Breaking me Down
Trattini e Filosofi a
Caso, con qualche Scrittore e una Pubblicità in Rosa nel Mezzo. Tutto
Maiuscolo.
-Sesto Capitolo e
Basta. Tanto non succede niente.-
Se un qualsiasi filosofo a caso (da
Platone a Kant, o da Kant a Platone, come cacchio vi pare) avesse letto almeno
due pagine di questa saga, avrebbe rivisto completamente le sue teorie
sull’intelletto, sull’anima umana come scheggia di quella divina e, in
generale, sugli umani come esseri dotati di ragione.
Mangiamo, scopiamo e dormiamo.
In questo o in altri ordini, ma il
principio è questo.
Non ci credete? Beh, aprire a caso
(quanto mi piace scrivere “a caso”!) il libro, per credere: “Bella fece fuori
sette uova, un paio di omelette e quattro pernici inglesi, per condire il tutto
con un’insalatina leggera”. “Bella saltò addosso ad Edward”. “Bella dormì per
sedici ore filate.”
Oppure vari mix delle tre attività.
“Bella si addormentò con ancora la
forchetta in mano, con la testa spiaccicata nel quinto piatto di lasagne che
faceva fuori.”
“Bella crollò sul petto di Edward,
prima di riuscire a violentarlo.”
“Bella non sapeva se scopare con
Edward prima o dopo la merenda di metà mattina.”
E, infatti, Edward che non è umano,
non mangia, non dorme e non ha voglia di fornicare (lo ammetto, questo verbo
l’ho imparato solo ieri). . .
No, ripensandoci, il fatto che non
abbia voglia di fornicare dipende solo ed esclusivamente dalla mogliettina che
si ritrova.
E, ripensandoci proprio alla grande,
oserei dire che il sopracitato filosofo a caso, non rivedrebbe tutta la sua
filosofia, dopo aver letto due pagine di questo libro.
Andrebbe a impiccarsi nel pollaio, o
si unirebbe ad una società segreta di scherzi telefonici.
Oppure, scriverebbe cazzate
(rigorosamente A CASO) come faccio io.
Non avete mai provato?
Bottiglia.
Più a caso di così?
Va bene, lo so che devo scrivere
qualcosa che assomigli vagamente a un nuovo capitolo in questa pagina.
Ma fa un caldo boia e quel capitolo è
privo di trama.
Vabbé ci provo. Dunque. . .
Dopo l’orrenda esperienza della prima
notte di nozze, Edward aveva escogitato un piano infallibile per evitare il
ripetersi di quella suddetta orrenda esperienza.
Fingere che Bella fosse solo il parto
della sua immaginazione. Che non esistesse, in realtà. Che fosse solo una sorta
di bambola gonfiabile che si aggirava al di qua e al di là del confine tra la
realtà e la fantasia. Che fosse un semplice agglomerato di atomi con funzioni
celebrali pari a zero e con la profondità di pensiero di una pernice in amore.
“Emh-emh. Signora Stronza?”
. . .
“Sì, lei…la S.S. La Signora Stronza
davanti al computer. Sono la Voce Fuori Campo numero 719645 + 1 e volevo
rettificare un secondo una cosa, sa…”
Prego.
“Si tratta di pura burocrazia,
sa…nulla di preoccupante…una sciocchezzuola….” La voce della Voce (ah-ah) si
faceva sempre più fievole e tremolante via, via che andava avanti a snocciolare
spiegazioni.
Ok, non ti farò
esplodere/triturare/mangiare/uccidere etc., cara Voce Fuori Campo, ma per favore, arriva al dunque!
“Ok, sì Signora, grazie Signora. In
effetti, Edward non dovrebbe fingere che Bella fosse un semplice agglomerato di atomi con funzioni celebrali pari a
zero e con la profondità di pensiero di una pernice in amore.“
Perché no, di grazia?
“Perché lo è. È esattamente quello che
è.”
E fu così che la Voce Fuori Campo
numero 719645 + 1 esplose.
Non si interrompono le fanfiction per
spiegare cose già note ai lettori, ecco!
Detto questo, sono aperti
i provini per diventare la Prossima Voce Fuori Campo. Se avete tra i 18 mesi e
gli 85 anni, il cervello vuoto, ripetete tutto quello che vi dicono, nessun
titolo di studio, speranze nel futuro pari a zero, votate Berlusconi (*), la
vostra massima aspirazione è fare la velina/il calciatore e/o farvi toccare il
culo nei salotti tv, ma siete troppo brutte o delle mezze seghe a calcio e il
Vostro Credito Residuo è pari a Zero- virgola- Zero euro, allora chiamate il
numero in sovrimpressione. Stiamo cercando voi. E ricordate: ogni Voce Fuori
Campo è unica e irripetibile. Entrate a far parte anche voi di questo unico
mondo! (**)
Emh. Sono desolata. Per il rosa,
intendo. Purtroppo abbiamo davvero bisogno di Voci Fuori Campo (ne faccio fuori
troppe a capitolo) e il tipo di persone che stiamo cercando, di solito è
attratto dal fucsia. Purtroppo il Ministero Per la Promozione delle Cazzate ci
ha tagliato i fondi e il fucsia non me lo posso permettere. Sì, ho bisogno di
soldi e non ho mai visto Parigi! A caso…
Scusate se divago, ma MI FA UN CALDO
BOIA! E non riesco a rimanere concentrata.
Dicevamo…
Edward stava fingendo che Bella non
esistesse.
“Amooooooooreeeee….”
Resta
concentrato…
“Tesooooooorooooooooooo…”
Loro
sono vicini. Ma non ti avranno. Resta concentrato.
“Cucciolooooooooooooooo…”
I
Mitocondri. Sono qui. Sono in questa stanza. Ma non ti avranno. Resta
concentrato.
“EDWARD! Porco di quel cazzo! Mi vuoi
rispondere?!”
“Sì, vuoi dirmi qualcosa, tesoro?”
chiese lui con l’aria più angelica del mondo. Ma significa che gli è spuntata
l’aureola sulla testa, l’ultima frase?
Bella affilò lo sguardo. Le labbra si
assottigliarono, per poi iniziare a tremarle pericolosamente.
“Mi stai prendendo per i fondelli?”
“Ma no, amore mio…”
“Edward.” Soffiò la P.P., la Pazza
Psicopatica. “Mi stai prendendo per il culo?”
“No?” disse Edward, esitante, incerto
su quale fosse la risposta giusta.
Le labbra di Bella presero a tremare
ancora più violentemente finché il tremore fu talmente tanto da espandersi ad
altre parti del corpo. Iniziarono a tremarle le spalle, le mani, i rotolini di
cellulite…
“E-ecco! Ve-edi?” disse la ragazza
singhiozzando.
Fece una pausa ad effetto, tirando
anche su col naso per aggiungere ancora più pathos alla scena.
“Questa è la prova che non mi ami!”
concluse, nascondendo la faccia tra le mani.
“Ma no…” iniziò Edward “Certo che ti
amo…”
“Posso avere un catino per il vomito?”
intervenne Bram Stoker.
“Ti posso cedere il mio” rispose
Sheakspeare.
“Bella, mio piccolo fiorellino di
campo, mio pasticcino al cioccolato ricoperto di crema lo sai che ti amo abbastanza
da andare al Berchet, tra tutta quella gente che puzza...(***)” Continuò il
Vampiro-che-ha-diciassette-anni-da-un-po’.
Ho notato che i trattini vanno un
sacco di moda tra le scrittrici fantasy: tipo il ragazzo-che-è-sopravvissuto,
colui-che-non-deve-essere-nominato, il-tagliolino-al-pesto-che-ho-mangiato,
i-lettori-a-cui-sto-dando-fastidio, la-trota-nell-armadio, culo-chi-legge.
Bella, mentre io facevo prendere male
il mio prossimo, non aveva ancora smesso di piangere.
“Bella, amore…” disse ancora Edward
accarezzandole la guancia delicatamente (gli avverbi di modo puzzano) “Ti amo
infinitivamente, alla follia, in tutte le lingue del mondo…”
“No, penso che il catino servirà a
me-….” Disse Sheakspeare, trattenendo i conati, mentre strappava il catino a
Bram Stoker.
“Infinitivamente non è nemmeno una
parola!” gemette Bram, prima di agguantare la borsa di un’Aspirante Voce Fuori
Campo e vomitarci dentro.
“Volete piantarla?!” abbaiò Edward
irritato ai due scrittori. Tornò poi a rivolgersi all’adorata mogliettina
“Amore…Bella…ti amo più della mia stessa vita….”
“Ma Ed, tu sei morto. Non vuol dire
niente per te la tua vita!” ribatté Bella, con gli occhi pieni di nuove
lacrime.
“No…non in quel senso…” provò a dire
Edward, ma dovette rinunciare. La sconfitta va accettata, c’è poco da fare. Lanciò
un’occhiataccia ai due scrittori, che stavano provando a montare un cappio
rudimentale sull’asse del soffitto, sospirò e si rivolse per l’ennesima volta a
Bella.
“C’è qualcosa che posso fare, per
farmi perdonare?”
Le lacrime di Bella si fermarono
all’istante.
“Beh.”
Edward mantenne un ostinato silenzio,
mentre sentiva le goccioline di sudore scendergli lungo la fronte.
“Una cosa ci sarebbe.”
Il vampiro continuò a non dire
dignitosamente niente, mentre Bella gli si avvicinava pericolosamente.
“E penso tu sappia di cosa si tratta.”
Gli sussurrò lei nell’orecchio, accarezzandosi il pizzo della maglietta che
offriva una generosa visuale della scollatura.
Edward non disse ancora nulla mentre
Bella gli infilava la lingua in un orecchio, ma pensò distintamente: Oh, cazzo, ci risiamo!.
“Addio, mondo crudele!” urlò Bram
Stoker prima di scalciare via lo sgabello che era il suo unico appoggio.
Sheakspeare si tolse il cappello con
le piume e si rivolse alla Voce Fuori Campo numero 719645 + 2 con aria
contrita: “Sono sempre i migliori ad andarsene per primi.”
La Voce Fuori Campo numero 719645 + 2
annuì con aria solenne.
“Forse dovremmo dire una parola. Per
il Signor Stoker intendo. Insomma, non è il massimo andarsene con quei due
avvinghiati sul pavimento che ****, **** e ****…”
“Hai ragione Voce. A te l’onore.”
“Oh, grazie Signor Sheakspeare.”
“Chiamami pure William.”
E il resto, gentili dame e onorevoli
cavalieri, è TUTTA CENSURA!
Riguardo gli asterischi.
(*) Non intendo offendere nessuno,
né far scoppiare una discussione politica a caso. Prendetela con filosofia,
anche se effettivamente votate Berlusconi. Farò del mio meglio per mantenere la
Par Condicio. (Ah-ah. No, sul serio, non sperate che lo faccia…XD)
(**) La qui presente sottoscritta
non risponde degli eventuali incidenti, mutilazioni, morte, congelamento
temporaneo e non, presa fuoco, distruzione, maciullazione, omicidio, stupro,
offesa, lesioni fisiche e morali di qualsiasi genere che potrebbero capitare alle Aspiranti Voci Fuori
Campo. La paga è di circa 4 centesimi a capitolo, contributi esclusi. La
pensione è garantita al 100% dello stipendio totale, visto che non si
registrano casi di Voci Fuori Campo effettivamente arrivate alla pensione.
(***) Questo è davvero scritto senza
intenzione di offendere nessuno. È solo un gioco tra me e un mio amico e mi
faceva piacere metterlo nella fanfiction.
Detto questo, chiedo, as usual,
umilmente perdono per il ritardo, per la mancata osservazione della grammatica
e della sintassi italiana e ancora vi ringrazio per il vostro calore e la
vostra assiduità nel recensire. Siete dei ganzi. Le recensioni fanno più ridere
della Fanfiction!