5. FORSE
Aspettavo il giorno del diploma con trepidante attesa
Volevo, speravo, agognavo di non essere più un'alunna
Sapevo, che finché lo fossi stata, non mi avrebbe mai toccata
Avevo fatto di tutto per provocarlo
Quando lui si avvicinava da dietro, per controllare il mio operato, inclinavo la testa verso la sua bocca
Mi spingevo indietro verso il suo corpo
Lo coinvolgevo in discussioni nelle quali sapevo essere la sola in classe capace di sostenere il suo contraddittorio
Volevo tutto di lui
Cuore, mente, anima e corpo
Quando alla fine della cerimonia dei diplomi, con una scusa, feci in modo che mi convocasse nel suo ufficio
Non parlai
Non ce ne fu bisogno
Non parlò
Non gliene diedi il tempo
Lo volevo
E me lo presi
L'attrazione che provavo era esplosiva
Tutto in lui mi eccitava
L'aspetto tenebroso
La voce roca atta al comando
L'intelligenza estrema
Gli occhi neri e profondi come il Lago Nero in una notte senza stelle
E le mani
dio, quelle mani
Quelle mani le avevo immaginate su di me, al posto delle mie, per lunghe solitarie notti
Ma mai avrei sognato il reale effetto che mi avrebbero fatto mentre mi stringevano, palpavano, esploravano, marchiavano facendomi esplodere in una miriade di coriandoli impazziti
Non che il modo in cui usava la sua bocca fosse da meno
Labbra, lingua, denti,
Baciava, mordeva lasciava scie di saliva,
Segni e marchi in posti di me inesplorati
E poi, Lui e la sua potenza
Potenza, prima e unica che avessi voluto, che mi aveva penetrata nel più profondo di me stessa
Potenza che mi aveva fatto toccare vette per me inviolate in un caleidoscopio di luci sfavillanti
Non fu delicato
Non fu dolce
Questo no
Ma fu se stesso
E fu perfetto
Nello stesso giorno in cui mi ero diplomata
Per mano del più improbabile degli uomini
Ero divenuta una donna
La sua donna
......forse