ATTENZIONE,
ATTENZIONE. MESSAGGIO CHE SARÀ COPIA-INCOLLATO SU OF MONSTERS AND MEN.
Aggiornamento lampo per dire che, ahimè, il
mio portatile non è stato riparato in tempo e quindi non so se riuscirò ad
aggiornare nei sei mesi che starò via. Proverò a fare qualcosa dal tablet, magari senza html, ma comunque andrò avanti a
scrivere. Questo è poco ma sicuro.
[spero che il mio
coinquilino sia così gentile da prestarmi il suo pc per qualche ora al mese, in
quel caso gli dedicherò una statua]
Hopeless
wanderers
La burattinaia
[o delle minacce nella
nebbia]
29
gennaio [One For All: 1.5%]
–Non
me lo ricordo con precisione… ma uno di loro l’aveva chiamata la Collezionista.-
Silenzio. Nemmeno una mosca osa spiccare il volo, dopo che Ryu ha smesso di parlare, e il tempo sembra essersi congelato.
Poi Katsuki abbassa la testa e
prende un profondo respiro. –Quando pensavi di dirmelo?-
Il ragazzino si irrigidisce e sgrana gli occhi, poi balbetta:
-Non… Non credevo fosse importante… -
-Non credevi fosse importante?!- urla Katsuki,
furioso. –Un Villain ti dà la caccia da quando Deku è morto, probabilmente per avere il One For All, e tu
non hai pensato di dirmelo perché non
credevi fosse importante?! Che cazzo, Ryu, ma
dove hai la testa!-
Ryu scatta in piedi, agitato. –Sono successe così
tante cose tutte insieme che non credevo… !-
-Due mesi, Ryu!- sbotta ancora Katsuki. –Sono
due mesi che sei con me e non hai mai pensato di dirmelo!-
-Due mesi che sei costantemente in ansia per colpa mia!- ribatte il ragazzino, i pugni stretti e la postura
rigida. –Non volevo farti preoccupare ancora di più, Katsuki…
Io… Mi dispiace… -
Katsuki si calma e sbuffa, posando le mani sulle spalle
di Ryu. –Okay, non importa. Ora non metterti a
piangere, va bene?-
Ryu singhiozza. –Scusami… -
-Ho detto che non importa, Ryu.- ormai il danno è
fatto, non si può tornare indietro. –Troveremo una soluzione, okay?-
-…okay.- Ryu
annuisce, un po’ più convinto. –Okay.-
Ora Katsuki dovrà trovare un modo
per dirlo a Mina senza farle venire un infarto.
4
febbraio [One For All:
1.5%]
-La Collezionista?-
-Già.-
-Ne sei proprio sicuro?-
-Mezzo e Mezzo, non ero ubriaco o
strafatto, mi ricordo cosa ho sentito.-
-Va bene, va bene. Scusa.- Todoroki si appoggia alla
scrivania di legno scuro dell’ufficio che fu di Endeavor
e incrocia le braccia al petto. –Beh, questo è un passo avanti. Adesso sappiamo
di dover cercare una donna.-
Katsuki
fa un altro tiro alla sigaretta e inarca un sopracciglio. –Pensavate a un uomo?-
-Onestamente brancolavamo nel buio
fino ad adesso.- Shouto
scuote la testa. –Stavo cominciando a rassegnarmi, se proprio devo essere
sincero. Quindi grazie, Bakugou.-
Katsuki
solleva le spalle. –Mi hai richiamato dal congedo proprio per questo, no?-
-Non me lo perdonerai, vero?- Mezzo e Mezzo ridacchia, beccandosi come risposta un
dito medio da parte sua. –Comunque, parlando seriamente, Ryu
non ti ha detto nient’altro?-
Katsuki
può solo scuotere la testa, spegnendo la sigaretta nel posacenere che Todoroki gli sta porgendo. –Oltre a quello che ti ho detto,
nulla. Ryu dice che i Villains
che hanno ucciso Deku continuavano a ripetere che
avevano fatto una stronzata perché la Collezionista lo voleva vivo, quindi
immagino che qualsiasi cosa volesse da lui non l’avrebbe di certo avuta da un cadavere.-
Shouto
corruccia le sopracciglia. –…traffico dei Quirk?-
Katsuki
solleva un sopravviglio. –Esiste una cosa del genere?-
-Esiste il matrimonio di Quirk, vuoi che non esista il traffico?-
come se fosse un’ovvietà.
-Non ne avevo idea.-
ammette. –Ma poi, che se ne fanno? Insomma, funziona come il traffico di organi?-
-Più come una… nuova tratta di
schiavi, legata al matrimonio di Quirk.- spiega Mezzo e Mezzo. –Me ne sono occupato per qualche
anno in seguito alla scomparsa di alcune ragazze, e mi sono informato. Fidati,
anche io avrei preferito restarne all’oscuro.-
-Porca troia, mi sono venuti i brividi.- mormora Katsuki,
impallidendo all’improvviso.
-In alcuni Paesi nel mondo, il Quirk determina lo stato sociale.-
continua Shouto. –E visto che i Quirk
si ereditano dai genitori… -
-Okay, Mezzo e Mezzo, ho afferrato
il concetto.- vista la forza del Quirk
di Deku, un potenziale bambino che lo eredita diventerebbe
una sorta di re. –Ora, per favore, cambiamo argomento perché mi sto sentendo male.-
-Sì, hai ragione.- Shouto si schiarisce la voce. –Comunque, alla luce di
queste poche informazioni e il rischio del traffico di Quirk,
proverò a chiedere ai servizi segreti se hanno qualcosa su una Villain che si fa chiamare la Collezionista. Magari
gestisce i movimenti fuori dal Giappone.-
-Un Villain
internazionale.- sussurra stringendo i pugni. –In che
cazzo di casino era andato a cacciarsi?-
-Più che altro… - sbuffa Shouto. –…in che razza di casino ha lasciato noi?-
-Cosa. Succede. Qui.-
-…ben tornato, Katsuki.- Ryu lo saluta agitando piano una mano, seduto a gambe
incrociate sulla poltrona. Kaminari, invece diventa
di tutti i colori prima di fermarsi su una meravigliosa tonalità cadavere.
-Io… - balbetta. –Io posso spiegare… ?-
Katsuki
incrocia le braccia e aspetta. –E allora spiega.-
-Ecco… Insomma, stavamo giocando ad
Resident Evil con la
tua PS4… - comincia il Parafulmini, gesticolando. –Poi… Ecco, si è bloccato
tutto e c’è stato una sorta di CTRRRRR
che sembrava il suono di… di… -
-Sembrava un tritacarne infernale.- commenta Ryu,
occhieggiando verso Katsuki, che intanto sta cercando
di non far esplodere qualcosa.
-…no. No, è uno scherzo.-
ridacchia, nervoso, ma Kaminari si sposta e indica il
tavolino: proprio lì, come se fosse una reliquia sacra, c’è lo scheletro
annerito di quello che resta della sua console ancora fumante.
-Vorremmo dirti di sì, Katsuki, davvero.-
-Mi state dicendo che quella figlia
di puttana è andata all’inferno e si è portata con sé anche il gioco?!-
strilla, facendo sobbalzare Kaminari che corre a
nascondersi dietro la poltrona su cui è seduto Ryu. Ryu che non fa una piega, come se non avesse notato i palmi
fumanti di Katsuki o la sua espressione da maniaco
omicida.
-Ebbene sì.- risponde,
semplicemente, scrollando le spalle. Katsuki prende
un respiro profondo, imponendosi di stare calmo, poi spedisce Kaminari fuori da casa sua: il Parafulmini non aspettava
altro, perché scompare dalla sua vista a una velocità impressionante.
-Sei arrabbiato per la console?- mormora Ryu, spostando
continuamente gli occhi da ciò che rimane della PlayStation
a Katsuki, che intanto si è lasciato cadere sul
divano con uno sbuffo.
-No.-
-Eppure sembri arrabbiato, Katsuki… -
-Sono incazzato perché il casino in
cui Deku ci ha cacciati, e non siamo soltanto io e
te, è più grosso di quanto potessi credere.- sbotta.
Ryu
sgrana gli occhi. -…quindi, è vero. La Collezionista vuole il One For All.-
Katsuki
annuisce. –Mezzo e Mez… Todoroki
sospetta dietro ci sia un traffico di Quirk.-
-Esiste un traffico di Quirk?-
-A quanto pare sì, Ryu. L’ho scoperto qualche ora fa.- e, brevemente e
tralasciando qualche particolare, gli spiega le conclusioni a cui è arrivato Shouto da quelle poche informazioni che ha a disposizione.
–Non posso crederci che esista
qualcosa del genere.- il ragazzo inizia a tremare. –Che
cosa ci guadagnano?-
-Soldi, immagino.-
-È orribile.-
Katsuki non può che annuire. –Pensi che il One For All si
possa trasmettere anche di padre in figlio?-
-Non ne ho idea, Ryu.-
ammette. –Tutti i possessori prima di te, almeno da quel poco che si sa, non
avevano figli… -
E non è poi così insolito: una
carriera come quella dell’Eroe, inevitabilmente, ti porta una marea di nemici e
molti Eroi scelgono di non avere una famiglia e dei figli per non rischiare di
mettere in pericolo altre persone. Lui, personalmente, si era sempre dichiarato
contrario alla decisione di Mezzo e Mezzo e Yaoyorozu
di sposarsi - e per quanto ammiri e rispetti sia Uraraka
che Jirou e sia perfettamente consapevole che sono in
grado di difendersi da sole, ha sempre pensato che, nel preciso momento in cui
è diventato ufficiale, siano divenute i principali bersagli dei Villain che vogliono colpire Deku
o Kaminari. E inevitabilmente, l’effetto può anche
essere contrario.
Tante volte Mina gli aveva chiesto
perché non volesse nessuno nella sua vita oltre loro, e lui aveva sempre
risposto che non gli interessa, che sta bene così. La verità è che non avrebbe
abbastanza energie e forze per essere costantemente certo che sia al sicuro,
che nessun Villain cerchi di arrivare a lui prendendo
di mira la persona che ama.
Ora c’è Ryu,
e porca puttana se Katsuki non sta vivendo con la
costante e soffocante sensazione che stia per succedere qualcosa che non potrà
evitare.
26
febbraio [One For All:
1.5%]
Katsuki si sta annoiando.
Ad
essere del tutto onesto, lui si annoia sempre alle feste: non è proprio la
compagnia ideale da portare a una festa, e di solito quando può cerca sempre di
tagliare la corda, ma quella sera non ci riesce proprio. È la festa d’addio per
gli studenti del terzo anno, che inizieranno le loro carriere da Eroi nei
giorni a venire, e lui è uno di loro – e quindi se ne sta lì, in silenzio e
imbronciato, stravaccato su una sediolina in un angolo dell’enorme palestra
addobbata come nemmeno a Natale con le mani affondate nelle tasche dei
pantaloni. Deku l’ha raggiunto da qualche secondo e
ora è in piedi, a qualche passo da lui, con le braccia dietro la schiena, che
osserva gli altri divertirsi in pista e sorride – ma Deku
sorride sempre, sorride da quando Katsuki ne ha memoria,
non ha mai smesso di farlo.
-Perché
non raggiungi gli altri, Kacchan?- gli domanda, piegando la testa per guardarlo. –Ti
assicuro che c’è da divertirsi!-
-Preferisco
stare qui.- brontola, zittendolo. –Perché non ci vai
tu, Deku? In fondo sono amici tuoi.-
Deku ride, scorgendo tra la folla Kaminari
e Kirishima ballare il tango guancia a guancia al
centro della pista. Nota Jirou sbattersi una mano in fronte
e borbottare qualcosa e Sero piegarsi in due per le
risate. Anche Katsuki li ha notati, e non può non
pensare a quanto siano coglioni.
–Ma
sono anche amici tuoi, Kacchan.- Deku fa qualche passo avanti.
–E non mi piace che tu sia sempre da solo.-
Katsuki lo fulmina con lo sguardo. –Io sto bene da solo, Deku.-
-Non
è vero. - lui nemmeno si volta, continua a dargli la schiena, ma Katsuki sa che il suo sorriso si è intristito. –Lo sai
anche tu che non è vero.-
Curioso come gli sia tornato in
mente il ricordo di quella festa proprio ora, mentre aiuta una ragazza a uscire
dall’abitacolo dell’auto ormai distrutta. Non ha più di vent’anni, quella
ragazza così piccola e pallida e terrorizzata, che si appende con le braccia al
suo collo e non lo lascia andare – e in fondo Katsuki
la capisce: è stata fortunata, quell’incidente poteva sicuramente finire
peggio, la morte le è passata accanto e ha deciso di risparmiarla, per questo
la lascia piangere contro la sua spalla mentre si allontana dalla carcassa
dell’auto per raggiungere l’ambulanza dove un’infermiera è già pronta per
medicarla.
Sbuffa, esausto, maledicendo Kirishima e Sero per averlo
lasciato lì con Uraraka e Jirou
a occuparsi dell’incidente mentre loro hanno continuato a inseguire il Villain – questi sono i momenti in cui odia il suo lavoro,
odia doversi occupare di quello che resta dopo il passaggio di un Villain. Il suo sguardo cade su un gruppo di quattro uomini
con le divise da paramedici a pochi passi da lui, che sembrano discutere animatamente:
a terra c’è una delle vittime di quel mortale scontro di auto, un giovane che
era stato sbalzato fuori dalla vettura.
-Non possiamo lasciarlo qui.-
mormora uno dei paramedici, forse il più vecchio.
-Ma finché non arriva un perito per
i rilievi non possiamo portarlo via.- ribatte un
altro.
-Potrebbe essere tuo figlio, o mio
figlio. Vorresti che lo lasciassero così?- domanda un
terzo, visibilmente arrabbiato.
-Ma… -
-È ancora caldo?-
Katsuki si intromette e i quattro sobbalzano. I tre
più anziani si scambiano sguardi confusi, mentre il più giovane lo guarda
dritto negli occhi.
-Sì.-
mormora, annuendo.
Katsuki
affonda il viso nel collo del costume e socchiude gli occhi. -Caricatelo in
ambulanza e dite che è morto durante il trasporto.-
-Ma… Noi non… - ribatte uno dei tre
più anziani.
-Dite che ve l’ho chiesto io.- lo interrompe. –Date la colpa a me.-
Dopo qualche secondo di
indecisione, i quattro si mobilitano subito per portare via quel ragazzo,
mentre Katsuki può tornare a cercare altri
sopravvissuti e controllare i danni.
Una mano si posa al centro della
sua schiena: Jirou sorride mestamente, stanca e con
il viso sporco di polvere.
-Midoriya
avrebbe fatto lo stesso.- sussurra. –Sono sicura che
sarebbe stato contento.-
Un nodo gli si forma in gola, Katsuki si impone di buttarlo giù mentre scuote la testa –
no, Deku non sarebbe mai potuto essere contento di
lui.
16
marzo [One For All: 1.5%]
Ryu
sta di nuovo gridando e scalciando e piangendo, nel messaggio che Faccia Tonda
gli ha lasciato in segreteria mentre lui era di pattuglia.
“Non
riusciamo a calmarlo, Bakugou. Non so più cosa fare…
Sto cominciando ad avere paura.”
Sente anche la voce di Mina,
forzatamente calma, che cerca di tranquillizzarlo senza riuscirci. “Va tutto bene, Ryu…
È soltanto un sogno, nessuno ti farà del male... ”
“Erano
di nuovo qui.- lo sente
biascicare. –Erano di nuovo loro, tutti e
nove. Non capisco che significa. Cosa vogliono da me? Io non ho fatto niente!”
“Cosa
faccio, Bakugou? Devo chiamare Recovery?
O Aizawa? Per favore, rispondimi.”
Quel messaggio era stato inviato
quasi tre ore prima, quando finalmente richiama Faccia Tonda lei gli risponde
che alla fine erano riuscite a calmarlo.
-Ci abbiamo messo un po’.- mormora, pianissimo, e anche solo dalla voce intuisce
quanto possa essere stanca. –Ma ci siamo riuscite.-
Da quel giorno, Katsuki
decide di portarsi il cellulare sempre con sé, anche durante le pattuglie.
-…hai intenzione di staccarti le
braccia, Ryu?- domanda, osservando molto scettico i pesi che il ragazzo
vuole sollevare. –Con l’allenamento che hai, sarà già tanto se riesci a
sollevare i pesi da due chili, che cazzo provi a sollevare quelli da venti?-
-Volevo soltanto provare.-
Ryu ansima, non riuscendo a spostare nemmeno di mezzo
millimetro i pesi da terra.
-Sì, e magari anche danneggiarti i
tendini della braccia.- sbuffa, allontanando Ryu e sollevando i pesi da solo. –Poi chi la sente Recovery, se ti fai di nuovo male?-
-Mi sono fatto male una volta sola,
Katsuki!-
precisa il ragazzo, seduto per terra. –E non sapevo neanche cosa fosse tutta
quella forza.-
-Sì, diciamo che in confronto a Deku tu sei un po’ più sveglio… -
-Grazie… ?-
Katsuki gli lancia due guantoni. Ryu
quasi si ribalta con la schiena sul pavimento per prenderli al volo. –E questi?-
-I miei primi guantoni da boxe,
dovrebbero andarti bene.- spiega, facendogli cenno di
alzarsi.
-E perché li stai dando a me?- Ryu non capisce.
-Diciamo che diamo una svolta al
tuo allenamento.- ciondola, cercando qualcosa in una
vecchia scatola da scarpe sul ripiano più alto del mobile del garage. –Ero
convinto di avere ancora delle bende… -
-Vuoi insegnarmi a boxare?!- Ryu salta in piedi, esagitato e con gli occhi che brillano.
–Davvero?!-
-Sì, ma smettila di urlare.- agita una mano come per scacciare una mosca, ma Ryu gli salta addosso e lo abbraccia. –No, no! Niente
abbracci! Sono contrario agli abbracci!-
-Dovrai abituartici, Katsuki.-
ribatte il ragazzino, stringendolo ancora più forte. –Perché a me piacciono
tanto gli abbracci!-
-Non se ne parla! Mollami subito! Ryu, che cazzo, mollami subito!-
D.P.P.:
Deliri Post Partum
Di nuovo, mi sento in colpa a lasciarvi in
sospeso così.
Abbiate pazienza, please
and thank you.
Maki