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Autore: Mitsuki91    10/04/2019    1 recensioni
"Edward, se sopravvivo a tutto questo, stai sicuro che la prossima volta ti uccido io."
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Scusate il ritardo >_<

 

 

 

Capitolo VI

 

Bella si era limitata a fissare le proprie mani intrecciate per un lungo, lunghissimo momento.

Per la prima volta, non riuscii a capire che cosa pensasse.

"Così" disse infine "Anche le vostre leggende con i lupi sono vere. La rabbia scatena la trasformazione e dopo imparate a controllarvi. Le vostre menti sono collegate ma tu, basandoti su una supposizione, sei riuscito a contrastare gli ordini e a separarti dal branco, che sa solo che sei con me ma non sa di me. Corretto?"

"Sì, finora sì."

Ero seduto proprio davanti a lei, a gambe incrociate. La osservavo alla ricerca di una qualsiasi reazione.

Bella sospirò.

"E io ho iniziato a trovare il sangue di alce gustoso. Il sangue!"

"Già, beh, immagino che se fai sesso con un vampiro e ci rimani non sia così strano. Avresti almeno dovuto pensarci!"

Bella mi trucidò con lo sguardo.

In effetti, l'alce era servito allo scopo. Non tremava più e sembrava aver ripreso un po' di colore.

"E tu, Jacob Black." disse, sottolineando le parole "Sei ancora nudo."

Sorrisi di nuovo. Non potevo farne a meno.

"Se vuoi, puoi approfittarne." le dissi, facendole l'occhiolino.

Lei mi fulminò di nuovo, però arrossì.

Jacob uno succhiasangue meno venticinquemila. Ben fatto, Jake.

"No, grazie." rispose, gelida "Come hai gentilmente fatto notare, partner soprannaturale o meno, quando fai sesso per una volta e poi ci rimani, tutta la faccenda inizia ad essere un po' meno attraente di come la immaginavi prima."

"Ah, quindi prima la immaginavi, eh? E dimmi, sono mai rientrato fra i tuoi partner immaginari?"

Bella alzò una mano e fece il gesto di gettarmi addosso qualcosa, ma aveva solo una manciata di foglie secce fra le mani.

"Vai a farti fottere, Jake." rispose, arrossendo ancora.

Era troppo divertente. Era per momenti come questi che mi ero innamorato di lei, dopotutto.

"Beh, io sono qui, bello e disponibile. Però pare che l'unica creatura femminile nel raggio di miglia non voglia assumersi l'onere del compito."

"Jake! Vatti a vestire!" urlò infine lei.

Con una risata, mi alzai – ben attento a farle sventolare davanti le mie grazie – e corsi a recuperare alcuni vestiti di ricambio prima che i suoi improperi raggiungessero le mie orecchie.

Era proprio una ficata la supervelocità, ora che ci pensavo.

Mi buttai addosso un paio di jeans e una canottiera – tanto non sentivo in alcun modo il freddo – e tornai da Bella, dopo che lei ebbe smesso di urlare.

"Senti." le dissi "Non pensi sia il caso di entrare in tenda? Per me non vuol dire niente ma dato che ha iniziato a nevicare... Ecco... Penso che per te sia molto più freddo."

Bella fece una smorfia.

"Penso tu abbia ragione." disse. Provò a tirarsi su e le porsi una mano. Lei mi guardò diffidente per qualche secondo, prima che io scoppiassi in una grossa risata e la tirassi a me, facendola alzare.

Bella ondeggiò qualche istante, poi recuperò l'equilibrio e mi lasciò la mano, dirigendosi verso la tenda. Il fatto che riuscisse a camminare da sola era una delle cose che mi riempivano di gioia.

Era migliorata così tanto, e in così poco tempo. Era come se il sangue che avesse bevuto fosse immediatamente entrato in circolo.

Scuotendo la testa, mi adoperai per trascinare la carcassa dissanguata dell'alce lontano. Sulla via del ritorno raccolsi anche parecchia legna, stupendomi e apprezzano enormemente la superforza lupesca che mi permetterva di strappare interi rami e di trascinarmeli in spalla senza sentire un briciolo di fatica.

"Mi sarebbe proprio servita il primo giorno." sussurrai al nulla.

L'unico lato negativo della faccenda era l'enorme rumore che fece il mio stomaco una volta che ebbi finito di accendere il fuoco. Non erano rimaste molte provviste, in effetti, e volevo comunque tenere qualcosa da parte per Bella. Non poteva certo nutrirsi di sangue e basta.

Cercai di limitarmi a uno... due pacchetti di schiacciatine al rosmarino e poi, insoddisfatto, entrai nella tenda e mi infilai nel sacco a pelo con Bella.

Lei stava già dormendo. La circondai con le braccia, cercando di non svegliarla, e mi addormentai anch'io.

 

***

 

Ero tutto intento a cacciare una nuova preda per Bella – la prima cosa che mi aveva detto quella mattina, una volta sveglia, era che si sentiva affamata – quando la sentii e mi bloccai sul posto, inchiodando.

"Buongiorno, capo Jacob! Come ti va la vita?"

No no no no NO NO NO NO.

"Va beh, nemmeno un 'ciao Leah, come va, che mi racconti di te?' A proposito, devi dirmi dove dirigermi."

"Leah, no. L'ho detto chiaramente a Sam, non mi serve un braco. Gira le chiappe e torna a La Push."

"Potresti anche sentire le mie ragioni, prima, no?"

"Leah, te li porterai dietro e non ci sono ragioni che lo possano giustificare!"

"Senti, non sono una pivella." poté sentire che era piccata, come se l'avesse ferita nell'orgoglio "Non mi interessano i tuoi segreti e assolutamente non ho intenzione di riferire a Sam alcunché." potei leggere nella sua mente che era vero "Inoltre, ho provato ad andarmene per i fatti miei ma non ci sono riuscita. E dato che devo appartenere a qualcuno, ho scelto te. Sono scappata, Jacob." la vidi lasciare casa nel cuore della notte, con solo i vestiti che indossava "Ho evitato tutti i punti di controllo e mi sono gettata nel mare. Mi sono trasformata solo in quel momento e ho nuotato per parecchie miglia verso sud, sperando di aver azzeccato la direzione, prima di ritrasformarmi e uscire e percorrere correndo altrettante miglia verso l'entroterra e poi, solo allora, finalmente ritrasformarmi. Sarei anche esausta ma che te lo dico a fare."

"Beh allora potevi restartene a casa."

"No. Non potevo."

Il dolore di quelle parole mi colpì come un macigno. Senza che l'avessi chiesto, senza poterlo evitare, vidi uno stralcio della vita di Leah e la vissi come mia.

Sam.

La sua trasformazione tenuta nascosta. La loro storia d'amore tenuta a galla nonostante tutto.

E l'arrivo di Emily. Come quello non era bastato al destino, come anche la genetica si fosse inceppata con lei e avesse dato il via al mostro.

L'unica lupa femmina. Forte abbastanza per trasformarsi ma non idonea ad essere la compagna di Sam.

Stare nella sua testa, per ore, per giorni, con gli altri del branco che potevano leggere nelle pieghe della sua anima e lei che era costretta sempre, sempre e comunque, a guardare l'amore di Sam per Emily. La profondità del legame che le era stato negato e che li univa.

E il branco che la odiava, per la sua antipatia e i suoi sfoghi di nervi, e la cosa peggiore era proprio Sam che la difendeva.

"Ti prometto che non sarò odiosa con te." disse Leah alla fine, in quello che pareva un sussurro "Non m'interessa come mai sei scappato e perché ti sei trascinato dietro Bella. Non m'interessa di nulla. Solo fammi restare ed io sarò il tuo fedele cagnolino."

Vidi lo sforzo che le erano costate quelle parole. Essere definita 'cagnolino' la pungeva nell'orgoglio.

"Ecco, vedi? Mi sto sforzando. Ti sto implorando, puoi sentire quanto mi costi. Lasciami restare."

Scossi la testa, cercando di disfarmi delle sensazioni di malinconia e dolore e invidia che non mi appartenevano. Leah rimase zitta e non pensò a nulla, se non alla corsa. Stava cercando di alleviarmi il compito, lo potevo capire lo stesso.

Leah non disse niente comunque.

"... E va bene." risposi infine "Senti, non so dove siamo. Da qualche parte a est."

"Sì, quello lo so. Non appena vi raggiungo, vi conviene spostarvi ancora."

"... Spostarci?"

"Sam l'ha sentito, Jake. Sa che sei ad est. Se ancora non ti è addosso, è perché alla riserva c'è un altro problema da gestire."

Ululai, mentre Leah mi mostrava una vampira dai capelli rossi che si avvicinava alla riserva e ballava sul confine.

"Merda!" esclamai.

"Senti, non puoi fare nulla finché non arrivo, okay? Sam non si muoverà e ho organizzato le cose perché passi del tempo prima che si accorgano che me ne sono andata. Perché pensi che sia così esausta? Sto cercando di arrivare il prima possibile."

"Non è questo. Dannazione! Pensavo che non sapere la posizione ci avrebbe tenuti al sicuro!"

"Senti Jake, non per farmi gli affari tuoi, ma da cosa esattamente state scappando tu e Bella?"

Prima che potessi fermarle, le immagini mi invasero la mente.

La richiesta disperata di Bella. Le sue condizioni che peggioravano giorno dopo giorno e la pancia che cresceva a vista d'occhio. La breve, tenue speranza che il sangue animale mi aveva dato; il motivo della mia caccia mattutina.

Sentii Leah fermarsi, inorridita quanto me.

"Senti, se hai deciso di tornartene indietro, non azzardarti a riferire una parola o sei morta."

Leah scosse la testa.

"... No. Non tornerò indietro. Te l'ho detto, sono il tuo cagnolino."

Era ancora troppo sorpresa per potersi indignare per la frase che aveva pronunciato da sola. Non sapevo se era un bene o un male.

"No, va tutto bene." rispose lei, mentre riprendeva a correre, stavolta deviando per poter tornare verso la strada.

"Che pensi di fare, Leah?!"

"Stai tranquillo. Sto pensando."

"Sì ma non capisco a cosa..."

"Ecco la strada. Vi raggiungo dopo!"

Scomparve prima che potessi indagare oltre.

Con uno sbuffo, ricordai di avere problemi più urgenti di Leah. Tornai alla mia caccia e, una volta portata la preda a Bella, iniziai a impacchettare le nostre cose mentre lei si dedicava a bere sangue a più non posso.

"Dove andiamo?" mi chiese infine, una volta placato il mostriciattolo che le occupava la pancia.

"A quanto pare Sam potrebbe sapere dove siamo. Mi sto preparando a partire."

Avevo rinunciato a far stare tutto nei due zaini striminziti – non potevamo certo portarci di nuovo la moto – e, così, mi ero limitato a togliere i paletti dalla tenda e ad utilizzarla direttamente come contenitore. Il lupo non avrebbe avuto problemi a trascinarsela dietro.

"Cosa, come? Perché?"

"Leah sta arrivando. Ha scelto di unirsi a me." commentai, con uno sbuffo "Non ci tradirà, o almeno riesco a sentire che è sincera in questo senso. La dobbiamo aspettare e poi partiamo."

Bella mi guardò con gli occhi sgranati.

"Sei sicuro che...?"

"Sono sicuro." risposi. Non lo ero per niente, non avendo capito dove volesse andare e cosa volesse fare Leah negli ultimi minuti della nostra condivisione mentale, ma sapevo che davvero non ci teneva a tornare da Sam. Quindi mi sarei fidato.

"Senti, devo trasformarmi in lupo per sentire dove è e guidarla. Va bene? Non vado lontano."

Bella mi fermò poggiandomi una mano sull'avambraccio.

"Resta qui." mi disse. Aveva ancora gli occhi spalancati e potei leggerci la paura.

Feci un grugnito di assenso e mi spogliai di nuovo. Non ero molto in vena di scherzi ma non potei non apprezzare il rossore sulle sue guance.

Mi trasformai e restai in attesa.

 

***

 

"Finalmente!" esclamai con uno sbuffo, quando sentii Leah 'riaccendersi' nella mia mente "Ma che hai fatto?"

"Spesa." rispose lei "Senti, vieni un po' più a sud. Dobbiamo seguire un itinerario preciso ed è meglio se so orientarmi."

"Cosa? Che stai dicendo?"

"Te lo spiego strada facendo."

Con un altro sbuffo, mi abbassai sullezampe e feci più volte a Bella un cenno con la testa. Immagino che dovesso sembrare molto ridicolo e lei non capì, inizialmente. Poi, quando comprese che la stavo 'invitando' a salirmi in groppa, arrossì e iniziò a balbettare qualche scusa del tipo "Ma Jake, peso!"

Io roteai gli occhi verso il cielo e feci un mezzo grugnito. Non poter parlare a voce con lei era frustrante.

Alla fine, si decise a salire. Rialzandomi e rigirandomi su me stesso, afferrai la tenda-borsa con i denti e mi misi a correre verso Leah.

"Allora." dissi infine "Raccontami della tua idea. E spero che tu abbia comprato kili di patatine."

"... Comprato non è la parola esatta." rispose lei, dopo un attimo di esitazione "In ogni caso, ho preso anche alcune cose."

Vidi nel suoi ricordi due libri sulla gravidanza e una cartina.

"Cosa? Perché?"

"Senti Jake." sbuffò lei "Io non ne so molto, okay? Soche questa non è una gravidana normale, non interrompermi." mi anticipò, sentendo il sarcasmo crescente nella mia mente "Però ho pensato... Quella cosa è dura, giusto? E immagino che, senza alcun vampiro nelle vicinanze, solo i nostri denti possano perforarla."

"Cosa?!"

Guaii piano, per non spaventare Bella, e mi costrinsi a continuare a correre nella direazione che Leah mi mostrava. Presto sarei arrivato all'autostrada, o almeno così speravo, e allora avremmo potuto ricongiungerci sul serio.

"Non iniziare a pensare male!"

"Certo, certo. Pensiamo bene della mia neo-assunta nel branco che decide tranquillamente di affondare i denti nella pancia della mia migliore amica." replicai, velenoso.

"Non si tratta di quello, Jacob!"

"E di cosa allora?"

Vidi di nuovo la cartina, e i calcoli che aveva fatto per trovare il più vicino ospedale che avesse un accesso più o meno diretto con la foresta.

"Non penserai certo di...!"

"No che non lo penso! Non penso a niente!"

Leah frenò la mia rabbia, investendomi con altrettanta furia.

"Ti sto solo dando mezza speranza, Jacob. Mi pareva che il piano prevedesse di avere un piano. E io non sono riuscita a trovare niente di meglio."

Sbuffai, di nuovo, ma cercai di analizzare la situazione da un punto di vista più razionale.

"Bella non sopravvivrà mai." dissi, e mi uscì molto più amaro di quel che mi aspettassi. O forse era solo perché Leah poteva vedere l'emozione formarsi direttamente dentro di me, e non potevo mentire o quantomeno alterare la realtà.

"Lo so. Senti, se ci fosse un altro modo, un qualsiasi altro modo, non esiterei a farlo. Ma questo è tutto quello che abbiamo. Dobbiamo solo sperare che lei resista giusto il tempo che serve per tirarle fuori quella cosa dalla pancia. Per quanto riguarda il resto, beh, so correre molto veloce."

Lo vidi, nella sua testa. Lei con in braccio una Bella mezza morta e sanguinante, mentre correva a tutta velocità verso l'ospedale.

"E poi che farai, andrai in carcere per aggressione?" la presi in giro, più per un riflesso incondizionato che altro

"L'ho detto: so correre molto veloce. Nella confusione del momento nessuno si accorgerà di me."

"E poi una tua foto, o un tuo identikit, apparirà su tutti i telegiornali."

Lei gli lanciò un'occhiata mentale mezza divertita e mezza sprezzante. Era... Strano, comunicare così.

"Pensi che tu e Bella l'abbiate scampata? Charlie sta dando di matto e vi cercano praticamente ovunque. Ha litigato con Billy in un modo che... Si sentivano persino da casa mia, ma forse io non faccio testo, dato i sensi di lupo. Lui, ovviamente, pensa che sia tutta colpa tua e ha sfogato la sua rabbia su di lui."

Rimasi in silenzio qualche istante, ponderando le informazioni. Non si poteva dire che fosse una vera sorpresa, eppure...

Quante cose avevamo rovinato io e Bella, andandocene? E quanto sarebbe stato peggio se fossimo rimasti?

"Molto peggio, Jake. Molto peggio, credimi. Non state proteggendo un segreto solo vostro."

Annuii, anche se Leah non mi poteva vedere. Beh, poteva vedere l'intenzione di annuire. Comunque ero arrivato all'autostrada, anche se mi stavo mantenendo verso l'interno del bosco. Non ci tenevo a mostrarmi a qualche macchina passeggera, con in bocca una tenda e in groppa una ragazza ricercata per tutto il paese.

"In ogni caso." proseguì Leah "Dobbiamo programmare tutto al meglio. Credo che sia impossibile stabilire un tempo limite basandoci, beh, sul tempo, quindi ho pensato di calcolare la circonferenza di Bella. Ho rubato anche un metro da sarta, per inciso."

Sbuffai. Prima che li potessi fermare, i concetti senza parole di 'Ah, allora aspetteremo che il mostro sia grande abbastanza per sopravvivere' si formarono nella mia mente.

Leah aveva intercettato la mia scia e aveva iniziato a correre più velocemente. Io mi ero fermato, per aspettarla. Sentivo sopra di me il peso di Bella ma, con mia grande sopresa, non mi dava affatto fastidio.

"E' la superforza da lupo." fece presente Leah; poi, quando le vidi il muso fra gli alberi e le girai la schiena per riprendere a correre, stavolta parallelamente all'autostrada, aggiunse "Non credo che lei vorrebbe che ammazzassimo suo figlio, Jacob."

"Certo." risposi, amaro.

Bella non voleva un sacco di cose. Prima di tutto, non avrebbe voluto proprio rimanere incinta.

Sentii Leah diventare più triste, sempre più triste. Il mio umore si accordava al suo e quindi mi feci contagiare, mentre continuavo a mettere una zampa dietro l'altra.

"Sai, nemmeno io ci avrei mai pensato." disse lei infine, mentre la marea montava, e montava "Sono troppo giovane per avere un figlio, questo pensavo. Ma la faccenda da lupo..." la sentii sospirare, più mentalmente che fisicamente, anche se ormai mi aveva superato e mi stava guidando "Non bastava, non essere la compagna perfetta per Sam. Forse quello avrei anche potuto accettarlo, sai? Potevo pensare che non eravamo abbastanza compatibili... Dopotutto, il nostro amore era solo umano." lo disse con così tanta amarezza che provai l'impulso di scuotermi, come per scacciarla, ma ricordandomi di Bella sulla mia schiena continuai a correre "Ma l'essere lupa mi ha cambiata, Jake, in molti modi. Il tempo per noi si ferma, e riprende solo dopo che non ci trasformiamo per molto tempo. Io... Sono diventata sterile. Non posso avere figli. Quindi sì, anche se non conosco Bella, anche se per lei questo è un figlio imprevisto... Anche se è il figlio di un vampiro, Jake. Anche così, io l'aiuterò a portare a termine la gravidanza, e a partorire un bambino vivo."

Ancora una volta, nella mia mente si formarono concetti senza parole. Carichi di amarezza, ma con anche una punta di rabbia.

'Partorirà un bambino vivo. Ma non è detto che lo rimanga'.

"Lo rimmarrà, Jacob. Credi che lei non te lo chiederà, alla fine?"

"Chiedermi cosa?"

"Lo sai. Di badare a lui."

Leah si stava pian piano riprendendo. Io non avevo alcuna intenzione di commentare le sue disgrazie femminili, e non perché non empatizzassi, in un certo qual modo – impossibile non farlo, quando i sentimenti ti nascevano in testa – ma perché non c'era nulla da dire.

Mi concentrai quindi sull'ultima frase.

Bella avrebbe osato...?

Ma certo.

Mi aveva coinvolto dall'inizio. Certo che avrebbe osato. Si sarebbe anche aspettata che io rispettassi la promessa.

"Se non lo fai, ti staccherò io la testa a morsi."

"Ricordamelo quando il bambino" sputai disprezzo sulla parola "Ti dissanguerà a morte perché, sopresa!, è un mezzo vampiro e vuole sangue."

Leah rise. Di tutte le reazioni, questa proprio non me l'aspettavo.

"Dai." disse infine "Fra poco facciamo una sosta, o crollo per terra dal sonno."

   
 
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