tiro - Dammi il cellulare. Me la sbrigo da solo.-
- Se scoprono che li ho traditi sono morta.- fece Ruby. Il suo viso supplicava pietà.
- E se non fai come ti ho detto ti ucciderò io. Come vedi non cambia molto.- fece il poliziotto - e bada, mirerò al fegato. Agonizzeresti almeno venti minuti.-
Ruby infilò una mano nella tasca della giacca. Sembrava una fish del poker.
Dean provò ad avvicinarsi quando...
BANG! BANG! BANG!
La donna cadde a terra. Un colpo allo stomaco, uno alla testa, l'altro alla spalla.
- DEAN!- fece Castiel accorrendo sul luogo della sparatoria con lo sguardo vitreo per la paura - Dean...sei ferito?-
- No.- fece Dean prendendo dalle mani della ragazza ormai morta la fish. Sopra c'era una rosa nera - ma forse ho una pista.-
...
...
...
Poco dopo, l'ispettore Henricksen era furioso.
- Ma si rende conto di quello che ha combinato, Winchester?- fece il poliziotto inglese - Ha agito in solitaria, e per giunta in un caso fuori dalla sua giuridisdizione, causando la morte di una sospettata.-
'' Per lo meno ha capito che è una cosa grossa''
- Ma che pensava di fare, si può sapere?-
- Quello che dovrebbe fare lei: cerco mio fratello.- fece Dean -le ho detto che mio fratello ed un suo amico sono stati marcati da un osservatore all'aereoporto, che sono stati aggrediti in casa e rapiti.... ho sentito mio fratello urlare e scalciare mentre lottava per non farsi portare via e non ho potuto far nulla.... sono venuto qui, mi sono fidato di lei e lei mi ha detto.... non si preoccupi, tra un paio di giorni ci ridiamo sopra.-
Henricksen abbassò il capo - Ha ragione e mi dispiace.... suo.... si, i suoi genitori adottivi ci avevano inviato il file audio della telefonata ma la registrazione è andata perduta... si è smagnetizzata.-
- E io dovrei mettere la vita di mio fratello nelle mani di poliziotti incompetenti che si perdono pure le prove di un rapimento collegato al traffico di esseri umani?- fece Dean sbattendo i palmi sulla scrivania del poliziotto - se lo scordi. Faccio da me.-
- Lei è un poliziotto americano in terra inglese ed è qui in nome dei buoni rapporti internazionali.- fece l'ispettore - non mi costringa a metterla sul primo volo per New York prima dell'appello serale di Pentoville.-
- E stia tranquillo che a casa ci torno.- fece Dean uscendo - ma non senza Sam.-
...
...
...
- Era sul punto di dirmi qualcosa.- fece Dean nella camera di  un albergo economico, una stanza che potessero usare come Quartier Generale, lontano da occhi indiscreti - era l'unica pista che avevo....-
- Però adesso Henrickesen sa che c'è un caso.- fece Castiel - un pesce piccolo che appartiene ad un'organizzazione malavitosa che viene ucciso mentre sta per dare ai poliziotti informazioni sulla vittima di un rapimento.... dire che è solo la bravata di due ragazzini è come cercare di dire che il sole non sorge tutte le mattine.-
- Lo so.... ma io sono preoccupato.- fece Dean - pensi che.... che gli abbiano già fatto qualcosa? Forse mi sono esposto troppo....-
- No, tranquillo.- fece Cas versandogli un po' di caffè - Questa gente ci tiene agli affari. Per ogni persona guadagnano una montagna di soldi. Non credo si concedano il lusso di farne fuori una perchè i parenti fanno domande.-
Come se ciò potesse fermarlo.
 Non avrebbe mai smesso di cercarli. Nessuno poteva fare del male al suo fratellino e sperare di vivere quel tanto a lungo da riuscire a vantarsene.
In ogni caso, avrebbe continuato ad investigare.
- Dean... dovresti riposarti qualche ora.- fece Castiel preoccupato - se vai avanti così crollerai molto presto.-
- Riposerò quando avrò trovato Sam.- fece Dean scolandosi un' altra tazza di caffè - e poi mi hanno detto che ho 96 ore, e l'ho saputo 16 ore fa.-
- Va bene, ora però dammi qua...- fece l'avvocato togliendogli la tazza dalle mani - devi anche mangiare.-
- Non ho fame.-
- Almeno fai uno sforzo.- fece Castiel - vado in un fast food qui vicino e prendo qualche hamburger. Aspettami qui.- fece Castiel uscendo.
Dean aspettò che l'amico si allontanasse per uscire.
Da una ricerca aveva scoperto che quella fish veniva da un locale, il PlayHouse.
Affittò una macchina e si lasciò guidare da GoogleMaps.
...
...
...
Appena arrivato al locale '' PlayHouse'' Dean si appuntò la fish che aveva avuto da Ruby, come se fosse una spilla, in modo che chi sapesse potesse adocchiarlo subito.
La sua strategia funzionò.
Un uomo lo raggiunse e gli fece cenno di seguirlo.
Dean obbedì senza fiatare, e lo seguì dietro una grande tenda rossa.
- Salga le scale. Ultima porta sul lato destro del corridoio.- fece l'uomo per poi lasciarlo solo. Dean percorse il corridoio e subito capì a cosa dava accesso quella fish. Chi l'aveva, era uno degli ''eletti'' degli avventori di quel locale che oltre alla birra, i drink e la musica, in quel locale ci andavano per... divertirsi un po', con qualche prostituta... che però non doveva essere lì. Le ragazze la dentro erano le vittime della tratta delle bianche.
Aveva voglia di uccidere qualcuno, di prendere a pugni qualcuno, ma doveva restare calmo...
Andò nella stanza che gli avevano indicato e quasi minacciò di svenire.
Sul letto a baldacchino, rannicchiata e con addosso solo un baby-doll bianco, c'era una ragazzina che non aveva nemmeno diciotto anni, pelle chiara, occhi castani, capelli biondo scuro e labbra carnose.
'' Oddio...''- fece Dean - Come... come ti chiami?-
- Emma.- fece la ragazza iniziando ad abbassare le spalline.
Era più che evidente cosa si aspettava da lui e si affrettò a fermarla e a togliersi il giaccone per coprirla - No, non c'è bisogno. Io non sono qui per questo.... Dio, ma quanti anni hai?-
- Sedici.- fece Emma.
'' Che razza di schifosi....''
- Ascolta. Sono un poliziotto. Posso aiutarti: ho bisogno che tu mi dia delle informazioni. Subito dopo, schizziamo via da qui a mille all'ora.-
- Va bene.-
Dean tirò fuori la foto che ritraeva Sam, Brady e Ruby.
- Riconosci qualcuno?-
Emma fissò la sagoma di Ruby con rabbia - E' lei che mi ha portato qui.... ero... io ero in gita con la mia classe, mi annoiavo e alla reception dell'albergo mi ha detto che se volevo fare qualcosa di divertente, lei andava ad una festa del campus universitario....-
- E ti ha chiesto se ti andava di aggregarti.-
Emma annuì.
- Era gentile...- fece Emma singhiozzando.
- Lo so. Gli imbroglioni lo sono sempre.- fece Dean - poi?-
- Sono andata a questa festa... lì qualcuno mi ha offerto un drink.... poco dopo ho detto che non mi sentivo bene, e quella donna ha detto che diceva che andava via e mi avrebbe riportato all'hotel.... e invece mi sono svegliata in una gabbia con altre persone...-
- Ascolta, io...- fece Dean - so che hai passato l'inferno in questi giorni... ma io voglio trovare chi ti ha fatto questo e fargli passare la voglia di rifarlo almeno finchè avrà fiato in corpo.- nel dir così tirò indicò Sam nella foto - che sai dirmi di questo ragazzo? Hai avuto modo di vederlo?-
Emma prese la foto per vederla più da vicino.
- Sì... era nella casa...-
- Quale casa?-
- Aveva una porta rossa. Ci tenevano tutti ammanettati lì...- fece Emma - c'era un ragazzo assieme a lui... piangeva...come tutti....
Lui no, non aveva paura, diceva che aveva un fratello che sarebbe andato a prenderlo... che ci stava già cercando...-
Dean sorrise.
Per lo meno, non aveva perso la speranza e la fiducia.
Aveva continuato a fidarsi di lui.
E lui non avrebbe deluso quella fiducia.
- E' mio fratello.- fece Dean - sai dirmi altro? Dove lo hanno portato? E' ancora lì?-
Emma rispose - Non lo so.... ad un certo punto sono arrivati degli uomini che mi hanno portata qui.... hanno detto che ora ero una prostituta e che se non volevo essere ammazzata di botte dovevo....- e qui scoppiò a piangere.
Dean, seppur tremante di odio e di rabbia per quelle bestie, per quello che avevano fatto a quella povera ed innocente creaturina, la attirò a sè lasciando che si sfogasse e cullandola paternamente, carezzandole i capelli.
Dopo alcuni minuti la fissò negli occhi - Mi hai aiutato. Ora io aiuto te.-
- Come?-
- Ti porterò via da qui. Adesso.-
La ragazza lo fissò con gioiosa incredulità e gratitudine. Poi però si spaventò.
- Ma non si può uscire da qui.... ci tengono tutte sotto controllo.... una ragazza ha provato a scappare, l'hanno ripresa e picchiata.-
- E noi faremo in modo che non se ne accorgano....- fece Dean andando nel piccolo bagno privato, per poi salire sul gabinetto - come sospettavo. C'è una botola sul soffitto- e vi entrò per poi uscire subito-.... ok, ascoltami bene.- fece tornando da lei - Devi salire sul water ed entrare nella botola.... ti ritroverai nel sotto tetto e ci sarà una finestrella, larga abbastanza per permetterti di uscire. Esci da lì, e ti ritrovi sul tetto.-
- E poi?-
- Cerca la grondaia e calati leggermente. Se non ti fidi della grondaia, prendi le tende, le lenzuola e le coperte e intrecciale per farne una corda ed usala per calarti. Io ti aspetterò fuori.-
Era spaventata.
Era palese.
- Ehy. Mi rendo conto che hai paura.... e che ti sto chiedendo di fare qualcosa che di solito fa lo stuntman.... ma fuori di qui, sarai di nuovo libera, ti attende una vita piena di gioia e potrai realizzare tutti i tuoi sogni... qual'è la cosa che desideri di più al mondo?-
Emma inspirò velocemente - Voglio tornare da mia madre.... rivederla.-
 - E allora, ti giuro, la rivedrai prestissimo.- fece Dean dandole un bacio sulla fronte sussurrandole -'' Ci vediamo fuori di qui''- e nel dir così uscì dalla stanza percorrendo velocemente tutto il corridoio.
- Ehy signore...- fece l'uomo che lo aveva accompagnato nel privè - Per la consumazione sono.... ouch!- Dean gli mollò prima un calcio in mezzo alle gambe e poi sferrargliene un altro alla gola in modo da non  ucciderlo ma farlo solo svenire.
- Figlio di puttana...- fece Dean fissandolo con odio. Voleva ucciderlo. Solo la vista del suo sangue l'avrebbe calmato almeno un po' - rapisci e rovini la vita di donne e ragazzine innocenti e vuoi anche essere pagato.
Non so se l'inferno esiste, ma spero che si spalanchi sotto di te.- e nel dir così lo chiuse a chiave in un ripostiglio.
Poi uscì, e si mise ad aspettare Emma in auto.
La aspettò per venti minuti. Poi temendo che avesse avuto problemi ad uscire, fece per andarle incontro... e vide la ragazza che zoppicava verso di lui, sofferente ma felice.
- Che è successo?- fece Dean abbrancandola.
- Credo di essermi slogata una caviglia nel salto dalla tettoia....- fece Emma.
Dean sorrise - Bhe....mi pare un prezzo equo....- fece caricandola in auto per poi salire al posto di guida.
- Dove andiamo ora....?- fece Emma minacciando di svenire.
- In un posto sicuro.- fece mettendo in moto per poi partire. Prese il cellulare e chiamò Henricksen - Ispettore? Detective Dean Winchester. Prenda degli agenti e si diriga al locale PlayHouse. Troverà qualcosa di interessante nel privè.-
Fece poi per chiamare Castiel, ma il moro fu più veloce.
- Winchester.-
Dall'altro capo del telefono, il moro sospirò di sollievo -'' Oddio, meno male, che hai risposto.... si può sapere dove ti sei cacciato? Sei sparito, nessun biglietto, nessun messaggio...''
- Ok, calmati angioletto, sto bene.- fece Dean - anzi, sono quasi sicuro di sapere dov'è Sam.... ho una pista d'oro in mano.-
'' Davvero?''- fece Castiel -'' Oh che Dio sia lodato... come ti aiuto?''
- Aspettami all'ambasciata americana, tempo dieci minuti e sono lì. Ah, e di ad Anna di chiamare un medico e di contattare....- nel dir così si rivolse ad Emma - come si chiama la mamma?-
- Lidya...Morrison....- fece Emma con un filo di voce.
- Lidya Morrison. Dille di venire all'ambasciata quanto prima.- fece Dean.
'' C'è qualcuno con te?''
- Ti spiego tutto quando saremo in territorio americano.- fece Dean attaccando.
'' Sam, arrivo. Resisti.''
   
 
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