Okay, okay, fermi. Ci tenevo a dirvi una cosa
importante, che riguarderà la pubblicazione degli aggiornamenti.
Sì, sono tornata dalla mia settimana full
immersion e sono stata assunta come animatrice in un villaggio turistico per la
stagione che va da aprile fino a inizio/metà ottobre, indi per cui sarò
veramente impegnata e non so quanto tempo riuscirò a dedicare alla scrittura.
Prometto, come impegno nei confronti di voi lettori che mi seguite sempre e
comunque, di postare almeno un aggiornamento al mese, ma non credo di riuscire
a rispondere alle vostre recensioni in tempi molto brevi. E questo vale anche
per le recensioni alle storie che seguo, ovviamente.
…a meno che io non mi riduca alle tre del
mattino e potrebbe essere un problema, soprattutto per voi. La me delle tre del
mattino è un pericolo pubblico.
Detto questo, se volete sapere se sono viva o
morta o semplicemente sapere cosa sto facendo potete seguirmi su twitter o instagram – che penso
saranno i due social che userò di più. Trovate i link nella pagina autore.
Hopeless
wanderers
Ombre trasparenti
[o dei cattivi presagi]
4
gennaio [One For All: 1.5%]
Quello che Katsuki
teme più di qualsiasi altra cosa capita troppo presto.
Purtroppo lui e Mina non erano
preparati a qualcosa di simile, nonostante sapessero che sarebbe potuto
succedere e fossero pronti a intervenire – Katsuki le
aveva fatto leggere “Analisi degli Eroi
per il futuro n. 18” proprio per farle comprendere che non era una
situazione da prendere alla leggera, così anche lei ne sarebbe stata
consapevole.
Ma, comunque, capita davvero troppo
presto. Katsuki sperava di avere più tempo, ma almeno
ringrazia che quella sera fossero tutti e due a casa.
Ryu
si agita nel suo letto e urla, urla così forte che i timpani fanno male, urla
che vuole essere lasciato in pace e che non devono fare del male a nessuno,
scalcia come un cavallo imbizzarrito e piange. Deve essersi svegliato, a un
certo punto, ma è così spaventato che non riesce a capire la differenza tra
realtà e sogno e così continua a urlare e a piangere e a scalciare per impedire
a chiunque di avvicinarsi.
Mina ha gli occhi sgranati e
spaventati quando spalanca la porta della sua camera e corre verso quella di Ryu, i piedi scalzi e le braccia strette intorno al busto
per non far notare che sta tremando – e non solo per il freddo.
Ryu
si agita così tanto ed è così spaventato che gli fa male, quando Katsuki tenta di avvicinarsi e il ragazzino gli rifila una
ginocchiata nello stomaco – ma riesce a prendergli i polsi tra le mani e a
immobilizzarlo, almeno un po’.
-Lasciatemi! Lasciatemi in pace! Io
non ho fatto niente!- continua a gridare, il viso
rigato dalle lacrime. –Non mi lasciano in pace, Katsuki!
Perché non mi lasciano in pace!-
-Ryu.- lo riprende, non
riuscendo a sovrastare le grida del ragazzo. –Adesso calmati, è solo un sogno.-
-Sono qui! Sono tutti qui!- continua invece questi, liberando il polso destro e
indicando qualcosa alle spalle di Katsuki. –Sono
tutti qui! Tutti e nove!-
-Tutti e nove chi?-
mormora Mina, voltandosi di scatto per controllare che non ci sia davvero
nessuno alle loro spalle. -Ryu, chi?-
-I possessori del One For All!- urla ancora, piangendo sempre di più e cercando di
portarsi le mani alla testa come per difendersi.
Il mondo sembra fermarsi per
qualche secondo, quel tanto che basta per dare il tempo a Katsuki
e Mina di capire cosa succede. Ryu intanto sembra
calmarsi, rannicchiato su sé stesso e con il viso nascosto contro il petto di Katsuki.
-…cosa.-
mormora Mina, immobile come una statua. –Cosa è appena successo?-
Quello che Katsuki
sperava non succedesse.
Ryu
si riaddormenta dopo quasi due ore, una tazza di camomilla e la porta della sua
stanza lasciata socchiusa, così non è troppo buio e lui può sentire che non è
da solo. Katsuki non si è mai sentito così stanco in
vita sua.
Mina, seduta sulla poltrona con le
ginocchia tirate fin sotto il mento, non ha più detto una parola, ma è lei a
rompere il silenzio. –Non ci posso credere che Midoriya
convivesse con questo.-
-Nemmeno io.-
non glie ne aveva mai parlato nel dettaglio, soltanto qualche accenno durante
gli anni alla UA, ha taciuto per anni tutta questa sofferenza e non l’ha
condivisa con nessuno. Forse, alla fine, Deku non si
fidava così tanto di lui se gli ha tenuto nascosto qualcosa di così importante.
-Devono saperlo.-
sentenzia Mina, risoluta.
-Di cosa?-
-Di Ryu.
Di Midoriya. Del One For All. Devi dire loro la verità.- Katsuki non capisce. –Se
davvero non possiamo permetterci che Ryu stia da
solo, allora è giusto che gli altri sappiano del One For All.-
-No.- scuote la testa. –No, Mina,
non se ne parla.-
-E se dovesse succedere di nuovo?- ribatte lei. –Se dovesse succedere e tu non ci sei?
E non ci sono nemmeno io?-
-Mina, cazzo, non… - tenta di
ribattere, ma lei è irremovibile.
-Bakugou,
davvero, io apprezzo quello che stai facendo, perché stai cercando di
proteggerci da qualcosa che… Da qualcosa che forse nemmeno comprendiamo appieno.- la luce negli occhi della ragazza è decisa ma
anche triste, addolorata. –Ma cosa farai se dovesse capitare ancora e al posto
nostro ci fossero Kirishima e Sero?
O Kaminari? O Kyouka? O,
forse peggio ancora, Yaomomo, Ochaco
e Todoroki? Dovrai dare loro delle spiegazioni in
ogni caso, quindi tanto vale avvertirli prima.-
-Non è così facile… -
-Sai cosa mi ha detto Ochaco? Mi ha detto che nemmeno tu avresti dovuto sapere di
questa storia, che l’hai capito soltanto perché “hai unito i puntini”.-
fa le virgolette con le dita. –Non pensi che anche gli altri inizierebbero a
trarre da soli le loro conclusioni? Sempre che non abbiano già iniziato.-
Sa che Mina ha ragione, lo sa
davvero, ma Katsuki non crede sia la cosa giusta da
fare.
-Non devi dire loro tutto, ma lo
devono sapere.- insiste ancora Mina, gli occhi resi
lucidi dalle lacrime. –Devono sapere quello che potrebbe succedere.-
18
gennaio [One For All: 1.5%]
Gli incubi, grazie al cielo, sembra
siano finiti dopo quella notte – tuttavia, né lui né Mina riescono a riposare
tranquilli, sapendo che Ryu potrebbe svegliarsi
urlando da un momento all’altro.
Katsuki
comprende che si era sempre sbagliato, pensando di aver sempre saputo quale
fosse l’incubo che perseguitava Deku – e invece non
aveva capito proprio un cazzo, perché quello stronzo parlava tanto di fiducia
ma non gli ha mai davvero spiegato cosa stesse succedendo. L’ha soltanto
lasciato indietro, a portare un peso troppo grande per farcela da solo, e con
un ragazzino da crescere.
-Vaffanculo, Deku.- sibila, sbattendo sul
comodino il barattolo quasi vuoto di sonniferi. –Vaffanculo, tu e il One For All.-
La lettera rimane lì, immobile e un
po’ stropicciata, a ricordargli che quando vuole potrà avere tutte le risposte
di cui ha bisogno.
-Ehilà!-
esclama il Parafulmini, entrando in casa sua e iniziando subito a fare un
casino infernale. –Ho portato Resident Evil, Ryu! Te l’avevo
promesso, no?-
-Scusa il ritardo, Bakugou.-
sussurra invece Kirishima, grattandosi la guancia
imbarazzato. –FatGum mi aveva chiesto di aiutarlo con
la scelta dei nuovi tirocinanti e… Ehy, sei sicuro di
stare bene?-
–Sto una favola.-
no, non sta bene, e i cerchi neri che ha sotto gli occhi dovrebbero anche
testimoniarlo. –Voi due siete proprio le ultime persone a cui affiderei
qualcuno, non fatemene pentire.-
Kaminari
solleva il pollice. –Stai tranquillo, Bakugou! Hai
lasciato Ryu in ottime mani!-
-…proprio per quello mi preoccupo.-
Il ragazzo, dal canto suo, solleva
una mano e lo saluta. –Andrà bene, Katsuki. Credo, spero.-
-Se distruggete qualcosa me lo
ripagherete fino all’ultimo centesimo, sono stato chiaro?-
Kirishima
e Kaminari annuiscono decisi, per nulla intimoriti
dalla minaccia nemmeno troppo velata di Katsuki.
Se deve proprio essere onesto, un
po’ gli mancava fare i pattugliamenti – almeno gli permettono di concentrarsi
solo sul suo lavoro e non pensare ad altro, zittire per un po’ quei pensieri
che gli tolgono il sonno e gli causano soltanto delle insopportabili emicranie
del cazzo. Per questo ora è quasi contento, lì, su quel tetto, accovacciato con
i gomiti sulle ginocchia a guardare la città dall’alto mentre attende l’arrivo
dell’Eroe che è di servizio insieme a lui. E sta anche congelando, porca troia,
odia l’inverno.
-Ah, eccoti qui.-
Katsuki solleva gli occhi al cielo, chiedendosi cosa
abbia mai potuto fare di così terribile da meritarsi un pattugliamento con
Mezzo e Mezzo. –Noto con piacere che rimani il solito asociale che conoscevo, bene.-
-Piantala di prendermi per il culo
e rispondi a una semplicissima domanda, Mezzo e Mezzo.-
se un’occhiata potesse uccidere, ora di Shouto non
rimarrebbe altro che un mucchietto di cenere.
-…e noto con piacere che sei la
persona gentile e garbata di sempre.- commenta
l’altro, per nulla impressionato. –Avanti, che vuoi sapere?-
-Perché hai insistito che tornassi
di pattuglia?- domanda. –E non mi rifilare la cazzata
dell’aumento degli attacchi, perché vi conosco e so che siete perfettamente in
grado di cavarvela anche senza di me.-
-Beh, in parte però è vero.- ammette Shouto. –Comunque
hai ragione, c’è dell’altro.-
-Grazie al cazzo, stronzo, questo
l’avevo capito da me.-
-E riguarda la morte di Midoriya.-
Katsuki
drizza le orecchie e volta di scatto la testa. –Cosa c’entra Deku adesso?-
Shouto
sospira, aspettando impassibile che Katsuki si decida
ad alzarsi. –Qualche giorno prima di partire per Yokohama, Midoriya
mi aveva… chiesto un favore.-
-Mezzo e Mezzo, giuro che se non
arrivi al punto ti ustiono anche l’altro occhio.-
-Voleva che indagassi su un Villain che l’aveva preso di mira, credeva che qualcuno lo
seguisse e che potesse mettere in pericolo altre persone per arrivare a lui.- conclude l’altro Eroe. –Non mi ha spiegato il perché,
ma mi ha fatto promettere di non farne parola con nessuno. Nessuno a parte te,
perché secondo lui avresti capito.-
-Quindi, fammi capire.-
Katsuki aggrotta le sopracciglia, confuso. –Mi stai
dicendo che mi hai fatto rientrare di pattuglia dal congedo per avere una mano
nelle tue indagini?-
–In pratica, sì.-
Shouto annuisce. –Midoriya
diceva che tu avresti capito, che sapevi perché qualcuno gli stesse dando la
caccia e che avresti potuto aiutarmi a rintracciarlo prima che riuscisse a
trovare… Ryu, giusto?-
Katsuki
sbianca e deglutisce a vuoto. -…tu cosa sai, esattamente?-
-Di specifico? Niente di niente.- risponde. –In generale? Che probabilmente la
maggior parte delle risposte le sai solo tu o sono nelle cinque lettere che Midoriya ha scritto. A proposito, voleva che mi assicurassi
che tu leggessi la tua. Dimmi che l’hai letta e non l’hai bruciata.-
-Non l’ho ancora letta.-
mormora a denti stretti. Perché Deku non gli ha detto
di aver coinvolto anche Mezzo e Mezzo, in tutto questo? –Prima o poi la leggerò.-
Shouto
sospira. –Dovresti leggerla al più presto. Magari in quella lettera c’è scritto
qualcosa che può aiutar… -
-La leggerò quando ne avrò voglia.- sbotta, interrompendolo. –O magari non la leggerò
mai, sono cazzi miei cosa ne farò di quella lettera.-
Non ci riesce, non ne ha la forza –
anche solo il pensiero di toccarla, aprirla e leggerla, gli provoca brividi
freddi lungo la schiena.
-Il due di novembre, Bakugou, non è morto soltanto Deku
il nerd. È morto anche Deku l’Eroe.-
lo riprende Shouto, serio e rigido. –È morto anche Izuku il migliore amico di Iida,
il fidanzato di Uraraka, il mio testimone di nozze e quello
che sarebbe diventato il padrino di mia figlia.-
Katsuki
resta in silenzio, impassibile.
-Non sei solo tu, ad aver sofferto
per la sua morte.- Katsuki
tenta di ribattere, ma Shouto glielo impedisce. –No,
non provare a dire che non è vero. Se non è vero, perché ti sei preso così a
cuore quel ragazzo? Perché sei così irremovibile sul non lasciarlo mai da solo?
Non l’avresti mai fatto, Bakugou, se te l’avesse
chiesto un’altra persona.-
Katsuki
digrigna i denti e stringe i pugni, colpito su un nervo scoperto, ma si impone
di stare calmo: non è incazzandosi che risolverà la situazione.
-Bakugou,
posso immaginare quanto sia difficile, lo è per tut…
-
-…così è femmina.-
-Come?-
-Il tuo bambino. È femmina.-
-Oh. Sì.- Shouto annuisce. –Se fosse stato un maschio, Momo avrebbe
voluto chiamarlo Izuku.-
–Che romantici del cazzo.- Katsuki schiocca la
lingua. –Diamoci una mossa, ora. A differenza tua, io se non mi muovo rischio
di congelarmi il culo.-
Shouto
sbuffa una risata. -…è bello riaverti con noi, Bakugou.-
Lui, per tutta risposta, gli rifila
un dito medio senza nemmeno guardarlo.
Quando torna a casa ha una fame da
lupi e non vede l’ora di mettere qualcosa sotto i denti, ma è così stanco che
non ha voglia di mettersi a cucinare e quindi finirà per doversi accontentare
di quello che troverà nel frigo…
Appena apre la porta, si accorge
subito che è tutto troppo silenzioso. Ma davvero troppo, visti i soggetti a cui
aveva affidato Ryu e anche il suo appartamento.
Ryu
che, insieme a Kaminari e Kirishima,
sta dormendo della grossa nel suo soggiorno, senza essere nemmeno disturbato
dalla luce del televisore che mostra ancora la schermata di pausa di Resident Evil.
-…cazzo, sono quasi inquietanti.- sussurra, camminando in punta di piedi per non
svegliarli.
-Sì, sono d’accordo.-
Katsuki quasi si appende al lampadario per lo
spavento. –Scusa, non volevo spaventarti.-
-Jirou,
che cazzo.-
Kyouka
ridacchia, in imbarazzo. –Sono passata a vedere come se la stavano cavando
quando ho finito il turno, e già che c’ero ho preparato la cena. Lo sai che non
bisogna fidarsi di Pikachu ai fornelli.-
Katsuki
annuisce, sospirando sconsolato: dopo l’esperienza delle lasagne, a Kaminari è stato impedito di mettere piede in una qualsiasi
cucina a vita.
-È avanzato qualcosa.-
aggiunge Jirou. –Riscaldo il piatto?-
–Con cosa li hai stesi?-
-Riso al curry.-
risponde la ragazza. –Ti va?-
Annuisce, ancora allibito dal
vedere casa sua ancora integra e quei tre tranquilli e addormentati come
angioletti – per Ryu è contento, ovviamente, si
merita di dormire almeno una notte in pace e senza incubi.
-Jirou.-
-Mh?-
-Sei il mio nuovo Dio.- mormora. –Casa mia è salva grazie al tuo riso al curry.-
Kyouka
scoppia a ridere davanti all’espressione stanca e adorante di Katsuki. –Vai a farti una doccia, dai, intanto riscaldo il piatto.-
29
gennaio [One For All: 1.5%]
-…a me non sembra di fare alcun progresso.- commenta Ryu, alla
fine dell’allenamento, osservando i palmi delle proprie mani. –Insomma, mi
sembra di essere fermo a dov’ero un mese fa.-
-Ci vuole tempo, Ryu.- Katsuki neanche solleva la testa dalla panca su cui si è
sdraiato a sonnecchiare. –Nemmeno Deku è diventato
forte in qualche giorno. Ha impiegato degli anni per raggiungere il massimo.-
-Ma avevi detto che All Might l’aveva preparato in
dieci mesi!-
-A resistere al One For All senza esplodere come la lasagna
nel forno.- puntualizza Katsuki,
sollevando un dito come a sottolineare la cosa. –Per il resto, ha passato buona
parte della metà del primo anno più in infermeria da Recovery
che in classe.-
Ryu
ammutolisce e stringe i pugni. Katsuki capisce come
si sente, e gli dà un colpetto leggero sulla schiena con le nocche.
-Ehy,
abbiamo ancora un anno prima dell’esame. Almeno per allora dovremmo riuscire ad
arrivare al cinque per cento.- Ryu
solleva un sopracciglio, per nulla impressionato. –Fidati, tu pensi sia poco ma
sarai davvero molto forte.-
-…mi stanno cercando, Katsuki.-
sussurra il ragazzino. –Mi hanno sempre cercato.-
-Che cazzo hai detto?-
–Devo essere pronto, non posso
permettermi di mandare a monte tutte le speranze che Deku
ha riposto in me.-
-Okay, adesso stai correndo un po’ troppo.- si mette seduto di scatto. –Non sanno di preciso dove
sei, perché dovrebbero… -
Ryu
punta i suoi occhi neri, così profondi e imperscrutabili, in quelli rossi di Katsuki. –Quando lo hanno ucciso, io ero lì. Li ho sentiti,
Katsuki, ho sentito tutto quello che dicevano.-
-Chi?-
-I Villain
che lo hanno ucciso.- risponde il ragazzo. –Che non
avrebbero dovuto ucciderlo, perché “lei
lo voleva vivo”.-
Katsuki
sta cominciando avere paura. Deglutisce a vuoto, le sopracciglia aggrottate in
un’espressione confusa. -…“lei lo voleva vivo”?-
-Credo che nella lettera che Deku ti ha scritto ci siano più dettagli, ma sì, parlavano
di una lei.- Ryu annuisce.
-Hanno detto nient’altro? Un nome?
O qualcosa?- mentalmente si appunta tutte queste
informazioni, ricordandosi di riferirle immediatamente a Mezzo e Mezzo.
Ryu
sembra rifletterci qualche secondo. –Non me lo ricordo con precisione… ma uno
di loro l’aveva chiamata la Collezionista.-
D.P.P.:
Deliri Post Partum
*voce alla Kuzko* BOOM
BABY.
No pun intended.
Maki