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Autore: Geliader    04/11/2009    4 recensioni
In buona sostanza è la ripresa, comica -o almeno si spera- di Breaking Dawn. ATTENZIONE: Questa storia contiene vampiri impotenti, serpenti intellettuali che parlano romanesco, banane, Voci Fuori Campo, licantropi burini, protagoniste folli, Zarri, scrittori suicidi e autrici con crisi ossessivo-depressive. Io vi ho avvisati XD
Genere: Commedia, Parodia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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Breaking me Down

 

Breaking me Down

 

Se lo fanno i Gem Boy è cosa buona e giusta!

 

-Settimo Capitolo e Moltiplicazioni Impure di Bestie e Vampiri-

 

Se c’è una cosa che ormai mi è chiara, anzi cristallina, nella fattispecie olocristallina (quando uno impara una parola nuova, è felice di usarla, anche se ne ignora il significato...) è la funzione dei sogni nei libri fantasy.

Servono a introdurre qualcosa di assurdo, inconcepibile (l’avete capita? No? Ve la spiego nella nota in fondo...) e contrarie al buon senso collettivo. Indovinate.

Come inizia questo capitolo?

Con un sogno! Della protagonista più bella che intelligente (tutti i diritti riservati).

 

Bella stava dormendo e si agitava nel sonno. Sentiva una musica incalzante e strana che proveniva dai meandri del suo cervello, orecchiabile certo, ma oscena nei suoi contenuti...

 

“Sono un vampiro, ma non pensar male, non succhio persone, non dormo in bare...

 

Bella, imprigionata nel suo stesso sogno, riconobbe il volto di Edward che si avvicinava.

 

“Però anch’io devo pur mangiare, siamo uguali: mi nutro di animali...

 

Ma non era il solito Edward: aveva i capelli tirati indietro da una quantità industriale di gel, due pesanti linee di matita nera gli cerchiavano gli occhi e aveva dei lustrini tra i denti.

 

“Non sono perfetto! E’ vero lo ammetto, ho solo questo difetto...

 

E cantava. Ma non con la sua solita voce melodiosa e rassicurante, stile cartone della Disney.

No, era acuta, poi bassa (sempre intonata), per metà baritonale, un quinto in falsetto, quattro decimi satanica e ventinove trentesimi (esiste il tram ventinove ventesimi, perché non la voce, allora?)...-ho finito gli aggettivi-...a vacca da latte!

 

“Ma sono ricco e carino, scusa assaggio il cagnolino...”

 

Bella si rigirò nel letto, sempre più in preda al panico...

 

“L’uomo lupo non lo succhio, se si arrabbia sono guai...

 

Bella vide comparire (su sfondo nero, con giochi di luce bianchi e rossi -?- a chiazze di rilevanza) anche il viso di Jacob. Solo il viso perché il resto erano peli e pulci dall’aria sospetta. I peli. Le pulci avevano un’aria così teneraaaaaa.

 

“Lui di pulci ne ha un mucchio, in compenso non avrà mai...

 

Bella si svegliò di soprassalto, scossa dalla nausea e dai tremori (parkinson?). Che sogno orrido! E Jacob e Edward! Quei peli! E quei lustrini!

Senza nemmeno guardare l’ora (frase utile!) corse verso la cucina e sul tavolo vide un biglietto, indirizzato alla signora Cullen. Perché mi dicono che, essendo loro in due, c’erano molte possibilità che il biglietto non arrivasse al destinatario giusto.

 

Gentilissima signora Cullen,

La informiamo che il Sottoscritto, Edward Cullen, Suo Eccellentissimo marito…

 

Se c’era una cosa che confondeva Bella erano le parole difficili, come “eccellentissimo”, “sottoscritto”, “suo”, “che” e “la”. Per cui la nostra eroina (nel senso che ha lo stesso effetto di un’overdose sui nostri –io e le mie personalità multiple- nervi) non finì di leggere il biglietto e iniziò a preoccuparsi per l’assenza di Edward.

A questo punto dovrebbe intervenire una Voce Fuori Campo e spiegare alla Microcefala Capa che finire di leggere il biglietto avrebbe fornito gli indizi necessari. Ma, non abbiamo ancora completato il casting, per cui niente Voce Fuori Campo, niente Indicazioni, niente Spiegazioni, niente Biglietto...

Bella guardò l’ora (la necessità di questo ””””””libro””””””” di stabilire le coordinate spazio-temporali ogni singola pagina è quantomeno irritante).

Era l’una di notte! Ma dov’era andato a finire quel benedetto ragazzo? I bar non erano chiusi? E se fosse andato (in tutta sincerità, ignoro se qui ci voglia il congiuntivo o meno O.o -> guardo troppa televisione) in un Night Club? O, peggio, in un Gay Bar a fare lo spogliarellista? O alle Poste, con tutte quelle vecchiette lussuriose? O, Orrore e Dannazione (tutti i diritti riservati), se fosse andato a COMPRARE LE SIGARETTE?

 

Bella non era una ragazza intelligente. Lo sapeva anche lei; ma aveva visto abbastanza film da sapere che, quando il protagonista va a comprare le sigarette, non torna!

 

In preda al panico aprì il frigo. Infatti, di solito, è aprendo il frigo che cade la famosa tazzina e la co-protagonista ha l’illuminazione e capisce in quale tabaccaio sia andato il protagonista.

 

Tenendo il frigo aperto, attese.

 

1, 2, 3, 4, 5...I secondi passavano e nessuna tazzina cadeva.

 

Sempre più terrorizzata, Bella fissò l’interno del frigo. Un incauto pollo attirò la sua attenzione. Lo tirò fuori con le mani tremanti, e lo rovesciò in un’altrettanto incauta padella. Appena fu cotto iniziò a mangiare (con le mani –sempre tremanti- direttamente dalla padella).

Poi le venne sonno e si addormentò.

 

Diverse ore dopo (vedi nota sopra), sentì la gelida morsa di due mani sul suo collo.

Si svegliò  di soprassalto, per la seconda volta in questo capitolo.

“Ciao, mio frugoletto di panna cotta aromatizzata alla cannella... Sussurrò Edward, attirandola a se per baciarla. Bella sentì un conato di vomito salirle lungo l’esofago. Per sua, fortuna, il conato trovò traffico verso l’uscita per la laringe, e la Mignatta ebbe il tempo di alzarsi e correre verso il bagno.

 

Edward rimase interdetto per qualche secondo.

“Beh, nemmeno tu sei ‘sto granché a baciare! Io mica faccio tutte ‘ste scene, però...

...

“Hai bisogno d’aiuto?”

“No!”

“Sicura?”

“Sì!”

“E’ la tua risposta definitiva?”

“Sì!”

“La accendiamo?”

“Mi vuoi lasciar vomitare in pace?!

 

Edward sospirò e si sedette sul divano, chiamando a raccolta tutta la sua pazienza. Doveva lasciarla sbollire, tutto qua. Doveva aspettare che finisse di fingere di vomitare per quel bacio.

Probabilmente, era offesa perché le aveva lasciato un biglietto scritto difficile, invece del solito stampatello minuscolo e vocabolario di 4 parole. Eppure pensava che la sua vicinanza e il suo linguaggio aulico le avessero insegnato ad apprezzare di più le parole! Era stato un ingenuo.

Bella era l’amore della sua vita; non poteva pretendere che fosse anche intelligente!

Attese dieci minuti.

Si mise a fischiettare per ingannare il tempo.

“L’uomo lupo non lo succhio, se si arrabbia sono guai...

Pensò alla faccia di Jacob quando li avrebbe visti tornare dalla luna di miele. Ah-ah.

“Lui di pulci ne ha un mucchio, in compenso non avrà mai…”

Bella, per esempio? L’unica donna che quel bifolco avesse mai desiderato? Esatto! Gne-gne-gne!

“Il Maggiordomo!”

Al massimo un una mezza dozzina di cani da slitta…

“La villa a Como!”

Con George!

“I miei milioni!”

Frase che si commenta da sola, pensò Edward con un mezzo ghigno per un quarto cattivo e per un decimo con senso di colpa. (?)

“I macchinoni!”

Edward stava giusto pensando ad una frase abbastanza cattiva e ironica (*) per commentare quell’ultimo verso partorito dalla sua stessa mente, quando un grido riecheggiò per tutta la casa.

L’udito infallibile di Edward non poteva sbagliare: proveniva dal bagno di servizio a mezzo metro da lui.

 

Spalancò la porta e gridò:”Bella!”

Per tutta risposta, sua moglie gli lanciò una scatola di assorbenti addosso.

Seguì un lunghissimo minuto di silenzio in cui Bella guardava Edward che guardava gli assorbenti che guardavano Bella. Seguì un altro minuto di silenzio, questa volta in memoria della letteratura (venuta a mancare prematuramente, nella descrizione di questa scena.)

“Bella…” sussurrò Edward “Io non ho le mestruazioni.

“E’ questo il problema! Neanch’io!”

“Se ti dicessi che mi sento troppo giovane per avere figli e prendessimo in considerazione l’aborto?”

Un altro grido squarciò l’aria. Che si accasciò a terra, rantolante.

“Ma Bella, col culo che abbiamo, saranno 8 gemelli!”

A volte le parole non servono. A volte vengono a mancare. A volte si buttano direttamente sotto il primo treno per Gallarate. E, soprattutto, quando le parole sono passate a miglior vita e non si ha abbastanza padronanza di linguaggio da esprimere un concetto chiaro e coerente, gridare è l’unica soluzione.

E fu quello che Bella fece.

Gridò. Per dieci minuti. Poi, gridò ancora. Più forte. E più a lungo.

Quando finalmente la voce le morì in gola (scusate, sono troppo abituata ad ammazzare le Voci Fuori Campo) Edward sospirò e disse: “Afferrato il concetto. Faccio le valigie.

 

Appena Edward si fu allontanato, Bella tirò fuori il suo cellulare (di Edward) e compose un numero che non aveva mai composto prima per chiamare una persona che non aveva mai chiamato prima.

“Alcolisti Anonimi? Sono incinta di un vampiro morto da cento anni, devo smettere di bere per non far male al bambino…Pronto? Pronto? Pronto!”

 

Della loro luna di miele rimasero solo una gigantografia di Jacob sporco di fango –eh, il photoshop!- e un cartellone, con su scritto: “Il mannaro non ha denaro!”

 

 

Non aggiorno da...Un’era geologica? Tipo...Come si sarà capito da questo capitolo sto esaurendo le idee (^^’) e stavo per abbandonare. Ma, dopo aver sentito la canzone dei Gem Boy, non ho saputo resistere! Giusto per non fare pubblicità occulta, naturalmente.

Ho qualche appunto da segnalare:

1) Avete presente tutte la parte sugli assorbenti? E’ disgustosa, vero? Ebbene, è tratta quasi direttamente dall’originale! E io ho pagato per comprarlo!

2) GRAZIE! Ancora di nuovo e per sempre a tutti quelli che commentano, seguono di nascosto dalle amiche (e dagli amici) innamorate (e innamorati) di Edward (e compagnie cantanti) e preferiscono (=mettono nei preferiti) questa storia!

3) Sono CERTA che ci fosse un terzo punto, ma non me lo ricordo...

4) Ah, sì. In perfetta contraddizione con quello che c’è scritto sopra, i casting per le Voci Fuori Campo sono chiusi. Pregherei quindi la Signora Angela di smetterla di intasarmi la mail con foto di sua figlia e del suo criceto. Hanno fatto entrambi il provino e sono stati entrambi RIFIUTATI (la figlia perché troppo bella e magra e bionda –la vendetta...- e il criceto perché troppo intelligente)

 

 

 

 

 

  
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